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Trattato di litografia e moderne applicazioni - Toni Pecoraro

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Le ra<strong>di</strong>ci, colla macerazione, sono quelle che forniscono la tintura, trattate con allume, danno due qualità <strong>di</strong><br />

materie, una gialla e l'altra rossa (Alizarina).<br />

Trattate col solito metodo <strong>di</strong> filtratura od essicazione si ha per residuo la lacca garanza.<br />

La sua colorazione non è mai brillante e le <strong>di</strong>versità si ottengono mescolando <strong>di</strong>versamente le due tinture.<br />

La tinta è abbastanza stabile e si stampa bene. Si ad<strong>di</strong>ziona con un poco <strong>di</strong> lacca geranea per formare i rosa<br />

che acquistano in resistenza e <strong>di</strong>ventano più luminosi. È <strong>di</strong> prezzo piuttosto alto. Se ne fa largo uso nella<br />

<strong>litografia</strong> mescolata ad altri rossi per ottenere le gradazioni che vanno dal giallastro al violaceo, cosi che si<br />

possono ottenere le tinte del carmino, della lacca <strong>di</strong> Monaco per la composizione dei violetti resistenti, per i<br />

rossi vivaci con vermiglione, gli aranciati ed i gialli intensi. Se ne deve evitare l'uso per i manifesti, dato il suo<br />

alto prezzo <strong>di</strong> costo.<br />

ROSSI UNIVERSALI.<br />

Sono generalmente rossi ferrici o ferrosi ai quali si ad<strong>di</strong>ziona, rossi d'anilina od anche ginabro, ma in piccole<br />

dosi tanto da ravvivarne le tinte. In massima sono soli<strong>di</strong>ssimi, ma <strong>di</strong> colore poco vivace. Se ben fabbricati e<br />

ben macinati si stampano con facilità, ma tendono al color mattone o violaceo che è il colore primitivo, senza<br />

perderne la forza, poco tempo dopo esposti alla luce, ossia dopo la scolorazione degli aggiuntivi per<br />

ravvivarne il colore.<br />

CARMINIO.<br />

Quello naturale è <strong>di</strong> provenienza assolutamente animale. È la femmina della cocciniglia, insetto senz'ali che<br />

vive sul Nopal, pianta della famiglia dei Cactus. È oggetto <strong>di</strong> importante esportazione dai centri dell' Africa e<br />

dell' In<strong>di</strong>a, dopo averne fqtto la raccolta nei mesi in cui l'insetto ha raggiunto la forma perfetta nelle sue varie<br />

metamorfosi, vengono torrefatti e spe<strong>di</strong>ti in Europa entro latte ermeticamente chiuse, per preservarle dalle<br />

varie crittogame (muffe) che altererebbero il prodotto, svalutandolo sui luoghi d'acquisto.<br />

Viene usato solo nella pittura essendo il suo prezzo proibitivo per l'industria. Il colore è rosso purpureo<br />

inalterabile a tutti i reagenti salvo che alla carbonizzazione. Questi insetti torrefatti trattati con l'acido acetico<br />

o con un acetato metallico non alcalino, mette in libertà l'acido carminico che è la parte colorante della<br />

cocciniglia. Quello usato per la stampa è una pallida imitazione ottenuta colle lacche <strong>di</strong> garanza in unione ad<br />

altri colori.<br />

BLEU O AZZURRI.<br />

La loro base <strong>di</strong> combinazione è molto varia e i tre regni della natura concorrono alla loro formazione. In<br />

massima sono stabili e molto red<strong>di</strong>tizi, alcuni anche <strong>di</strong> prezzo mite. Tranne qualche eccezione, si legano<br />

benissimo alla biacca ed ai gialli <strong>di</strong> tutte le qualità, acquistando anche maggior luminosità. Allungati con<br />

vernici danno celesti <strong>di</strong> tutte le gradazioni abbastanza netti, quando però questa eccede inver<strong>di</strong>scono<br />

leggermente per la sua colorazione giallastra.<br />

BLEU ACCIAIO.<br />

È tanto energica la potenza colorante che stampato puro dà l'intonazione del nero freddo vellutato, con<br />

iridescenze dorate. Si aggiunge talvolta al nero per aumentarne l'intensità e dargli una nota più simpatica.<br />

I sali <strong>di</strong> ferro sono quelli adoperati per la sua fabbricazione e chimicamente si chiama ferri cianuro ferrico.<br />

Come per il giallo anche per i bleu si possono fare piccoli esperimenti <strong>di</strong> laboratorio. In una soluzione <strong>di</strong><br />

solfato <strong>di</strong> ferro (vetriolo verde) al 9 o 10 %, si aggiunge goccia a goccia e rimovendo continuamente con un<br />

bastoncino, il15 %, d'acido solforico del commercio. In un'altra soluzione <strong>di</strong> prussiato giallo al 10 % si unisce<br />

il 20 % d'acido nitrico, evitando <strong>di</strong> respirare le emanazioni gasose sviluppate che sono deleterie. Unendo le<br />

due soluzioni in una capsula e ponendoli in un bagno <strong>di</strong> sabbia, o più chiaramente mettendola nella sabbia<br />

sotto alla quale si mantiene del fuoco, finché abbia cessato <strong>di</strong> emettere vapori aci<strong>di</strong>.<br />

Raffreddandosi si torma un magnifico precipitato bleu intenso che trattato in <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong> fornisce tutte le<br />

qualità bleu od azzurre eguali ai sali <strong>di</strong> ferro del commercio. In questa categoria si annoverano il bleù<br />

acciaio, il bleu <strong>di</strong> Parigi, il bleu minerale, ecc.<br />

Il cambiamento in azzurro dei sali <strong>di</strong> ferro viene utilizzato anche per prove fotografiche, chiamate stampe al<br />

prussiato. Sciogliendo del prussiato giallo (prussiato <strong>di</strong> ferro) al 4 % in acqua e con questa bagnare<br />

perfettamente e con abbondanza un foglio <strong>di</strong> carta da una sola parte ed esporlo a luce intensa finché sia<br />

bene asciutta, dopo qualche tempo <strong>di</strong>venta <strong>di</strong> un bell'azzurro dovuto all'ossidazione del prussiato <strong>di</strong> ferro.<br />

Questi bleu si stampano bene, ma sono estremamente essicativi, ed è necessario aggiungervi qualche<br />

goccia d'olio non essicante.<br />

BLEU DI PRUSSIA.<br />

È un'altra categoria <strong>di</strong> bleu derivanti dai sali <strong>di</strong> rame. Non meno intensi <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> ferro, sono meno verdastri<br />

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