AA.VV. - Appendici del futuro 8 - ctsbasilicata
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— Ma certamente, signorina Keene. Proprio così!<br />
— E pensate che possa capitare ancora?<br />
— Be’, può benissimo succedere — rispose la signorina Finch — ma non posso<br />
esserne sicura, signorina Elva. Comunque se vi capita un’altra volta, richiamatemi<br />
pure. Vedrò di mandarvi un operaio a controllare.<br />
— D’accordo — rispose la signorina Elva. — E grazie infinite, mia cara.<br />
Per tutta la mattinata rimase sdraiata sui cuscini in un torpore distensivo. «Si prova<br />
un senso di soddisfazione» pensava «quando si risolve un mistero, per insignificante<br />
che sia. È stata proprio la violenza <strong>del</strong> temporale a causare la cattiva ricezione. Niente<br />
di strano che abbia rovinato gli impianti dei telefoni. Ha persino abbattuto la vecchia<br />
quercia vicino alla casa! Anzi, deve essere stato proprio il rumore <strong>del</strong>la sua caduta a<br />
svegliarmi. Peccato che quella pianta sia stata colpita! Faceva una così bella ombra<br />
nei mesi caldi <strong>del</strong>l’estate! Be’, pazienza! Anzi dovrei essere grata alla pianta, dal<br />
momento che ha pensato bene di cadere dalla parte <strong>del</strong>la strada e non sulla casa!».<br />
Il giorno passò senza che succedesse niente di nuovo. La signorina Keene lesse un<br />
libro di Angela Thirkell, guardò la posta (due volantini pubblicitari che cestinò<br />
immediatamente, e la bolletta <strong>del</strong>la luce), poi scambiò quattro chiacchiere con<br />
l’infermiera, la signora Phillips. In effetti la giornata era trascorsa così regolarmente<br />
che alla sera, quando suonò il telefono, la signorina Keene sollevò il ricevitore senza<br />
ricordare minimamente quanto era successo.<br />
— Pronto? — disse.<br />
Silenzio.<br />
Ripensò a quanto era accaduto la sera prima. Poi chiamò la signora Phillips.<br />
— Cosa c’è? — chiese la donna corpulenta mentre si avvicinava camminando a<br />
fatica sul tappeto <strong>del</strong>la camera da letto.<br />
— È successo ancora come vi ho raccontato — rispose Elva Keene, passandole la<br />
cornetta. — Ascoltate!<br />
La signora Phillips prese il ricevitore, e con questo spinse dietro all’orecchio una<br />
ciocca di capelli grigi per sentire meglio. La sua faccia rimase calma, tranquilla. —<br />
Non c’è nessuno — osservò.<br />
— Esatto — rispose la signorina Keene. — Proprio così. Adesso però restate ad<br />
ascoltare, e sentite un po’ se riuscite a percepire lo scatto <strong>del</strong> ricevitore quando viene<br />
attaccato. Sono sicura che non lo sentirete.<br />
La signora Phillips rimase in ascolto per un momento, poi scosse la testa. — Non<br />
sento niente — disse, riattaccando.<br />
— Oh, aspettate — esclamò la signorina Keene precipitosamente. — Be’, non fa<br />
niente — continuò, vedendo che la cornetta era già stata abbassata. — Se capiterà<br />
troppo spesso chiamerò la signorina Finch e mi farò mandare un operaio per il<br />
controllo.<br />
— Benissimo — rispose l’infermiera e ritornò in soggiorno, ai suoi fumetti.<br />
La signora Phillips lasciò la casa alle otto, dopo aver sistemato come il solito, sul<br />
tavolino accanto al letto, una mela, un dolce, un bicchiere d’acqua, e un tubetto di<br />
pillole. Accomodò i cuscini dietro alla fragile schiena <strong>del</strong>la signorina Keene, avvicinò<br />
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