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<strong>Centro</strong> <strong>Studi</strong> <strong>sul</strong> <strong>Federalismo</strong><br />
Simona Calissano<br />
“L’Europa in prima pagina.<br />
Il giornalismo europeista e federalista nel secondo dopoguerra”<br />
da un punto di vista più ampio, l’unico che avrebbe garantito una visione articolata e,<br />
pertanto, una soluzione allo stato di debolezza in cui versava il vecchio continente al<br />
termine del conflitto mondiale. Lo stesso sentimento di rancore contro la suddetta tutela<br />
da parte delle grandi potenze non era una “reazione sana di forze fornite di capacità<br />
costruttiva”, ma una manifestazione di un “meschino e umiliato nazionalismo che<br />
vorrebbe riacquistare l’antica indipendenza” 39 . In pratica, era necessario comprendere<br />
che solo l’unione avrebbe rafforzato il ruolo degli stati europei nella scacchiera<br />
internazionale. Questo fu sempre un nodo centrale del pensiero federalista e,<br />
segnatamente, una costante della concezione di Spinelli; la rinuncia, da parte dei paesi<br />
europei, all’unità avrebbe comportato l’inevitabile soggezione alle due grandi potenze e<br />
quindi anche a una crescita delle mire imperialistiche di quest’ultime.<br />
All’interno di questo punto di vista generale s’inseriva la riflessione attorno al<br />
ruolo della Francia, la quale pur non essendo più una grande potenza mondiale, restava<br />
la prima potenza democratica d’Europa. Essa, pertanto, per assolvere al suo compito di<br />
“paladina delle idee di giustizia, di umanità, di progresso” e rispondere alle sue esigenze<br />
di sicurezza avrebbe dovuto farsi “centro di una riorganizzazione federale europea” 40 .<br />
L’edizione milanese del periodico s’interruppe col numero 17, alla fine del mese<br />
di luglio; seguì una breve pausa sino alla ripresa delle pubblicazioni, in ottobre, sotto la<br />
responsabilità del <strong>Centro</strong> piemontese del MFE.<br />
L’edizione torinese esordì dunque il 10 ottobre 1945, come foglio quindicinale.<br />
“Non è assolutamente nostro proposito – si affermava in un corsivo in prima pagina – di<br />
soppiantare con questo foglio l’edizione nazionale del nostro giornale (…). Ma l’Unità<br />
Europea – edizione nazionale – ha dovuto, per circostante dipendenti dalle attuali<br />
difficoltà, sospendere temporaneamente la propria pubblicazione; e, a parte questo<br />
spiacevole contrattempo, il <strong>Centro</strong> Piemontese sentiva e sente l’esigenza di avere un<br />
bollettino proprio che accompagni e sorregga la graduale organizzazione del<br />
Movimento Federalista Europeo nella nostra regione”. Nell’articolo Vita federalista in<br />
Torino 41 si ricordavano gli esordi della rivista: “Forse il lettore che avrà fra le mani<br />
questo foglio ne ricorderà subitamente un altro – stesso formato, stesso titolo –<br />
39 Ibidem<br />
40 Cfr. L’Unità Europea, n. 13, 23 giugno 1945, p. 1.<br />
41 Cfr. “L’Unità Europea”, edizione piemontese, n. 1, 10 ottobre 1945, p. 1.<br />
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