ROMANZI - Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico
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1954 MANN THOMAS<br />
LA MORTE A VENEZIA - TRISTANO - TONIO KROGER<br />
Una Venezia estiva ammorbata da una peste incombente ospita l'inquieto Gustav Aschenbach, famoso scrittore<br />
tedesco che ha costruito vita e opera sulla più ostinata fedeltà ai canoni classici dell'etica e dell'estetica. Un sottile<br />
impulso lo scuote nel momento in cui compare sulla spiaggia del Lido la spietata bellezza di Tadzio, un ragazzo<br />
polacco. Un unico gioco di sguardi, la vergogna della propria decrepitezza, la scelta di imbellettarsi per<br />
nasconderla, sono i passi che scandiscono la vicenda. In pieno Novecento, Thomas Mann ha colto e<br />
rappresentato la grande cultura borghese in via di dissoluzione, in un'opera emblematica che fonde la perfezione<br />
formale con la rappresentazione degli aspetti patologici di quella crisi.<br />
1135 MANZONI ALESSANDRO<br />
I PROMESSI SPOSI<br />
1998<br />
1995<br />
ROMANZO<br />
ROMANZO<br />
Una risoluta disposizione a rispettare lo svolgimento disordinato e imprevedibile della vita governa il capolavoro<br />
manzoniano. Seguendo un filo modesto che si dipana e si arruffa, rimbalza in ogni direzione, il narratore giunge a<br />
scoprire la rete di connessioni che unisce tutte le parti della babelica dimora umana, dalle più grandiose alle più<br />
inospitali, e l'intimo rapporto di necessità che collega gli elementi del disegno complessivo. Casta ma non timida,<br />
la fantasia del Manzoni è affascinata dalla violenza delle passioni che ardono nel cuore umano, e vuol riviverne<br />
tutte le potenzialità in un paragone assiduo di estremi opposti, dall'infima bassezza all'eroismo sublime. .<br />
591 MARAINI DACIA<br />
HO SOGNATO UNA STAZIONE<br />
L'infanzia segnata dalla guerra, il desiderio di vivere ascoltando e raccontando storie, il teatro, gli incontri, i viaggi<br />
attraverso i cinque continenti, di stazione in stazione. E poi l'impegno civile, lo sguardo attento alle ingiustizie del<br />
presente: la guerra, il terrorismo, le offese ai bambini, alle donne, alla natura. Dacia Maraini parla di sé, delle<br />
tappe e delle ragioni di un lungo percorso di scrittura e di vita. Con la passione e la sensibilità che mette in gioco<br />
nei suoi romanzi e nel dialogo generoso con migliaia di lettori in tutto il mondo.<br />
1679 MARAINI DACIA<br />
L'ETA' DEL MALESSERE<br />
2005<br />
1963<br />
ROMANZO<br />
ROMANZO<br />
Enrica, diciassette anni, in uno squallido quartiere di Roma studia con poca voglia. Abbandonata a se stessa da<br />
un padre che passa il suo tempo a costruire invendibili gabbie per uccelli, e da una madre che si logora in un<br />
piccolo impiego, Enrica vive con la stessa indifferenza il legame con Cesare, eterno studente in legge che non<br />
l'ama, le premure di un compagno di scuola o gli sfoghi di un maturo avvocato in cerca di avventure. Anche<br />
l'amicizia con una eccentrica contessa, che l'assume come segretaria, ha l'apparente significato di un'evasione.<br />
Eppure proprio al termine di questa esperienza la ragazza matura una scontrosa capacità di giudizio e tenta da<br />
sola una esistenza nuova.<br />
1924 MARAINI DACIA<br />
LA VACANZA<br />
Anna e Giovanni, lei adolescente taciturna e attonita, lui più piccolo e fragile, escono dal collegio per trascorrere<br />
una vacanza in famiglia nel paese sul mare dove vivono il padre e la matrigna. E' un'estate speciale: quella del<br />
1943. L'Italia, fascista ancora per poco, è sospesa tra due guerre e divisa. Ma il rombo degli aerei che passano<br />
per bombardare chissà dove intacca appena la tranquilla cerimonia estiva: il sole che brucia la pelle, le gite in<br />
pattino, l'appuntamento quotidiano ai bagni Savoia. Finché Anna non decide di diventare adulta: e lo fa entrando<br />
nel gioco delle parti senza apparente emozione, spogliandosi velocemente di fronte all'ebete incredulità di uomini<br />
giovani e vecchi.<br />
1730 MARAINI DACIA<br />
MIO MARITO<br />
1976<br />
1968<br />
ROMANZO<br />
ROMANZO<br />
"Mio marito è biondo, ha la fronte stempiata, i denti freschi, la pelle chiara macchiata di lentiggini… Mio marito è<br />
un uomo elegante, veste con cura… Quando mio marito parla, io lo ascolto attentamente… Mio marito è amata<br />
dagli amici, stimato dai superiori…" Mio marito… mio marito… mio marito… In queste due parole si racchiude la<br />
vita di una donna stretta nell'abbraccio matrimoniale, erano queste le due parole che le davano la consapevolezza<br />
di esistere e di contare. Questi racconti, pubblicati per la prima volta nel 1968, sono una testimonianza storica e<br />
letteraria sulla condizione femminile.<br />
1070 MARCHI CESARE<br />
QUANDO ERAVAMO POVERA GENTE<br />
L’autore, molto conosciuto per i suoi scritti, a volte finemente ironici e a volte didattici, ci introduce nel mondo<br />
d’oggi visto, però, con gli occhi di coloro che, nati agli inizi del Novecento, hanno vissuto due epoche dello stesso<br />
secolo, dalla Belle Epoque e dalla Seconda Rivoluzione Industriale alla Terza, ancora in atto.Il racconto dei bei<br />
tempi andati è tutto giocato sul filo dell’ironia abbinata al ricordo di oggetti ed usanze ormai scomparse: gli<br />
stornelli ed i motti in dialetto stretto, la festa del patrono con i petardi, l’Italietta spiantata con i pochi spiccioli<br />
nascosti nel materasso, l’autarchia, le gazzose chiuse dalle palline di vetro, l’asta di legno col pennino da<br />
intingere nel calamaio, il rosolio della festa servito nei bicchierini. Lo scrittore snoda il suo catalogo della nostalgia,<br />
però, con affettuoso rispetto, senza “sospiri umidi” sul bel tempo andato..<br />
1988<br />
ROMANZO