ELEMENTI DI MALATTIE DELL'APPARATO RESPIRATORIO ...
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6.4.4 ECOGRAFIA E RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE<br />
L'ecografia è una metodica non invasiva e priva di rischi. Tuttavia essa è di scarsa utilità nello<br />
studio del polmone a causa del predominante contenuto aereo. Può essere utilizzata<br />
occasionalmente per precisare la diagnosi di raccolte saccate o per guidarne l'esplorazione. Può<br />
essere anche utile per individuare ascessi subfrenici o definire meglio le patologie<br />
sottodiaframmatiche.<br />
La risonanza magnetica nucleare (RMN) del parenchima polmonare di solito aggiunge poco alle<br />
informazioni ottenute con RX e TC. Risulta invece molto utile per lo studio del mediastino e<br />
delle strutture ad alta densità in quanto consente di precisare molto bene i rapporti anatomici e di<br />
visualizzarli anche sul piano sagittale e su piani obliqui. Pertanto la sua indicazione si rivolge<br />
principalmente alla diagnostica delle malattie neoplastiche.<br />
6.4.5 TOMOGRAFIA A EMISSIONE <strong>DI</strong> POSITRONI (PET)<br />
In realtà è più una metodica metabolica che di immagine. Infatti rivela l’accumulo selettivo di<br />
glucidi radioattivi in determinate strutture che li utilizzano per la loro attività metabolica. Non<br />
sostituisce in alcun modo la TC per quanto riguarda i rapporti anatomici delle strutture, ma ha<br />
indicazione nella diagnostica differenziale dei noduli solitari, per i quali ha una elevata<br />
sensibilità (in altre parole un nodulo solitario sospetto neoplastico e negativo alla PET, è quasi<br />
certamente negativo). La PET può causare falsi positivi, in quanto il radiotracciante si accumula<br />
selettivamente non solo nelle neoplasie ma anche nelle zone di rimaneggiamento infiammatorio.<br />
6.4.6 ARTERIOGRAFIA BRONCHIALE<br />
Consiste nell’iniettare, tramite accesso periferico, un mezzo di contrasto nei vasi polmonari<br />
mentre si esegue la radiografia. Consente di visualizzare con estrema precisione tutto l’albero<br />
vascolare del polmone e individuare quindi sia ostruzioni che sanguinamenti. Nel caso di<br />
sanguinamenti è possibile anche eseguire la microembolizzazione. Non è mai un esame di<br />
routine in quanto richiede strutture specificamente attrezzate e personale qualificato.<br />
6.5 METO<strong>DI</strong>CHE ENDOSCOPICHE<br />
6.5.1 BRONCOSCOPIA<br />
La broncoscopia è un’indagine endoscopica che può essere eseguita con strumenti rigidi o a fibre<br />
ottiche (fibrobroncoscopia) e che permette di visualizzare le vie aeree, identificare anomalie<br />
endobronchiali e raccogliere materiale diagnostico tramite lavaggio bronchiale<br />
(Bronchoalveolar lavage, BAL), spazzolamento (brushing), e biopsia.<br />
Il broncoscopio a fibre ottiche permette la valutazione di vie aeree più piccole e distali rispetto a<br />
quelle visualizzabili col broncoscopio rigido, ma quest’ultimo permette un maggiore controllo<br />
delle vie aeree e una più efficace aspirazione; per questo è particolarmente utile in pazienti con<br />
neoplasie ostruenti centrali, corpi estranei o emottisi massiva.<br />
Le indicazioni all’esecuzione della broncoscopia sono:<br />
a) radiologiche. Quadri sospetti per neoplasie broncopolmonari, opacità rotondeggianti,<br />
ingrandimenti del mediastino, addensamenti, ecc.<br />
b) cliniche. Emoftoe, tosse persistente, stridori e sibili, paralisi delle corde vocali e<br />
diaframmatiche, disfagia, algie toraciche adenopatie sovraclaveari ed ascellari, sindromi<br />
paraneoplastiche, ecc.<br />
c) laboratoristiche. Cellule atipiche nell’espettorato, positività del micobatterio nell’espettorato<br />
senza alterazione RX.<br />
d) Endoscopia chirurgica, in rianimazione respiratoria, broncoinstillazioni e broncoaspirazioni,<br />
estrazioni di corpi estranei.