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Trattato di litografia e moderne applicazioni - Toni Pecoraro

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commercio si farà uso <strong>di</strong> quella sempre umida o <strong>di</strong> quella math, fabbricata espressamente.<br />

Per i contorni quella gialla autografica che non subisce spostamenti. Per i trasporti in cromo quella pelure<br />

trasparente. Per i lavori fini riportati dalla tipografia, come clichét a reticolo, quella <strong>di</strong> cromo molto soffice.<br />

Per i trasporti della matita quella <strong>di</strong> china leggermente umida, ecc.<br />

Il lavoro del trasportatore è essenzialmente preparatorio e costituisce la base fondamentale<br />

della riuscita <strong>di</strong> tutto il resto. La <strong>di</strong>ligenza, la precisione e la pulizia spinti alla pedanteria non saranno mai<br />

eccessive nelle sue mansioni. Sappia che la sua capacità tecnica non deve arrestarsi al solo trasporto, ma<br />

avere estese cognizioni <strong>di</strong> tutte le operazioni preparatorie che non si imparano solo vedendo, ma<br />

eseguendole, che gli è necessario passare per tutta la scala gerarchica della tecnica e che, preferibilmente,<br />

è nella sua categoria che si attingono i capi -officina se non propriamente i <strong>di</strong>rettori.<br />

Un buon trasportatore è l'incentivo a formare un buon ambiente <strong>di</strong> operai gareggianti nel <strong>di</strong>stinguersi e<br />

sollevarsi dalla massa comune.<br />

Tanto egli quanto il macchinista costituiscono il perno dell'andamento regolare e red<strong>di</strong>tizio degli stabilimenti<br />

per modo che nelle loro mani generalmente sta la ragione <strong>di</strong> vita, <strong>di</strong> progresso e <strong>di</strong> prosperità <strong>di</strong> un'officina<br />

litografica.<br />

IL TIRAPROVE<br />

Nei gran<strong>di</strong> stabilimenti dove la produzione richiede la massima intensità e per conseguenza la maggiore<br />

<strong>di</strong>visione delle singole operazioni, il primo lavoro preparatorio o <strong>di</strong> dettaglio è affidato alla categoria dei<br />

tiraprove. Ciò non esclude che possa essere un bravo trasportatore e viceversa un trasportatore un ottimo<br />

tiraprove.<br />

Le specializzazioni servono alle produzioni intensive, ma non è regola che un operaio rimanga tutta la vita in<br />

un solo opificio, come non è escluso che dopo parecchi anni <strong>di</strong> professione possa crearsi un laboratorio<br />

proprio e in questo caso le cognizioni acquisite non saranno mai troppe.<br />

Ammettendo dunque la necessità, se non l'utilità, questa categoria serve all'istruzione preventiva dei<br />

trasportatori i quali in<strong>di</strong>stintamente dovrebbero passarla.<br />

La sua mansione non è esclusivamente la prova, ma si compen<strong>di</strong>a in tutti quei piccoli lavori <strong>di</strong> preparazione<br />

che danno agio e materia ai trasportatori, come prove <strong>di</strong> tutti i generi, trasportini originali combinati o meno,<br />

riduzioni, negativi, acidazione degli originali, decalchi, ecc. e ad ogni lavoro appropriare pietre e colori che<br />

rispondano alle singole necessità.<br />

Le squadre, il ritocco, le composizioni, non devono trovarlo imbarazzato, per conseguenza deve imparare<br />

con tutti i mezzi possibili quanto gli torna necessario, per la esplicazione e regolare compimento delle sue<br />

mansioni.<br />

Il suo lavoro è il più vario, <strong>di</strong>lettevole ed anche <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione intima.<br />

La <strong>di</strong>ligenza e la precisione devono essere le virtù dei Iitografi in generale, ma dei tiraprove in particolare.<br />

È il primo a cui vengono affidati gli originali appena terminati dai <strong>di</strong>segnatori, cromisti ed incisori ed a<br />

ciascuno dei quali occorre un trattamento <strong>di</strong>verso.<br />

Una pietra lavorata a punta o a tratti richiede una ripassatura <strong>di</strong> polvere saponaria ed una acidazione<br />

me<strong>di</strong>ocremente attiva e molto gommosa.<br />

Si può lasciarla operare per qualche ora, ma è anche inutile. Si lava molto bene e dà una buona gommatura<br />

lasciando essicare. Se vi è molto inchiostro è più prudente, specie nei mesi cal<strong>di</strong>, toglierlo con acquaragia e<br />

passarvi un leggero strato <strong>di</strong> Iitofina, dopo si rilava o sviluppa con molta acqua e si carica col rullo.<br />

Si ripulisce da tutti i segni, punti o macchie con un pezzettino <strong>di</strong> pomice dolce e con una penna d'oca<br />

temperata a punta, si ritoccano i neri non bene coperti, si dà colofonia e polvere saponaria e dopo ben lavata<br />

si passa la fiamma. Quando è raffreddata, una buona acidazione molto gommosa ma mordente, fissa la<br />

lavorazione per poterne trarre prove in nero ed a colori a seconda della necessità.<br />

Nel caso che si dovessero aggiungere alla lavorazione grisè, puntigliè o fon<strong>di</strong> operati, ciò che è lavoro dovrà<br />

essere ricoperto <strong>di</strong> gomma pura, non tanto densa da presentare uno spessore.<br />

Con polvere <strong>di</strong> pomice naturale ed una pezzuola si ripasserà dolcemente tutte le parti che verranno empite<br />

da questi fon<strong>di</strong> operati in modo che non prendano né transluci<strong>di</strong>, né striature.<br />

Si ripuliscono bene dalla pomiciatura e si preparano delle prove coi grisè richiesti dal <strong>di</strong>segnatore.<br />

Queste saranno tirate in carta sempre umida, la migliore, od in carta <strong>di</strong> china inumi<strong>di</strong>ta fra scartini.<br />

La pressatura non deve farsi con lastre volanti, ma col timpano, per evitare un eventuale scivolamento che<br />

rovinerebbe il <strong>di</strong>segno.<br />

Va eseguita come un normale trasporto, ma mettendo invece <strong>di</strong> acqua, un foglio bagnato ad ogni serie <strong>di</strong><br />

pressature. Terminata l'operazione si bagna con una spugna non troppo abbondantemente e si stacca la<br />

carta evitando che l'acqua scorra sopra il <strong>di</strong>segno.<br />

Si toglie la patina con una spugna e gomma molto fluida che alla fine ben eguagliata ed essicata lascierà<br />

una superficie bastante per procedere al lavaggio con acquaragia e reIativo strato <strong>di</strong> Litofina.<br />

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