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Sei vittorie consecutive per iniziare, cinque<br />
quelle messe in f<strong>il</strong>a per chiudere la regular season.<br />
Sono le due più consistenti serie positive<br />
collezionate dalla squadra campione in carica.<br />
Momenti d’oro che nascono da situazioni e<br />
squadre molto differenti. Quella che ha iniziato<br />
in quinta la stagione è la Montepaschi stra-favorita<br />
secondo tutti gli addetti ai lavori. Quella<br />
che, sulla carta, doveva dominare in Italia. Nel<br />
mezzo ci sono i ben noti problemi di equ<strong>il</strong>ibrio,<br />
la rinuncia a Myers e l’immane serie degli infortuni.<br />
Poi di nuovo una Montepaschi vincente.<br />
Questo lo dicono i numeri, al di là di sensazioni<br />
soggettive o parziali. Che al processo di rinascita<br />
abbiano partecipato anche i volti nuovi<br />
è infine ben più di una sensazione. Hafnar, Petrovic,<br />
Jackson e <strong>il</strong> finalmente italiano Eze<br />
hanno fornito al gruppo quella scossa di entusiasmo<br />
che ha di fatto simulato l’inizio di una<br />
nuova stagione. A loro va dunque riconosciuto<br />
un indubbio merito morale. Adesso la squadra<br />
deve confermarsi a quei livelli di reattività, aggiungendo<br />
la continuità e la sagacia tecnica che<br />
l’anno scorso permisero <strong>il</strong> grande slam nei playoff.<br />
I nuovi inserimenti hanno mostrato di essere<br />
qualcosa in più di un’iniezione di fiducia. E<br />
le loro doti tecniche si stanno già delineando all’interno<br />
del progetto che Recalcati ha sapientemente<br />
modificato in corsa. Per tutti si tratta<br />
anche di una sorta di prova per assicurarsi <strong>il</strong> futuro.<br />
Sulla carta infatti solo Eze, in virtù anche<br />
del suo passaporto, ha la quasi certezza di restare<br />
a Siena. Gli altri tre sanno invece di giocarsi<br />
sì uno scudetto, ma anche la possib<strong>il</strong>ità di<br />
essere confermati in una squadra di primo livello<br />
in Italia e in Europa. Ciò che offre Hafnar<br />
in chiave play-off è già chiaro. E’ di fatto <strong>il</strong> giocatore<br />
che si è mostrato maggiormente pronto<br />
alle rinnovate responsab<strong>il</strong>ità. Forte dell’esperienza<br />
italiana ad Avellino, e di un buon numero<br />
di altri campionati disputati in giro per l’Europa,<br />
è diventato da subito uomo da quintetto.<br />
A Siena è stato subito visto di buon occhio, in<br />
quanto per caratteristiche fisiche e tecniche ricorda<br />
da vicino l’amato Gorenc. Rispetto a lui<br />
ha forse qualcosina in meno in fase conclusiva.<br />
Ma in compenso è un difensore di prima levatura,<br />
l’unico in grado di sostituire Zukauskas,<br />
prendendosi in cura ogni volta l’esterno avversario<br />
maggiormente pericoloso. In attacco poi<br />
forza meno del buon vecchio Boris. Ma, come<br />
già sperimentato in gare giocate punto a punto,<br />
non ha paura di prendersi tiri decisivi, malgrado<br />
sia uno degli ultimi arrivati. Tutto questo fa<br />
di Gregor, <strong>il</strong> più vecchio dei nuovi. Tanto per<br />
dire che è l’uomo su cui Recalcati può fare maggiore<br />
affidamento. Sta crescendo di giorno in<br />
giorno la considerazione intorno a Petrovic.<br />
L’acquisto forse più prestigioso sulla carta, sta<br />
mostrando anche nei fatti di meritare attenzione.<br />
Il serbo-greco è un tre, che Recalcati usa<br />
anche da quattro come arma tattica. Difensore<br />
discreto, anche se non ai livelli di Minda, si fa<br />
I nuovi Hafnar,<br />
Petrovic, Jackson<br />
ed Eze<br />
hanno portato<br />
nella squadra<br />
una ventata<br />
di freschezza<br />
FABIO FINESCHI<br />
apprezzare soprattutto per <strong>il</strong> grande lavoro che<br />
svolge negli spazi. Di sicuro è giocatore che si<br />
esalta in campo aperto. Ma ha una serie di movimenti<br />
e un senso della posizione, che gli permettono<br />
di sfruttare ogni pertugio. Ottimo<br />
dunque a rimbalzo, sfrutta questa sua caratteristica<br />
anche per trovare la maggioranza dei<br />
suoi punti. Lui che non è un vero tiratore viaggia<br />
con ottime medie da due. Proprio perché si<br />
sta prendendo solo le sue conclusioni, costruite<br />
sulla velocità e <strong>il</strong> tempismo. Il tiro non fa invece<br />
difetto a David Jackson. Di fatto <strong>il</strong> più dotato<br />
tecnicamente fra i quattro. Ma probab<strong>il</strong>mente<br />
anche <strong>il</strong> giocatore che più deve essere inserito in<br />
una realtà totalmente estranea, quello che<br />
resta maggiormente da scoprire. Quattro<br />
scampoli di gara con l’Ulker non cambiano di<br />
fatto molto per questo neofita del basket europeo.<br />
Esternamente colpisce per la sua disponib<strong>il</strong>ità,<br />
evidentemente pure lui convinto di gio-<br />
carsi una grande occasione. Ha poco tempo per<br />
adattarsi alla nuova realtà. A suo favore gioca<br />
in particolare <strong>il</strong> tiro. Mentre le doti di penetratore<br />
e di difensore restano da testare. Il più<br />
noto ai senesi è ovviamente Eze. Anche se quello<br />
del campionato sembra un giocatore un po’<br />
diverso rispetto a quello visto in Eurolega. Il<br />
quoziente di difficoltà del torneo è un po’ più<br />
basso, ma indubbiamente lo stesso Ben ha fatto<br />
passi in avanti. Le sue doti verticali lo rendono<br />
devastante in difesa. Dove sta viaggiando a un<br />
ritmo di stoppate da dominatore del campionato.<br />
Miglioramenti evidenti anche a rimbalzo.<br />
In attacco è prontissimo alla schiacciata, ma<br />
deve ancora crescere. Il suo tallone di Ach<strong>il</strong>le<br />
restano i liberi , malgrado quei due segnati a<br />
M<strong>il</strong>ano, e rivelatisi decisivi per <strong>il</strong> terzo posto. ■<br />
Due degli ultimi acquisti: Petrovic (a sinistra) ed Hafnar.<br />
basket<br />
La Mens Sana<br />
cala <strong>il</strong> poker<br />
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