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ROMANZI - Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico

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1819 CHESSEX JACQUES<br />

L'ORCO<br />

Losanna, primi anni Settanta. Jean Calmet, professore di lingua e letteratura latina, ha appena assistito alla<br />

cremazione del padre, uno dei più stimati medici della città. Le ossa crepitano, il corpo è ridotto in cenere, ma i<br />

fantasmi e gli oltraggi del passato tornano a tiranneggiare l'inutile, solitario, inquieto antieroe Calmet. Un padre è<br />

morto, e un figlio disseppellisce la propria vita. "L'orco" è il romanzo di un uomo prigioniero fino all'assurdo, fino<br />

all'incubo, di un padre autoritario e tirannico. Pienamente affrancato dalle categorie freudiane, Chessex trasferisce<br />

qui la propria amarezza e il proprio male di vivere in una prosa impeccabile e imperiosa, alternando alla pienezza<br />

degli accenti biblici la grammatica dionisiaca dell'amore. A metà strada tra l'insulto e l'omaggio, tra l'amore e<br />

l'odio, questa storia esemplifica e accompagna la discesa agli inferi di un figlio divorato da un padre che ne ha<br />

avvelenato la tenerezza dell'infanzia prima, i desideri della giovinezza e della maturità poi. "L'orco" è un omaggio<br />

alla sconfitta, all'impotenza e all'odio, nonché una lirica, sconvolgente risemantizzazione della tormentata<br />

biografia dell'autore..<br />

1184 CHESTERTON GILBERT K.<br />

LE AVVENTUR DI UN UOMO VIVO<br />

1974<br />

1965<br />

ROMANZO<br />

ROMANZO<br />

Questo lavoro di Chesterton è un'onda schiumosa e caleidoscopica, un pirotecnico paradosso, un fluire chiassoso<br />

e tuttavia raffinato del linguaggio, una narrazione divertente e divertita.<br />

Una perla non cosí comune, in definitiva. Consigliabile viepiú sia in chiave di pura ricreazione sia, immergendosi<br />

nei piani interpretativi e lessicali che ne costituiscono l'intima struttura, come lettura colta. ..<br />

1830 CHEVALLIER GABRIEL<br />

BABILONIA<br />

Cosa succede a Clochemerle dopo la dipartira di prete Ponosse? Il nuovo parroco non pare proprio adattarsi agli<br />

abitanti beoni… intanto il sindaco diviene senatore e il suo paese viaggia a cento all’ora (in senso letterale oltre<br />

che metaforico) incontro al progresso. Non tutti però sanno farne fortuna. “Stiamo diventando come Babilonia” è<br />

l’espressione usata dalle Beghine per indicare il fervore che percorre le vie della contrada invase dai turisti…<br />

1990 CHIARA PIERO<br />

I GIOVEDI' DELLA SIGNORA GIULIA<br />

1954<br />

1976<br />

ROMANZO<br />

ROMANZO<br />

Leggere Piero Chiara è sempre molto piacevole. Ci si trova immersi nei suoi paesaggi, nella sua Luino e ci si<br />

immedesima ora nell'investigatore Sciancalepre, ora nell'avvocato, ora nella vittima. Non è certamente un giallo<br />

tipico, paragonabile per bellezza a "La Stanza Del Vescovo", ma comunque è un buon giallo, con una bella storia<br />

ed un finale originale (forse prevedibile solo per chi in qualche modo si intende di affari giudiziari)...<br />

1055 CHIARA PIERO<br />

IL PIATTO PIANGE<br />

Gli ozi, i contrasti, la quotidianità di un gruppo di amici durante il ventennio fascista che trascorrono i giorni (e<br />

spesso le notti) in interminabili partite a carte. Sullo sfondo della vicenda la Luino degli anni 30 tra scherzi, amori,<br />

fascisti, prostitute e personaggi vari..<br />

1790 CHIARA PIERO<br />

IL PRETORE DI CUVIO<br />

1974<br />

1973<br />

ROMANZO<br />

ROMANZO<br />

La scrittura di Chiara è fluente, ammaliatrice, continuamente piena di sorprese e di invenzioni, come nel caso<br />

della rappresentazione teatrale travolta, e non in senso figurato, dall'improvvisa piena di un fiume; e si ride,<br />

volentieri, anche se è sempre presente una nota malinconica sul destino degli uomini, grandi, normali o mediocri<br />

che siano: come formiche lottano sul palcoscenico della vita per arrivare tutti a quell'ultimo traguardo,<br />

un'esistenza di passioni, di delusioni, di vittorie, ma più ancora di sconfitte, di cui l'ultima è l'inevitabile conclusione<br />

di quella battaglia subito avviata non appena venuti alla luce.<br />

1950 CHIARA PIERO<br />

LA SPARTIZIONE<br />

Emerenziano Paronzini, solerte funzionario statale e reduce di guerra, giunto scapolo alla soglia della mezza età,<br />

ha maturato la solenne decisione di prendere moglie. La scelta è caduta sulla non più giovane ma benestante<br />

Fortunata Tettamanzi, che vive insieme alle due sorelle minori, Camilla e Tarsilla. L'inaspettata corte<br />

dell'interessato pretendente mette però a rischio il consolidato ménage familiare delle tre zitelle, ciascuna ben<br />

determinata a farlo innamorare di sé. All'uomo non rimarrà altra soluzione che accettare la situazione e farsi<br />

"spartire" fra le tre. Pubblicato per la prima volta nel 1964.<br />

882 CHIARA PIERO<br />

LE CORNA DEL DIAVOLO<br />

1973<br />

2001<br />

ROMANZO<br />

ROMANZO<br />

Con "Le corna del diavolo" Piero Chiara ritorna a un genere che gli è particolarmente congeniale, quello del<br />

racconto breve ambientato in provincia, dove le persone, sotto lo sguardo attento e implacabile di amici e<br />

conoscenti, diventano subito personaggi, spesso irresistibili: tenori a riposo che riacquistano la voce grazie<br />

all'amore e commercianti che la perdono sorprendendo la moglie con l'amante, ma che poi si riprendono<br />

obbligando l'adultero ad acquistare i loro prodotti fino ad arricchirsi; ritorni inattesi di soldati dispersi, che<br />

subentrano con fair-play contadino al commilitone che ha preso il loro posto nel letto della moglie. Ai gustosi<br />

intrighi erotici del suo repertorio, tra Boccaccio e Maupassant, Chiara aggiunge però in questa raccolta una<br />

dimensione nuova: una costante attenzione per il passaggio del tempo e per le figure spesso effimere e poi<br />

dimenticate che lo contrassegnano. Un'Italia minore trova così il rilievo della narrativa maggiore, che coglie<br />

l'essenziale nel dettaglio e che, eludendo la storia ufficiale, ce ne offre l'intersezione illuminante con la storia<br />

quotidiana.

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