PDF N. 30 - Liceo Classico Ragusa

44 LUCILIO E LO STOICISMO
della sua evoluzione l'uomo era più vicino alle sue origini divine, meno
inquinate -oggi diremmo aurorali- erano le sue conoscenze e in questo
viaggio a ritroso non era privo di senso analizzare il significato delle parole,
per scoprire la verità (l'etimo) in esse racchiusa.
In sostanza anche il filologo è, a suo modo, un filosofo, perché anche
attraverso la perspicace intellezione della parola si può tendere alla conoscenza
dell'uomo.
Di questo erano convinti gli Stoici e non c'è ragione per non pensare
che anche Lucilio di questo fosse persuaso, almeno per quello che ci è
dato di giudicare dai frammenti delle sue Satire a noi pervenuti e in particolare
da quelli pertinenti a questioni grammaticali e letterararie.
Di questi frammenti merita particolare attenzione il verso 1111 M.:
archaeotera * unde haec sunt omnia nata
che così il Marx propose di integrare, sostituendo con il comparativo
neutro plurale “archeotera” le forme “archeotyra” e “archeotypa” dei
codici, in ciò seguito da Terzaghi - Mariotti 18 , Warmigton 19 ed altri, fra
cui Krenkel 20 .
Il verso così integrato, potrebbe essere chiosato - a parere di Marx - in
questa maniera:
“< nosce > archaeotera < illa > unde eqs.”
È indubitabile che il verso raggiunge in questo modo una sua completezza
e diventa obiettivamente intellegibile, ma qualche dubbio resta.
È vero, infatti, che le parole di Lucilio perdono in tal modo la loro
oscurità e riacquistano un ritmo e uno svolgimento logico, nonché un to-
18 N. Terzaghi- I. Mariotti, C. Lucili Saturarum reliquiae, Florentiae MCMLXVI, p.104.
19 W, Warmigton, Remains of old Latin, vol III, London, 1957, p. 54.
20 Lucilius, Satiren, Lat. u. deutsch, von W. Krenkel, Leiden, 1970.
CHRONOS
QUADERNI DEL LICEO CLASSICO "UMBERTO I"
DI RAGUSA