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Q<br />
uesto numero vacanziero porta il<br />
sapore dell’estate, della vita all’aria<br />
aperta, di quella sensazione di libertà che<br />
si prova quando ci si spoglia dei pesanti<br />
abiti invernali e si vive leggeri, al sole.<br />
Quella libertà che ci riporta ai ritmi della<br />
natura che viviamo più intensamente nella<br />
stagione estiva. La natura a cui ci rivolgiamo<br />
con bramosia e bisogno di protezione,<br />
di bilanciamento, di ricarica dei nostri circuiti<br />
troppo spesso sollecitati dalla vita frenetica<br />
di città, dalla tecnologia che ci<br />
segue giorno e notte e scandisce artificialmente<br />
i nostri ritmi a cui noi ci abituiamo<br />
gradualmente. Non appena però, iniziamo<br />
una vacanza, viviamo la natura, interrompendo<br />
il circuito abituale delle nostre giornate,<br />
il corpo si risveglia, l’animo si placa<br />
e sentiamo nuovamente energia, nuove<br />
sensazioni che provengono da mondi antichi,<br />
ricordi d’infanzia, messaggi universali<br />
che attraversano il nostro essere resettando<br />
i nostri programmi, riportandoli allo<br />
stato originale. Allora si fa più chiara l’esigenza<br />
di percepire costantemente nella<br />
vita quotidiana questi messaggi che<br />
madre natura ci insegna da sempre, farli<br />
propri e utilizzarli nelle sfide che ogni giorno<br />
la nostra esistenza ci pone di fronte.<br />
gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008<br />
editoriale<br />
Antichi insegnamenti ci vengono incontro,<br />
esercizi che se praticati con assiduità ci<br />
forniscono gli strumenti per seguire la rotta<br />
giusta in questo mare tempestoso che è la<br />
nostra esistenza moderna. Un ritorno al<br />
passato che alcuni profetizzano sempre<br />
più spesso, viste le crisi finanziarie che<br />
stanno segnando i nostri tempi facendoci<br />
presagire un futuro quanto mai incerto che<br />
fa ripensare ai ritmi di vita vissuti dai nostri<br />
padri, dai nostri nonni. Ed ecco ritornare<br />
alla mente le antiche tradizioni popolari<br />
che, se questo scenario si avverasse, ci<br />
tornerebbero utili come un prezioso tesoro<br />
tramandato da generazioni. Quindi la<br />
nostra rotta deve essere chiara, nessun<br />
tentennamento nel governare il timone<br />
della nostra esistenza. Le radici sempre<br />
più profonde, insinuate nelle viscere della<br />
madre Terra ci devono tenere forti e saldi<br />
per affrontare i venti di tempesta che si<br />
profilano all’orizzonte. Ma non vorrei essere<br />
troppo pesante e rannuvolare il tempo<br />
delle feste, delle vacanza, della leggerezza,<br />
perciò concludo questo mio editoriale<br />
augurando a tutti voi lettori una buona stagione<br />
vacanziera e ……. Tenete la rotta!!!!<br />
Michele Soggia<br />
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