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Incontri, concerti, seminari e<br />

mostre all’insegna dell’intercultura.<br />

Sette mesi per indagare i<br />

rapporti tra identità tradizionali e<br />

mutamento sociale, tra differenti<br />

culture ed etnie alle prese col<br />

difficile e attuale tema dell’integrazione.<br />

“Meetix Genova 08”<br />

è il festival che il capoluogo ligure<br />

ospita da maggio a dicembre<br />

in occasione dell’anno europeo<br />

del dialogo interculturale, organizzato<br />

da Palazzo Ducale<br />

Fondazione per la Cultura, con<br />

il patrocinio dell’Università degli<br />

Studi di Genova e in collaborazione<br />

con il Comune di Genova<br />

e Il Secolo XIX. Il programma di<br />

iniziative è stato ideato insieme<br />

a Reset, la rivista diretta da<br />

Giancarlo Bosetti, a Internazionale<br />

e Limes, con “l’obiettivo<br />

e l’ambizione di offrire, forse per<br />

la prima volta a Genova, uno<br />

sguardo internazionale sul tema<br />

dell’intercultura, aspetto fondamentale<br />

del nostro presente e<br />

futuro”, come annunciano gli<br />

organizzatori. Il progetto, che<br />

nasce dalla necessità di ripensare<br />

le modalità dell’integrazione,<br />

prende la forma di una rassegna<br />

a più voci sul rapporto fra<br />

generazioni, il ruolo dei sistemi<br />

educativi, ma anche dell’arte,<br />

della musica e della letteratura.<br />

Per rendere effettiva una nuova<br />

dimensione di convivenza,<br />

mette in campo filosofi, scrittori<br />

e storici di fama internazionale.<br />

Dal teologo Hans Küng, che ha<br />

aperto lo scorso 24 maggio la<br />

serie dei Grandi incontri, parlando<br />

della sua idea di un’etica universale,<br />

il Projeckt Weltethos, alla<br />

filosofa statunitense di origine<br />

bengalese Gayatri Chakravorty<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008<br />

La notizia<br />

Meetix, sette mesi di intercultura<br />

Genova dialoga con scrittori, filosofi e storici<br />

Spivak; dall’esperto di studi<br />

post-coloniali Iain Chambers<br />

allo scrittore Amos Oz, riferimento<br />

per il movimento pacifista<br />

israeliano. Un palcoscenico<br />

di tutto rispetto, insomma, allestito<br />

per uscire dai luoghi<br />

comuni, dagli stereotipi e dalla<br />

retorica grazie proprio alla convinzione<br />

che la circolazione<br />

delle idee, l’opportunità del<br />

confronto con figure di grande<br />

rilievo culturale, il ridare senso e<br />

significato alle parole rappresentino<br />

strumenti imprescindibili<br />

del dibattito contemporaneo.<br />

A inaugurare gli incontri<br />

progettati da Giancarlo Bosetti,<br />

direttore di Reset e membro del<br />

consiglio direttivo dell’Associazione<br />

Reset DoC (Dialogues on<br />

Civilizations), il seminario Intercultura<br />

in parole, che ha avuto<br />

luogo a fine maggio, rivolto a un<br />

pubblico di “addetti ai lavori”,<br />

tra cui insegnanti e operatori del<br />

settore della formazione.<br />

Parole-concetti del dibattito filosofico<br />

e culturale odierno come<br />

Assimilazione, Altro, Cittadinanza,<br />

Democrazia, Differenza,<br />

Diversità Culturale, Libertà,<br />

Liberalismo, Multiculturalismo,<br />

Empatia, Identità, Tolleranza<br />

sono stati analizzati da angolazioni<br />

diverse da Giuseppe<br />

Mantovani (professore di Psicologia<br />

culturale presso l’Università<br />

di Padova) e Nadia Urbinati<br />

(Nell and Herbert M. Singer<br />

professor of Contemporary civilization<br />

and Political theory<br />

presso la Columbia University di<br />

New York). Un’idea che prende<br />

spunto, appunto, dall’iniziativa<br />

in progress, nata nel 2006, del<br />

Lessico di Reset DoC che si<br />

propone di elaborare quello che<br />

si può definire un dizionario del<br />

convivere democratico consultabile<br />

sul sito di Reset, una rivista<br />

specializzata nei temi del<br />

dialogo interculturale, che<br />

affianca iniziative e obiettivi dell’<strong>associazione</strong>,<br />

tra cui promozione<br />

del dialogo e della cultura<br />

del dialogo nel mondo, della<br />

cultura della libertà, dei diritti<br />

umani e dello stato di diritto,<br />

incoraggiamento delle condizioni<br />

per una risoluzione pacifica<br />

dei conflitti. Altro appuntamento<br />

di Reset, all’interno del<br />

ciclo dei Grandi incontri di<br />

Meetix, è L’Europa vista dagli<br />

altri: Navid Kermani, giornalista<br />

e scrittore tedesco-iraniano,<br />

ricostruisce, in un viaggio letterario<br />

a ritroso, il difficile cammino<br />

che ha portato un continente<br />

diviso dai nazionalismi all’Unione<br />

europea, troppo spesso<br />

data per scontata dagli stessi<br />

cittadini che non ne apprezzano<br />

la libertà, a differenza di quanti<br />

mettono a repentaglio la propria<br />

vita nel disperato tentativo di<br />

varcare le frontiere. Incontri,<br />

concerti e seminari, dopo una<br />

breve pausa estiva, riprenderanno<br />

in autunno fino alla fine<br />

del 2008 con nomi del panorama<br />

intellettuale internazionale,<br />

come lo scrittore Tahar Ben<br />

Jelloun, l’economista indiano<br />

Amartya Sen, lo studioso di<br />

relazioni interculturali Fred R.<br />

Dallmayr, il docente di filosofia<br />

politica Salvatore Veca.<br />

Alessandra Spila<br />

www.resetdoc.org<br />

39)

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