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<strong>Centro</strong> <strong>Studi</strong> <strong>sul</strong> <strong>Federalismo</strong><br />
Simona Calissano<br />
“L’Europa in prima pagina.<br />
Il giornalismo europeista e federalista nel secondo dopoguerra”<br />
dell’Europa” 121 e, naturalmente, egli riteneva essere l’unica persona in grado di<br />
condurre una simile battaglia.<br />
La Francia e in particolare Lione fu scelta per ospitare, nel gennaio 1959, la<br />
seconda sessione del Congresso del Popolo Europeo. In quell’occasione venne<br />
approvato all’unanimità il progetto di un trattato per la convocazione di un’Assemblea<br />
Costituente. Nel suo Bilancio a Lione Spinelli tornava <strong>sul</strong>la questione francese e<br />
soprattutto <strong>sul</strong>la decisione del CPE d’intervenire nella crisi di questo paese: “Si era<br />
manifestata una corrente che considerava come un errore l’intervento negli affari interni<br />
di una nazione – scriveva – e che chiedeva per l’avvenire di limitarsi a domandare la<br />
Costituzione Europea senza compromettersi con i problemi politici attuali, i quali si<br />
trovavano nelle mani degli stati nazionali e dovevano restarci” 122 . La crisi francese,<br />
tuttavia, andava considerata come un problema d’interesse europeo e pertanto il<br />
Congresso aveva il diritto e il dovere d’intervenire, opponendo alle soluzioni avanzate<br />
<strong>sul</strong>la base dell’ottica nazionalista il progetto di un governo federale europeo 123 .<br />
Il 14 maggio 1959 una delegazione del CPE, guidata da Mouskhely incontrò<br />
Robert Schuman a Strasburgo per consegnarli il progetto di Trattato per la<br />
convocazione della Costituente europea, adottato nel mese di gennaio a Lione. Di fronte<br />
a un’Europa funzionalista “agonizzante”, di cui l’Assemblea parlamentare europea<br />
costituiva “l’espressione tangibile… con la sua bardatura di istituzione<br />
pseudopolitica” 124 , il CPE prendeva pubblicamente posizione in favore della<br />
federazione in nome di tutti gli europei 125 . Nel frattempo, il Comitato permanente del<br />
CPE deliberava l’istituzione di uno stage per militanti a Maastricht, da tenersi in estate e<br />
si preparava in vista della presentazione simultanea del progetto di Trattato ai<br />
parlamenti nazionali, da effettuare tramite la creazione di apposite delegazioni 126 ; non a<br />
caso Spinelli avrebbe guidato la delegazione francese. Nel mese di giugno, inoltre, in<br />
seguito al Congresso straordinario dell’UEF convocato per la riforma degli statuti,<br />
l’UEF stessa si trasformò in MFE unico e sopranazionale (i precedenti movimenti dei<br />
singoli paesi scomparvero come organizzazioni autonome per trasformarsi in<br />
commissioni nazionali con finalità esclusivamente esecutive). Dalle pagine di “Popolo<br />
121<br />
Ibidem, 25 giugno 1958, p. 354.<br />
122<br />
A. Spinelli, Bilancio a Lione, in “Popolo Europeo”, a. II, gennaio 1959.<br />
123<br />
Ibidem.<br />
124<br />
Cfr. Le giornate di Strasburgo, in “Popolo Europeo” a. II, maggio 1959.<br />
125<br />
Cfr. Guy Héraud, Primo passo ufficiale, in “Popolo Europeo” a. II, maggio 1959.<br />
126<br />
Sulla presentazione ai parlamenti nazionali si veda “Popolo Europeo” del novembre 1959.<br />
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