NOTIZIARIO - Frati Minori di Lombardia

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storia in profondità per saper scorgere quella bellezza e quella armonia che solo allo sguardo di un poeta è possibile scorgere, che solo lo sguardo della fede può contemplare. Ed è per questo che ora ascoltiamo per intero una sua poesia del 1993 che sembra scritta proprio per il suo passaggio e seguendo e accogliendo le sue parole lo affidiamo all‟Altissimo e Onnipotente buon Signore. Perché io consacrato a Te Signore? Mi hai fatto una promessa e l'ho creduta. Sentivo che mi amavi appassionato come nessuno mai mi aveva amato. Tu il primo a dirmi "T'amo" e ti ho risposto. Tu il primo a dirmi "Vieni" e ti ho seguito. Sei stato Tu il Maestro e ti ho ascoltato. Su ogni altra voce hai Tu prevalso. Anche se mi chiedevi amabilmente il tempo di un'attesa e la pazienza prima di ereditare E TI VEDRO` ... 22 e gioia e regno, meraviglioso Bene mi hai convinto. Ed eccomi a seguirti in povertà, con indiviso cuore e in obbedienza, la volontà del Padre ed il Suo amore prendendo come olio alla lucerna. Finché Tu lo vorrai, o misterioso, donami di seguirti in pura Fede. Lo Spirito tuo Santo attratto e avvinto me porterà alle nozze e ti vedrò! Pavia, 24 dicembre 1993
fr. MARZIO (Marzio Giovanni) Pierucci Marzio Giovanni nasce a Milano il 13 febbraio 1953. Consegue la licenza di tipografo ed esercita per qualche anno la professione, dopo di che presta servizio come sacrestano presso la Parrocchia dei SS. Gervaso e Protaso in Milano. Attratto dalla semplicità del carisma francescano chiede di entrare nell‟Ordine dei Frati Minori nella Provincia di Lombardia S. Carlo Borromeo e il 6 settembre 1973 a Rezzato veste l‟abito della prova. Trascorso l‟anno di noviziato a S. Damiano in Assisi, il 17 settembre 1974 emette la Professione temporanea nelle mani del card. Antonelli. Vive il tempo del post-noviziato a S. Angelo dove svolge con fedeltà e competenza l‟ufficio di portinaio e di cuoco, in questi anni consegue anche il diploma di cuoco presso l‟Istituto alberghiero. Il 15 gennaio 1978, a Milano, emette la Professione Solenne nelle mani di fr. Onorio Pontoglio, Ministro Provinciale. Dal 1978 al 1985 risiede a Rezzato dove presta il suo servizio come cantiniere, ortolano ed aiuto economo. Qui, accostando il luminoso esempio di alcuni frati, scopre la sua vocazione di frate questuante, attività che lo ha portato ad abbracciare uno stile di vita caratterizzato dall‟andare e dal tendere la mano con umiltà per raccogliere quanto è necessario per la cura delle necessità dei fratelli e dei poveri. Dal 1985 vive ininterrottamente nel convento di Cividino dove continua a svolgere con laboriosità e in semplicità i servizi che gli sono richiesti: ortolano, cantiniere ed economo. Lungo questi anni, dapprima affiancando fr. Alberto, continua con generosità il suo andare come questuante, pellegrino e forestiero, chiedendo con fiducia e senza vergogna l’elemosina per amore di Dio e per il bene dei fratelli e donando consolazioni e parole di conforto. Anche quando la salute richiede una maggiore cura e tempi di riposo, fr. Marzio continua il suo lavoro con fedeltà e abnegazione. Recentemente fr. Marzio è stato in Ospedale per degli esami di controllo, e dopo aver riequilibrato le terapie è stato dimesso in attesa di ulteriori accertamenti. Rientrato in convento, dopo pochi giorni, mentre stava per compiersi l‟attesa dell‟Emmanuele, sorella morte lo ha inaspettatamente visitato nella notte tra il 23 e il 24 dicembre introducendolo definitivamente alla Presenza di Colui che salva. A laude di Cristo e del Poverello Francesco. Amen. OMELIA DEL MINISTRO PROVINCIALE ALLE ESEQUIE DI FR. MARZIO 1 Gv 1,1 – 4; Gv 20, 2 – 8 “O Emmanuele, Dio con noi, attesa dei popoli e loro liberatore: vieni a salvarci con la tua presenza”. Si era appena spenta l‟eco di quest‟ultima Antifona maggiore di avvento, celebrata nel vespro del 23 dicembre, che sorella morte ha visitato un‟altra volta la nostra fraternità provinciale e in particolare la fraternità di Cividino, portando alla “ terra dei viventi” il nostro frate Marzio. Lui ora gode della presenza dell‟Emmanuele, lui ora vive alla presenza del nostro Liberatore e Salvatore, per lui si è colmata l‟attesa. Oggi accompagniamo il nostro confratello al luogo della sua sepoltura nella speranza, nutrita dalla fede, che risorga in Cristo alla vita nuova. Prima di dare l‟estremo saluto a frate Marzio, prima di deporre il suo corpo nella terra, in attesa della risurrezione, ci poniamo ancora una volta in attento ascolto della Parola di Dio. Nella fede in Cristo sappiamo che la separazione dal nostro fratello è momentanea, e un giorno avverrà la riunione definitiva nel regno beato dove Cristo, primogenito tra molti fratelli, è entrato per primo e dove ci accoglierà per la vita senza fine. È proprio questa fede in Cristo che ci fa accogliere con sincera disponibilità la parola di Dio proclamata nella nostra assemblea, Parola che illumina, sostiene e conforta. E la accogliamo, questa Parola, nella festa di S. Giovanni apostolo ed evangelista che ci aiuta a svelare “ le profondità del Verbo di Dio” chiedendo al Signore, proprio per sua intercessione, di donarci “ l‟intelligenza penetrante della Parola di vita” ( cfr. Colletta festa ). È questo il discernimento credente, quello del discepolo, che nella meditazione e nella accoglienza amorosa della 23
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