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2009-ITA ISPM15-HT inserto e-pack - Secal Srl

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62 FEBBRAIO<br />

sicurezza<br />

http://nematode.unl.edu<br />

www.unipd.it/esterni/wwwfitfo/bursaphelenchus.htm<br />

L’ISPM 15 entrerà in vigore<br />

anche negli scambi intra UE?<br />

Trattare o non trattare, questo è il problema. Se<br />

sia meglio affrontare una revisione normativa<br />

dell’ISPM 15, un aumento dei tempi di produzione<br />

e dei processi di lavorazione degli imballaggi in<br />

legno, un aumento dei costi, un sovraccarico<br />

gestionale di tipo documentale, oppure intervenire<br />

in modo mirato sul problema, grazie a un<br />

coordinamento degli sforzi fra organismi, istituzioni<br />

pubbliche e associazioni di categoria.<br />

Il recente caso del “nematode del pino” che dal<br />

Portogallo ha minacciato le foreste di molti paesi<br />

europei accende gli animi e i forni, nonché gli<br />

appetiti di chi produce pallet in plastica. Di fronte<br />

a due emergenze (la Commissione Europea e<br />

il Comitato Tecnico Europeo per la Protezione<br />

delle Piante potrebbero legiferare in materia in<br />

tempi relativamente brevi e imporre decisioni<br />

non condivise; il nematode del pino ma anche<br />

altri parassiti potrebbero creare nuovi “casus<br />

belli”) le associazioni e gli organismi europei<br />

lavorano su due fronti: ricerca di tecnologie di<br />

trattamento sostenibili (per l’ambiente e i costi)<br />

e maggiore coordinamento. L’obiettivo condivisibile<br />

è infatti puntare alla semplificazione salvaguardando<br />

l’aspetto economico e la libera circolazione<br />

delle merci.Tuttavia, si intravvede all’orizzonte<br />

(un orizzonte temporale per fortuna<br />

lungo) la progressiva tendenza a sottoporre a<br />

trattamenti a prescindere dall’esportazione continentale<br />

(vedi le consultazioni fra CFIA canadese<br />

e APHIS americana). Ecco gli antefatti, che<br />

spiegano e illuminano circa le possibili evoluzioni<br />

a breve.<br />

Lo scorso 19 agosto 2008 una decisione della<br />

Commissione dell’UE ha modificato una precedente<br />

decisione (tecnicamente la 2006/133/CE)<br />

in relazione alle misure supplementari da adottare<br />

contro la propagazione del parassita<br />

Bursaphelencus xylophilus, meglio conosciuto<br />

come ‘nematode del pino’; infatti, in alcune regioni<br />

del Portogallo era accaduto che si fosse diffusa<br />

l’infestazione, ma che le misure adottate in<br />

conformità ai regolamenti vigenti si fossero rivelate<br />

insufficienti a contenere o eliminare il problema.<br />

Il rischio era quello che in assenza di misure<br />

straordinarie, l’infestazione raggiungesse indirettamente,<br />

tramite l’esportazione di manufatti in<br />

legno, altre regioni europee. A questo scopo la<br />

decisione dello scorso agosto introduceva l’obbligo<br />

di passaporto delle piante (direttiva<br />

92/105/CEE) previe ispezioni regolamentari o il<br />

marchio <strong>ISPM15</strong> attestante i trattamenti termici<br />

fitosanitari previsti dalla normativa FAO per<br />

un’ampia serie di piante, semilavorati e prodotti<br />

finiti provenienti dalle zone delimitate.<br />

Il Portogallo si faceva garante dell’applicazione di<br />

questa decisione, che restava in vigore fino a successiva<br />

revisione del piano di sorveglianza. Erano,<br />

e sono tuttora, coinvolti da questa modifica<br />

paglioli, distanziatori, supporti, casse, scatole, cassette,<br />

fusti e bobine, pallet, pallet a casse e piattaforme<br />

in genere.Addirittura, si verificò il caso di<br />

un imballaggio industriale marchiato <strong>ISPM15</strong> ma<br />

sul quale furono trovati ben 22 esemplari di tale<br />

insetto, segno che alcuni componenti non erano<br />

stati sottoposti a trattamento.<br />

A neanche un mese dai fatti, in occasione della VI<br />

conferenza del Gruppo di Ricerca Internazionale<br />

sulla Quarantena Fitosanitaria (IFQRG), tenutosi<br />

a Roma dal 15 al 19 settembre 2008, è stata presentata<br />

la proposta di inserire nellISPM 15 il trattamento<br />

con fluoruro di solforile e a microonde<br />

come tecnologie riconosciute: la decisione definitiva<br />

su questa proposta, che potrebbe aprire<br />

nuove opportunità in termini di sicurezza e costi<br />

su eventuali trattamenti per merci scambiate<br />

dentro l’Unione Europea, arriverà non prima di<br />

aprile prossimo, quando saranno ratificate le<br />

decisioni dell’IFQRG.<br />

Proprio in quel periodo, mentre Cuba annunciava<br />

di voler implementare il regolamento FAO<br />

dall’1 ottobre 2008 e Taiwan dall’1 gennaio <strong>2009</strong>,<br />

la CFIA canadese e la APHIS americana iniziavano<br />

le consultazioni per decidere se eliminare<br />

l’esenzione di trattamento per piante e manufatti<br />

in legno importati ed esportati fra Canada e<br />

Stati Uniti.<br />

Nel frattempo lo scorso autunno, su proposta di<br />

Brepal, il Comitato Tecnico nazionale britannico e<br />

irlandese, il board di EPAL ha convenuto di<br />

affrontare il problema nel comitato esecutivo<br />

EPAL tenutosi lo scorso 13-14 gennaio: in quella<br />

sede sono state prese due decisioni: a partire dal<br />

1° gennaio 2010, se la commissione europea<br />

dovesse rendere obbligatorio il trattamento<br />

ISPM 15 ed anche l’essiccazione, il comitato tecnico<br />

interno adotterà immediatamente il dettato<br />

modificando il Regolamento Tecnico EPAL in tal<br />

senso. Nel frattempo, però, la possibilità che si<br />

renda obbligatoria anche l’essiccazione (la possibilità!)<br />

preoccupa diversi paesi europei. Di que-<br />

www.forestry-quarantine.org

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