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NOTIZIARIO - Frati Minori di Lombardia

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fr. MARZIO (Marzio Giovanni) Pierucci<br />

Marzio Giovanni nasce a Milano il 13 febbraio 1953. Consegue la<br />

licenza <strong>di</strong> tipografo ed esercita per qualche anno la professione, dopo <strong>di</strong><br />

che presta servizio come sacrestano presso la Parrocchia dei SS.<br />

Gervaso e Protaso in Milano. Attratto dalla semplicità del carisma<br />

francescano chiede <strong>di</strong> entrare nell‟Or<strong>di</strong>ne dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong> nella Provincia<br />

<strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a S. Carlo Borromeo e il 6 settembre 1973 a Rezzato veste<br />

l‟abito della prova.<br />

Trascorso l‟anno <strong>di</strong> noviziato a S. Damiano in Assisi, il 17 settembre<br />

1974 emette la Professione temporanea nelle mani del card. Antonelli.<br />

Vive il tempo del post-noviziato a S. Angelo dove svolge con fedeltà e<br />

competenza l‟ufficio <strong>di</strong> portinaio e <strong>di</strong> cuoco, in questi anni consegue<br />

anche il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> cuoco presso l‟Istituto alberghiero. Il 15 gennaio 1978,<br />

a Milano, emette la Professione Solenne nelle mani <strong>di</strong> fr. Onorio<br />

Pontoglio, Ministro Provinciale.<br />

Dal 1978 al 1985 risiede a Rezzato dove presta il suo servizio come<br />

cantiniere, ortolano ed aiuto economo. Qui, accostando il luminoso esempio <strong>di</strong> alcuni frati, scopre la sua<br />

vocazione <strong>di</strong> frate questuante, attività che lo ha portato ad abbracciare uno stile <strong>di</strong> vita caratterizzato<br />

dall‟andare e dal tendere la mano con umiltà per raccogliere quanto è necessario per la cura delle<br />

necessità dei fratelli e dei poveri.<br />

Dal 1985 vive ininterrottamente nel convento <strong>di</strong> Civi<strong>di</strong>no dove continua a svolgere con laboriosità e in<br />

semplicità i servizi che gli sono richiesti: ortolano, cantiniere ed economo. Lungo questi anni, dapprima<br />

affiancando fr. Alberto, continua con generosità il suo andare come questuante, pellegrino e forestiero,<br />

chiedendo con fiducia e senza vergogna l’elemosina per amore <strong>di</strong> Dio e per il bene dei fratelli e donando<br />

consolazioni e parole <strong>di</strong> conforto. Anche quando la salute richiede una maggiore cura e tempi <strong>di</strong> riposo,<br />

fr. Marzio continua il suo lavoro con fedeltà e abnegazione.<br />

Recentemente fr. Marzio è stato in Ospedale per degli esami <strong>di</strong> controllo, e dopo aver riequilibrato le<br />

terapie è stato <strong>di</strong>messo in attesa <strong>di</strong> ulteriori accertamenti. Rientrato in convento, dopo pochi giorni,<br />

mentre stava per compiersi l‟attesa dell‟Emmanuele, sorella morte lo ha inaspettatamente visitato nella<br />

notte tra il 23 e il 24 <strong>di</strong>cembre introducendolo definitivamente alla Presenza <strong>di</strong> Colui che salva.<br />

A laude <strong>di</strong> Cristo e del Poverello Francesco. Amen.<br />

OMELIA DEL MINISTRO PROVINCIALE ALLE ESEQUIE DI FR. MARZIO<br />

1 Gv 1,1 – 4; Gv 20, 2 – 8<br />

“O Emmanuele, Dio con noi, attesa dei popoli e loro liberatore: vieni a salvarci con la tua<br />

presenza”. Si era appena spenta l‟eco <strong>di</strong> quest‟ultima Antifona maggiore <strong>di</strong> avvento, celebrata nel vespro<br />

del 23 <strong>di</strong>cembre, che sorella morte ha visitato un‟altra volta la nostra fraternità provinciale e in particolare<br />

la fraternità <strong>di</strong> Civi<strong>di</strong>no, portando alla “ terra dei viventi” il nostro frate Marzio. Lui ora gode della<br />

presenza dell‟Emmanuele, lui ora vive alla presenza del nostro Liberatore e Salvatore, per lui si è<br />

colmata l‟attesa.<br />

Oggi accompagniamo il nostro confratello al luogo della sua sepoltura nella speranza, nutrita<br />

dalla fede, che risorga in Cristo alla vita nuova. Prima <strong>di</strong> dare l‟estremo saluto a frate Marzio, prima <strong>di</strong><br />

deporre il suo corpo nella terra, in attesa della risurrezione, ci poniamo ancora una volta in attento<br />

ascolto della Parola <strong>di</strong> Dio. Nella fede in Cristo sappiamo che la separazione dal nostro fratello è<br />

momentanea, e un giorno avverrà la riunione definitiva nel regno beato dove Cristo, primogenito tra molti<br />

fratelli, è entrato per primo e dove ci accoglierà per la vita senza fine. È proprio questa fede in Cristo<br />

che ci fa accogliere con sincera <strong>di</strong>sponibilità la parola <strong>di</strong> Dio proclamata nella nostra assemblea, Parola<br />

che illumina, sostiene e conforta. E la accogliamo, questa Parola, nella festa <strong>di</strong> S. Giovanni apostolo ed<br />

evangelista che ci aiuta a svelare “ le profon<strong>di</strong>tà del Verbo <strong>di</strong> Dio” chiedendo al Signore, proprio per sua<br />

intercessione, <strong>di</strong> donarci “ l‟intelligenza penetrante della Parola <strong>di</strong> vita” ( cfr. Colletta festa ). È questo il<br />

<strong>di</strong>scernimento credente, quello del <strong>di</strong>scepolo, che nella me<strong>di</strong>tazione e nella accoglienza amorosa della<br />

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