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Canetti ciano piedino:Canetti.qxd - Andrea Nanetti, Ph.D.

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L’originale del privilegio Religiosam vitam di papa Gregorio X<br />

dotti uniformemente con cura. Dal punto di vista del modo in cui i segni alfabetici<br />

vengono tracciati – relativamente al ductus; il tractus e i ligamina verranno<br />

analizzati successivamente – la scrittura si rileva estremamente posata e calligrafica<br />

impostata su un asse rigorosamente verticale che conferisce all’insieme un<br />

aspetto di equilibrata eleganza; lo scriptor infatti traccia molto lentamente i segni<br />

rispettando scrupolosamente i modelli delle singole lettere; dove le aste superiori,<br />

soprattutto della s e della f, sono più alte che nella scrittura normale. Si notano<br />

le consuete legature a ponte ct e st. La scrittura, con andamento transverso, parallela<br />

cioè al lato minore del supporto scrittorio, rispetta i margini destro e sinistro<br />

nonché la rigatura preimpostati a punta secca; da osservare, in particolare<br />

sul lato destro, ben visibile, il segno del punctorium. Tutta la prima riga, il nome<br />

di papa Onorio alla r. 4, il primo e il terzo amen alla r. 32 sono in litterae elongatae<br />

derivanti dalle litterae tunsae. Il capolettera G di Gregorius è finemente ornato<br />

con motivi fitomorfi e la spaziatura tra le singole lettere è doppia rispetto a<br />

quella delle parole che la seguono sulla stessa riga di testo. Si evidenziano quindici<br />

mani di scrittura, apposte con almeno quattro inchiostri diversi, poiché, oltre<br />

a quella dello scriptor del testo, tutte le tredici sottoscrizioni cardinalizie sematiche<br />

e verbali paiono autografe di mano dei sottoscriventi e/o dei loro segretari,<br />

e pare si possa ravvisare traccia dell’intervento autografo del papa nella piccola<br />

croce esteriore della rota e nella E maiuscola allungata di Ego della sottoscrizione<br />

verbale, stese con un inchiostro più chiaro. Le abbreviazioni, segnalate<br />

con il fiocco, sono piuttosto rare: eps per episcopus, nr per noster, vr per vester,<br />

pbr per presbiter, ipe per ipse, aplus per apostolicus, caplum per capitulum, clicus<br />

per clericus, ecclia per ecclesia, magr per magister, ihu xpi per Ihesu Christi.<br />

Si evidenziano infine i troncamenti -en per -ensis, -an per -anus, -in per -inus, e<br />

dioc per diocesis.<br />

3.2. Altri caratteri estrinseci<br />

La pergamena utilizzata come supporto scrittorio, abbastanza spessa, e soprattutto<br />

dealbata sulla sola parte in cui è apposto il testo come era tipico delle<br />

bullae, autorizza, insieme agli altri caratteri intrinseci ed estrinseci, a riconoscere<br />

il documento come un privilegio solenne e ad ipotizzare la presenza di una perduta<br />

bolla plumbea cum filo serico, o meglio cum serico, intendendo per sericum<br />

un fascio di seta, che consta di numerosi fili singoli in parte rossi e in parte<br />

gialli 57 . I bullatores infatti, spesso illitterati, assegnavano il filo serico o di canapa<br />

57 In generale sulla sigillografia pontificia si vedano G.C. BASCAPÉ, Sigillografia. Il sigillo nella<br />

Diplomatica, nel Diritto, nella Storia e nell’Arte, I. Sigillografia generale. I sigilli pubblici e quelli<br />

privati, II. Sigillografia ecclesiastica, Milano, Giuffrè, 1969 e 1978 (Archivio FISA, 10 e 14); e Il<br />

sigillo nella storia della civiltà attraverso i documenti dell’Archivio Segreto Vaticano, Catalogo<br />

della Mostra documentaria (Archivio Segreto Vaticano, 19 febbraio – 18 marzo 1985), Città del Vaticano,<br />

Scuola Vaticana di Paleografia Diplomatica e Archivistica, 1985. Si veda anche C. SERAFINI,<br />

Le monete e le bolle plumbee del Medagliere Vaticano, Milano 1910.<br />

Estratto da Studi di storia del cristianesimo. Per Alba Maria Orselli, a cura di Luigi <strong>Canetti</strong>,<br />

Martina Caroli, Enrico Morini, Raffaele Savigni, Ravenna, Longo, 2008<br />

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