Blog (pdf) - Maurizio Ferrarotti

CHRISTMAS SURVIVOR
Olé, sopravvissuto anche stavolta.
Sopravvissuto all’ennesima bufala apocalittica orchestrata dai vug, la “profezia Maya” -
ossia alle sue misinterpretazioni mediatiche, alle battute e i collage dementi su Facebook,
ai sorrisi-che-rulleresti-di-cartoni di Daniele Bossari. Sopravvissuto alle dichiarazioni con
linguetta flap flap di Urbano Cairo, “flap siamo pvonti a coglieve eventuali occasioni sul
mevcato di gennaio flap flap flap puvché flap flap rappvesentino un innegabile valove
aggiunto flap flap pev il Tovo, visto che siamo flap flap già messi bene così flap flap”,
ossia tifosi granata fatevene una ragione, anche questa volta andremo a ramazzare scarti e
cefole bollite dalle tribune e dai privé delle disco perché quello coi soldi ci si compra la
bonza. Sopravvissuto al Natale Mediasettiano col Pornonano Plasticoso a rimbalzare da
un telegiornale all’altro tallonato da uno stuolo di lingue vibranti armate di laptop e i culi
fasciati di jeans delle siciliane sulle spiagge di Palermo e i cumenda e le sciure sulle nevi
di Cortina D’Ampezzo, “figa ma si scia veramente da galli di dio oggi”, e le comparse
prezzolate sui marciapiedi a descrivere i loro regali e il cenone nelle sedicenti vie dello
shopping, e i commenti in looping “per colpa della crisi gli italiani spenderanno molto di
meno per viaggiare ma sicuramente di più per il classico pranzo del 25/12”. (Io nei beati
anni novanta quasi ogni Natale me ne scappavo nei Paesi Baschi a contemplare l’oceano
con una bottiglia di vino della Rioja in mano e una Chesterfield nell’altra; ricordo una
tipa, tal Marieli dai begli occhi viola ma decisamente baffuta, che era solita bloccarmi per
le strade di Santutxu: “Perché vieni qua tutto solo a Natale? Hombre, Il Natale si passa
con la famiglia.” Io replicavo sempre con un’alzata di spalle pensando tuttavia: “Ma fatti
gli affari tuoi e comprati un container di rasoi! Nemmeno venissi a casa tua a mendicare
panettone.” Tuttavia qualche volta finivo per accollarmi a qualche pantagruelico cenone
d’immigrati andalusi veraci, gente che dopo decenni vissuti in Euskadi non spiccica una
parola d’euskera e parla ancora troncando le parole alla fine: Pue’ mira al italiano como
le gutan la angula - avanotti di anguilla, per la cronaca. Cari come il peccato originale.
Sopravvissuto al responso della bilancia digitale dopo un invero frugale pranzo di Natale
a base di mazancolle: un chilo e sette etti in più - per un pranzo frugale, torno a ripetere,
porco metabolismo; ma mi va ancora di lusso, qua c’é chi il 2 gennaio siederà in auto a
fatica rimanendo poi incastrato/a tra il volante e lo schienale del sedile, mentre soltanto in
Somalia 3,7 milioni di persone soffrono la fame. Sopravvissuto alla benedizione Urbi et
orbi del Papa - ma chi se n’é mai fregato del pontefice alla fine!!!! -, all’inflazione di
buonismo vintage in replica a reti unificate, ai dirimpettai di pianerottolo e il loro rave
party iniziato alle 13 e finito alle 23, magari per prossimo 25 dicembre cambiate sede al
pranzo di Natale, magari dico eh, ché sempre da voialtri si deve fare? Ma i vostri amici e
parenti ce l’hanno una casa, o no?
Sopravvissuto perfino all’ennesimo agguato tesomi da polizia e vigili urbani! Mia madre
mi aveva ammonito: “Guarda che al telegiornale hanno appena detto che vi saranno posti
di blocco lungo tutta la rete autostradale italiana.” Ogni 26 dicembre e 25 aprile et cetera
é sempre la stessa dannata storia: l’occasione per lo Stato vug di fare cassa approfittando
dei picchi di traffico coerenti a codeste festività. In tal senso il posto di blocco al casello
di Villanova D’Asti é ormai tradizione consolidata. Io, per me, sono in regola con tutto e
per tutto; inoltre, per usare un eufemismo, non sono innamorato delle forze dell’ordine.
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