PDF N. 30 - Liceo Classico Ragusa
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34 LUCILIO E LO STOICISMO<br />
prese di posizione si segnalano per vigore, per chiarezza e, in qualche<br />
caso, anche per completezza, per cui è veramente motivo di rammarico il<br />
fatto che la frammentarietà delle sue Satire non ci consenta un più profondo<br />
ed esaustivo dialogo con questa prepotente personalità, della quale<br />
solo a tratti riusciamo a divinare il netto profilo.<br />
Il periodo storico in cui Lucilio visse era già permeato da ricchi apporti<br />
della cultura greca a tutti i livelli e ben maggiore disponibilità il mondo<br />
ellenico trovò nel raffinato entourage di Lelio e di Scipione, ma fu soprattutto<br />
lo Stoicismo ad avere larga diffusione nella buona società romana,<br />
che da allora in poi andò sempre più “metabolizzando” i fermenti che le<br />
derivavano dalla civiltà ellenistica, con la quale era, per molte ragioni, in<br />
un rapporto, per così dire, simpatetico, di consonanza. Non è un mistero<br />
il fatto che la Graecia capta se non proprio ferum victorem coepit, quanto<br />
meno diede un decisivo apporto alla cultura latina in ogni campo: l'epigramma,<br />
l'elegia, la storiografia, il teatro, la filologia (e si potrebbe<br />
continuare) ci danno la misura di quanto sia stato determinante per la civiltà<br />
latina l'innesto di modelli culturali e, nella fattispecie, letterari elaborati<br />
in un contesto storico di cui si riconosceva l'eccellenza e la esemplarità,<br />
senza ovviamente volere qui neppure accennare alla vexata quaestio<br />
della originalità del genio latino, sulla quale non si finirà mai di discutere.<br />
Anche la filosofia entrò prepotentemente a Roma e lo Stoicismo e l'Epicureismo<br />
iniziarono a fare proseliti a non finire. Lo Stoicismo in modo<br />
particolare 2 , ché il pensiero di Epicuro ebbe una contrastata fortuna nel<br />
mondo romano o, almeno, vicissitudini maggiori di quelle della Stoà. La<br />
scuola di Panezio fu invece quasi universalmente accettata a certi livelli<br />
2 Della enorme bibliografia sull'argomento si segnalano solamente alcuni lavori per le<br />
peculiari puntualizzazioni che essi contengono: L. Meylan, Panétius et la pénetration du<br />
Stoïcisme à Rome, in «Revue de Théologie et de Philosophie», 1929, pp.172-204; F:<br />
Villeneuve, Rome et lo Stoïcisme, Montpellier, 1947 ; F: Della Corte, Stoicismo in Macedonia<br />
e a Roma, in Studi di filosofia greca, in onore di R: Mondolfo, Bari, 1950; M.<br />
Van Straaten, Panétius, sa vie, ses écrits et sa doctrine avec une édition des fragments,<br />
Amsterdam,1946; Id., Panaetii Fragmenta, Leiden, 1952.<br />
CHRONOS<br />
QUADERNI DEL LICEO CLASSICO "UMBERTO I"<br />
DI RAGUSA