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NOTIZIARIO - Frati Minori di Lombardia

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nuove Fraternità, che fossero un segno della possibilità <strong>di</strong> vivere oggi il carisma in con<strong>di</strong>zioni, spazi,<br />

presenze nuove.<br />

Nel 1998 a Gualdo Ta<strong>di</strong>no in Umbria si incontrarono per la prima volta i frati che desideravano<br />

dar vita a Fraternità come queste, anche grazie alle provocazioni che l‟Or<strong>di</strong>ne ci ha dato attraverso i<br />

Capitoli e i Ministri generali. Ed è proprio a questo livello che sono stati promossi incontri tra le<br />

Fraternità che sono andate nascendo in questi anni in Europa: pensiamo ai due incontri <strong>di</strong> Assisi (2006)<br />

e Frascati (2009). L‟incontro tra esperienze in atto, pur molto <strong>di</strong>verse tra loro, e riflessione più ampia<br />

della Fraternità universale, hanno permesso la maturazione progressiva <strong>di</strong> queste realtà.<br />

Lungo il cammino è <strong>di</strong>ventato sempre più chiaro che per noi poter vivere così la nostra vocazione<br />

è dono e non un <strong>di</strong>ritto finalmente raggiunto o strappato a qualcuno.<br />

Non perché questo dono non possa fiorire nelle Fraternità e nelle situazioni or<strong>di</strong>narie delle nostre<br />

Province, ma semplicemente perché accogliamo una chiamata, per alcuni <strong>di</strong> noi quasi una seconda<br />

chiamata alla vita francescana, che non è appena il risultato dei nostri sforzi, bensì il frutto della «santa<br />

operazione dello Spirito del Signore» in noi tutti.<br />

L‟unica cosa necessaria per chi ha professato <strong>di</strong> vivere «sine proprio» resta vivere il Vangelo.<br />

Questo dono si <strong>di</strong>mostra sempre più grande dei nostri desideri e progetti.<br />

2. Con ricchezze comuni<br />

Nella comunicazione avvenuta tra noi in questi giorni sono emersi alcuni punti comuni che<br />

confermano quelli già in<strong>di</strong>viduati a Frascati nel 2009. È stato bello verificare che ci appartengono e li<br />

con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo senza aver fatto scelte strategiche particolari. Essi provengono semplicemente dal <strong>di</strong><br />

dentro della nostra forma <strong>di</strong> vita, così come ci è delineata nella Regola e nelle Costituzioni. Ci sembra<br />

che potremo essere fedeli a queste fonti solo se non spegniamo in noi lo Spirito e le sue ispirazioni; ci è<br />

richiesta una fedeltà che fa saltare ogni schema mentre ci fa aderire al Vangelo.<br />

Al centro riconosciamo l‟ascolto della Parola in Fraternità, che illumina e apre l‟incontro col<br />

povero per la missione: tutto questo è la testimonianza <strong>di</strong> vita.<br />

a. Ascoltare e con<strong>di</strong>videre la Parola <strong>di</strong> Dio, mettendola al centro …<br />

L‟esperienza personale <strong>di</strong> fede è il cuore <strong>di</strong> ogni progetto. Lo Spirito del Signore che attingiamo<br />

dalle «sante parole» frequentate quoti<strong>di</strong>anamente nella lectio <strong>di</strong>vina personale e con<strong>di</strong>visa in Fraternità,<br />

è l‟anima e la forza della conversione permanente alla quale siamo chiamati. Essa vivifica anche la<br />

preghiera personale e comunitaria. Sono spazi che sentiamo irrinunciabili, anche per vivere in modo<br />

autentico la partecipazione all‟Eucaristia e la preghiera <strong>di</strong> lode e <strong>di</strong> intercessione.<br />

Da qui impariamo che la Parola ascoltata, celebrata e vissuta è l‟anima dell‟incontro col povero,<br />

nella Chiesa e con il fratello. L‟ascolto della Parola ci educa a:<br />

- vivere come centrale la ricerca del Volto <strong>di</strong> Dio in quello degli uomini, per leggere la presenza del<br />

Signore nel mondo;<br />

- crescere nell‟attitu<strong>di</strong>ne alla ricerca costante, purificandoci dalla preoccupazione <strong>di</strong> fissare la vita<br />

in schemi rigi<strong>di</strong>;<br />

- permanere fedelmente nella domanda per restare in ascolto della realtà, per una lettura sapiente<br />

dei segni dei tempi;<br />

- restare ai margini, riconoscibili come cristiani e frati minori, privilegiando i segni della con<strong>di</strong>visione<br />

solidale;<br />

- aprirci progressivamente a relazioni nuove con noi stessi, con i fratelli, con la Chiesa, con il<br />

territorio;<br />

- vivere la gratuità, tanto più preziosa quanto più il criterio commerciale dell‟efficienza e della<br />

competizione sembra avere la meglio.<br />

b. Riconoscere il lebbroso che ci è accanto, la storia che tocca ciascuno …<br />

Accogliamo il Vangelo <strong>di</strong> Gesù andando dai poveri così come siamo, col desiderio <strong>di</strong> lasciarci<br />

evangelizzare dai “lebbrosi” del nostro tempo, <strong>di</strong> “lasciarci fare” e accogliere, soprattutto dalle persone<br />

più semplici.<br />

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