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Oltre la Istituzione. Crisi E Riforma Della Psichiatria (Davide Lasagno).

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36 OLTRE L’ISTITUZIONE. CRISI E RIFORMA DELL’ASSISTENZA PSICHIATRICA A TORINO E IN ITALIA<br />

pace di sottrarre i ma<strong>la</strong>ti di mente ai «pericoli del<strong>la</strong> vita sociale e delle<br />

passioni» 41 ma anche in quanto luogo privilegiato dell’osservazione clinica<br />

dei sintomi da parte del medico e del<strong>la</strong> materializzazione di quei<br />

principi di carattere morale che si riteneva dovessero essere inculcati al<br />

folle per ricondurlo al<strong>la</strong> ragione e all’equilibrio interiori.<br />

Un ruolo curativo di rilievo – come si è detto – spettava poi al <strong>la</strong>voro,<br />

in specie a quello agricolo, di cui si apprezzava <strong>la</strong> capacità di avvicinare<br />

l’uomo ma<strong>la</strong>to ad un mondo agreste spesso idealizzato come fonte di<br />

virtù salutari e come mezzo per ristabilire <strong>la</strong> naturalità delle passioni.<br />

Teorizzata già da Pinel al principio dell’Ottocento, l’ergoterapia si era<br />

ben presto diffusa nel<strong>la</strong> grande maggioranza dei manicomi europei, riuscendo<br />

anche a sopravvivere al progressivo declino delle dottrine morali<br />

e al parallelo imporsi di approcci di tipo organicista, come quelli del<br />

tedesco Wilhelm Griesinger o dei francesi Jean Martin Charcot, celebre<br />

per i suoi studi sull’isteria, e Benedict Augustin Morel, padre del<strong>la</strong> teoria<br />

ereditaria del<strong>la</strong> “degenerescenza”.<br />

Anche a Torino, tra il 1875 e il 1877, con <strong>la</strong> creazione di una colonia<br />

agrico<strong>la</strong> presso <strong>la</strong> sede ospedaliera di Collegno si era dato corso ad un<br />

primo tentativo di organizzazione sistematica del <strong>la</strong>voro rurale 42 . Con il<br />

passare del tempo, nel<strong>la</strong> zona immediatamente antistante <strong>la</strong> casa coloniale<br />

erano stati poi creati vari <strong>la</strong>boratori ergoterapici.<br />

Alle soglie degli anni Sessanta in quei <strong>la</strong>boratori <strong>la</strong>voravano centinaia<br />

di degenti, impiegati in qualità di materassai, tipografi, falegnami, rilegatori,<br />

tessitori, fabbri, decoratori e in altre svariate mansioni di carattere<br />

artigianale. Quanto al<strong>la</strong> colonia, essa era notevolmente cresciuta e le<br />

sue attività si erano a poco a poco diversificate: oltre al<strong>la</strong> coltivazione di<br />

grano, di segale e di avena 43 , si praticava in quel periodo l’allevamento<br />

di suini e di bovini e tutto ciò che ne risultava, dal <strong>la</strong>tte agli insaccati<br />

fino alle carni, era usato nelle cucine del manicomio per soddisfare le<br />

esigenze alimentari degli oltre quattromi<strong>la</strong> ricoverati.<br />

Le donne prendevano parte all’ergoterapia principalmente come <strong>la</strong>vandaie<br />

o facendo piccoli <strong>la</strong>voretti di taglio e cucito che servivano al<strong>la</strong><br />

produzione di coperte, uniformi, grembiuli, camici, tovaglie, fodere e<br />

Des Ma<strong>la</strong>dies Mentales considérées sous les rapports médical, hygiénique et médico-légal,<br />

Paris 1838, tomo II, p. 388.<br />

41 F. Barale, M. Bertani, V. Gallese, S. Mistura, A. Zamperini (a cura di), Psiche, Dizionario<br />

storico di psicologia, psichiatria, psicoanalisi, neuroscienze cit., p. 573.<br />

42 M. Gillio, Per una storia del manicomio a Torino e Collegno dall’età carloalbertina al<strong>la</strong><br />

prima guerra mondiale cit., pp. 94 e 95.<br />

43 Ci si può fare un’idea circa le dimensioni di quel fenomeno se si considera che<br />

nell’ambito del<strong>la</strong> campagna cerealico<strong>la</strong> del 1959-60 furono prodotti ben 535 quintali<br />

di grano e 25 di segale e che l’avena diede una resa per ettaro pari a circa 29 quintali<br />

a fronte di una media nazionale di soli 12-13. Cfr. Archivio Ospedali Psichiatrici<br />

di Torino [in seguito AOP TO], Verbali del consiglio di amministrazione dell’Opera pia<br />

ospedali psichiatrici [in seguito VCAOP], 1960, vol. II, p. 106.

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