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n. 4 - Anidra associazione - Home

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storia, leggende e tradizioni<br />

membri della tribù avevano<br />

l’interesse, la buona disposizione,<br />

il sentimento per<br />

rendersi disponibili ed<br />

impegnarsi affinché questi<br />

processi interiori potessero<br />

aver luogo. Pur essendo<br />

diffuso il rispetto e la consapevolezza<br />

del ruolo centrale<br />

dell’aspetto religioso<br />

nella vita della comunità, i<br />

soggetti “progrediti” nel<br />

contatto col trascendente<br />

erano comunque un numero<br />

molto ristretto. Questi<br />

individui erano guidati in<br />

genere da uno sciamano,<br />

chiamato nella tradizione<br />

celtica druido, che in genere<br />

era colui che deteneva il<br />

maggior grado di collegamento<br />

e la maggiore<br />

Conoscenza. Il loro sforzo<br />

era volto, comunque, a<br />

contaminare in maniera<br />

positiva anche il resto della<br />

compagine sociale o territoriale<br />

attraverso i messaggi<br />

che il Divino faceva giungere<br />

loro. Nasce così l’esigenza<br />

di comporre delle<br />

‘storie’, dei racconti a<br />

sfondo educativo, delle<br />

parabole dal valore simbolico,<br />

che fossero in grado<br />

di interessare e catturare<br />

l’attenzione nelle sere di<br />

condivisione attorno al<br />

fuoco, che già di per sé<br />

rappresentava un centro e<br />

un simbolo del<br />

Divino, in<br />

quanto luminoso,<br />

vivo ed<br />

eternamente<br />

mutevole.<br />

Questi racconti,<br />

oltre ad esaudire<br />

una<br />

necessità didattica<br />

del momento,assunsero<br />

col tempo<br />

una forma codificata,<br />

per<br />

grandi temi,<br />

per così dire,<br />

rivolta all’esplicazione<br />

di<br />

concetti fondamentalirispetto<br />

alla natu-<br />

ra del Divino o alla relazione<br />

dell’uomo con esso. In<br />

questo modo era possibile<br />

conservare nella memoria<br />

della tribù o delle varie<br />

razze il valore di questi<br />

Principi, tramandandoli<br />

direttamente di generazione<br />

in generazione.<br />

E’questa l’origine degli<br />

antichi miti, con le relative<br />

forme di racconto schematico,<br />

che ritroviamo pressoché<br />

identici tra tutte le<br />

popolazioni e tradizioni<br />

culturali del pianeta. Questo<br />

fatto ha suscitato in<br />

tempi recenti grossi interrogativi,<br />

ma la risposta può<br />

essere piuttosto semplice:<br />

questi miti essendo di origine<br />

antichissima risalgono<br />

ai tempi in cui la popolazione<br />

mondiale era molto limitata<br />

e forse risiedeva in<br />

zone limitrofe; oltre a ciò,<br />

l’informazione che arrivava<br />

da ‘oltre’ era tendenzialmente<br />

uniforme, così è<br />

comprensibile che i racconti<br />

fossero omogenei.<br />

Da questi miti hanno preso<br />

forma e vita tutta una serie<br />

di racconti, favole ed aforismi<br />

enigmatici che si sono<br />

poi differenziati per categorie,<br />

i cosiddetti “filoni” e<br />

che arrivano fino a noi, con<br />

lievi modifiche nella struttura.<br />

Quindi, nelle valli dell’entroterra,<br />

viveva ed era<br />

adorato il dio Pen divinità<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008

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