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Canetti ciano piedino:Canetti.qxd - Andrea Nanetti, Ph.D.

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266<br />

<strong>Andrea</strong> <strong>Nanetti</strong><br />

rum (ff. 35r-36r) si riferisce ad una chiesa dedicata a Cristo, sita nei borghi nuovi<br />

di Candia, che Borsari (1963) vedeva come una nuova acquisizione, ma che potrebbe<br />

ben essere la chiesa di S. Salvatore (του Αγίου Σωτήρος) della concessione<br />

ducale del 1212 e dei privilegi papali del 1217 e 1274, che Tsirpanlis<br />

(1964) e Tsoungarakis (1996) 140 riconoscono come la chiesa e monastero του<br />

Χριστού Κεφαλά abitata da monaci sinaiti nel 1320 nella città di Candia. Il Catasticum<br />

scrive infatti che fu concessa «per dominacionem Veneciarum» ai Sinaiti,<br />

i quali per essa avevano «cartam in litteris graecis et latinis a domino papa<br />

et a Comuni Veneciarum», e queste citazioni di documenti si possono ben ravvisare<br />

alle concessioni degli anni 1212, 1217 e 1274 di cui si viene qui scrivendo.<br />

A conferma del non diminuito prestigio della Comunità monastica del Sinai<br />

agli occhi della Creta veneziana ellenofona e ortodossa del Duecento, viene il<br />

fatto che gli stretti rapporti dei monaci sinaiti con l’autorità religiosa e politica<br />

latina, come ben evidenzia Borsari (1963) 141 «non indebolirono l’influenza che<br />

il Monastero del Sinai esercitava sulla popolazione greca: ad esso anzi era particolarmente<br />

legato Alessio Kalergis, che alla sua morte si fece seppellire in una<br />

sua dipendenza cretese come narra il Trivan: Morse il Calergi, al quale fu fatto<br />

un onorifico e distinto funerale, fu sepolto nella sua Cappella nel Monastero di<br />

S. Caterina del Monte Sinai) 142 . Il ricordo del Kalergis rimase vivo tra i Sinaiti,<br />

che probabilmente scrissero su di lui delle narrazioni, che poi confluirono nelle<br />

più tarde cronache veneziane; il Trivan descrive infatti i funerali del Kalergis riferendosi<br />

a quanto dicono i loro antichi di detto Monasterio 143 ».<br />

Va sottolineato infine il fatto che il rinnovo del privilegio concesso da Gregorio<br />

X, subito dopo la chiusura del concilio di Lione, trova anch’esso un rapporto<br />

con una lettera ducale in favore dei monaci del Monte Sinai, quella di<br />

Lorenzo Tiepolo (1268-1275) datata 1273, 15 luglio, e diretta al duca di Creta<br />

Marino Zeno e ai consiglieri; fatto che fece ipotizzare a Hofmann (1951) che i<br />

delegati sinaiti che ottennero a Venezia quel privilegio dogale siano stati gli<br />

stessi che si sarebbero recati poi da unionisti al concilio di Lione II nel 1274 144 .<br />

140 Si vedano ΤΣΙΡΠΑΝΛΗΣ, Ο Ιωάννης Πλουσιαδινός cit. e ΤΣΟΥΓΚΑΡΑΚΗΣ, Βυζαντινά<br />

μοναστήρια cit., p. 21.<br />

141 Cfr. BORSARI, Il dominio cit., p. 121, nn. 59 e 60.<br />

142 Per questo passo si veda ANTONIO TRIVAN, Racconto di varie cose successe nel Regno di<br />

Candia (ms. Marc. it. cl. VII, n. 525), f. 16r; per la versione greca E. GERLAND, Histoire de la noblesse<br />

Crétoise au moyen-âge, in «Révue de l’Orient Latin», XI (1907), doc. XII, p. 65. Il Trivan<br />

è un cronista molto tardo, che scrisse dopo la conquista turca di Creta, ma le informazioni e notizie<br />

che dà sul Kalergis sono, nel loro nucleo essenziale, sostanzialmente attendibili, in quanto sembrano<br />

rimontare alle tradizioni raccolte e conservate nel monastero cretese dei monaci sinaiti; cfr. E. GER-<br />

LAND, Histoire de la noblesse Crétoise au moyen-âge, in «Révue de l’Orient Latin», X (1906), pp.<br />

187-189.<br />

143 Per questo passo si veda TRIVAN, Racconto di varie cose cit.; per la versione greca GERLAND,<br />

Histoire de la noblesse cit., con la n. 5.<br />

144 Si veda HOFMANN, Lettere pontificie cit., pp. 288-289, che dà la segnatura del documento<br />

come Venezia, Archivio di Stato, Duca di Candia – Atti antichi, B. 10, Actorum n. 1, Quaderno<br />

Copie cit., p. 13; lo stesso che pubblicherà poi in HOFMANN, Documenta inedita cit., doc. V, p. 422.<br />

Estratto da Studi di storia del cristianesimo. Per Alba Maria Orselli, a cura di Luigi <strong>Canetti</strong>,<br />

Martina Caroli, Enrico Morini, Raffaele Savigni, Ravenna, Longo, 2008

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