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NOTIZIARIO - Frati Minori di Lombardia

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Anno XXXII – n. 210 – Dicembre 2010<br />

<strong>NOTIZIARIO</strong><br />

Provincia <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a “S. Carlo Borromeo”<br />

dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong><br />

1


INDICE<br />

COMPI<br />

Un dono accolto… Una ricerca che continua<br />

NORD ITALIA<br />

Verbale Incontro dei Ministri provinciali - Milano, 3 Dicembre 2010 8<br />

VITA DELLA PROVINCIA<br />

La fraternità definitoriale informa - La Creta, 1 Dicembre 2010 11<br />

La fraternità definitoriale informa - Verona, 15 Dicembre 2010 12<br />

DAI MONASTERI DELLA LOMBARDIA<br />

DIALOGO ECUMENICO<br />

Sei principi per un <strong>di</strong>alogo autentico<br />

NOTIZIE DI CASA<br />

AUGURI DI NATALE<br />

IN MEMORIAM<br />

Fr. Angelico Martinoli 20<br />

Omelia del Ministro Provinciale alle esequie <strong>di</strong> fr. Angelico<br />

E ti vedrò…<br />

Fr. Marzio Pierucci 23<br />

Omelia del Ministro Provinciale alle esequie <strong>di</strong> fr. Marzio<br />

23<br />

OMELIA VESCOVO <strong>di</strong> BRESCIA, mons. Luciano Monari,<br />

nella solennità dell‟Immacolata concezione <strong>di</strong> Maria<br />

3<br />

4<br />

14<br />

14<br />

15<br />

16<br />

20<br />

22<br />

25


Premessa<br />

COMPI<br />

UN DONO ACCOLTO… UNA RICERCA CHE CONTINUA<br />

Imperia, 25-28 Ottobre 2010<br />

Dal 25 al 28 ottobre 2010 ci siamo ritrovati a Imperia-Porto Maurizio in Liguria in 14 fratelli<br />

provenienti dalle Fraternità <strong>di</strong> Celle Ligure-Pecorile, Marsiglia, Palestrina, Prato, Roncajette (PD), Roma-<br />

Torre Angela. Si sono uniti a noi due frati del Trentino e un professo temporaneo dall‟Umbria, desiderosi<br />

<strong>di</strong> confronto e <strong>di</strong> comunicazione. In questo modo abbiamo risposto all‟invito <strong>di</strong> alcuni <strong>di</strong> noi a ritrovarci<br />

per un tempo <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione, racconto e riflessione, in un contesto <strong>di</strong> preghiera e <strong>di</strong> fraternità.<br />

Il clima <strong>di</strong> queste giornate è stato favorito dall‟accoglienza garbata e <strong>di</strong>screta delle Sorelle Clarisse del<br />

locale Monastero <strong>di</strong> S. Chiara <strong>di</strong> Imperia. Con loro abbiamo pregato e con<strong>di</strong>viso le speranze e le<br />

preoccupazioni per l‟oggi e il futuro della nostra Famiglia, una nella <strong>di</strong>versità delle sue espressioni.<br />

Siamo convenuti da sei Fraternità che hanno ricevuto dalle proprie Province e dall‟Or<strong>di</strong>ne il<br />

mandato per essere un “segno” della possibilità <strong>di</strong> vivere oggi il carisma evangelico ricevuto da S.<br />

Francesco, attraverso la tra<strong>di</strong>zione vivente del nostro Or<strong>di</strong>ne lungo gli otto secoli della sua storia.<br />

Ci siamo riconosciuti ra<strong>di</strong>cati nella terra buona del Vangelo e del carisma nella misura in cui ci lasciamo<br />

spingere oltre, per osare <strong>di</strong> più. Ci sembra che ciò sia possibile se l‟ascolto del Vangelo si coniuga con la<br />

scelta <strong>di</strong> alcune delle frontiere che questo tempo benedetto ci apre <strong>di</strong>nanzi.<br />

La situazione <strong>di</strong> profondo cambiamento che viviamo oggi ci spinge non solo a rinnovarci per una<br />

fedeltà più ra<strong>di</strong>cale al carisma, ma anche a ripensare profondamente la vita <strong>di</strong> sequela per la missione<br />

alla quale riconosciamo <strong>di</strong> essere stati chiamati e che continua ad affascinarci.<br />

1. Nuove Fraternità accolte come un dono<br />

La stagione segnata dal rinnovamento conciliare ha visto sorgere a più ondate nel nostro Or<strong>di</strong>ne<br />

Fraternità nuove nella composizione, nei luoghi, nel tipo <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> proposta.<br />

Negli ultimi venti anni la ricerca è continuata e ha prodotto nuovi frutti. Più liberi da pretese e dal rischio<br />

<strong>di</strong> ideologia, ci sembra cresciuta l‟intuizione che la novità ra<strong>di</strong>cale del tempo che viviamo, in particolare<br />

nel nostro continente europeo già profondamente cambiato in molte delle sue mappe, ci apre a<br />

domande nuove e ci spinge a sintesi ine<strong>di</strong>te.<br />

È forte in alcuni <strong>di</strong> noi la percezione che i linguaggi, i simboli, i luoghi e le modalità che finora<br />

hanno cercato <strong>di</strong> esprimere la nostra forma <strong>di</strong> vita non sono più sufficienti. La novità del tempo che<br />

viviamo ci viene incontro con tale forza da interpellarci come un vero e proprio segno dei tempi,<br />

attraverso il quale lo Spirito del Signore ci orienta verso un nuovo sentire, un nuovo pensare, un nuovo<br />

osare.<br />

Tutto questo non ci viene incontro con solare chiarezza. Sembra che possiamo navigare nel<br />

mare dei nostri giorni solo a patto <strong>di</strong> non voler comprendere e controllare tutto.<br />

È come se intuissimo che la novità stessa del Vangelo viene incontro all‟uomo d‟oggi attraverso<br />

frammenti <strong>di</strong> senso, scaglie <strong>di</strong> luce, fermenti umili <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> profezia inattesa. Per questo possiamo<br />

continuare ad abitare questo tempo come cristiani e frati minori se accogliamo come dono proprio la sua<br />

incompiutezza, grazie alla quale si possono aprire orizzonti imprevisti. In questa luce riconosciamo che<br />

le strutture mentali, fisiche e spirituali nelle quali <strong>di</strong>moriamo sono spesso inadeguate a <strong>di</strong>re il cuore della<br />

nostra vita evangelica in un tempo e in spazi nei quali sappiamo muoverci solo a tentoni.<br />

Non si vuole giu<strong>di</strong>care ciò che la tra<strong>di</strong>zione ci ha consegnato. Anzi, lo si vuole ricevere come<br />

dono dello Spirito e quin<strong>di</strong> aperto dal <strong>di</strong> dentro alla novità, all‟ine<strong>di</strong>to, al non detto con la vita. Cre<strong>di</strong>amo<br />

che il nostro carisma resta più grande <strong>di</strong> quanto siamo riusciti ad esprimere parzialmente sinora.<br />

Insieme ad altre iniziative <strong>di</strong> vario genere (evangelizzazione, incontro con i giovani, mondo della<br />

carità ecc.), da almeno 12 anni le nostre Province hanno visto crescere il movimento verso la nascita <strong>di</strong><br />

4


nuove Fraternità, che fossero un segno della possibilità <strong>di</strong> vivere oggi il carisma in con<strong>di</strong>zioni, spazi,<br />

presenze nuove.<br />

Nel 1998 a Gualdo Ta<strong>di</strong>no in Umbria si incontrarono per la prima volta i frati che desideravano<br />

dar vita a Fraternità come queste, anche grazie alle provocazioni che l‟Or<strong>di</strong>ne ci ha dato attraverso i<br />

Capitoli e i Ministri generali. Ed è proprio a questo livello che sono stati promossi incontri tra le<br />

Fraternità che sono andate nascendo in questi anni in Europa: pensiamo ai due incontri <strong>di</strong> Assisi (2006)<br />

e Frascati (2009). L‟incontro tra esperienze in atto, pur molto <strong>di</strong>verse tra loro, e riflessione più ampia<br />

della Fraternità universale, hanno permesso la maturazione progressiva <strong>di</strong> queste realtà.<br />

Lungo il cammino è <strong>di</strong>ventato sempre più chiaro che per noi poter vivere così la nostra vocazione<br />

è dono e non un <strong>di</strong>ritto finalmente raggiunto o strappato a qualcuno.<br />

Non perché questo dono non possa fiorire nelle Fraternità e nelle situazioni or<strong>di</strong>narie delle nostre<br />

Province, ma semplicemente perché accogliamo una chiamata, per alcuni <strong>di</strong> noi quasi una seconda<br />

chiamata alla vita francescana, che non è appena il risultato dei nostri sforzi, bensì il frutto della «santa<br />

operazione dello Spirito del Signore» in noi tutti.<br />

L‟unica cosa necessaria per chi ha professato <strong>di</strong> vivere «sine proprio» resta vivere il Vangelo.<br />

Questo dono si <strong>di</strong>mostra sempre più grande dei nostri desideri e progetti.<br />

2. Con ricchezze comuni<br />

Nella comunicazione avvenuta tra noi in questi giorni sono emersi alcuni punti comuni che<br />

confermano quelli già in<strong>di</strong>viduati a Frascati nel 2009. È stato bello verificare che ci appartengono e li<br />

con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo senza aver fatto scelte strategiche particolari. Essi provengono semplicemente dal <strong>di</strong><br />

dentro della nostra forma <strong>di</strong> vita, così come ci è delineata nella Regola e nelle Costituzioni. Ci sembra<br />

che potremo essere fedeli a queste fonti solo se non spegniamo in noi lo Spirito e le sue ispirazioni; ci è<br />

richiesta una fedeltà che fa saltare ogni schema mentre ci fa aderire al Vangelo.<br />

Al centro riconosciamo l‟ascolto della Parola in Fraternità, che illumina e apre l‟incontro col<br />

povero per la missione: tutto questo è la testimonianza <strong>di</strong> vita.<br />

a. Ascoltare e con<strong>di</strong>videre la Parola <strong>di</strong> Dio, mettendola al centro …<br />

L‟esperienza personale <strong>di</strong> fede è il cuore <strong>di</strong> ogni progetto. Lo Spirito del Signore che attingiamo<br />

dalle «sante parole» frequentate quoti<strong>di</strong>anamente nella lectio <strong>di</strong>vina personale e con<strong>di</strong>visa in Fraternità,<br />

è l‟anima e la forza della conversione permanente alla quale siamo chiamati. Essa vivifica anche la<br />

preghiera personale e comunitaria. Sono spazi che sentiamo irrinunciabili, anche per vivere in modo<br />

autentico la partecipazione all‟Eucaristia e la preghiera <strong>di</strong> lode e <strong>di</strong> intercessione.<br />

Da qui impariamo che la Parola ascoltata, celebrata e vissuta è l‟anima dell‟incontro col povero,<br />

nella Chiesa e con il fratello. L‟ascolto della Parola ci educa a:<br />

- vivere come centrale la ricerca del Volto <strong>di</strong> Dio in quello degli uomini, per leggere la presenza del<br />

Signore nel mondo;<br />

- crescere nell‟attitu<strong>di</strong>ne alla ricerca costante, purificandoci dalla preoccupazione <strong>di</strong> fissare la vita<br />

in schemi rigi<strong>di</strong>;<br />

- permanere fedelmente nella domanda per restare in ascolto della realtà, per una lettura sapiente<br />

dei segni dei tempi;<br />

- restare ai margini, riconoscibili come cristiani e frati minori, privilegiando i segni della con<strong>di</strong>visione<br />

solidale;<br />

- aprirci progressivamente a relazioni nuove con noi stessi, con i fratelli, con la Chiesa, con il<br />

territorio;<br />

- vivere la gratuità, tanto più preziosa quanto più il criterio commerciale dell‟efficienza e della<br />

competizione sembra avere la meglio.<br />

b. Riconoscere il lebbroso che ci è accanto, la storia che tocca ciascuno …<br />

Accogliamo il Vangelo <strong>di</strong> Gesù andando dai poveri così come siamo, col desiderio <strong>di</strong> lasciarci<br />

evangelizzare dai “lebbrosi” del nostro tempo, <strong>di</strong> “lasciarci fare” e accogliere, soprattutto dalle persone<br />

più semplici.<br />

5


Abbiamo con<strong>di</strong>viso tra noi un unico movimento: se da una parte la persona concreta dei poveri e<br />

la relazione con loro ci provoca alla conversione, dall‟altra è la ricerca del volto del Signore a ricondurci<br />

sempre <strong>di</strong> nuovo a lasciarci accogliere da loro. In <strong>di</strong>verse nostre esperienze abbiamo toccato come Dio<br />

si manifesta lì dove accade l‟incontro con l‟altro, che rivela l‟irrompere del Regno, già presente e<br />

operante in mezzo a noi.<br />

Il nostro desiderio, sempre troppo poco audace, è quello <strong>di</strong> andare tra i poveri come poveri, per<br />

con<strong>di</strong>videre il dono che per primi abbiamo ricevuto. Avvertiamo l‟urgenza <strong>di</strong> andare a trovare i poveri<br />

(Rom e altri) e <strong>di</strong> aprirci all‟accoglienza. Questo ci chiede <strong>di</strong> imparare ad affidarci, mentre impariamo a<br />

riconoscere il povero anche nel giovane, nella persona che non si accetta, è fratturata, nei malati, nelle<br />

persone in ricerca <strong>di</strong> senso, in coloro che vivono la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> riferimento a Dio e alla Chiesa.<br />

L‟incontro con i poveri <strong>di</strong> oggi si rivela insomma come un luogo vivo nel quale verificare, rileggere<br />

e ricreare le con<strong>di</strong>zioni per vivere il carisma qui e ora. Non abbiamo niente da dare, ma quello che<br />

abbiamo lo <strong>di</strong>amo, vale a <strong>di</strong>re la Buona Notizia della Pasqua <strong>di</strong> Gesù.<br />

c. Accogliere il dono della comunione vissuta nella Chiesa per l’annuncio del vangelo …<br />

Il dono del carisma <strong>di</strong> San Francesco vive nella Chiesa e serve questa casa che siamo chiamati<br />

a riparare. Ci sentiamo accolti dalla Chiesa. La nostra risposta è quella <strong>di</strong> apprendere l‟arte <strong>di</strong> coltivare<br />

relazioni all‟interno della Chiesa locale, partecipando agli incontri del clero e collaborando, attenti a non<br />

contrapporci alle parrocchie come ad altre realtà ecclesiali. Desideriamo <strong>di</strong>ventare sempre più fratelli dei<br />

presbiteri e dei laici, al <strong>di</strong> là dei ruoli, restando minori, secondo la nostra specifica vocazione. Alcuni <strong>di</strong><br />

noi avvertono una chiamata a stare nella Chiesa locale come presenza orante tra i poveri.<br />

d. Custo<strong>di</strong>re il dono del fratello …<br />

Accogliamo il dono del fratello nella scelta decisa <strong>di</strong> uno stile fraterno <strong>di</strong> vita, perché<br />

riconosciamo che è il nostro modo carismatico <strong>di</strong> vivere il Vangelo nella Chiesa con e per il mondo. Lo<br />

stile che ci è proprio è quello della custo<strong>di</strong>a reciproca: anzitutto sentendosi partecipi della medesima<br />

esperienza <strong>di</strong> fede, quin<strong>di</strong> accogliendo i fratelli con tutte le fatiche, in un mondo così segnato<br />

dall‟in<strong>di</strong>vidualismo. La con<strong>di</strong>visione esistenziale della Parola nutre la vita fraterna e accompagna il<br />

cammino per lasciarci e<strong>di</strong>ficare come luogo <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a reciproca. In esso si avanza insieme e si impara<br />

a tacere, ad attendere, senza sconti sull‟essere veri, chiari, rinunciando ai compromessi, ambiguità e<br />

tatticismi che non e<strong>di</strong>ficano.<br />

Gli spazi piuttosto ristretti in cui abitualmente scegliamo <strong>di</strong> vivere sembrano favorire la<br />

comunicazione e il <strong>di</strong>alogo, la partecipazione ai servizi domestici, uno stile familiare.<br />

Fratelli sono tutti i frati delle nostre Province e dell‟Or<strong>di</strong>ne; cerchiamo insieme tutte le vie per<br />

restare uniti e andare noi verso <strong>di</strong> loro, senza aspettare solamente che essi vengano da noi.<br />

L‟amarsi sempre tra noi è un punto essenziale e imme<strong>di</strong>atamente visibile per le persone: è la<br />

prima forma <strong>di</strong> testimonianza e <strong>di</strong> evangelizzazione.<br />

e. Testimoniare e annunciare la Buona Notizia che ha trasformato la nostra vita …<br />

Experita aliis tradere: qualcuno tra noi ha proposto questo motto felice, che esprimere ciò che<br />

inten<strong>di</strong>amo per testimonianza. Si tratta <strong>di</strong> contagiare con ciò che abbiamo sperimentato,<br />

L‟annuncio è missionario e per questo abbiamo accolto con gratitu<strong>di</strong>ne la chiamata <strong>di</strong> alcuni tra noi a<br />

vivere forme d‟itineranza, per un annuncio semplice e fatto in povertà ed essenzialità.<br />

Siamo consapevoli <strong>di</strong> rendere testimonianza alla Buona Notizia attraverso la nostra vita fraterna,<br />

prima nostra missione nella Chiesa. Da questa riceviamo il mandato dell‟evangelizzazione nello stile<br />

della missione, aperta al primo annuncio.<br />

Risuona con forza tra noi l‟eco del contesto secolarizzato in cui viviamo e dell‟incontro con altre<br />

fe<strong>di</strong>: cre<strong>di</strong>amo che la minorità ci libera dallo spirito <strong>di</strong> padroni del territorio, per apprendere nuove<br />

modalità <strong>di</strong> una presenza che serve amando le persone che incontriamo.<br />

Stiamo cercando anche nuovi linguaggi e modalità per il primo annuncio, stu<strong>di</strong>ando varie<br />

proposte che circolano nelle nostre Chiese. L‟annuncio infatti non è facoltativo, preme dall‟interno della<br />

nostra opzione vocazionale e ci chiede un supplemento <strong>di</strong> passione, stu<strong>di</strong>o e audacia nell‟osare.<br />

Riconosciamo che siamo mandati ad annunciare che il mondo è amato e salvato in Cristo; nella e<br />

con la Chiesa siamo fatti per camminare e non per sistemarci.<br />

6


3. Per una ricerca che continua<br />

Insieme a ciò, abbiamo riconosciuto alcune questioni che restano aperte, nelle quali progre<strong>di</strong>re<br />

anche in vista dei prossimi nostri incontri:<br />

Privilegiare presenze senza incarichi fissi o troppo identificanti (parroci, cappellani ospedalieri<br />

ecc.).<br />

Prima con che per, nella logica dell‟Incarnazione. E siamo in rete con altre realtà sociali,<br />

ecclesiali, quasi frammento <strong>di</strong> realtà più ampie <strong>di</strong> noi.<br />

Doppio movimento dell‟andare e dello stare, entrambe forme <strong>di</strong> evangelizzazione.<br />

Rapporto con le Province e con l‟Or<strong>di</strong>ne in una tensione che sia feconda.<br />

Il lavoro per l‟autosostentamento e per con<strong>di</strong>videre le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> molti: quali forme e<br />

limiti? Dove? Quali tempi?<br />

Conciliare vita fraterna e tempi <strong>di</strong> missioni e <strong>di</strong> itineranza.<br />

Questione dei “luoghi”: case preferibilmente piccole e modeste …<br />

Accoglienza ai poveri in varie forme e sempre nella con<strong>di</strong>visione della vita …<br />

Una vita <strong>di</strong> preghiera creativa e profonda …<br />

Approfon<strong>di</strong>re la nostra tra<strong>di</strong>zione carismatica e spirituale, l‟ecclesiologia e la teologia della<br />

missione, la conoscenza del nostro tempo e dei suoi movimenti culturali: la riflessione resta<br />

preziosa e al servizio della nostra vocazione.<br />

UN DONO ACCOLTO… UNA RICERCA CHE CONTINUA<br />

7


NORD ITALIA<br />

VERBALE DELL’INCONTRO DEI MINISTRI PROVINCIALI DEL NORD ITALIA<br />

Milano, 3 Dicembre 2010<br />

Presiede l‟incontro fr. Francesco Bravi; sono presenti fr. Bruno Bartolini, fr. Gabriele Trivellin, fr.<br />

Mario Vaccari e fr. Antonio Scabio. È assente fr. Francesco Patton a causa della morte <strong>di</strong> un frate della<br />

sua Provincia.<br />

Dopo un breve momento <strong>di</strong> preghiera e <strong>di</strong> riflessione nella cappella della Curia Provinciale, i<br />

lavori del Collegio dei Ministri iniziano alle ore 10.00. Fra Francesco Bravi chiede a fra Antonio <strong>di</strong><br />

verbalizzare la riunione in sostituzione <strong>di</strong> fr. Francesco Patton.<br />

1. Incontro con fra Federico Righetti.<br />

Il primo punto dell'or<strong>di</strong>ne del giorno prevede l‟incontro con frate Federico Righetti. Egli è stato<br />

convocato per una verifica del lavoro fatto e un'ulteriore progettazione per l'anno 2010 - 2011,<br />

relativamente al Coor<strong>di</strong>namento Interprovinciale per le Missioni e l‟Evangelizzazione.<br />

Viene rivisto il testo numero 2.3 del documento <strong>di</strong> Armeno intitolato: "Orientare i settori<br />

dell'Evangelizzazione alla nuova Entità" che prevede i passi richiesti in questo ambito da realizzarsi<br />

nell'anno 2011 entro la prossima assemblea dei Definitori del Nord Italia che si terrà ad Assisi dal 4 al 8<br />

settembre. Rileggendo il testo, si riba<strong>di</strong>sce quanto espresso al punto uno e due ovvero che il<br />

Coor<strong>di</strong>namento dei Segretari per le Missioni e l'Evangelizzazione continuerà a funzionare fino alla<br />

prossima assemblea <strong>di</strong> Assisi nella quale verrà istituito l'unico Segretariato per le Missioni e<br />

l‟Evangelizzazione del Nord Italia. Questi due punti delineano il percorso generale <strong>di</strong> quanto frate<br />

Federico insieme ai Segretari per l'Evangelizzazione dovranno realizzare. Viene richiesto a fr. Federico<br />

<strong>di</strong> realizzare quanto richiesto al punto tre in<strong>di</strong>viduando la composizione del Segretariato così come<br />

previsto dalle norme dell'Or<strong>di</strong>ne e dagli Statuti della COMPI. Inoltre, il Coor<strong>di</strong>namento dovrà in<strong>di</strong>viduare i<br />

responsabili dei <strong>di</strong>versi settori dell'Evangelizzazione. Frate Federico interpellerà i frati interessati <strong>di</strong><br />

ciascun settore perché in<strong>di</strong>viduino il loro delegato da presentare al Collegio dei Ministri per la nomina.<br />

L'in<strong>di</strong>viduazione dei delegati dovrà avvenire entro gennaio 2011. Viene deciso che ogni ministro invii<br />

l'elenco dei responsabili o dei frati <strong>di</strong> riferimento dei <strong>di</strong>versi settori dell'Evangelizzazione. Si procederà<br />

quin<strong>di</strong> all'ottemperanza del numero quattro del testo da parte del Collegio dei Ministri. Per quanto<br />

riguarda la pastorale della carità (punto cinque del testo), i Ministri dovranno inviare i nomi dei frati<br />

coinvolti e impegnati in tale ambito. Entro Natale ogni ministro invierà all'elenco dei referenti per ogni<br />

settore della propria Provincia. Infine, riguardo al punto sei, il Coor<strong>di</strong>namento dovrà offrire proposte<br />

concrete <strong>di</strong> luoghi e in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> frati per la realizzazione sia della fraternità inserita e della fraternità per<br />

l'Evangelizzazione e le Missioni al popolo. Frate Federico afferma che il Coor<strong>di</strong>namento si troverà<br />

quanto prima.<br />

2. Giornate <strong>di</strong> formazione per i guar<strong>di</strong>ani.<br />

Viene rivista insieme la relazione <strong>di</strong> fra Fabio Piasentin, coor<strong>di</strong>natore dei Moderatori Fo.Pe, sulla<br />

formazione dei guar<strong>di</strong>ani del Nord Italia tenutasi a Castelletto <strong>di</strong> Brenzone nei giorni 8 - 11 novembre.<br />

Per il futuro si chiede una attenzione più specifica al ruolo del guar<strong>di</strong>ano come animatore della fraternità<br />

locale. L‟incontro e il <strong>di</strong>alogo all'interno dei gruppi <strong>di</strong> lavoro è stato molto apprezzato dai partecipanti.<br />

Anche la casa che ci ha ospitato, a parte qualche piccolo <strong>di</strong>sagio per la <strong>di</strong>slocazione, è stata apprezzata.<br />

Viene inoltre rilevato che sarebbe stato prezioso avere più tempo in assemblea per la <strong>di</strong>scussione<br />

relativa al cammino verso l'unità delle sei province. Viene quin<strong>di</strong> delineato il programma <strong>di</strong> massima<br />

relativo alle giornate <strong>di</strong> formazione per i guar<strong>di</strong>ani del prossimo anno. Queste si terranno tra il 10 e il 13<br />

ottobre 2011. Prevedendo l'arrivo per il pranzo, il lunedì pomeriggio sarà de<strong>di</strong>cato alla preghiera e alla<br />

conoscenza reciproca. L'intero giorno del martedì alla formazione. Il mercoledì la giornata sarà de<strong>di</strong>cata<br />

8


interamente al cammino verso la nuova entità. Il giovedì mattina sarà impiegato per l'assemblea dei<br />

guar<strong>di</strong>ani <strong>di</strong> ogni Provincia con il proprio ministro Provinciale.<br />

3. Incontri interprovinciali <strong>di</strong> formazione permanente.<br />

Gli incontri si terranno nei giorni 4, 5 e 6 aprile 2011 rispettivamente a Peschiera, Levanto e<br />

Bologna. Presiederanno l'eucarestia i Ministri del luogo. All'inizio della giornata verrà proposto un breve<br />

aggiornamento sul cammino verso la nuova entità. Il tema riguarderà il servizio della carità vissuto nelle<br />

nostre province presentando una riflessione francescana e alcune testimonianze. La commissione per la<br />

formazione permanente dovrà in<strong>di</strong>viduare dei frati per le testimonianze.<br />

4. Verifica percorsi avviati dal documento <strong>di</strong> Armeno.<br />

Vengono fatte delle ipotesi per il capitolo delle stuoie che si dovrà tenere presumibilmente nel<br />

2012. Si decide che venga celebrato un unico capitolo delle stuoie per il quale si preventiva<br />

approssimativamente la partecipazione <strong>di</strong> 250-300 frati. Si offrono <strong>di</strong>versi suggerimenti alla commissione<br />

per la formazione permanente che formulerà una proposta da sottoporre al Collegio dei ministri.<br />

Si evidenzia l'importanza che i frati conoscano il più possibile le comunità e le attività presenti<br />

nelle <strong>di</strong>verse province, favorendo l'accoglienza della permanenza <strong>di</strong> frati presso altre fraternità.<br />

In vista <strong>di</strong> nominare un unico responsabile per i settori GPIC, Ecumenismo, Under Ten, ci si<br />

confronta su alcuni nomi <strong>di</strong> frati come responsabili.<br />

5. Incontro degli economi Provinciali tenutosi a Milano il 2 <strong>di</strong>cembre.<br />

L'incontro è stato presieduto da fra Mario Vaccari. Egli riferisce che c'è stata una buona e<br />

fraterna comunicazione. Da tutti è stata manifestata la volontà <strong>di</strong> costruire insieme i successivi passi<br />

verso l'unificazione economica in vista dell'unione delle province. Ogni economo ha presentato il bilancio<br />

dell'organizzazione economica della propria Provincia. Sono emerse evidenti le <strong>di</strong>versità. Frate Mario ha<br />

proposto altri due incontri che si terranno il 28 gennaio a Bologna e il 1° aprile a Verona. Più<br />

concretamente, nella prossima riunione verrà stu<strong>di</strong>ato un piano dei conti comune che comprenda non<br />

solo entrate ed uscite, ma anche lo stato patrimoniale <strong>di</strong> ogni Provincia. Si stu<strong>di</strong>erà inoltre il modo <strong>di</strong><br />

applicare la partita doppia da parte <strong>di</strong> tutte le province. Frate Mario desidera inoltre fare una visita<br />

personale ai singoli uffici <strong>di</strong> contabilità delle rispettive province e stu<strong>di</strong>are un modo per utilizzare al<br />

meglio le risorse presenti. I consulenti e gli esperti verranno coinvolti in un secondo momento quando si<br />

dovranno mettere insieme i vari patrimoni e gli immobili. A tutto ciò aggiunge un ulteriore personale<br />

considerazione affermando che ogni economo ha presentato il proprio bilancio in modo trasparente e<br />

sereno.<br />

6. Incontro con Diathesis.<br />

Fra Francesco Bravi dà il benvenuto ad Enrico Delama e Maurizio Serofilli offrendo un breve<br />

aggiornamento del lavoro fatto durante la mattina; comunica inoltre che Diathesis verrà coinvolta nella<br />

consulenza ai singoli responsabili <strong>di</strong> settore: fr. Franco Mirri per la formazione e gli stu<strong>di</strong> e fr. Federico<br />

Righetti per l'Evangelizzazione.<br />

Di seguito ogni ministro Provinciale riferisce su come la propria Provincia stia procedendo<br />

rispetto al lavoro <strong>di</strong> mappatura delle presenze nel territorio con la descrizione delle loro caratteristiche e<br />

attività.<br />

Fr. Mario Vaccari riferisce che Diathesis è stata coinvolta per aiutare la Provincia nel percorso <strong>di</strong><br />

mappatura. Dopo un primo momento che ha visto coinvolti in prima persona i guar<strong>di</strong>ani delle varie<br />

comunità, ci sarà una seconda tappa <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo e <strong>di</strong>scussione per prospettare il futuro della Provincia<br />

nelle sue singole presenze.<br />

Fr. Bruno Bartolini riferisce che nella sua Provincia le comunità sono state coinvolte affinché si<br />

esprimano su quali altri conventi, oltre al proprio, siano da mantenere in vista <strong>di</strong> entrare a far parte della<br />

nuova Provincia.<br />

9


Fr. Francesco Bravi descrive il lavoro <strong>di</strong> mappatura all'interno della propria Provincia. I singoli<br />

Definitori sono stati incaricati <strong>di</strong> intervistare i guar<strong>di</strong>ani delle singole comunità per avere informazioni<br />

nella precisa compilazione della scheda prevista per la mappatura. Nella scheda verrà aggiunto il parere<br />

del definitore su quanto detto dal guar<strong>di</strong>ano. Il punto cinque della scheda verrà compilato dal Definitorio.<br />

Verrà inoltre convocata un'assemblea costituita dal Definitorio, i guar<strong>di</strong>ani e un rappresentante eletto per<br />

ogni fraternità, per un confronto allargato sulle realtà esistenti nella Provincia e per il loro futuro<br />

all'interno dell'unica Entità del Nord Italia.<br />

Fr. Antonio Scabio riferisce che la scheda per la mappatura verrà compilata al punto uno da parte<br />

della segreteria Provinciale, i punti 2 e 3 dai Definitori coinvolgendo i guar<strong>di</strong>ani; la valutazione e la<br />

classificazione delle singole case sarà fatta in una <strong>di</strong>scussione congiunta tra Definitorio i guar<strong>di</strong>ani in un<br />

modo che è ancora da definirsi.<br />

Fr. Gabriele Trivellin riporta brevemente lo stato attuale delle case della propria Provincia. Egli<br />

inoltre, essendo a capo della commissione per la mappatura, ricorda che tutto il lavoro <strong>di</strong> mappatura<br />

offrirà piste importanti <strong>di</strong> riflessione all'incontro che vedrà presenti congiuntamente i sei Ministri<br />

Provinciali e i loro vicari Provinciali per preparare l'ulteriore riflessione che interesserà l'assemblea dei<br />

Definitòri.<br />

Emerge chiaramente che le province sono caratterizzate da una <strong>di</strong>versa velocità in or<strong>di</strong>ne al<br />

processo del ri<strong>di</strong>segno e ri<strong>di</strong>mensionamento, dovute alla storia propria <strong>di</strong> ciascuna.<br />

Dopo alcune riflessioni su quanto è stato riportato dei singoli Ministri Enrico suggerisce che si<br />

possono già in<strong>di</strong>viduare tre poli da tenere presenti nel prossimo testo dell'instrumentum laboris che verrà<br />

presentato all'assemblea <strong>di</strong> Assisi 2011: le fraternità presenti; i servizi interni; le opere. Le presenze e le<br />

attività andranno pensate nella loro esistenza e <strong>di</strong>stribuzione tenendo sempre più presente l'intero<br />

territorio del Nord Italia, e ciò anche nelle scelte delle singole province.<br />

7. Date dei prossimi incontri.<br />

Vengono decise le date degli incontri del Collegio dei Ministri Provinciali nel 2011: 14 gennaio a<br />

Genova; 18 febbraio a Bologna; 11 marzo a Marghera; 19 aprile a Baccanello; 13 maggio ad Arco <strong>di</strong><br />

Trento.<br />

8. Patrimonio librario.<br />

Viene messo a tema la questione del patrimonio librario presente nelle province e <strong>di</strong> come questo<br />

dovrà essere custo<strong>di</strong>to nella futura nuova Provincia. Si decide che un primo passo importante da fare è<br />

quello <strong>di</strong> conoscere l'esistente. Dovranno pertanto essere raccolti i dati inerenti le biblioteche presenti<br />

nelle province. Nella prossima riunione del Collegio si preciserà meglio come procedere.<br />

9. Stu<strong>di</strong> teologici<br />

Si <strong>di</strong>scute inoltre in or<strong>di</strong>ne agli Stu<strong>di</strong> Teologici presenti nelle province e su come possano essere<br />

innanzitutto fulcro <strong>di</strong> promozione <strong>di</strong> cultura francescana sia tra i frati sia all'esterno. In secondo luogo si<br />

riflette su come i centri <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o possono offrire contributi per la formazione permanente dei frati.<br />

L‟incontro si conclude alla ore 17.45<br />

10<br />

Il verbalista<br />

fr. Antonio Scabio


VITA DELLA PROVINCIA<br />

LA FRATERNITÀ DEFINITORIALE INFORMA<br />

La Creta, 1 Dicembre 2010<br />

Il X Congresso definitoriale, svoltosi presso il Convento <strong>di</strong> S.<br />

Giovanni Battista alla Creta, ha inizio alle ore 09.10 con la<br />

celebrazione dell‟Ora Terza alla presenza dei frati della comunità<br />

ospitante. Sono presenti fr. Paolo Ferrario, guar<strong>di</strong>ano e parroco, fr.<br />

Guido Locatelli e fr. Pierino Rubaga; sono invece assenti Fr. Lucio<br />

Monti, a causa degli impegni scolastici, e fr. Dario Fucilli, per<br />

un‟improvvisa epistassi.<br />

Fr. Paolo Ferrario presenta la fraternità e gli sforzi per<br />

costruire, sebbene con qualche fatica, un giusto equilibrio tra le attività<br />

parrocchiali e quelle che sono espressione dei carismi personali. Il<br />

desiderio è che si giunga alla maturazione <strong>di</strong> una comune identità<br />

attorno all‟esperienza parrocchiale e che si arrivi ad una<br />

programmazione con<strong>di</strong>visa della vita fraterna. Si fanno poi notare la<br />

laboriosità e il rispetto reciproco, e il cammino <strong>di</strong> crescita della<br />

<strong>di</strong>mensione spirituale, <strong>di</strong> preghiera e <strong>di</strong> formazione cristiana nella vita<br />

della parrocchia.<br />

Il Definitorio incontra poi fr. Guido per un confronto fraterno circa il progetto “Giar<strong>di</strong>no della<br />

Tenerezza”.<br />

Il Ministro informa sulle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> alcuni confratelli ammalati. Le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> fr. Angelico<br />

Martinoli sono molto critiche, la malattia lo sta lentamente spegnendo. Fr. Vittorino Joannes,<br />

recentemente operato agli occhi per un problema alla retina, e Fr. Franco Azzimonti sono in fase <strong>di</strong><br />

convalescenza.<br />

Fr. Gianni Losio, dopo un congruo tempo <strong>di</strong> riposo, è rientrato a Mauritius; e presto anche i<br />

fratelli fr. Fulgenzio e fr. Simone Furlotti , pienamente ristabiliti nelle loro forze, partiranno per l‟amata<br />

Bolivia. Fr. Pietro Pagliarini rientrerà in Provincia tra la fine <strong>di</strong> Gennaio e la prima metà <strong>di</strong> Febbraio per<br />

sostenere gli esami del Master in Filosofia e Teologia delle Religioni a cui si è iscritto presso la Facoltà<br />

Teologica <strong>di</strong> Lugano.<br />

Fr. Adolfo Marmorino, Presidente della Fondazione Congo-Brazaville, ha chiesto alla nostra<br />

Provincia un frate per il servizio in Africa; si fa notare che attualmente c'è fr. Italo Bono, e non è possibile<br />

in<strong>di</strong>viduare altri frati da destinare a questo servizio. Fr. Adolfo ha richiesto anche fon<strong>di</strong> per sostenere gli<br />

stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> un frate congolese perché si prepari nel settore della economia gestionale; il Definitorio concorda<br />

per il finanziamento allo studente.<br />

Il Ministro ricorda che il 22 novembre u.s. presso la chiesa <strong>di</strong> S. Antonio (MI) c‟è stata la<br />

commemorazione <strong>di</strong> fr. Sisto Brioschi, frate lombardo per il quale è in corso la revisione della causa<br />

<strong>di</strong> beatificazione.<br />

Si informa che presso la Curia Provinciale il 2 <strong>di</strong>cembre p.v. si terrà l‟incontro degli Economi<br />

Provinciali del Nord, per la presentazione delle rispettive con<strong>di</strong>zioni patrimoniali ed economiche, e il<br />

giorno successivo ci sarà il Collegio dei Ministri del Nord.<br />

Dopo il pranzo con la fraternità, si riprendono i lavori per la programmazione dell‟Assemblea<br />

Economica a Monza del 23 febbraio 2011. Si decide <strong>di</strong> mantenere la<br />

consuetu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> convocare all‟Assemblea Economica: il Definitorio, i<br />

Guar<strong>di</strong>ani, gli Economi Locali, i titolari <strong>di</strong> attività provinciali e<br />

autorizzate. Si definisce il programma della giornata e quali delle<br />

amministrazioni personali autorizzate debbano presentare<br />

all‟Assemblea Economica il resoconto annuale.<br />

Il Ministro legge la richiesta del Presidente della Fondazione<br />

Frate Sole, arch. Luigi Leoni, con la quale chiede al Ministro<br />

Provinciale <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare membro del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione<br />

della Fondazione. La richiesta dell‟arch. Leoni è motivata dal desiderio<br />

11


<strong>di</strong> recuperare un legame con la Provincia, <strong>di</strong> mantenere un rapporto col mondo francescano e <strong>di</strong><br />

custo<strong>di</strong>re la memoria <strong>di</strong> fr. Costantino Ruggeri. La proposta appare a tutti buona nelle intenzioni, tuttavia<br />

prima <strong>di</strong> una decisione definitiva sembra opportuno chiedere alcune precisazioni.<br />

La Federazione delle Clarisse Liguria-Lombar<strong>di</strong>a-Piemonte, per mezzo <strong>di</strong> una lettera della<br />

presidente federale sr. Chiara Benedetta Conte, richiede un incontro con il Definitorio Provinciale al fine<br />

<strong>di</strong> rafforzare i legami <strong>di</strong> comunione e per stu<strong>di</strong>are qualche proposta in occasione del centenario clariano.<br />

Il Definitorio concorda, il Ministro contatterà la Federazione.<br />

I lavori si concludono alle ore 15.45 circa.<br />

A laude <strong>di</strong> Cristo e del poverello Francesco. Amen!<br />

LA FRATERNITÀ DEFINITORIALE INFORMA<br />

Verona, 15 Dicembre 2010<br />

L‟XI Congresso definitoriale, svoltosi presso il Convento <strong>di</strong> S. Bernar<strong>di</strong>no in Verona, ha inizio alle<br />

ore 09.10 con la celebrazione <strong>di</strong> un breve momento <strong>di</strong> preghiera preparato da fr. Almiro.<br />

Il Ministro informa delle decisioni prese durante il Collegio dei Ministri del Nord (Milano, 3<br />

<strong>di</strong>cembre 2010). I Ministri hanno incontrato fr. Federico Righetti, coor<strong>di</strong>natore del settore<br />

Evangelizzazione, e con lui hanno chiarito i passi da compiere per arrivare alla costituzione <strong>di</strong> un unico<br />

segretariato interprovinciale. Ogni provincia dovrà anche proporre dei nominativi per i settori: Pastorale<br />

della Carità, GPIC, Ecumenismo e Dialogo, U10. Il Collegio ha fornito anche alcune in<strong>di</strong>cazioni su come<br />

continuare il lavoro <strong>di</strong> progettazione delle due comunità interprovinciali <strong>di</strong> nuova costituzione: fraternità<br />

per le missioni al popolo e fraternità inserita (progetto U10).<br />

12<br />

Mosaico<br />

nella Cappella Battesimale<br />

S. Giovanni Battista alla Creta


E' poi stata fatta una verifica dell'incontro <strong>di</strong> Formazione per i<br />

guar<strong>di</strong>ani <strong>di</strong> Castelletto <strong>di</strong> Brenzone (VR) ed è stato programmato l‟incontro<br />

del prossimo anno (10-13 ottobre 2011). I ministri hanno suggerito alcune<br />

tematiche ed il programma <strong>di</strong> massima (lunedì, conoscenza e con<strong>di</strong>visione;<br />

martedì, formazione; mercoledì, cammino <strong>di</strong> unificazione delle province;<br />

giovedì, incontro dei guar<strong>di</strong>ani con i rispettivi ministri).<br />

Gli Incontri Interprovinciali <strong>di</strong> Fo.Pe. sono stati fissati per il 4-5-6<br />

aprile 2011 nei conventi <strong>di</strong> Peschiera, Levanto e Bologna. Il Capitolo delle<br />

stuoie Interprovinciale è ipotizzato per il 2012, si è scelto <strong>di</strong> fare un'unica<br />

convocazione per tutte le province.<br />

Il 2 <strong>di</strong>cembre presso la Curia Provinciale si è tenuto l'incontro<br />

Economi Provinciali del Nord per la presentazione delle rispettive<br />

con<strong>di</strong>zioni finanziare, economiche e patrimoniali; punto <strong>di</strong> partenza per la<br />

programmazione del lavoro <strong>di</strong> armonizzazione delle economie e delle<br />

amministrazioni (probabilmente si arriverà alla partita doppia per tutti come metodo contabile).<br />

Le con<strong>di</strong>zioni dei fratelli ammalati sono stabili, fr. Venanzio Mantera permane in una con<strong>di</strong>zione<br />

<strong>di</strong> forte criticità. Fr. Marzio Pierucci è attualmente ricoverato in ospedale per esami <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong><br />

adeguamento delle terapie farmacologiche, nulla <strong>di</strong> particolarmente preoccupante.<br />

I fratelli Furlotti a causa <strong>di</strong> questioni legate ai documenti hanno dovuto rinviare il rientro in Bolivia,<br />

previsto ora per i primi giorni <strong>di</strong> febbraio.<br />

Il 10 <strong>di</strong>cembre scorso il Ministro ha incontrato s. E.za Card. Tettamanzi. Il car<strong>di</strong>nale, in un<br />

incontro molto cor<strong>di</strong>ale e piacevole, ha accolto con paterna comprensione il tema della revisione delle<br />

nostre presenze. Non è entrato nel merito <strong>di</strong> decisioni operative, per le quali rimanda ad un ulteriore<br />

colloquio con il Vicario Generale, ma ha espresso quelli che a suo giu<strong>di</strong>zio dovrebbero essere i criteri<br />

per la revisione delle nostre presenze, non solo nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Milano ma in tutto il Nord Italia: la<br />

fedeltà all'attualità del carisma francescano, la ricerca <strong>di</strong> una specificità (non si deve fare tutto),<br />

l'attenzione ai nuovi ambiti <strong>di</strong> pastorale. Il car<strong>di</strong>nale comunque si è mostrato <strong>di</strong>sponibile anche a<br />

considerare delle chiusure.<br />

Fr. Andrea Bizzozero presenta sinteticamente il lavoro del Definitorio 2007-2010 sul tema della<br />

mappatura della provincia, a seguire fr. Giuseppe Maffeis presenta la sintesi delle interviste fatte ai<br />

guar<strong>di</strong>ani (secondo la griglia pre<strong>di</strong>sposta dalla Commissione Interprovinciale delle case).<br />

Si ha l'impressione che ogni fraternità si consideri particolarmente significativa e <strong>di</strong>a <strong>di</strong> sé una<br />

descrizione sostanzialmente positiva. Questo vuol <strong>di</strong>re che pensa alla propria vita e si mette in gioco<br />

realmente, tuttavia come provincia è necessario fare delle valutazioni per in<strong>di</strong>viduare le realtà su cui<br />

investire e quali invece ri<strong>di</strong>mensionare. Già nella redazione delle ultime carte <strong>di</strong> famiglia questa esigenza<br />

si è imposta con evidenza.<br />

Ci si chiede quali criteri debbano guidare il Definitorio nella valutazione delle presenze.<br />

Innanzitutto si deve realisticamente ammettere che le quin<strong>di</strong>ci presenze non sono ormai più adeguate<br />

alle nostre forze (cfr. lettera <strong>di</strong> accompagnamento delle Carte <strong>di</strong> famiglia 2010-2011), e che il Capitolo<br />

Provinciale u.s. ha dato dei criteri generali (cfr. delibera 22 §1 e orientamento 22 §2) e delle in<strong>di</strong>cazioni<br />

particolari per le nostre presenze nelle parrocchie (cfr. delibera 19 §1 e §3) per stu<strong>di</strong>are la situazione e<br />

realizzare effettivi ri<strong>di</strong>mensionamenti. Si tiene in considerazione anche l'invito del card. Tettamanzi a<br />

compiere delle scelte che <strong>di</strong>ano una specificità alla nostra presenza; e l'in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> ri<strong>di</strong>segnare le<br />

nostre presenze mettendo al centro la vita <strong>di</strong> fraternità (criterio per valutare le strutture). Si decide <strong>di</strong><br />

riprendere la riflessione al prossimo Definitorio, in quella sede ciascun definitore presenterà la propria<br />

valutazione.<br />

Per i Gruppi <strong>di</strong> Narrazione Tematica sono pervenute alla segreteria provinciale i seguenti temi:<br />

il lavoro fedele e devoto; la revisione <strong>di</strong> vita; delusioni e speranza. Si sceglie il tema: “Tra delusioni e<br />

speranza”; la commissione Fo.Pe. manderà una lettera a tutti i frati<br />

chiedendo le adesioni entro il 15 gennaio. Gli incontri si terranno<br />

nel convento <strong>di</strong> Civi<strong>di</strong>no e fr. Giampaolo sarà il moderatore del<br />

gruppo.<br />

Si fissa per il 13 aprile 2011 l'incontro del Definitorio con<br />

il Consiglio della federazione delle clarisse, in luogo da<br />

stabilirsi.<br />

I lavori si concludono alle ore 15.30 circa.<br />

A laude <strong>di</strong> Cristo e del poverello Francesco!<br />

13


DAI MONASTERI DELLA LOMBARDIA<br />

Nella prima settimana <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre le nostre comunità hanno accolto la visita <strong>di</strong> fr. Rafael Blanco,<br />

delegato Pro Monialibus del Ministro Generale. Iniziando dal monastero <strong>di</strong> Milano e pellegrinando negli<br />

altri monasteri <strong>di</strong> Bergamo, Lovere e Bienno, fr. Rafael si è intrattenuto con noi offrendoci una<br />

me<strong>di</strong>tazione sull‟Avvento e la conversione e raccontandoci in modo simpatico ed esauriente il suo lavoro<br />

a servizio delle comunità contemplative dell‟Or<strong>di</strong>ne (Clarisse, Concezioniste, ecc. comprese alcune<br />

comunità maschili). Fr. Rafael ha gustato in modo semplice e gioioso la nostra accoglienza, sentendosi<br />

- come lui stesso ci ha detto - davvero un fratello tra sorelle.<br />

Ringraziamo il Signore per questo servizio pro monialibus o…pro mulieribus…o…demonialibus!<br />

DIALOGO ECUMENICO<br />

SEI PRINCIPI PER UN DIALOGO AUTENTICO<br />

Congresso monaci cattolici e monaci ortodossi<br />

MONASTERO DI BOSE: 8-12 SETTEMBRE 2010<br />

Proposta per una riflessione su 6 principi per il <strong>di</strong>alogo oggi<br />

“Noi” e “gli altri”: due categorie <strong>di</strong> pensiero e <strong>di</strong> vita per istituire<br />

relazioni con gli altri, con i <strong>di</strong>versi, con gli stranieri. Difficile è definire i<br />

confini tra queste due entità, <strong>di</strong>fficile è <strong>di</strong>re chi appartiene all‟una o<br />

all‟altra.<br />

Quando tentiamo questa impresa, possiamo camminare su due percorsi: possiamo passare su<br />

un ponte o andare a sbattere contro un muro. Sempre è possibile scoprire un fecondo intreccio<br />

tra le due categorie, poiché l‟uomo è essenzialmente essere-in-relazione: con il mio prossimo,<br />

che è accanto a me, con le passate e con le future generazioni. Posso, consapevole <strong>di</strong> questo,<br />

contribuire nel bene e (nel male) a quel mirabile corpo collettivo che è l‟umanità.<br />

Destare questa consapevolezza oggi: impresa urgente perché non accada che il <strong>di</strong>verso da me<br />

muoia, che lo straniero per me non scompaia. E bene che il <strong>di</strong>verso e lo straniero siano: essi<br />

vengono ad inquietare le nostre false sicurezze.<br />

Siamo uomini-in-relazione sempre e con tutti: dunque ridestare il “gusto dell‟altro” e “far posto<br />

all‟altro”: l‟altro è l‟irriducibile, è colui senza il quale non posso vivere.<br />

Siamo chiamati oggi a coniugare la coscienza della propria identità e convivenza con l‟altro, con<br />

lo straniero. Come riconoscere, alimentare e rafforzare la propria identità senza che essa entri in<br />

un fecondo rapporto <strong>di</strong>alettico con l‟altro, con il <strong>di</strong>verso da me? E come convivere in un confronto<br />

civile con il <strong>di</strong>verso senza essere oggi consapevole che l‟altro da lontano è fatto molto vicino, che<br />

l‟estraneo ci è <strong>di</strong>venuto familiare?<br />

L‟altro è me, l‟altro siamo noi: “lo straniero ti permette <strong>di</strong> essere te stesso, facendo <strong>di</strong> te uno<br />

straniero. La <strong>di</strong>stanza che ci separa dallo straniero è quella stessa che ci separa da noi”<br />

(Edmondo Jabès). Che questa <strong>di</strong>stanza sia ponte o baratro <strong>di</strong>pende da me, da noi.<br />

14<br />

Fr. Fiorenzo Reati


NOTIZIE DI CASA<br />

a cura <strong>di</strong> f.e.p. & f.g.m..<br />

DICEMBRE 2010<br />

01, Convento <strong>di</strong> S. Giovanni Battista alla Creta, (MI): ha luogo il X Congresso definitoriale, che si apre<br />

con la celebrazione dell‟Ora Terza alla presenza dei frati della comunità ospitante.<br />

02, Curia Provinciale <strong>di</strong> Milano: si incontrano gli Economi provinciali del Nord. Il giorno successivo si<br />

svolge invece il Collegio dei Ministri del Nord.<br />

05, Chiesa <strong>di</strong> s. Angelo (MI): l' "Orchestra sinfonica" <strong>di</strong> Lecco, <strong>di</strong>retta da Marco Ambrosini, e il "Coro<br />

Bach" <strong>di</strong> Milano, <strong>di</strong>retto da Sandro Ro<strong>di</strong>ghiero, eseguono la Messa da Requiem <strong>di</strong> W. A. Mozart, in una<br />

serata organizzata dagli "Amici della Casa della Carità" .<br />

07, Chiesa <strong>di</strong> S. Antonio in Milano: alle ore 11.00 vengono celebrati l funerali <strong>di</strong> fr. Angelico (Enrico)<br />

Martinoli, sacerdote, <strong>di</strong> anni 88, nativo <strong>di</strong> Milano e deceduto il giorno 05 <strong>di</strong>cembre dopo una lunga e<br />

operosa vita con svariati incarichi conventuali e provinciali e soffusa <strong>di</strong> estro poetico.<br />

15, Convento <strong>di</strong> S. Bernar<strong>di</strong>no in Verona: si svolge l‟XI Congresso definitoriale,<br />

20, Museo dei Beni Culturali Cappuccini (Milano): introdotto da Giuseppe Caffulli, <strong>di</strong>rettore della<br />

Rivista “Terra Santa”, fr. Cesare Vaiani presenta il suo libro “Natale con Francesco d‟Assisi”. Viene nel<br />

contempo inaugurata la mostra “Con Francesco contempliamo il Mistero”<br />

23, Chiesa Parrocchiale <strong>di</strong> Campoverde <strong>di</strong> Salò (BS): si celebrano i funerali del fratello <strong>di</strong> fr. Mario<br />

Florioli, deceduto la mattina del 21.<br />

27, Chiesa Parrocchiale <strong>di</strong> Civi<strong>di</strong>no (BG): partendo in corteo dal locale Convento si celebrano in<br />

mattinata i funerali <strong>di</strong> fr. Marzio Pierucci, <strong>di</strong> anni 57, nativo <strong>di</strong> Milano e improvvisamente deceduto nella<br />

notte tra il 23 e il 24, molto conosciuto e stimato nella zona per la sua attività <strong>di</strong> questuante.<br />

15


AUGURI <strong>di</strong> NATALE<br />

Ancora<br />

Agganciato alla tua promessa,<br />

oso continuare a sperare.<br />

Nonostante con unghie e denti<br />

<strong>di</strong>fenda la mia stoltezza al tuo cospetto.<br />

Mi sorprende ogni volta<br />

la tua capacità <strong>di</strong> rigenerarmi,<br />

quando perfino il mio orgoglio<br />

nemmeno sembra più crederci.<br />

Imperterrito, continui a farmi cre<strong>di</strong>to,<br />

quando già sai che <strong>di</strong>sperderò<br />

la bellezza del tuo dono,<br />

per la superbia della mia vanità.<br />

Nonostante ciò, ancora,<br />

oltre ogni comprensione, tenacemente,<br />

come Bimbo nella culla,<br />

a me ti affi<strong>di</strong> e ai miei fratelli,<br />

per dare senso alla vita.<br />

f.p.g.<br />

Carissimi fratelli,<br />

Un caldo augurio <strong>di</strong> Buon Natale e felice Anno nuovo dal Burun<strong>di</strong>.<br />

Ormai sono trascorsi tre mesi dal mio arrivo a Kayongozi, e pian piano mi sto abituando a nuovi<br />

costumi e stili <strong>di</strong> vita. Per il momento non ci sono grosse <strong>di</strong>fficoltà, l‟unico grosso problema è la lingua<br />

che è più complicata del Kiswahili.<br />

Spero, nonostante l‟età, <strong>di</strong> riuscire prima o poi a formulare qualche frase corretta, per il momento<br />

m‟arrangio parlando in anglofrancese e in kiswahili.<br />

Il progetto in Tanzania sta continuando senza grosse <strong>di</strong>fficoltà, infatti, una congregazione <strong>di</strong><br />

suore francescane d‟America, che seguiva da alcuni anni l‟ospedale, ha assunto la responsabilità del<br />

reparto <strong>di</strong> fisioterapia.<br />

Fr. Giuseppe Branchi<br />

Vi mando una foto una foto dei miei nuovi bambini e dei miei collaboratori.<br />

16


Carissimi fratelli,<br />

Quest‟anno 2010 é stato un tempo visitato dal Signore della storia. Vogliamo soprattutto fare<br />

memoria, pieni <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne, per il dono del Sinodo delle Chiese del Me<strong>di</strong>oOriente, alle quali ci sentiamo<br />

particolarmente vicini per via del nostro inserimento nel mondo arabo e per il nostro legame con la Terra<br />

Santa, servita da 8 secoli dai <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong>.<br />

Come <strong>di</strong>menticare tuttavia che il 2010 è stato l‟anno delle espulsioni <strong>di</strong> massa <strong>di</strong> cristiani stranieri<br />

in Marocco e dell‟attacco alla parrocchia cattolica <strong>di</strong> Bagdad ?Noi <strong>Frati</strong> facciamo ogni giorno esperienza<br />

<strong>di</strong> un incontro possibile e fecondo con i nostri fratelli Musulmani, che con<strong>di</strong>vidono con noi il desiderio <strong>di</strong><br />

un‟intesa più profonda; preghiamo quin<strong>di</strong> il Principe della pace perchè la sua venuta su questa terra<br />

trasformi i nostri cuori per un mondo riconciliato.<br />

Vi auguriamo un Natale <strong>di</strong> pace e un Felice anno 2011<br />

fr. Pietro et fr. Joël<br />

(Driba, Meknes)<br />

Spedali Civili <strong>di</strong> Brescia<br />

17<br />

Convento <strong>di</strong> Civi<strong>di</strong>no<br />

Convento <strong>di</strong> Arco <strong>di</strong> Trento


Clarisse <strong>di</strong> Lovere<br />

Presepio allestito nell’infermeria del monastero. Il suo pregio è il fatto<br />

che è stata un’esperienza <strong>di</strong> “sororità”, cioè è stato un lavoro <strong>di</strong><br />

collaborazione tra le sorelle anziane e le sorelle <strong>di</strong> turno in infermeria<br />

durante la settimana <strong>di</strong> Natale.<br />

Centro S. Antonio - Milano<br />

18<br />

Basilica S. Antonio - Milano


Chiesa S. Angelo - Milano<br />

19<br />

Chiesa S. Maria delle Lacrime - Dongo


IN MEMORIAM<br />

fr. ANGELICO (Enrico Filippo Maria) Martinoli<br />

Enrico Filippo Maria nasce a Milano l‟11 Ottobre 1922 in una famiglia<br />

<strong>di</strong> 16 figli. Dopo aver conseguito la maturità classica ed aver frequentato<br />

due anni della Facoltà <strong>di</strong> Legge entra nell‟Or<strong>di</strong>ne dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong> nella<br />

Provincia <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a S. Carlo Borromeo il 29 Gennaio 1945 a<br />

Rezzato, assumendo il nome <strong>di</strong> fr. Angelico.<br />

Emette la Professione temporanea nel Convento <strong>di</strong> S. Pietro in<br />

Rezzato (BS) il 2 Febbraio 1946 e la professione solenne nel Convento<br />

<strong>di</strong> S. Antonio in Milano il 6 Febbraio 1949, nelle mani <strong>di</strong> fr. Camillo<br />

Merazzi, Ministro Provinciale. È or<strong>di</strong>nato <strong>di</strong>acono e quin<strong>di</strong> sacerdote dal<br />

beato card. Ildefonso Schuster nel Duomo <strong>di</strong> Milano il 25 Giugno 1950.<br />

Uomo intelligente ed arguto ricopre <strong>di</strong>versi incarichi <strong>di</strong> responsabilità a<br />

servizio della fraternità provinciale. Non appena or<strong>di</strong>nato sacerdote<br />

lavora presso la curia provinciale, e per ben quin<strong>di</strong>ci anni riveste il<br />

delicato ruolo <strong>di</strong> Segretario Provinciale. Per un triennio è anche<br />

Definitore e per do<strong>di</strong>ci anni è membro del Consiglio per gli Affari<br />

Economici, mettendo così a frutto le sue virtù per una gestione oculata e previdente.<br />

Eccetto che per la permanenza triennale a Varese in qualità <strong>di</strong> parroco, l‟obbe<strong>di</strong>enza conduce fr.<br />

Angelico più volte a Milano, nel convento <strong>di</strong> s. Antonio, e a Pavia. Complessivamente risiede nel<br />

Convento <strong>di</strong> Canepanova per ventisette anni. Qui fr. Angelico è guar<strong>di</strong>ano, vicario ed economo e si fa<br />

conoscere ed apprezzare per le sue doti <strong>di</strong> oratore, <strong>di</strong> poeta e <strong>di</strong> consolatore nel ministero della<br />

riconciliazione, a favore anche <strong>di</strong> numerosi sacerdoti.<br />

Nel 2003, con l‟avanzare dell‟età, viene trasferito nuovamente nel convento <strong>di</strong> s. Antonio in Milano.<br />

Qui, nonostante il venir meno delle forze, continua ad esercitare con serenità il ministero della<br />

riconciliazione. De<strong>di</strong>ca tempo ed energie anche alla passione <strong>di</strong> tutta la sua vita: la poesia, strumento <strong>di</strong><br />

comunicazione con il quale ha illuminato giorni particolari <strong>di</strong> tanti confratelli e <strong>di</strong> tante persone che lo<br />

hanno conosciuto e amato, con<strong>di</strong>videndo così momenti <strong>di</strong> gioia, <strong>di</strong> dubbio, <strong>di</strong> sofferenza e <strong>di</strong> speranza.<br />

Negli ultimi anni <strong>di</strong> vita fr. Angelico, limitato nella sua naturale esuberanza, alterna tempi <strong>di</strong> cura<br />

presso l‟Infermeria provinciale a Sabbioncello <strong>di</strong> Merate, andando incontro sereno a sorella morte; <strong>di</strong><br />

tanto in tanto infatti ripeteva: “mi sto avvicinando al grande salto”. Nell‟infermeria <strong>di</strong> Sabbioncello nella<br />

sera della seconda domenica <strong>di</strong> Avvento, 5 <strong>di</strong>cembre 2010, quando ancora riecheggiava la voce <strong>di</strong> colui<br />

che grida: “Il Regno dei cieli è vicino!”, il Signore gli è andato incontro e lo ha fatto entrare nel suo<br />

Regno.<br />

A laude <strong>di</strong> Cristo e del Poverello Francesco. Amen.<br />

OMELIA DEL MINISTRO PROVINCIALE ALLE ESEQUIE DI FR. ANGELICO<br />

Letture della solennità <strong>di</strong> S. Ambrogio lezionario ambrosiano<br />

A Compieta della seconda domenica <strong>di</strong> Avvento, mentre con tutta la Chiesa pregavamo il Cantico<br />

<strong>di</strong> Simeone, frate Angelico rendeva la sua anima a Dio. Così le parole del Cantico, “ Ora lascia o Signore<br />

che il tuo servo vada in pace”, accompagnavano il suo transito “alla terra dei viventi” ( Rb VI,5 ). È<br />

questa la certezza che sostiene noi oggi, qui radunati per accompagnare frate Angelico e presentarlo al<br />

Padre; la certezza della fede in Cristo Risorto che apre al nostro fratello il Regno dei Cieli; quel Regno<br />

dove frate Angelico può finalmente <strong>di</strong>re in pienezza e non più nella speranza: “ I miei occhi hanno visto<br />

la tua salvezza ”. La <strong>di</strong>vina provvidenza ha poi <strong>di</strong>sposto che frate Angelico ritornasse al Padre li dove,<br />

come scrisse Lui in una sua poesia, “ avevo visto i frati <strong>di</strong> Francesco per il Perdon d‟Assisi fin dalla prima<br />

età, amabile presenza”. È infatti nella stessa poesia che, quasi profeticamente, frate Angelico scrisse: “<br />

20


E là, ( a Sabbioncello ), a Dio piacendo, vorrei finir la<br />

corsa quando sorella morte incontro a me verrà. Finir<br />

dove son nato a quella sola vita che è la mia<br />

speranza”<br />

La Parola <strong>di</strong> Dio proclamata ed accolta nella<br />

fede – Parola <strong>di</strong> Dio che è quella propria della festa <strong>di</strong><br />

Sant‟Ambrogio - ci fa guardare alla vita e alla morte<br />

del nostro confratello con il cuore ricolmo <strong>di</strong> serenità<br />

e <strong>di</strong> pace <strong>di</strong> fronte a un <strong>di</strong>stacco che umanamente ci<br />

lascia sempre sgomenti e pieni <strong>di</strong> domande. E la<br />

prima riflessione che nutre la nostra fede è quella che<br />

nel salmo responsoriale abbiamo ripetuto come<br />

ritornello: “ Sei stato fedele, Signore, con il tuo servo”. È questa infatti la consapevolezza espressa dallo<br />

stesso fra Angelico quando in una poesia del 2005 scrisse: “ L‟unica mia speranza sulla terra sta nella<br />

fedeltà del bon Signore e <strong>di</strong> Maria Sua madre nell‟amarci come nei giorni della loro Pasqua”. È la<br />

consapevolezza della fede che ci permette <strong>di</strong> affrontare la vita e la morte nella certezza che tutta la<br />

nostra esistenza è nelle mani del “ buon pastore” che conduce i suoi ai pascoli della vita. Il Buon Pastore<br />

infatti conosce le sue pecore e le sue pecore conoscono Lui. Questa reciproca e profonda conoscenza<br />

fa esclamare al nostro Angelico in una sua preghiera: “ Ti ringrazio mio Signore per l‟amore creatore con<br />

cui Tu ti sei degnato farmi creatura Tua qual persona razionale e <strong>di</strong> libero volere, fatto figlio <strong>di</strong> Tua<br />

Madre nella Santa Madre Chiesa e Fratello Tuo amato figlio <strong>di</strong> uno stesso Padre”.<br />

La Parola <strong>di</strong> Dio illumina poi un altro aspetto della vita del nostro confratello: quello che l‟apostolo<br />

Paolo chiama “ il ministero della grazia <strong>di</strong> Dio” teso a far conoscere a tutti la multiforme sapienza <strong>di</strong> Dio “<br />

che si è manifestata in Cristo”. Questo è stato il costante anelito <strong>di</strong> frate Angelico. Il Ministro provinciale<br />

nel giugno del 1975, inviandogli gli auguri per il 25° <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nazione sacerdotale, scriveva a frate Angelico<br />

queste parole: “ Ti siamo grati anche per come hai continuato a donarci il tuo sacerdozio come Parroco<br />

a Varese e Guar<strong>di</strong>ano a Pavia. E per come continui a donarcelo oggi a servizio della Provincia nonché<br />

della Comunità e Parrocchia <strong>di</strong> S. Antonio. Con gioia riconosciamo la tua capacità <strong>di</strong> donare con lealtà e<br />

senza pretese; con gioia ammiriamo la prontezza con cui sai pro<strong>di</strong>garti”. È questa la consapevolezza<br />

che lo ha guidato per tutta la vita: essere, come <strong>di</strong>ce il libro del Siracide, “ sacerdote per il popolo”. In un<br />

testo poetico che definisce “ la mia confessione”, frate Angelico così si descrive in un <strong>di</strong>alogo con il<br />

Signore: “ Lungo il corso <strong>di</strong> mia Vita da Te apertami qui in terra sono stato attirato a seguirti fedelmente<br />

nel servizio ra<strong>di</strong>cale del Tuo cuore appassionato: Sacerdote, Religioso, Francescano dei minori che nel<br />

vivere il Vangelo il cammino hanno visto che Tu aprivi Buon pastore a quel Gregge che Dio Padre<br />

affidato a Te ha voluto per un pascolo vitale e per valida <strong>di</strong>fesa contro i lupi insi<strong>di</strong>atori. Dove anche la<br />

smarrita pecorella può sperare d‟essere da Te trovata ed al gregge riportata. Dove Pace e Comunione tu<br />

assicuri a loro gioia”. Un cuore appassionato dunque, quello del nostro confratello, che lo ha reso<br />

capace <strong>di</strong> donare la vita per i fratelli nei <strong>di</strong>versi servizi che l‟obbe<strong>di</strong>enza gli ha affidato, assimilandolo così<br />

al “ buon pastore” che fa conoscere a tutti “ la multiforme sapienza <strong>di</strong> Dio”.<br />

Come poi non ricordare il filiale e grande amore alla Vergine Maria che frate Angelico ha<br />

espresso in tante forme. Proprio alla vigilia della festa della sua Immacolata Concezione lo affi<strong>di</strong>amo alla<br />

sua materna intercessione ricordando quanto da Lui scritto nel 2005 proprio qui a S. Antonio: “ Non sono<br />

stato come Te cha da Immacolata Donna la Parola eterna intese e nel grembo suo l‟accolse. Io soltanto<br />

da pentito ho scoperto l‟Amor Suo e mi sono consegnato al <strong>di</strong>vino Suo volere. È così che ho riscoperto il<br />

valore tuo Maria qual rifugio ai peccatori che riporti al tuo Gesù”.<br />

Un noto poeta ha detto che solo l‟uomo “ sensibile ed immaginoso” può scorgere la poesia delle<br />

cose; ed è forse proprio questa l‟ere<strong>di</strong>tà che frate Angelico ci lascia: la capacità <strong>di</strong> guardare la vita e la<br />

21


storia in profon<strong>di</strong>tà per saper scorgere quella bellezza e quella armonia che solo allo sguardo <strong>di</strong> un<br />

poeta è possibile scorgere, che solo lo sguardo della fede può contemplare. Ed è per questo che ora<br />

ascoltiamo per intero una sua poesia del 1993 che sembra scritta proprio per il suo passaggio e<br />

seguendo e accogliendo le sue parole lo affi<strong>di</strong>amo all‟Altissimo e Onnipotente buon Signore.<br />

Perché io consacrato<br />

a Te Signore?<br />

Mi hai fatto una promessa<br />

e l'ho creduta.<br />

Sentivo che mi amavi<br />

appassionato<br />

come nessuno mai<br />

mi aveva amato.<br />

Tu il primo a <strong>di</strong>rmi "T'amo"<br />

e ti ho risposto.<br />

Tu il primo a <strong>di</strong>rmi "Vieni"<br />

e ti ho seguito.<br />

Sei stato Tu il Maestro<br />

e ti ho ascoltato.<br />

Su ogni altra voce<br />

hai Tu prevalso.<br />

Anche se mi chiedevi<br />

amabilmente<br />

il tempo <strong>di</strong> un'attesa<br />

e la pazienza<br />

prima <strong>di</strong> ere<strong>di</strong>tare<br />

E TI VEDRO` ...<br />

22<br />

e gioia e regno,<br />

meraviglioso Bene<br />

mi hai convinto.<br />

Ed eccomi a seguirti<br />

in povertà,<br />

con in<strong>di</strong>viso cuore<br />

e in obbe<strong>di</strong>enza,<br />

la volontà del Padre<br />

ed il Suo amore<br />

prendendo come olio<br />

alla lucerna.<br />

Finché Tu lo vorrai,<br />

o misterioso,<br />

donami <strong>di</strong> seguirti<br />

in pura Fede.<br />

Lo Spirito tuo Santo<br />

attratto e avvinto<br />

me porterà alle nozze<br />

e ti vedrò!<br />

Pavia, 24 <strong>di</strong>cembre 1993


fr. MARZIO (Marzio Giovanni) Pierucci<br />

Marzio Giovanni nasce a Milano il 13 febbraio 1953. Consegue la<br />

licenza <strong>di</strong> tipografo ed esercita per qualche anno la professione, dopo <strong>di</strong><br />

che presta servizio come sacrestano presso la Parrocchia dei SS.<br />

Gervaso e Protaso in Milano. Attratto dalla semplicità del carisma<br />

francescano chiede <strong>di</strong> entrare nell‟Or<strong>di</strong>ne dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong> nella Provincia<br />

<strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a S. Carlo Borromeo e il 6 settembre 1973 a Rezzato veste<br />

l‟abito della prova.<br />

Trascorso l‟anno <strong>di</strong> noviziato a S. Damiano in Assisi, il 17 settembre<br />

1974 emette la Professione temporanea nelle mani del card. Antonelli.<br />

Vive il tempo del post-noviziato a S. Angelo dove svolge con fedeltà e<br />

competenza l‟ufficio <strong>di</strong> portinaio e <strong>di</strong> cuoco, in questi anni consegue<br />

anche il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> cuoco presso l‟Istituto alberghiero. Il 15 gennaio 1978,<br />

a Milano, emette la Professione Solenne nelle mani <strong>di</strong> fr. Onorio<br />

Pontoglio, Ministro Provinciale.<br />

Dal 1978 al 1985 risiede a Rezzato dove presta il suo servizio come<br />

cantiniere, ortolano ed aiuto economo. Qui, accostando il luminoso esempio <strong>di</strong> alcuni frati, scopre la sua<br />

vocazione <strong>di</strong> frate questuante, attività che lo ha portato ad abbracciare uno stile <strong>di</strong> vita caratterizzato<br />

dall‟andare e dal tendere la mano con umiltà per raccogliere quanto è necessario per la cura delle<br />

necessità dei fratelli e dei poveri.<br />

Dal 1985 vive ininterrottamente nel convento <strong>di</strong> Civi<strong>di</strong>no dove continua a svolgere con laboriosità e in<br />

semplicità i servizi che gli sono richiesti: ortolano, cantiniere ed economo. Lungo questi anni, dapprima<br />

affiancando fr. Alberto, continua con generosità il suo andare come questuante, pellegrino e forestiero,<br />

chiedendo con fiducia e senza vergogna l’elemosina per amore <strong>di</strong> Dio e per il bene dei fratelli e donando<br />

consolazioni e parole <strong>di</strong> conforto. Anche quando la salute richiede una maggiore cura e tempi <strong>di</strong> riposo,<br />

fr. Marzio continua il suo lavoro con fedeltà e abnegazione.<br />

Recentemente fr. Marzio è stato in Ospedale per degli esami <strong>di</strong> controllo, e dopo aver riequilibrato le<br />

terapie è stato <strong>di</strong>messo in attesa <strong>di</strong> ulteriori accertamenti. Rientrato in convento, dopo pochi giorni,<br />

mentre stava per compiersi l‟attesa dell‟Emmanuele, sorella morte lo ha inaspettatamente visitato nella<br />

notte tra il 23 e il 24 <strong>di</strong>cembre introducendolo definitivamente alla Presenza <strong>di</strong> Colui che salva.<br />

A laude <strong>di</strong> Cristo e del Poverello Francesco. Amen.<br />

OMELIA DEL MINISTRO PROVINCIALE ALLE ESEQUIE DI FR. MARZIO<br />

1 Gv 1,1 – 4; Gv 20, 2 – 8<br />

“O Emmanuele, Dio con noi, attesa dei popoli e loro liberatore: vieni a salvarci con la tua<br />

presenza”. Si era appena spenta l‟eco <strong>di</strong> quest‟ultima Antifona maggiore <strong>di</strong> avvento, celebrata nel vespro<br />

del 23 <strong>di</strong>cembre, che sorella morte ha visitato un‟altra volta la nostra fraternità provinciale e in particolare<br />

la fraternità <strong>di</strong> Civi<strong>di</strong>no, portando alla “ terra dei viventi” il nostro frate Marzio. Lui ora gode della<br />

presenza dell‟Emmanuele, lui ora vive alla presenza del nostro Liberatore e Salvatore, per lui si è<br />

colmata l‟attesa.<br />

Oggi accompagniamo il nostro confratello al luogo della sua sepoltura nella speranza, nutrita<br />

dalla fede, che risorga in Cristo alla vita nuova. Prima <strong>di</strong> dare l‟estremo saluto a frate Marzio, prima <strong>di</strong><br />

deporre il suo corpo nella terra, in attesa della risurrezione, ci poniamo ancora una volta in attento<br />

ascolto della Parola <strong>di</strong> Dio. Nella fede in Cristo sappiamo che la separazione dal nostro fratello è<br />

momentanea, e un giorno avverrà la riunione definitiva nel regno beato dove Cristo, primogenito tra molti<br />

fratelli, è entrato per primo e dove ci accoglierà per la vita senza fine. È proprio questa fede in Cristo<br />

che ci fa accogliere con sincera <strong>di</strong>sponibilità la parola <strong>di</strong> Dio proclamata nella nostra assemblea, Parola<br />

che illumina, sostiene e conforta. E la accogliamo, questa Parola, nella festa <strong>di</strong> S. Giovanni apostolo ed<br />

evangelista che ci aiuta a svelare “ le profon<strong>di</strong>tà del Verbo <strong>di</strong> Dio” chiedendo al Signore, proprio per sua<br />

intercessione, <strong>di</strong> donarci “ l‟intelligenza penetrante della Parola <strong>di</strong> vita” ( cfr. Colletta festa ). È questo il<br />

<strong>di</strong>scernimento credente, quello del <strong>di</strong>scepolo, che nella me<strong>di</strong>tazione e nella accoglienza amorosa della<br />

23


Parola <strong>di</strong> Dio sa poi leggere in profon<strong>di</strong>tà la vita e <strong>di</strong> essa <strong>di</strong>venta interprete non superficiale, ma lettore<br />

sapiente e custode <strong>di</strong> ogni realtà umana compresa la malattia e la morte. È la lettura credente della vita<br />

e della storia che si impone a chi come noi celebra il Verbo fatto carne.<br />

L‟apostolo ed evangelista ci ha annunciato nella prima lettura la grande verità, che con tutta la<br />

Chiesa stiamo celebrando e vivendo: il Verbo <strong>di</strong> Dio si è fatto uomo. Il Verbo della vita noi lo<br />

contempliamo nel bambino Gesù; la nostra vita eterna è Lui. Questo annuncio <strong>di</strong> gioia risuonato nella<br />

notte <strong>di</strong> Natale ci ricolma il cuore <strong>di</strong> pace e <strong>di</strong> serenità anche <strong>di</strong> fronte al mistero della morte.<br />

Sant‟Agostino in un suo <strong>di</strong>scorso ci ricorda infatti: “ Saresti morto per sempre, se egli non fosse nato nel<br />

tempo. Non avrebbe liberato dal peccato la tua natura, se non avesse assunto una natura simile a quella<br />

del peccato. Non avresti riavuto la vita, se egli non si fosse incontrato con la tua stessa morte”. Risentire<br />

allora, <strong>di</strong> fronte alla morte <strong>di</strong> frate Marzio, che il Dio nato per noi è la nostra vita eterna, è annunciare e<br />

proclamare la vittoria della vita sulla morte; è riconoscere che la vita e non la morte è l‟ultima e definitiva<br />

parola sull‟esistenza umana. Sentire e accogliere nella fede che il bambino nato per noi è il Verbo della<br />

vita è aprirci ad una speranza forte, una speranza che nessuno può toglierci, la speranza che nella notte<br />

santa gli angeli hanno annunciato ai pastori: “«Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà<br />

<strong>di</strong> tutto il popolo: oggi vi è nato nella città <strong>di</strong> Davide un salvatore, che è il Cristo Signore”. È in queste<br />

mani, nelle mani del nostro Salvatore, che affi<strong>di</strong>amo dunque il nostro confratello Marzio.<br />

È poi l‟apostolo ed evangelista Giovanni, colui che ha visto e annunciato il Verbo della Vita ( cfr<br />

orazione dopo la comunione ), che nella pagina del suo Vangelo ci aiuta a ripensare la nostra vita, e<br />

quella <strong>di</strong> frate Marzio, come un andare continuamente verso il sepolcro <strong>di</strong> Cristo per riconoscere, nel<br />

segno del sepolcro vuoto, il grande annuncio della vittoria sulla morte. La corsa della vita ora, per fra<br />

Marzio è terminata, ora Lui vede e contempla il mistero creduto. La sua vita <strong>di</strong> frate semplice e minore è<br />

stata, pur tra i limiti della sua fragile umanità, una vita spesa in questa ricerca e, potremmo <strong>di</strong>re, in<br />

questa corsa. Una vita e una corsa che l‟hanno portato a vivere per tanti anni il ministero della questua,<br />

annunciando il Vangelo della Provvidenza a tutti coloro che lo hanno accolto. Ora che lui è entrato nel<br />

mistero della morte e della risurrezione <strong>di</strong> Cristo troverà il frutto <strong>di</strong> tutto il bene che ha seminato nel suo<br />

andare, nel suo bussare, nel suo chiedere per amor <strong>di</strong> Dio. I tanti che l‟hanno accolto e aiutato in questo<br />

suo servizio ora lo raccomandano al Signore, rendendo grazie del bene ricevuto.<br />

Il padre San Francesco, racconta il suo primo biografo, mentre si trovava alla Porziuncola a santa<br />

Maria degli Angeli, sente un frate questuante che rientrando dalla questua loda Dio ad alta voce. “<br />

Appena lo udì – prosegue il racconto – il santo balzò in pie<strong>di</strong>, corse fuori e, baciata la spalla del frate, si<br />

caricò la bisaccia sulle proprie spalle ed esclamò: Sia benedetto il mio fratello, che va prontamente,<br />

questua con umiltà e ritorna pieno <strong>di</strong> gioia” ( 2 Cel 76 ). Oggi chie<strong>di</strong>amo al padre S. Francesco <strong>di</strong><br />

accogliere frate Marzio con un tenero bacio sulla spalla, quella spalla che ha portato tanti pesi per le<br />

necessità dei frati e dei poveri. Vogliamo chiedere al poverello <strong>di</strong> Assisi <strong>di</strong> accogliere il suo frate<br />

semplice nel suo ritorno a casa. Vogliamo chiedere al patriarca dei poveri Francesco <strong>di</strong> accogliere un<br />

frate minore e introdurlo nella lode eterna che si canta davanti al trono <strong>di</strong> Dio e dell‟Agnello.<br />

Aiutati dal nostro serafico padre S. Francesco <strong>di</strong>ciamo tutti, frati della sua fraternità e della intera<br />

provincia, comunità parrocchiale <strong>di</strong> Civi<strong>di</strong>no, parenti, amici e conoscenti, <strong>di</strong>ciamo : “ Padre che sei nei<br />

cieli, accogli il nostro fratello Marzio nel tuo regno, ove la visione <strong>di</strong> Te è senza veli, l’amore <strong>di</strong> Te è<br />

perfetto, la comunione <strong>di</strong> Te è beata, il go<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> Te senza fine. Amen” ( FF 269 ).<br />

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BRESCIA - S. FRANCESCO, 8 DICEMBRE 2010 (CELEBRAZIONE “CERI E ROSE”)<br />

OMELIA MONS. LUCIANO MONARI NELLA SOLENNITÀ DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA<br />

Più volte, nei suoi interventi, il Papa ha citato un testo famoso <strong>di</strong> san Basilio che descrive la<br />

con<strong>di</strong>zione della Chiesa dopo il Concilio <strong>di</strong> Nicea paragonandola a una battaglia navale che si svolge in<br />

un mare in tempesta. Che la società attuale sia un mare in tempesta non c‟è bisogno <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrarlo: la<br />

crisi economica <strong>di</strong> cui non si riesce a venire a capo, le <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> al Qaeda e l‟incubo <strong>di</strong> Ground<br />

Zero, la BP e le <strong>di</strong>sgraziate trivellazioni nel Golfo del Messico, gli altarini scoperti <strong>di</strong> Wikileaks, i <strong>di</strong>aloghi<br />

inconsistenti dei talk shows, i conflitti interminabili, da quelli tra condomini a quelli tra nazioni e gruppi<br />

etnici, sono tutti in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> un travaglio profondo che stiamo vivendo e del quale non riusciamo ancora<br />

a intravedere gli esiti. Se poi concentriamo l‟attenzione sulla situazione italiana, il quadro non cambia: le<br />

incertezze del quadro politico rendono ancora più profonde le incertezze economiche. Abbiamo goduto<br />

<strong>di</strong> uno straor<strong>di</strong>nario benessere per alcuni anni ma ora ci ren<strong>di</strong>amo conto che quel benessere non era<br />

assicurato, che non poteva e non potrà durare senza scelte sagge e coraggiose; sarebbe l‟ora dello<br />

sforzo solidale; e invece non riusciamo a liberarci da un‟animosità che ci domina tutti.<br />

Per fortuna mi sembra non sia vera l‟altra immagine, quella <strong>di</strong> una battaglia navale che si svolge<br />

all‟interno della Chiesa; una battaglia nella quale i credenti stessi sarebbero gli uni contro gli altri. San<br />

Basilio aveva davanti lo spettacolo doloroso della lotta tra <strong>di</strong>fensori dell‟ortodossia nicena e gli ariani;<br />

una battaglia che durò per <strong>di</strong>versi decenni e che fu condotta con accanimento e violenza. Pensando a<br />

quei tempi – e, a <strong>di</strong>re il vero, a molti altri tempi della vita della Chiesa – possiamo <strong>di</strong>rci privilegiati: la<br />

comunione all‟interno della nostra Chiesa è salda, la comunione con la chiesa <strong>di</strong> Roma è senza riserve.<br />

Soffriamo persecuzioni cruente, ma dall‟esterno; abbiamo da subire una serie <strong>di</strong> dure opposizioni, ma il<br />

tessuto ecclesiale in quanto tale è solido.<br />

Ma non del tutto. Le <strong>di</strong>visioni che segnano la nostra società non lasciano immune del tutto la<br />

Chiesa. Abbiamo lasciato alle spalle il ventesimo secolo, il secolo delle ideologie e dei totalitarismi. E<br />

senza nostalgie: i crimini che le ideologie hanno prodotto sono inenarrabili e le menzogne che li hanno<br />

giustificati ci umiliano. Non rimpiangiamo quegli anni. E tuttavia non è venuto, come si poteva sperare, il<br />

tempo della ragione, del confronto, della decisione ponderata, della revisione leale delle proprie scelte; è<br />

venuto invece il tempo del litigio continuo, per ogni piccola cosa. Mi sembra fosse Pascal a <strong>di</strong>re che<br />

l‟inquietu<strong>di</strong>ne del mondo deriva dal fatto che l‟uomo non riesce a stare tranquillo nella sua camera per<br />

mezz‟ora <strong>di</strong> seguito. Sembra una malattia: dobbiamo avere qualcuno o qualcosa da incolpare <strong>di</strong> tutto ciò<br />

che non va bene, dei nemici da combattere e da stracciare; chissà, forse vogliamo liberarci del nostro<br />

senso <strong>di</strong> inadeguatezza e ci servono dei capri espiatori.<br />

Come <strong>di</strong>cevo, questo <strong>di</strong>fetto sembra fare capolino anche nella Chiesa. E qui in modo<br />

sorprendente: si accusano gli avversari politici <strong>di</strong> non pensare e vivere secondo il vangelo e si vorrebbe<br />

che la Chiesa – i vescovi – li scomunicassero e condannassero le loro opinioni sulla base della fede.<br />

Solo così la Chiesa sarebbe, come deve essere, profetica. Può darsi che sia vero; ma sono restio a<br />

seguire questa linea. Sono poche in politica le cose incontrovertibili – tutto bene o tutto male;<br />

generalmente ogni scelta produce effetti misti: un qualche bene con annesso un qualche male.<br />

Supponiamo, ad esempio, che si proponga un aumento delle tasse per finanziare progetti sociali (sanità;<br />

scuola; cultura; ricerca…). Chi potrebbe negare il valore <strong>di</strong> questi servizi? E tuttavia se il prelievo fiscale<br />

cresce oltre un certo limite, l‟aumento del costo del lavoro rende meno competitivi i prodotti,<br />

<strong>di</strong>minuiscono le ven<strong>di</strong>te e la produzione, quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>minuisce il PIL, <strong>di</strong>minuisce la ricchezza su cui si<br />

pagano le tasse, <strong>di</strong>minuisce il gettito fiscale e alla fine ci sono meno sol<strong>di</strong> per i servizi sociali. La scelta<br />

vincente, dunque, è quella che sa trovare il punto migliore <strong>di</strong> tassazione, né troppo alto né troppo basso;<br />

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ma è evidente che siamo nel campo del contingente, non in quello delle verità <strong>di</strong> fede. Ogni scelta<br />

politica produce un sistema complesso <strong>di</strong> effetti e <strong>di</strong> „effetti <strong>di</strong> effetti‟. Se non si prende in considerazione<br />

tutta la serie <strong>di</strong> questi effetti, le scelte non potranno che essere stolte. Quando nel 1958 Mao Tse Tung<br />

proclamò il „Grande Balzo in Avanti‟ tutta la Cina si riempì <strong>di</strong> forni che dovevano produrre acciaio e tutti i<br />

Cinesi furono impegnati nello scovare il ferro da fondere per arrivare a raddoppiare, in un anno, la<br />

produzione cinese <strong>di</strong> acciaio. Il risultato fu che l‟acciaio prodotto in forni artigianali era inutilizzabile per la<br />

sua scarsa qualità; e che la forza-lavoro impiegata in questo tipo artigianale <strong>di</strong> produzione fu sottratta al<br />

lavoro dei campi e la Cina dovette attraversare una tragica carestia. Insomma, i giu<strong>di</strong>zi sulle scelte<br />

politiche ed economiche richiedono competenza, anzi richiedono la sinergia <strong>di</strong> competenze <strong>di</strong>verse se<br />

vogliono essere corretti e quin<strong>di</strong> efficaci. Non ci muoviamo nella zona dei valori ideali, ma in quella dei<br />

valori incarnati. Bisogna conoscere e amare i valori evangelici per non lasciarsi deviare da ideologie e<br />

interessi <strong>di</strong> parte; ma bisogna anche conoscere la struttura effettiva della vita economica e della vita<br />

politica per non forzare l‟utopia. I <strong>di</strong>sastri più gran<strong>di</strong> del novecento sono venuti dal preporre il bene<br />

utopico al bene concreto possibile.<br />

Per questo, chiamato come ogni cristiano a essere profeta, vorrei però non essere un profeta<br />

stupido: che insegue ideali belli ma irreali, prodotti da un pensiero astratto che non fa i conti con la<br />

durezza della realtà; idee che non possono <strong>di</strong>ventare strutture produttive, sistemi economici,<br />

organizzazioni politiche nella concreta situazione in cui si vive. Mentre vorrei, nello stesso tempo, tenere<br />

viva la tensione verso i valori che rendono significativa l‟esistenza umana: i valori morali e i valori<br />

religiosi. Vorrei suscitare e sostenere il desiderio forte <strong>di</strong> un mondo più umano, che risponda quanto<br />

meglio è possibile al bene integrale <strong>di</strong> tutti gli uomini, senza esclusione <strong>di</strong> alcuno. Il vescovo non può mai<br />

<strong>di</strong>ventare una persona <strong>di</strong> parte; deve <strong>di</strong>re le cose con chiarezza, ma deve essere così ra<strong>di</strong>cato nel<br />

vangelo da poter essere centro <strong>di</strong> comunione per tutti i credenti.<br />

Non posso dunque che esortare i cristiani a stu<strong>di</strong>are, a stu<strong>di</strong>are molto; a cercare <strong>di</strong> capire prima<br />

<strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care; a rendersi conto della relatività delle conclusioni cui si giunge nelle cose umane attraverso<br />

lo stu<strong>di</strong>o e la ricerca. Il fatto che in questi campi le conclusioni siano nella maggior parte dei casi solo<br />

probabili e non assolutamente certe, non è motivo <strong>di</strong> avvilimento come se questo le rendesse meno<br />

sicure o meno importanti. Per evitare equivoci: non è questo il relativismo contro cui giustamente<br />

combatte il Papa. Al contrario, dobbiamo assumere questa con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> limite con fiducia: non<br />

preten<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> essere costruttori <strong>di</strong> un mondo perfetto ed eterno; siamo umili artigiani <strong>di</strong> un mondo che<br />

sia un poco migliore <strong>di</strong> quello attuale. Questo ri<strong>di</strong>mensiona la nostra statura; ma nello stesso tempo ci<br />

responsabilizza: le nostre scelte possono davvero aiutare gli altri a vivere meglio se sono sagge e<br />

buone; ma opprimono davvero la vita degli altri se sono stupide o cattive. E nella maggior parte dei casi<br />

non si tratta <strong>di</strong> scelte irrevocabili. Dobbiamo sempre <strong>di</strong> nuovo monitorare gli effetti delle nostre scelte per<br />

cambiarle quando ci accorgiamo che stanno producendo pastoie invece <strong>di</strong> liberare creatività. Guai a<br />

trasformare le scelte politiche contingenti in dogmi; e guai quin<strong>di</strong> a scomunicare gli altri per le loro scelte<br />

politiche. Certo, ci possono essere visioni errate della persona umana che un cristiano non può mai<br />

accettare: materialismo, razzismo, immanentismo sono inaccettabili da parte <strong>di</strong> ogni credente; ma non<br />

sono frequenti i casi in cui una particolare scelta economica o politica può essere etichettata come<br />

assolutamente „materialista‟ o „razzista‟.<br />

Vi chiedo scusa se ho fatto questo strano <strong>di</strong>scorso nella solennità dell‟Immacolata: l‟ho fatto<br />

perché nelle settimane scorse si sono espresse posizioni <strong>di</strong>verse nella comunità cristiana (e questo non<br />

mi fa problema; ne sono anzi contento, perché vuol <strong>di</strong>re che la comunità cristiana è viva e libera); ma le<br />

posizioni <strong>di</strong>verse erano accompagnate da un‟animosità che sento a me estranea e che considero<br />

nociva. E siccome qualcuno si chiedeva che cosa ne pensi il vescovo; se il vescovo è con questi o con<br />

quelli; se insomma il vescovo è berlusconiano o <strong>di</strong> sinistra o terzopolista, mi sembrava necessario<br />

chiarire le cose. Se la domanda è da che parte sta il vescovo, la domanda è sbagliata; e quando una<br />

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domanda è sbagliata, qualunque risposta <strong>di</strong>venterebbe equivoca. Il vescovo sta nella comunione col<br />

Papa e quin<strong>di</strong> con la Chiesa universale; e desidera che a Brescia chiunque crede nel vangelo e<br />

s‟impegna lealmente e con competenza nella vita economica e politica si senta appoggiato, sostenuto,<br />

amato e a volte anche ammirato dal vescovo.<br />

Naturalmente avrei preferito parlare <strong>di</strong> Lei, <strong>di</strong> Maria: della sua bellezza, dell‟incanto che la grazia<br />

<strong>di</strong> Dio ha <strong>di</strong>segnato nella sua vita. A Maria vogliamo bene. Ve<strong>di</strong>amo riflessa in lei la bellezza del<br />

vangelo, la forza della Parola <strong>di</strong> Dio; ci sembra <strong>di</strong> poterla pensare come manifestazione visibile e<br />

attraente dell‟amore materno <strong>di</strong> Dio: un amore appassionato, tenace, delicato che ci consola e ci dona<br />

sempre <strong>di</strong> nuovo speranza. A Maria vorrei chiedere con tutto il desiderio del mio cuore che mi faccia<br />

ascoltatore e servo della Parola <strong>di</strong> Dio, secondo la sua immagine. Se ho una tristezza nel cuore, è<br />

perché misuro la grande <strong>di</strong>stanza che c‟è tra il vangelo che pre<strong>di</strong>co e la mia vita. E allora guardo a Maria<br />

con desiderio <strong>di</strong> emulazione: “Eccomi – <strong>di</strong>ce – sono la serva del Signore. Avvenga <strong>di</strong> me secondo la tua<br />

parola.” Sia così anche per me, per noi.<br />

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Chi è interessato all’iniziativa contatti <strong>di</strong>rettamente fr. Dominique:<br />

Provincialat – 3, rue Dotzinger – 67000 Strasbourg – 03 88 24 90 35<br />

provincial.3c@franciscains.fr<br />

Cari fratelli Ministri,<br />

Pace e Bene !<br />

Questa mia lettera per ricordarvi la decisione presa dall’ Assemblea de l’UFME à<br />

Bruxelles : «Siamo favorevoli alla proposta <strong>di</strong> invitare tutti i membri della Famiglia Francescana<br />

a un pellegrinaggio francescano a Lourdes. L’Assemblea affida al Consiglio permanente il<br />

compito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are le possibilità e le modalità per la realizzazione <strong>di</strong> questo progetto ».<br />

Il Consiglio permanente ora si rivolge a me <strong>di</strong>rettamente… Per essere concreto, allora,<br />

vi <strong>di</strong>co molto semplicemente : « venite e vedete ». Per questo vi invito dunque a partecipare al<br />

prossimo pellegrinaggio francescano <strong>di</strong> Francia/Belgio, che si terrà dal lunedì 30 maggio (sera) al<br />

sabato 4 giugno (mattina) 2011.<br />

L’invito si estende pure ai frati delle vostre Province, ai loro collaboratori e ad altri<br />

responsabili della Famiglia Francescana che avranno la probabilità in seguito <strong>di</strong> costituire un<br />

gruppo <strong>di</strong> pellegrinaggio. Grazie <strong>di</strong> trasmettere questa proposta e l’invito. Dovrebbero essere<br />

particolarmente interessati i frati incaricati <strong>di</strong> una pastorale parrocchiale, gli assistenti e<br />

accompagnatori dell’OFS, i cappellani delle comunità nazionali all’estero.<br />

Mi propongo <strong>di</strong> invitare tutti coloro che saranno allora presenti a Lourdes per un<br />

incontro e uno scambio che ci permetterà <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are insieme la proposta del 1° Pellegrinaggio<br />

Europeo nel 2012. Potremo già visitare i luoghi, incontrare i responsabili dei <strong>di</strong>versi servizi del<br />

Santuario ed esaminare con loro tutte le questioni aperte, trovare i mo<strong>di</strong> della nostra<br />

concertazione ed organizzarci per l’anno seguente.<br />

All’inizio del mese <strong>di</strong> gennaio dell’anno prossimo riceverete informazioni più precise<br />

per il 2011 e le schede per le iscrizioni. Spero davvero che questa proposta che fà parte del «<br />

Progetto Europa » trovi interesse presso <strong>di</strong> voi e abbia un seguito positivo. Già fin d’ora sono<br />

lieto <strong>di</strong> poter accogliere à Lourdes nel 2011 coloro con i quali potremo rendere operativa la<br />

proposta approvata insieme a Bruxelles.<br />

Con i miei saluti più fraterni per ciascuno <strong>di</strong> voi.<br />

28<br />

Fr. Dominique Joly, OFM, Min. Prov.<br />

19/11/2010

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