dipinti e disegni antichi arte del xix secolo, moderna e contemporanea
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121.<br />
Francesco Bassano il Giovane (Bassano 1549 – 1592)<br />
la F u C i n a d i vu l C a n o<br />
olio su tela, senza cornice<br />
cm 133 x 208 €20000 – €30000<br />
* * * Il tema <strong>del</strong>la Fucina di Vulcano è intimamente legato<br />
all’Allegoria <strong>del</strong> Fuoco, app<strong>arte</strong>nente al ciclo dei quattri elementi<br />
di Jacopo e Francesco, ma che acquisisce una sua autonomia<br />
compositiva e declina il mito classico in una contesto rurale,<br />
particolarmente congeniale ai Bassano, in cui Venere osserva il suo<br />
rustico sposo intento a forgiare le armi nella fucina.<br />
Precisi confronti possono istituirsi con le altre versioni <strong>del</strong> tema<br />
<strong>del</strong>la Fucina di Vulcano, a partire dal dipinto firmato da Jacopo e<br />
Francesco a Poznan, Narodi Muzeum, riferibile alla seconda metà<br />
degli anni Settanta <strong>del</strong> Cinquecento e di grande impatto visivo (cm<br />
177 x 264). Della composizione sono note altre versioni, tra cui<br />
quella a Torino, Galleria Sabauda, firmata da Jacopo ma realizzata<br />
in collaborazione con Francesco e databile sul finire degli anni<br />
Settanta, di grande formato (cm 235 x 390) ed un’altra a Parigi,<br />
Louvre, affine al dipinto qui offerto nelle dimensioni (cm 137 x<br />
191, cfr. Bassano et ses fils dans le musées francais, catalogo <strong>del</strong>la<br />
mostra a cura di J. Habert, Parigi, Louvre, 1998, Parigi 1998, cat. n.<br />
12, p. 78-79, ill. a p. 61). Il dipinto <strong>del</strong> Louvre, già collezione Arthur<br />
Sambon, è riferibile al solo Francesco per Arslan che lo giudica<br />
l’esemplare migliore, mentre Ballarin, che lo considera parimenti la<br />
versione più bella, è da ascrivere a Jacopo e a Francesco nel 1576-<br />
77, prima comunque <strong>del</strong>la p<strong>arte</strong>nza di quest’ultimo per Venezia<br />
Lotto 121<br />
(cfr. W. E. Arslan, I Bassano, Milano 1960, I, p. 190, 221 e 226;<br />
A. Ballarin, Jacopo Bassano, Citta<strong>del</strong>la 1995 (I), pp. 51-52, 144;<br />
fig. 150, p. 158, (II), p. 261, 267, 354, fig. 312). Tipologicamente<br />
si discosta da queste tele la Fucina di Vulcano a Madrid, Museo<br />
<strong>del</strong> Prado (deposito a Barcellona), riferita alla bottega, in cui la<br />
composizione si dispiega a mo’ di fregio (cm 250 x 407, secondo<br />
una scelta compositiva che troverà compimento nella Battaglia<br />
<strong>del</strong>la Serenissima dipinta da Francesco per il soffitto <strong>del</strong>la Sala <strong>del</strong><br />
Maggior Consiglio in Palazzo Ducale a Venezia, tra la primavera<br />
e l’estate <strong>del</strong> 1578.<br />
Alcuni elementi di alta qualità pittorica <strong>del</strong>l’opera in esame, tra i<br />
quali l’apertura paesistica sullo sfondo e l’impiego <strong>del</strong> blu per il<br />
cielo dipinto all’imbrunire, porterebbero a ipotizzare un contributo<br />
da p<strong>arte</strong> di Jacopo. A seguito <strong>del</strong>la riorganizzazione <strong>del</strong>la bottega<br />
dei Bassano per una produzione a larga scala dalla metà degli<br />
anni Settanta risulta sempre più difficile distinguere con certezza<br />
l’intervento <strong>del</strong> figlio da quello <strong>del</strong> padre.<br />
Nei teleri dei Bassano figura una sorta di cronaca familiare per<br />
immagini come nel dipinto qui offerto dove Vulcano, intento a<br />
forgiare le armi, ha i tratti di Jacopo, il giovane paggio al tavolo<br />
che gioca con le monete ha quelli <strong>del</strong> figlio minore Leandro, mentre<br />
nel giovane calderaio si ritrova il ritratto di Francesco.<br />
Dipinti e Di s e g n i An t i c h i<br />
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