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<strong>Centro</strong> <strong>Studi</strong> <strong>sul</strong> <strong>Federalismo</strong><br />

Simona Calissano<br />

“L’Europa in prima pagina.<br />

Il giornalismo europeista e federalista nel secondo dopoguerra”<br />

istituzione del Consiglio Europeo, acclamato come primo nucleo di una futura unità del<br />

vecchio continente. Il MFE, invece, abituato “ad apprezzare più i fatti che le parole”,<br />

non si poteva dimostrare entusiasta. Spinelli sottolineava che esso rappresentava solo un<br />

“sintomo” dell’importante spinta a favore dell’unità, ma non l’inizio di una vera unità 77 ;<br />

i federalisti avevano pertanto il dovere di spiegare all’opinione pubblica che una simile<br />

organizzazione non avrebbe potuto garantire la pace e la sicurezza, se non<br />

trasformandosi in un vero e proprio stato federale europeo. Il Comitato dei ministri,<br />

infatti, non era “neppure un’ombra” di un governo europeo. L’Assemblea era connotata<br />

da gravi limitazioni che rendevano impossibile paragonarla a un parlamento europeo;<br />

essa non deteneva alcun potere d’iniziativa, esclusa la possibilità di discutere in via<br />

preliminare e chiedere che un dato argomento fosse messo all’ordine del giorno del<br />

Comitato dei ministri, ciò che Spinelli definiva “un minimo di possibilità di far sorgere<br />

dall’Assemblea una voce europea” 78 .<br />

Ben presto la struttura della rivista assunse una forma definitiva; essa era<br />

costituita da otto pagine (spesso anche di più) e arricchita di una nutrita rassegna<br />

stampa. Col trascorrere dei mesi, in un periodo in cui la capacità d’influenza sui governi<br />

da parte del movimento raggiunse il suo apice – sono innanzitutto gli anni della già<br />

ricordata campagna per il patto d’unione federale e, successivamente, della strenua<br />

azione condotta a partire dal progetto della Comunità europea di difesa per la creazione<br />

di una vera e propria Comunità politica – essa andò ampliandosi anche dal punto di<br />

vista della redazione, sempre più articolata: non solo dirigenti federalisti, ma eminenti<br />

personalità politiche nazionali (diversi parlamentari, fra cui Lodovico Benvenuti, Ugo<br />

La Malfa, Giulio Bergmann, nonché il prestigioso giurista e futuro presidente della<br />

Corte Costituzionale Leopoldo Elia) e internazionali.<br />

Dal rapporto del Comitato direttivo nazionale presentato al III Congresso<br />

nazionale del MFE (Firenze, 23-25 aprile 1949), si evince la considerevole attività<br />

pubblicistica effettuata dal Movimento (soprattutto la stampa di scritti e discorsi<br />

federalisti) e lo sviluppo di “Europa Federata” (EF):<br />

Accanto a questa notevole attività libraria va ricordato che la segreteria ha pubblicato il<br />

Bollettino MFE il quale, avendo avuto un notevole successo, si è successivamente trasformato<br />

77 Ibidem, p. 2.<br />

78 Ibidem.<br />

-29-

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