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Cirillo di Gerusalemme, Catechesi - Roberto Nardin

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Introduzione 17<br />

primaeva. Per lui le conferenze rivolte a quanti ut<br />

baptizarentur petebant non si <strong>di</strong>scostano da quelle<br />

pre<strong>di</strong>cate ad nuper baptizatos, e aveva torto il Rivetus<br />

nel giu<strong>di</strong>care alieno dallo stile <strong>di</strong> <strong>Cirillo</strong> quello delle<br />

catechesi <strong>di</strong> contenuto mistagogico, cui si confaceva una<br />

forma contractior pressiorque.<br />

4. La nostra traduzione e l’attualità <strong>di</strong> <strong>Cirillo</strong><br />

Nella seguente traduzione seguiamo l’e<strong>di</strong>zione del<br />

Touttée, benché altre e<strong>di</strong>zioni più o meno parziali si siano<br />

susseguite. Citiamo soprattutto quelle <strong>di</strong> Reischl (1848),<br />

Rupp (1860), Lietzmann (1903), Rauschen (1909),<br />

Quasten (1935), Cross (1951). Ma rimane sempre<br />

fondamentale quella del Touttée, che confrontò le e<strong>di</strong>zioni<br />

precedenti del Grodecius e del Morelius con i co<strong>di</strong>ci a sua<br />

<strong>di</strong>sposizione (sec. XI), utilizzando anche quelli collazionati<br />

dal Milles (l’Ottobonianus gr. 86, e il Coislinianus gr. 227),<br />

nonché le sue note e <strong>di</strong>stinzioni in paragrafi.<br />

Abbiamo tenuto conto anche <strong>di</strong> alcune traduzioni in<br />

lingua moderna, soprattutto <strong>di</strong> quella del Bouvet (1962),<br />

che non ha creduto <strong>di</strong> doversi staccare dall’e<strong>di</strong>zione<br />

maurina, nonostante le perplessità degli stu<strong>di</strong>osi circa le<br />

ambiguità della tra<strong>di</strong>zione manoscritta greca e delle<br />

versioni siro-palestinese e armena, i silenzi o le <strong>di</strong>verse<br />

attribuzioni della tra<strong>di</strong>zione letteraria fino al VI secolo, le<br />

<strong>di</strong>screpanze <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne liturgico notate tra i dati delle<br />

mistagogiche e certi altri registrati nella storia coeva della<br />

Chiesa <strong>di</strong> <strong>Gerusalemme</strong>. Vero è che molti sono inclini a<br />

negarne l’autenticità, ma gli argomenti proposti dallo<br />

Swaans, e da chi come Bihain (1963) ne ha con<strong>di</strong>viso<br />

dubbi e certezze, sono sembrati poco convincenti a<br />

alcuni stu<strong>di</strong>osi quali Renoux (1966) e Coquin (1970), e<br />

per nulla convincenti ad altri come Deddens (1975) e<br />

Yarnold (1978). Per tali puntualizzazioni riman<strong>di</strong>amo al<br />

Piédagnel che nella seconda e<strong>di</strong>zione delle mistagogiche<br />

(1988) concludeva per l’attribuzione a <strong>Cirillo</strong>: il suo<br />

successore Giovanni ne avrebbe potuto fare una<br />

riproduzione (cf. Sources Chrétiennes 126 bis, p. 187).

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