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<strong>Centro</strong> <strong>Studi</strong> <strong>sul</strong> <strong>Federalismo</strong><br />

Simona Calissano<br />

“L’Europa in prima pagina.<br />

Il giornalismo europeista e federalista nel secondo dopoguerra”<br />

bollettino uscirà d’ora innanzi regolarmente, e servirà a tenere informati i soci del MFE<br />

di quel che il loro movimento fa. Ma a partire da questo numero conterrà anche sempre<br />

una lettera del segretario del movimento a tutti i federalisti, soci o no. In essa cercherò<br />

di dare una indicazione orientativa in senso federalista degli avvenimenti che<br />

interessano la lotta per l’Unità Europea” 73 .<br />

Il Bollettino era composto da quattro pagine, con la lettera federalista sempre in<br />

apertura, la rubrica dell’attività federalista in Italia, la riproduzione di alcuni documenti<br />

ed articoli, la corrispondenza e il resoconto <strong>sul</strong>le trasmissioni radiofoniche federaliste<br />

che si tenevano ogni giovedì in diverse lingue. In occasione del secondo congresso<br />

dell’UEF (Palazzo Venezia, 7-11 novembre 1948), i tempi sembrarono maturi per una<br />

proposta editoriale più articolata: venne pubblicato un numero speciale in lingua<br />

francese intitolato proprio “Europa Federata”, anche se le pubblicazioni della rivista con<br />

questo titolo iniziarono nel febbraio dell’anno successivo.<br />

federalista”.<br />

1.3. “Cominciare a Occidente” ed “Europa Federata”. Luciano Bolis e “Azione<br />

“Europa Federata”, il nuovo organo di stampa del movimento, rifletteva<br />

pienamente i principi sui quali si basava l’azione che Spinelli intendeva far svolgere<br />

vigorosamente dal movimento: l’accelerazione del processo d’unificazione attraverso il<br />

superamento dei primi tentativi di integrazione economica e militare attuati dai governi<br />

con la creazione dell’OECE, il progetto di unione doganale italo-francese e il Patto di<br />

Bruxelles, al fine di innescare il processo costituente europeo che avrebbe in primis<br />

dovuto colmare il deficit democratico. Da qui il diretto coinvolgimento dell’opinione<br />

pubblica attraverso la campagna per il patto d’unione federale dell’Europa (1950).<br />

Anche il titolo esemplificava, pertanto, l’urgenza di passare da una generica “unità” del<br />

continente - nei confronti della quale i governi potevano essere sì uno strumento (erano<br />

ormai diffusi i richiami dei governi dei Sei alla ricostituzione dell’antica “unità di<br />

73 Altiero Spinelli, Lettera federalista n. 1, in “MFE. Bollettino del Movimento Federalista Europeo,<br />

numero unico del 6 luglio 1948 (le pubblicazioni mensili presero avvio dal successivo mese di agosto).<br />

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