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AA.VV. - Appendici del futuro 8 - ctsbasilicata

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Il dito che si muoveva da solo<br />

di Bertrand Russell<br />

Titolo originale: Planetary Effulgence<br />

Traduzione di Beata Della Frattina<br />

© 1961 George Allen Unwin Ltd.<br />

Apparso sul n. 438 di Urania (19 giugno 1966)<br />

Bertrand Russell, il grande filosofo inglese, premio Nobel 1950, è da alcuni<br />

anni uno dei più autorevoli esponenti <strong>del</strong> movimento per il disarmo nucleare.<br />

Durante le più gravi crisi internazionali egli ha preso sempre pubblicamente<br />

posizione in favore <strong>del</strong>la pace, partecipando spesso a cortei e manifestazioni di<br />

piazza. Di questa sua opera di instancabile polemista, fa parte l’amaro apologo<br />

che qui presentiamo [Fruttero & Lucentini].<br />

Su Marte, la scienza ha compiuto progressi straordinariamente rapidi. Il territorio<br />

di Marte era suddiviso in due grandi Imperi: quello degli Alfa, e quello dei Beta, e fu<br />

la loro rivalità, più di qualunque altra causa, a provocare l’immane sviluppo tecnico.<br />

Nel corso <strong>del</strong>la loro rivalità nessuno dei due Imperi riuscì a sopraffare l’altro. Questo<br />

fatto cagionò una diffusa inquietudine, poiché ciascuna parte aveva la certezza che<br />

solo la propria supremazia avrebbe potuto assicurare la continuità <strong>del</strong>la vita sul<br />

pianeta. Fra i Marziani più consapevoli, venne a diffondersi la sensazione che la<br />

conquista di altri pianeti sarebbe stata un vantaggio per la sicurezza. Venne<br />

finalmente il giorno in cui sia gli Alfa che i Beta furono in condizione di inviare sulla<br />

Terra missili contenenti scienziati marziani provvisti di mezzi atti ad assicurare loro<br />

la sopravvivenza in un ambiente estraneo. Entrambe le parti inviarono,<br />

contemporaneamente, dei missili, che raggiunsero a tempo debito il loro bersaglio<br />

terrestre. Uno di essi cadde in quello che gli abitanti <strong>del</strong>la Terra chiamavano «Gli<br />

Stati Uniti» e l’altro in quello che chiamavano «La Russia». Con gran <strong>del</strong>usione degli<br />

scienziati marziani, il loro arrivo sul pianeta Terra era avvenuto un po’ troppo in<br />

ritardo per eseguire molte <strong>del</strong>le ricerche che avevano contato di fare. Trovarono<br />

grandi città, in parte distrutte; molte macchine, alcune <strong>del</strong>le quali ancora in funzione;<br />

riserve di viveri; e grandi navi sballottate senza meta su mari tempestosi. Trovarono<br />

anche corpi umani, ma tutti questi corpi erano privi di vita. Gli scienziati marziani,<br />

servendosi di superradar, avevano scoperto che sulla Terra, come su Marte, il potere<br />

era suddiviso in due fazioni che, laggiù, si chiamavano degli A e dei B. Avevano<br />

sperato che il contatto con gli esseri sconosciuti che abitavano la Terra sarebbe stato<br />

di utilità ai Marziani, ma, per disgrazia la vita, sulla Terra, si era estinta poco prima<br />

<strong>del</strong>l’arrivo dei missili.<br />

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