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<strong>Centro</strong> <strong>Studi</strong> <strong>sul</strong> <strong>Federalismo</strong><br />

Simona Calissano<br />

“L’Europa in prima pagina.<br />

Il giornalismo europeista e federalista nel secondo dopoguerra”<br />

il suo impegno è di illustrare e sostenere la lotta per gli Stati Uniti d’Europa lungo le sue<br />

tappe, dal Congresso del Popolo Europeo per la Costituente fino al Governo Federale, contro i<br />

poteri ormai abusivi degli stati nazionali, contro i nazionalismi comunque camuffati, contro le<br />

false soluzioni impostate <strong>sul</strong> piano nazionale; il suo impegno è dimostrare che l’Europa federata<br />

significherà possibilità di rinnovamento economico, di progresso sociale, di pace nel mondo 109 .<br />

Altiero Spinelli, leader della campagna, ricopriva l’incarico di direttore comune<br />

(mentre condirettore responsabile era Cesare Merlini). Nel suo diario, egli annotò<br />

sintetici, ma frequenti riferimenti alla rivista. In particolare, egli si soffermò<br />

<strong>sul</strong>l’editoriale pubblicato <strong>sul</strong> quarto numero e dedicato alla crisi franco-algerina quale<br />

ostacolo al cammino dell’unificazione europea:<br />

Ho scritto un articolo assai duro <strong>sul</strong>l’Algeria, accompagnandolo con un articolo di<br />

Lüthy 110 e uno di Frenay 111 , ugualmente urtanti per ogni francese benpensante. La redazione di<br />

Lione trema all’idea di uno scandalo, ed io spero che ci sia effettivamente, e che magari il<br />

giornale sia sequestrato 112 .<br />

Sostanzialmente, l’intervento di Spinelli ribadiva uno dei principi cardini del<br />

Congresso del Popolo Europeo: le questioni riguardanti frontiere, diatribe territoriali ed<br />

ex-colonie non potevano più essere considerate problematiche nazionali, ma europee:<br />

“quando si afferma che l’Algeria fa parte della Repubblica francese una e indivisibile, si<br />

fa omaggio a una finzione, e per di più a una finzione micidiale” 113 .<br />

In effetti le critiche si manifestarono ancor prima della pubblicazione del<br />

numero. Usellini temeva una crisi nel MFE francese; Sérusclat ed altri collaboratori<br />

109 “Popolo Europeo”, a. I, n° 1, gennaio 1958.<br />

110 L’articolo s’intitolava significativamente Agonia di uno Stato-nazione. Lo svizzero Herbert Lüthy<br />

aveva pubblicato “La Francia contro se stessa”, tradotto da E. Serra per il Mulino nel 1956.<br />

111 Pubblicato nel numero successivo (maggio 1958). Va ricordato che successivamente Frenay entrò in<br />

contrasto con Spinelli, poiché si fece sostenitore della linea di De Gaulle, la quale aveva salvato la<br />

Francia dalla guerra civile. Sullo stesso numero apparve anche l’intervento La Francia deve scegliere di<br />

Franck Sérusclat (1921-2006), uomo politico francese, membro del partito socialista, farmacista e<br />

tossicologo, il quale diede vita, insieme a André Boucherle (docente di chimica ed europeista) al comitato<br />

di Lione del Mouvement pour les États-Unis d'Europe. Spinelli lo ha definito “il capo morale, equilibrato<br />

e moralmente solido dell’azione a Lione” (A. Spinelli, Diario europeo 1948-1969, cit., 25 giugno 1958,<br />

p. 254). Una breve scheda biografica è con<strong>sul</strong>tabile online <strong>sul</strong> sito del Senato francese:<br />

http://www.senat.fr/senfic/serusclat_franck77066m.html.<br />

112 A. Spinelli, Diario europeo 1948-1969, cit., 13 aprile 1958, p. 340.<br />

113 A. Spinelli, La Francia deve scegliere, in “Popolo Europeo” a. 1, n. 4, 20 aprile 1958.<br />

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