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(GINA) 2006 - Global Initiative for Asthma

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miglioramento dei sintomi inizia entro pochi giorni dall’inizio<br />

del trattamento, anche se per ottenere massima efficacia<br />

possono essere necessari anche 3-4 mesi 104,187. In <strong>for</strong>me di<br />

malattia gravi, oppure cronicamente non adeguatamente<br />

trattate, questo periodo può essere ancora più lungo 188.<br />

Non è del tutto chiaro il motivo per il quale si riduce il<br />

bisogno di farmaci una volta che il controllo sia stato<br />

raggiunto, ma può dipendere dalla risoluzione di alcune<br />

delle conseguenze dell’infiammazione cronica delle vie<br />

aeree. Le dosi più elevate di antinfiammatorio possono<br />

essere necessarie più per raggiungere questo beneficio<br />

che per mantenerlo. In alternativa, la ridotta necessità del<br />

trattamento potrebbe semplicemente rappresentare un<br />

miglioramento spontaneo come parte della storia naturale<br />

dell’asma. Raramente, l’asma può andare in remissione,<br />

come si può osservare nei bambini in età prescolare e<br />

durante la pubertà. Indipendentemente dalle spiegazioni, in<br />

tutti i pazienti dovrebbe essere mantenuta una minima<br />

dose di controllo attraverso un processo di follow-up<br />

regolare e la riduzione graduale della dose.<br />

In altri momenti, il trattamento deve essere aumentato sia<br />

in risposta alla perdita di controllo che per trattare la<br />

perdita di controllo (ritorno di sintomi) o per una<br />

riacutizzazione, definita come una perdita di controllo grave<br />

ed acuto che richiede trattamento urgente (Un approccio<br />

alle riacutizzazioni è <strong>for</strong>nito nella Parte 4.4).<br />

La riduzione del trattamento quando l’asma è<br />

controllato<br />

Esistono pochi studi relativi alla riduzione del trattamento<br />

nell’asma sia per quanto riguarda i tempi che le quantità e<br />

l’approccio differisce da paziente a paziente in relazione<br />

alla combinazione dei farmaci e alle dosi che sono<br />

necessarie per mantenere il controllo. Questi cambiamenti<br />

dovrebbero essere idealmente fatti in accordo tra paziente<br />

e personale sanitario, con una completa discussione delle<br />

potenziali conseguenze comprendenti la ricomparsa di<br />

sintomi e l’aumento dei rischi di riacutizzazione.<br />

Sebbene ulteriori ricerche sulla riduzione del trattamento<br />

dell’asma siano necessarie, alcune raccomandazioni<br />

possono essere fatte in base alle conoscenze attuali:<br />

• Quando sono usati corticosteroidi inalatori da soli a<br />

medio-alto dosaggio, una riduzione del 50% della dose<br />

dovrebbe essere tentata a tre mesi di intervallo189-191 (Evidenza B).<br />

• Quando il controllo è raggiunto a basse dosi di<br />

corticosteroidi inalatori da soli, nella maggior parte dei<br />

pazienti il trattamento dovrebbe essere ridotto ad una<br />

inalazione giornaliera192,193 (Evidenza A).<br />

• Quando l’asma è controllato con una combinazione di<br />

corticosteroidi inalatori e broncodilatatori β2-agonista a lunga durata d’azione, l’approccio preferibile è quello<br />

di cominciare a ridurre la dose di glucocorticosteroidi<br />

inalatori approssimativamente del 50%, mentre deve<br />

essere continuato il broncodilatatore allo stesso<br />

dosaggio150 (Evidenza B). Se il controllo è mantenuto,<br />

l’ulteriore riduzione della dose dei glucocorticosteroidi<br />

dovrebbe essere tentata fino al raggiungimento di un<br />

basso dosaggio, quando anche il broncodilatatore a<br />

lunga durata d’azione potrebbe essere interrotto<br />

(Evidenza D). Un’alternativa è quella di ridurre il<br />

trattamento di associazione ad un’unica<br />

somministrazione giornaliera194. Una seconda alternativa<br />

è quella di interrompere il trattamento con<br />

broncodilatatore β2-agonista a lunga durata d’azione in<br />

uno stadio più precoce e sostituire al trattamento di<br />

combinazione la monoterapia con corticosteroidi inalatori<br />

allo stesso dosaggio di quello contenuto nella<br />

combinazione. Tuttavia, per alcuni pazienti questi<br />

approcci alternativi portano la perdita di controllo<br />

dell’asma137,150 (Evidenza B).<br />

• Quando l’asma è controllato con glucocorticosteroidi<br />

inalatori in combinazione con farmaci di fondo oltre<br />

che con broncodilatatori β2-agonisti a lunga durata<br />

d’azione, la dose di glucocorticosteroidi dovrebbe<br />

essere ridotta del 50% fino a ottenere una bassa dose<br />

ed infine la combinazione dovrebbe essere interrotta<br />

come descritto altrove (Evidenza D).<br />

• Il trattamento con i farmaci di fondo dovrebbe essere<br />

interrotto se l’asma del paziente rimane controllato alla<br />

dose più bassa dei farmaci di fondo e non compaiono<br />

sintomi di asma per almeno un anno (Evidenza D)<br />

Aumento del trattamento in risposta alla perdita di<br />

controllo dell’asma<br />

Il trattamento deve essere aggiustato periodicamente in<br />

risposta alla perdita di controllo, che può essere<br />

riconosciuta dalla comparsa o dal peggioramento dei<br />

sintomi195. Le opzioni di trattamento sono le seguenti:<br />

• Broncodilatatori β2-agonisti a rapido inizio a breve o<br />

lunga durata d’azione. Ripetute dosi di broncodilatatori<br />

di questa classe determina un temporaneo beneficio<br />

finché la causa del peggioramento dei sintomi passa. La<br />

necessità di ripetere dosi per più di uno o due giorni<br />

indica la necessità di rivedere e possibilmente aumentare<br />

la terapia di fondo.<br />

• Glucocorticosteroidi inalatori. Il raddoppio temporaneo<br />

delle dosi di glucocorticosteroidi inalatori non si è<br />

dimostrato efficace e non è più raccomandato194,196 (Evidenza A). L’aumento della dose di quattro volte o<br />

più è stato dimostrato essere equivalente a un breve<br />

GESTIONE DELL’ASMA E PREVENZIONE 63

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