2009-ITA ISPM15-HT inserto e-pack - Secal Srl
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news<br />
Preferite sentire la cartomante?<br />
I mutui americani, la borsa che crolla, il clima alterato, il<br />
petrolio che va su e giù, la Cina vicina, il dumping, il mercato<br />
parallelo, il buco nell’ozono, le mezze stagioni che<br />
non ci sono più, e giù giù fino al classico “non ci sono più<br />
le persone di una volta”. Insomma, la specie umana è una<br />
delle più noiose e prevedibili che abitano questo strano<br />
pianeta: quando arriva al capolinea di un ciclo economico<br />
di crescita e sviluppo, quando la crisi imperversa,<br />
quando ci si sente stretti fra le maglie di un mercato<br />
bloccato si allargano mani e pupille, si corruga la fronte,<br />
si lanciano strali di pessimismo e si iniziano ad elaborare<br />
ricette su ricette, consigli tattici e strategici, ci si scopre docenti per gli altri, si indicano<br />
strade da intraprendere. Parte la macchina dei convegni, delle analisi, degli studi: la<br />
più grande invenzione dall’ultimo dopoguerra ad oggi è proprio quella del convegno,<br />
perché permette ad ognuno di noi di prendere le distanze dal cuore del problema: la<br />
responsabilità individuale.<br />
Resto sempre sconcertato dalle notizie relative alle crisi, perché non sono notizie:<br />
ogni crisi è prevedibile, perché è l’atto finale di una sommatoria di atti e decisioni consapevoli<br />
di ognuno di noi. Perché quindi stupirsi, lamentarsi, giudicare, rassegnarsi, spaventarsi<br />
se la congiuntura attuale l’abbiamo tutto sommato costruita giorno per giorno<br />
noi, consapevolmente? Perché lamentarsi per un “raccolto” se i frutti nascono da<br />
ciò che abbiamo seminato? Insomma, volete sapere come andrà a finire questa crisi?<br />
Non chiedetelo a studi previsionali, alle serie storiche dei mercuriali, al confronto<br />
incrociato di analisi e controanalisi, come pure evitate di dare 50 euro a una cartomante.<br />
E’ sufficiente prendere un foglio di carta, elencare gli aspetti della crisi che più<br />
vi attanagliano e domandarvi:“ma quando iniziavano a manifestarsi i segnali, quando i<br />
fattori dominanti della recessione si concretizzavano, io remavo contro o seguivo la<br />
corrente? Qual è la mia responsabilità? Cosa ho fatto? Come ho agito?” La risposta<br />
peggiore che può nascervi dentro è un’altra domanda, è il classico “ma da solo cosa<br />
potevo fare?”. E’ la peggiore se siete iscritti a un’associazione, perché far parte di un<br />
gruppo non è pagare una quota, o ricevere dei servizi: è prendersi la responsabilità di<br />
ciò che accadrà domani, fra un giorno, un mese, un anno, vent’anni.<br />
Michele Ballardini, presidente Assoimballaggi<br />
E-Pack è l’organo di informazione di Assoimballaggi e di CSLS-Consorzio Servizi Legno-Sughero, enti di servizio alle imprese che operano<br />
nel settore degli imballaggi. Il nome E-Pack e il suo logo sono la sintesi visiva e verbale fra gli elementi strutturali comuni alla maggior parte<br />
degli imballaggi in legno (tre assi unite da una traversa) e le aree di interesse della pubblicazione (economicità, economia, ecologia, efficienza,<br />
EDI, Europa, etica, esportazione, enologia). Inoltre, la lettera “e” è il segno linguistico che significa “congiunzione”: fra imprese, obiettivi,<br />
intenti, criteri di gestione. Creata nel 2005 con il supporto tecnico e distributivo della rivista Il Legno, E-Pack considera gli interessi condivisi<br />
sia dei produttori di imballaggi in legno, sia degli utilizzatori e dei fornitori di servizi relativi alla produzione e all’utilizzo degli imballaggi.<br />
E’ disponibile all’interno della foliazione della rivista Il Legno, in allegato separato e anche on line presso il sito di Assoimballaggi e di<br />
CSLS.<br />
www.assoimballaggi.it oppure www.legnosughero.info<br />
Responsabile di E-Pack è Sebastiano Cerullo.<br />
Hanno collaborato a questo numero Andrea Brega, Sebastiano Cerullo, Luca De Nardo, Davide Paradiso, Domenico Corradetti, Claudio Garrone.<br />
50 FEBBRAIO<br />
PDV verde<br />
Andate a Bootle, vicino a Liverpool, e<br />
vedrete il primo punto di vendita “Low<br />
Carbon”di ultima generazione aperto lo<br />
scorso ottobre dalla catena ASDA. Una<br />
facciata interamente in legno è la premessa<br />
e la promessa mantenuta da questa<br />
nuova “macchina commerciale” che vanta<br />
numerosi punti di forza ecologici.<br />
Il negozio presenta un efficienza energetica<br />
del 35% superiore a quella media degli<br />
altri punti di vendita della catena grazie a<br />
numerosi sistemi di approvvigionamento<br />
e gestione: energia solare tramite pannelli<br />
fotovoltaici, recupero e riutilizzo dell’acqua<br />
piovana per una parte dei servizi idrici<br />
generali della struttura.<br />
Inoltre, per la costruzione sono state utilizzate<br />
materie prime secondarie da riciclo,<br />
compresi i mattoni recuperati dai<br />
magazzini portuali di Liverpool.<br />
Completa l’edificio un tetto d’erba.<br />
I 39mila piedi quadrati di questa struttura<br />
hanno richiesto un investimento di 27<br />
milioni di sterline e produrranno un beneficio<br />
di 142 tonnellate di CO2 emessa in<br />
meno e di 349mila kwh di risparmio energetico<br />
l’anno. Infine, la nuova installazione<br />
creerà 350 nuovi posti di lavoro.