ROMANZI - Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico
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446 SCHMITT ERIC-EMMANUEL<br />
QUANDO ERO UN'OPERA D'ARTE<br />
Il protagonista, persona anonima e bruttina, è alla ricerca di visibilità che raggiungerà grazie ad un famoso artista<br />
ed ad un losco chirurgo.che lo trasformeranno in una scultura vivente. Ora è famoso ma c'è un problema: è<br />
famoso come oggetto, non come persona. Quasi subito si rende conto che ciò di cui ha bisogno non è un corpo<br />
perfetto bensì... In un mondo dove per vivere bisogna apparire, l'autore ci porta a riflettere sull'importanza<br />
dell'essere anzichè dell'apparire.<br />
1655 SCIASCIA LEONARDO<br />
A CIASCUNO IL SUO<br />
2008<br />
1966<br />
ROMANZO<br />
ROMANZO<br />
Il romanzo dell'oscura, crudele Sicilia. Il dramma di un investigatore lucido che, quanto più indagava, tanto più<br />
"nell'equivoco, nell'ambiguità, moralmente e sensualmente si sentiva coinvolto".<br />
1656 SCIASCIA LEONARDO<br />
A CIASCUNO IL SUO<br />
Il romanzo dell'oscura, crudele Sicilia. Il dramma di un investigatore lucido che, quanto più indagava, tanto più<br />
"nell'equivoco, nell'ambiguità, moralmente e sensualmente si sentiva coinvolto".<br />
1175 SCIASCIA LEONARDO<br />
I PUGNALATORI - LA SCOMPARSA DI MAJORANA<br />
1966<br />
1976<br />
ROMANZO<br />
ROMANZO<br />
I PUGNALATORIIl 1° ottobre 1862 un "fatto criminale di orrida novità" funesta Palermo: alla stessa ora, in luoghi<br />
quasi equidistanti, vengono pugnalate tredici persone. A investigare su quella che subito appare come una<br />
sinistra macchinazione è il procuratore Guido Giacosa, di recente arrivato dal Piemonte e già impaziente e<br />
insofferente nei confronti dei palermitani. L'inchiesta conduce ben presto a individuare nel principe di Sant'Elia,<br />
ricchissimo e rispettatissimo senatore del Regno d'Italia, l'insospettabile mandante. Con crescente angoscia, con<br />
disperazione, fra complotti, doppie verità e "sommessi sussurri", avvalendosi solo della testimonianza di pentiti e<br />
spie, Giacosa affronterà l'immane difficoltà di costruire una solida accusa.<br />
LA SCOMPARSA DI MAJORANA Fra la partenza e l'arrivo in un viaggio per mare da Palermo a Napoli, il 26<br />
marzo 1938, si perdono le tracce del trentunenne fisico siciliano Ettore Majorana, definito da Fermi un genio della<br />
statura di Galileo e di Newton. Suicidio, come gli inquirenti dell'epoca vogliono lasciar credere, o volontaria fuga<br />
dal mondo e, soprattutto, dai terribili sviluppi che una mente così acuta e geniale può aver letto nel futuro della<br />
scienza, prossima alla messa a punto della bomba atomica? Su questo interrogativo Sciascia costruisce uno dei<br />
suoi romanzi più intensi per la finezza dell'analisi e dell'immedesimazione in moventi non detti, come nella logica<br />
e nell'etica segreta di Majorana. ..<br />
1680 SCIASCIA LEONARDO<br />
IL CONSIGLIO D'EGITTO<br />
Abdallah Mohamed ben Olman, ambasciatore del Marocco, si trova a Palermo nel dicembre 1782 per via di una<br />
tempesta che ha fatto naufragare la sua nave sulle coste siciliane. È questo il caso che fa nascere, nella mente<br />
dell'abate Velia, maltese e incaricato di mostrare all'ambasciatore le bellezze di Palermo, un disegno<br />
audacissimo: far assare il manoscritto arabo di una qualsiasi vita del profeta, conservato nell'isola, per uno<br />
sconvolgente testo politico, Il Consiglio d'Egitto, che permetterebbe l'abolizione di tutti i privilegi feudali e potrebbe<br />
perciò valere da scintilla per un mplotto rivoluzionario. Apparso nel 1963, Il Consiglio d'Egitto è in certo modo<br />
l'archetipo, e il più celebrato, dei omanzi-apologhi di Sciascia, dove lo sfondo storico della vicenda si anima fino a<br />
diventare una scena allegorica, che in questo caso accenna alla storia tutta della Sicilia.<br />
1812 SCIASCIA LEONARDO<br />
IL CONSIGLIO D'EGITTO<br />
1963<br />
1963<br />
ROMANZO<br />
ROMANZO<br />
Abdallah Mohamed ben Olman, ambasciatore del Marocco, si trova a Palermo nel dicembre 1782 per via di una<br />
tempesta che ha fatto naufragare la sua nave sulle coste siciliane. È questo il caso che fa nascere, nella mente<br />
dell'abate Velia, maltese e incaricato di mostrare all'ambasciatore le bellezze di Palermo, un disegno<br />
audacissimo: far assare il manoscritto arabo di una qualsiasi vita del profeta, conservato nell'isola, per uno<br />
sconvolgente testo politico, Il Consiglio d'Egitto, che permetterebbe l'abolizione di tutti i privilegi feudali e potrebbe<br />
perciò valere da scintilla per un mplotto rivoluzionario. Apparso nel 1963, Il Consiglio d'Egitto è in certo modo<br />
l'archetipo, e il più celebrato, dei omanzi-apologhi di Sciascia, dove lo sfondo storico della vicenda si anima fino a<br />
diventare una scena allegorica, che in questo caso accenna alla storia tutta della Sicilia. ..<br />
857 SCIASCIA LEONARDO<br />
IL GIORNO DELLA CIVETTA<br />
Di questo romanzo breve sulla mafia, apparso per la prima volta nel 1961, ha scritto Leonardo Sciascia: "... ho<br />
impiegato addirittura un anno, da un'estate all'altra, per far più corto questo racconto. Ma il risultato cui questo mio<br />
lavoro di 'cavare' voleva giungere era rivolto più che a dare misura, essenzialità e ritmo, al racconto, a parare le<br />
eventuali e possibili intolleranze di coloro che dalla mia rappresentazione potessero ritenersi, più o meno<br />
direttamente, colpiti. Perché in Italia, si sa, non si può scherzare né coi santi né coi fanti: e figuriamoci se, invece<br />
che scherzare, si vuole fare sul serio".<br />
1678 SCIASCIA LEONARDO<br />
IL GIORNO DELLA CIVETTA<br />
1993<br />
1961<br />
ROMANZO<br />
ROMANZO<br />
Di questo romanzo breve sulla mafia, apparso per la prima volta nel 1961, ha scritto Leonardo Sciascia: "... ho<br />
impiegato addirittura un anno, da un'estate all'altra, per far più corto questo racconto. Ma il risultato cui questo mio<br />
lavoro di 'cavare' voleva giungere era rivolto più che a dare misura, essenzialità e ritmo, al racconto, a parare le<br />
eventuali e possibili intolleranze di coloro che dalla mia rappresentazione potessero ritenersi, più o meno<br />
direttamente, colpiti. Perché in Italia, si sa, non si può scherzare né coi santi né coi fanti: e figuriamoci se, invece<br />
che scherzare, si vuole fare sul serio".