ROMANZI - Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico
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122 BELLOW SAUL<br />
IL PIANETA DI MR. SAMMLER<br />
Mr. Sammler, ebreo di origini polacche sopravvissuto all'Olocausto, vive a New York, perennemente inseguito dal<br />
ricordo dell'occupazione nazista e amareggiato da vicende personali che lo hanno reso misogino, misantropo,<br />
razzista. Intellettuale un tempo famoso, ora si dedica allo studio della complessità della natura umana. E mentre<br />
intorno a lui l'America vive l'intensa stagione della rivoluzione sessuale e dei movimenti per i diritti civili e si<br />
prepara a conquistare la Luna, Sammler, "un individuo al passato", si sente sempre più alienato dal presente e si<br />
scopre a sognare il Futuro... Pubblicato nel 1970, "Il pianeta dì Mr. Sammler" è considerato uno dei migliori<br />
romanzi di Bellow, tutto giocato sul contrasto e la complementarietà tra la ricca introspettività del protagonista e<br />
una serie di avventure tra il grottesco e il picaresco che, suo malgrado, lo coinvolgono, sullo sfondo di un superbo<br />
scenario urbano e di una serie di indimenticabili ritratti umani.<br />
1931 BELLOW SAUL<br />
IL PIANETA DI MR. SAMMLER<br />
2009<br />
1981<br />
ROMANZO<br />
ROMANZO<br />
Mr. Sammler, ebreo di origini polacche sopravvissuto all'Olocausto, vive a New York, perennemente inseguito dal<br />
ricordo dell'occupazione nazista e amareggiato da vicende personali che lo hanno reso misogino, misantropo,<br />
razzista. Intellettuale un tempo famoso, ora si dedica allo studio della complessità della natura umana. E mentre<br />
intorno a lui l'America vive l'intensa stagione della rivoluzione sessuale e dei movimenti per i diritti civili e si<br />
prepara a conquistare la Luna, Sammler, "un individuo al passato", si sente sempre più alienato dal presente e si<br />
scopre a sognare il Futuro... Pubblicato nel 1970, "Il pianeta dì Mr. Sammler" è considerato uno dei migliori<br />
romanzi di Bellow, tutto giocato sul contrasto e la complementarietà tra la ricca introspettività del protagonista e<br />
una serie di avventure tra il grottesco e il picaresco che, suo malgrado, lo coinvolgono, sullo sfondo di un superbo<br />
scenario urbano e di una serie di indimenticabili ritratti umani.<br />
123 BELLOW SAUL<br />
NE MUOIONO PIÙ DI CREPACUORE<br />
Sempre in fuga da se stesso, come i suoi personaggi, Saul Bellow, premio Nobel, si espone con ogni nuovo libro -<br />
e quest'ultimo non fa eccezione - come un esordiente. E se forse non possiamo aspettarci da lui il romanzo che<br />
porti definitivamente alla luce la "poesia sepolta" del cosmo urbano, sappiamo che continueremo a leggerlo come<br />
grande visionario, gran e veggente del mondo che muta ogni giorno sotto il nostro sguardo.<br />
1360 BENCHLEY PETER<br />
LO SQUALO<br />
1999<br />
1974<br />
ROMANZO<br />
ROMANZO<br />
"Lo Squalo" è soprattutto il racconto del commissario Martin Brody, che tra le righe a volte sembra quasi maledire<br />
la sua paura dell'acqua. Martin è una persona onesta, carismatica, che sembra non avere altro interesse se non<br />
quello della sua comunità, di cui è il rappresentante della legge, egli non soffre come il sindaco avido e corrotto<br />
per i soldi e per la pessima stagione estiva, ma per la gente che muore, per una moria che sembra cominciare<br />
dallo squalo per poi continuare ed arrivare alla consequenziale povertà e alla rovina di Amity. Contro chi può<br />
prendersela Brody? Con dio? Con il sindaco? Con nessuno se non con lo squalo, e quando una persona è buona<br />
dentro fa cose di cui non ne capisce nemmeno lui il motivo, ed eccolo partire con il pescatore Quint e il "nemico"<br />
Hooper alla volta dell'oceano, nel SUO territorio. Dal cataclisma naturale mangiatore di uomini...<br />
1576 BENEDETTI MARIO<br />
GRAZIE PER IL FUOCO<br />
"Grazie per il fuoco", scritto nel 1965, è un nero ritratto di un paese corrotto, marcio e stanco: l'Uruguay di allora<br />
ricorda molto da vicino l'Italia di oggi. Dostoevskij in "Delitto e castigo" chiese al mondo se fosse giusto uccidere<br />
una persona abietta, crudele e amorale. Mario Benedetti risponde di sì. Edmundo Budino è ricco, potente,<br />
detestabile, corruttore di anime: anche qui il parallelo è molto facile. E' giusto sbarazzarsi di persone pericolose<br />
come il Notabile, il Vecchio, come l'autore chiama Budino. Perché certe persone sono velenose, corruttrici fino al<br />
midollo: le loro parole, persino i loro sorrisi sono funesti. Da certe persone non ci si può aspettare nulla di<br />
buono.Per questo il figlio, Ramòn, decide che è giunto il momento di ammazzarlo. Per liberare un intero paese da<br />
un cancro pericoloso, che con i suoi tentacoli corrompe e ricatta la parte peggiore di ogni cittadino. Questa è<br />
l'arma di questi infami: siamo tutti uguali, ognuno di noi ha i suoi scheletri nell'armadio, nessuno può dirsi puro e<br />
innocente. Forse in parte è vero, ma alla fine, comunque vada, c'è sempre qualcuno che alza la testa, magari un<br />
popolo intero. Un libro bellissimo, che unisce una prosa elegante a riflessioni "vitali" e mai banali..<br />
1997 BENEDETTI ARRIGO<br />
LE DONNE FANTASTICHE<br />
Il segno di un tempo e di una società nelle confessioni di due ragazze...<br />
1577 BENEDETTI ARRIGO<br />
ROSSO AL VENTO<br />
1972<br />
1975<br />
1974<br />
ROMANZO<br />
ROMANZO<br />
ROMANZO<br />
Un giovane, negli ultimi giorni della guerra, si dirige al Nord lasciando Roma, dove aveva invano sperato in un<br />
vero rinnovamento. L’amore per una donna lo accompagna nel suo viaggio attraverso un’Italia coperta di rovine,<br />
abitata da popolazioni atterrite. Il protagonista, dominato dalle idee del riscatto e dell’amore, appare frastornato da<br />
una realtà fluida, in cui tutto sembra però fissato definitivamente: stragi, deportazioni, doppio gioco, fame,<br />
prostituzione, violenze.<br />
Storia d’amore e insieme romanzo corale, Rosso al vento attinge a motivi profondi e costanti nell’anima degli<br />
italiani e conferma come, nei conflitti civili, gli avversari si ritrovino a tale punto vicini da sentire reciprocamente il<br />
proprio dolore e avvertire che esso è un sentimento unitario. Affidandosi alla qualità rara di uno stile che elude le<br />
troppo chiare spiegazioni ideologiche e ricerca la verità nelle pause dei discorsi, nelle immagini colte fugacemente<br />
camminando, negli incontri casuali, nelle sensazioni inattese, nei dialoghi insieme diretti e reticenti, Benedetti ci<br />
ha dato di quella fase essenziale della nostra vita di nazione un quadro che prende luce dai chiaroscuri.