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biblioteca di studi di filologia moderna – 17 - Firenze University Press

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32<br />

domenico antonio cusato<br />

scono gli inconquistabili <strong>–</strong> giocano a da<strong>di</strong> ogni sera. e, come ogni sera,<br />

evocano l’episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> quando Josefino, il più donnaiolo del gruppo, portò<br />

alla taverna la sua ultima conquista, per vantarsene con i suoi compagni<br />

e presentarla alla chunga, la padrona del grezzo locale. Quest’ultima, affascinata<br />

dalla giovane e bella mercedes, non si cura <strong>di</strong> nascondere il suo<br />

desiderio <strong>di</strong> entrare in intimità con l’ingenua ragazza, chiamata mechita.<br />

tutti ricordano che, quella sera, Josefino perde ai da<strong>di</strong> una grande quantità<br />

<strong>di</strong> denaro e che, avendo notato il debole della chunga per la ragazza, le<br />

propone un affare: per tremila soles, le offrirà meche per una notte intera.<br />

la chunga accetta e va con la giovane nella camera <strong>di</strong> sopra. Quello che<br />

succede a partire da questo momento non si saprà mai. l’unica cosa certa<br />

è che meche, da quella notte, scompare per sempre. Quin<strong>di</strong> nel presente<br />

della scena, dopo un tempo indefinito, rievocando l’episo<strong>di</strong>o, ognuno degli<br />

inconquistabili crea la continuazione <strong>di</strong> quella storia, e la rivive, come<br />

se fosse un autentico ricordo, secondo la propria prospettiva in<strong>di</strong>viduale,<br />

determinata dalle ossessioni personali.<br />

Quando i personaggi tornano dal tempo della memoria al presente dell’evocazione,<br />

è l’ora <strong>di</strong> chiudere il bar. gli inconquistabili se ne vanno pensando<br />

alla prossima nottata <strong>di</strong> vagabondaggio da trascorrere nell’osteria <strong>di</strong> Piura.<br />

* * *<br />

come si può osservare, si tratta <strong>di</strong> una storia impostata me<strong>di</strong>ante l’analessi,<br />

dove la parte fondamentale non è rappresentata dal ‘primo racconto’,<br />

ma dal ‘secondario’ 5 , che consiste nel recupero retrospettivo del passato.<br />

in realtà, è paradossalmente in questo secondo piano dove gli inconquistabili,<br />

lasciando il tempo quasi immobile del presente (in cui soltanto si<br />

gioca la partita <strong>di</strong> da<strong>di</strong>) e penetrando in quello della memoria, si vedono<br />

coinvolti in sequenze <strong>di</strong> un certo <strong>di</strong>namismo.<br />

inoltre, come si vedrà, la temporalità del presente della scena, già lenta<br />

<strong>di</strong> per sé, in alcuni momenti arriverà fino al punto <strong>di</strong> bloccarsi per lasciare<br />

spazio al tempo soggettivo del ricordo: gli avvenimenti del passato<br />

rievocato, che nella mente scorrono in pochi secon<strong>di</strong>, sulla scena devono<br />

essere rappresentati necessariamente secondo il tempo oggettivo degli<br />

orologi; <strong>di</strong> modo che, per esprimere i pochi istanti nei quali si costruisce<br />

il ricordo e dare l’idea della rapi<strong>di</strong>tà del pensiero rispetto alla temporalità<br />

cronologica, è necessario ridurre la velocità <strong>di</strong> quest’ultima e perfino fermarla.<br />

Quin<strong>di</strong>, nonostante le due ore circa <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> un dramma si<br />

trovino <strong>di</strong> solito in perfetta sincronia (o, per meglio <strong>di</strong>re, isocronia) con<br />

il tempo dello spettatore, il ‘primo racconto’ de la Chunga, sebbene duri<br />

dall’inizio alla fine dello spettacolo, per la sua impostazione strutturale<br />

corrisponde in realtà solo ad alcuni minuti del tempo reale.<br />

* * *<br />

a questa opera si può applicare la definizione <strong>di</strong> ‘dramma narrativo’,<br />

coniata da gonzalo torrente ballester, il quale, riferendosi a Ana Klei-

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