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Trattato di litografia e moderne applicazioni - Toni Pecoraro

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Si stabilisca la seguente equazione basata sulla regola del 3 semplice:<br />

gr. 2 :: 5,24 :: 1 :: x<br />

Si moltiplicano i me<strong>di</strong> cogniti e si <strong>di</strong>vide il quoto per l'estremo cognito ed avremo 2,62 che metteremo al<br />

posto della x, cioè = 2,62.<br />

Risulta chiaramente che questo pezzettino <strong>di</strong> pietra pesa esattamente 2 volte e 62 centesimi quello<br />

dell'acqua. È il peso specifico o densità.<br />

S'introduce in seguito in un crogiuolo <strong>di</strong> grafite e si scalda al calor bianco in una stufa o sopra carboni ardenti<br />

ben ventilati. Raggiunta tale temperatura si lascia raffreddare e si pesa nuovamente.<br />

Troveremo che il suo peso è scemato della metà circa risultando press'a poco <strong>di</strong> gr. 2,75 che sottraendoli dai<br />

gr. 5,24 si <strong>di</strong>fferenzia <strong>di</strong> gr. 2,49 centesimi che è l'acido carbonico eliminato dal calore. Ripetendo l'equazione<br />

percentuale, cioè:<br />

2,75 :: 524 :: x :: 100<br />

troveremo che al posto dell' x subentra il numero 52,4 che corrisponde al 52,4%. La per<strong>di</strong>ta dell'acido<br />

carbonico sarà dunque della <strong>di</strong>fferenza percentuale ossia del 47,6 %.<br />

Ora sapendo che la calce è un poco solubile nell'acqua, si introduce il pezzettino ottenuto in un bicchiere e vi<br />

si lascia cadere un filo d'acqua continuo, senza impeto.<br />

A poco a poco la calce verrà sciolta ed asportata, in capo a qualche ora, dall'esuberanza d'acqua<br />

traboccante dal bicchiere, finché resterà limpida.<br />

Si lascerà in quiete un certo tempo e con delicatezza si travaserà il liquido.<br />

Troveremo sul fondo del bicchiere un residuo terroso che verseremo sopra un pezzo <strong>di</strong> carta assorbente,<br />

lasciandolo asciugare perfettamente per poterlo pesare. Ammettendo che sia <strong>di</strong> 35 centigrammi ripeteremo<br />

la solita operazione, cioè:<br />

gr. 0,35 :: 5,34 :: x :: 100<br />

ed il numero 0,067 prenderà il posto della x. Il risultato dell'analisi sarà <strong>di</strong>:<br />

Calcio ossido per cento 51,73<br />

acido carbonico “ “47,60<br />

Materie terrose “ “ 67<br />

Eguale a 100,00<br />

La <strong>di</strong>versità del colore <strong>di</strong>pende dalla speciale <strong>di</strong>sposizione atomica e si chiamerà azzurra, gialla, bianca, ecc.<br />

Notisi che la frattura delle marne ha sempre forma lenticolare e perciò <strong>di</strong>cesi concoide.<br />

Sono giunto al termine <strong>di</strong> questo capitolo colla speranza che il lettore avrà compreso cosa sia la pietra<br />

litografica e come venne formata e l'apprezzerà maggiormente, ma sopratutto avrà appreso perché tutte le<br />

altre pietre non la possono sostituire.<br />

Non mi resta che accennare come Governi e Consessi cercarono d'incoraggiare la scoperta <strong>di</strong> miniere<br />

adatte alla <strong>litografia</strong> nei loro territori benché, in generale, si riducessero più a stu<strong>di</strong> ed indagini mineralogiche<br />

<strong>di</strong> nessun utile risultato.<br />

Tuttavia non si può escludere che giacimenti utilizzabili esistano un po' dappertutto e che col tempo e la<br />

perseveranza vengano scoperti e introdotti sul mercato mon<strong>di</strong>ale.<br />

E' certo che quella regione che fosse tanto fortunata, avrebbe una miniera d'oro più che <strong>di</strong> pietra e potrebbe<br />

occupare e profondere benessere in una importante massa <strong>di</strong> lavoratori.<br />

Le qualità finora presentate non risposero all'esigenza tecnica.<br />

Quelle francesi sono <strong>di</strong> struttura lamellare, scure <strong>di</strong> colore come l'ardesia, molto arenose e si spezzano con<br />

facilità. Quelle italiane sono biancastre, molli e molto pesanti, non hanno il cosidetto <strong>di</strong>ritto filo <strong>di</strong> deposito e<br />

vanno soggette a rotture con non minore facilità <strong>di</strong> quelle francesi, per conseguenza fino ad oggi quasi<br />

eliminate dai mercati e dall'industria.<br />

ONORIFICENZE ED INCORAGGIAMENTI<br />

AI CERCATORI ED INTRODUTTORI DI PIETRE.<br />

Nel 1818 Medaglia d'Argento a M. Lefévre, per la scoperta d'una cava <strong>di</strong> pietre litografiche a Bellay e franchi<br />

600 per incoraggiamento.<br />

Nel 1833 Medaglia d'Argento allo stesso Lefévre, per esplorazione e sondaggi d'una grande cava <strong>di</strong> pietre <strong>di</strong><br />

<strong>litografia</strong>.<br />

Nel 1838 franchi 3000 a Dupont <strong>di</strong> Perigueux, per l'esplorazione d'una grande cava <strong>di</strong> pietre litografiche a<br />

Chateausoux.<br />

Molte altre vennero conferite, ma credo superfluo il riportarle, tanto più che, data l'uguaglianza del tenore e<br />

l'identicità dello scopo, iemo che il lettore si annoierebbe o che ne ometterebbe senz'altro la lettura.<br />

Per la maggior chiarezza <strong>di</strong> lettura delle <strong>di</strong>mostrazioni che s'incontrano spesso in questo trattalo, non sarà<br />

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