Blog (pdf) - Maurizio Ferrarotti

IMUTANTI URBANI
Vaya semanita, quella appena trascorsa! Giovedì mi é toccato sprecare una mattinata per
far correggere il saldo dell’IMU, il nuovo hyper-oneroso tributo vug sulla casa, l’inculata
con un altro nome: qualche parinot del sindacato mi aveva inciuccato il calcolo. Io avrei
fatto tutto DIY (Do it Yourself) come per la prima rata, ma poi uno scrupolo del menga
mi aveva spinto a demandarne la compilazione alla sede CAAF del nostro quartiere. Una
volta consegnatomi il modello F24 ero subito schizzato in banca a pagare, ma poi a casa
mi é venuto il ticchio di controllare la cifra con quattro diversi calcolatori disponibili online:
risultato unanime, il saldo era troppo magro, 100 e fischia euro in meno di quanto
avrebbe dovuto essere.
“Ma chettenefrega!” commenterebbe Carmelo. Eh no amico mio, io l’anno prossimo me
ne torno in America, pertanto chi pagherà la cartella esattoriale che sicuramente riceverò
dall’Agenzia delle Entrate, la povradona di mia madre? Ma manco per idea. E allora
torna sbuffando al CAAF gremito di vecchie vacche pensionate da mungere, aspetta il tuo
turno, esponi il problema alle carampane perossidate che fungono da receptionist, sali su
al primo piano, sciroppati un’ora di coda fissando con vivo disprezzo la tazza portapenne
della Giuve sulla scrivania di quel pezzo di tamarro sessagenario che se ne sta lì seduto a
magnificare le virtù dei suoi pomodori in conserva mentre i colleghi ronzano avantindré
come api in speed, fatti infine ricalcolare il saldo IMU scoprendo che in effetti qualcuno
ha sgarrato le quote alla grande, con tutto che ’sti turlupupu avevano la visura catastale e
il modulo della prima rata di giugno.
Poi fiondati in banca per far annullare e rimpiazzare il modulo F24 precedente, ghermisci
il biglietto n. 78 cazzarola ne hai solamente 100 davanti!, e quando finalmente tocca a te
finisci alla cassa 2 da quel tizio che sembra sputato Emmet Brown, il “Doc” di Ritorno al
futuro, porcaccia troia ma quando lo mandano in pensione questo rottame, puntualmente
Doc va in ambasce ma per grazia cosmica sopraggiunge in mio aiuto il giovane direttore
di filiale e convoca una tizia che tra un sospiro e l’altro si prende in carico il problema, oh
niente di trascendentale trattasi di andare in apnea giù nel seminterrato rintracciare il mio
modulo scansionato/codificato e cancellare un record nel mainframe della banca. Tempo
mezz’ora la tizia riemerge rassicurandomi che é tutto a posto, quindi pago l’IMU corretta
e faccio ritorno alla maison, già privo di forze a metà giornata. Quattro ore buttate via per
dabbenaggine altrui. Per salvare l’Itaglia dal default. Ma vaffanculo.
Venerdì pomeriggio il Pdl ha staccato la spina al governo Monti. I Gabibbi non hanno
suffragato la fiducia al decreto legge sui costi nella politica negli enti locali: “Esperienza
conclusa” ha sentenziato il vug Alfano. E Berlusconi é ormai pronto a ricandidarsi.
Che commentare al riguardo? Beh, già detto, é un vug. Tragicomicamente, le sue fattezze
paiono ridicole perfino senza camuffamento olo; comunque lo vedi é basso, egocentrico,
liftato, tricotrapiantato. È una caricatura d’extraterrestre nel medesimo modo che é una
caricatura d’essere umano. Ormai parla in vug con accento meneghino, addirittura - l’ho
quagliato in un fuorionda con Alfano. Qualcosa mi dice che perfino i suoi capi, dovunque
si trovino da qui all’orlo dell’Universo, si siano rotti i coglioni di lui; tuttavia, si guardano
bene dal rimuoverlo, o finanche terminarlo. Non ci piove sul perché: da’ lavoro alle loro
mogli, fidanzate, amanti, amichetti, figli e figliastri, passacarte, imbrattacarte, portaborse.
Tutti insieme puttanescamente su questo pianeta, in questo ersatz sbrindellato di paese
civile.
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