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Cirillo di Gerusalemme, Catechesi - Roberto Nardin

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Introduzione 13<br />

pagani» e «sull’unica Maestà»; i <strong>di</strong>scorsi II, IV e IX del<br />

vescovo <strong>di</strong> <strong>Gerusalemme</strong> toccherebbero il tema che<br />

svolge quello <strong>di</strong> Remesiana nel libro IV «contro l’arte<br />

degli indovini». Ma il punto d’incontro più significativo è<br />

certamente quello «sul Simbolo», che ha il suo vertice<br />

nella tipologia «della vittima dell’agnello pasquale» cioè<br />

dell’Agnello (<strong>di</strong> natura mista: ovina e cioè <strong>di</strong>vina, e<br />

caprina ossia umana), che fu immolato sulla croce<br />

gloriosa per illuminare il mistero della libertà e della<br />

necessità che ci angoscia 22 .<br />

La croce dove fu inchiodato il Figlio sembrò a <strong>Cirillo</strong><br />

fatta del legno d’ulivo che produce l’olio dell’unzione <strong>di</strong><br />

letizia. Platone ne aveva visto il segno nel cielo,<br />

facendone forse il tipo del limite esistenziale, e Mani ne<br />

aveva creato il mito del Gesù passibile. Nel 351 <strong>Cirillo</strong><br />

vedrà perpetuarsi nella gloria la trage<strong>di</strong>a del Golgota,<br />

all’apparire <strong>di</strong> «una gigantesca croce <strong>di</strong> luce estendentesi<br />

fino al santo Monte degli Ulivi». Non gli sembrò<br />

un’illusione collettiva ma la profezia <strong>di</strong> «molti anni<br />

pacifici» 23 .<br />

3. Schema delle «<strong>Catechesi</strong>» e la questione<br />

dell’autenticità<br />

La catechesi propone una sintesi della dottrina<br />

cristiana come primo nutrimento del fedele, la cui tessera<br />

<strong>di</strong> riconoscimento è il simbolo dell’assemblea (symbolé =<br />

conlatio).<br />

<strong>Cirillo</strong> ne considerò fondamento l’articolo <strong>di</strong> fede che<br />

professa il Cristo morto in croce per i nostri peccati,<br />

risuscitato dal sepolcro il terzo giorno, poi apparso a Cefa<br />

e ai Do<strong>di</strong>ci (Procat. 6); e si preoccupò soprattutto <strong>di</strong> un<br />

ascolto totalizzante della Parola nelle opere <strong>di</strong> vera<br />

conversione, degne del buon olivo e della vite dai dolci<br />

salvezza, cf. A. Grillmeier, Gesù Cristo nella fede della Chiesa (tr. it.),<br />

Brescia 1982, t. 1, pp. 387ss.582. In Palestina invero vi fu un<br />

particolare interesse per l’antropologia del Cristo, perfetto nel corpo,<br />

nell’anima e nello spirito, capace <strong>di</strong> intendere secondo le parole <strong>di</strong> Is.

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