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70 FEBBRAIO<br />
economia e logistica<br />
Lettera di Messina ai ministri:<br />
illegalità nelle compravendite<br />
Milano,19 novembre 2008<br />
Prot. n.1548.08.RM\SC\rp<br />
Egregio On.le Giulio Tremonti - Ministro<br />
dell’Economia e delle Finanze<br />
Ministero dell’Economia e delle Finanze<br />
Egregio On.le Roberto Maroni- Ministro dell’Interno<br />
Ministero dell’Interno<br />
Egregio On.le Claudio Scajola - Ministro dello<br />
Sviluppo Economico<br />
Ministero dello Sviluppo Economico<br />
Egregio Sen. Altero Matteoli - Ministro delle<br />
Infrastrutture e Trasporti<br />
Ministero delle Infrastrutture e Trasporti<br />
Gentile On.le Stefania Prestigiacomo – Ministro<br />
dell’Ambiente<br />
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e<br />
del Mare<br />
Egregio On.le Luca Zaia – Ministro delle Politiche<br />
Agricole e Forestali<br />
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali<br />
Oggetto: MERCATO DEI PALLET USATI<br />
GRAVI PROBLEMATICHE<br />
E CRITICITÀ DEL SISTEMA<br />
Illustri Ministri,<br />
la scrivente Federazione di categoria intende portare<br />
alla Vostra attenzione alcuni rilevanti aspetti ritenuti<br />
di notevole criticità conseguenti al fenomeno diffusissimo<br />
della compravendita dei pallet usati.<br />
Significativamente pare opportuno evidenziare come<br />
negli ultimi anni si sia assistito capillarmente ad un<br />
sempre più diffuso fenomeno di attività di compravendita<br />
di bancali usati ad opera di commercianti<br />
che operano in spregio alle disposizioni normative<br />
poste a presidio della sicurezza, della normativa<br />
fiscale, della tutela ambientale e della tutela della privativa<br />
industriale.<br />
Tale fenomeno è stato riscontrato in prevalenza in<br />
prossimità delle aree industriali, laddove vi è implicitamente<br />
una maggiore incidenza in termini di richie-<br />
sta di bancali da parte delle aziende utilizzatrici,<br />
della grande distribuzione e non.In queste aree si<br />
assiste appunto al fiorire di attività di acquisto e<br />
rivendita di bancali, solitamente reclamizzate tramite<br />
rudimentali insegne pubblicitarie sulle quali viene<br />
riportata la dicitura “compro-vendo bancali”, tendenzialmente<br />
accompagnate da una mera indicazione di<br />
un numero di telefono cellulare, senza ulteriori riferimenti<br />
circa eventuali denominazioni o ragioni sociali<br />
da cui si possa evincere in maniera chiara l’esistenza<br />
di veri e propri esercizi commerciali.<br />
Sulla base dei dati raccolti dalla scrivente<br />
Federazione e di quanto è stato di fatto constatato a<br />
fronte di innumerevoli segnalazioni che la stessa<br />
costantemente riceve da parte di operatori del settore,<br />
il fenomeno in questione pare essere causalmente<br />
riconducibile all’attività di sottrazione di bancali<br />
usati dalle aziende della grande distribuzione. Tale<br />
sottrazione avviene verosimilmente con la complicità<br />
di dipendenti ed operatori delle stesse aziende in<br />
questione, o, nell’ambito dei servizi di trasporto, avviene<br />
a opera degli autisti delle stesse. E’ da sottolineare<br />
che la rivendita degli stessi bancali, appunto, è<br />
fatta ai commercianti che effettuano l’attività di compra-vendita<br />
del prodotto usato.<br />
Tali rilevati fenomeni hanno contribuito al fiorire delle<br />
attività commerciali di cui si è detto, in relazione alle<br />
quali è stata constatata l’elusione delle disposizioni<br />
normative che interessano i seguenti settori:<br />
1) NORMATIVA FISCALE: il problema si pone anche<br />
in termini di evasione IVA da parte delle attività commerciali<br />
in questione, atteso che le transazioni di cui<br />
si è detto avvengono senza l’emissione di alcun documento<br />
fiscale, e senza il correlativo versamento allo<br />
Stato dei relativi oneri tributari, con ciò rendendo<br />
anche gravosa la competizione per quelle aziende<br />
del settore che operano invece nel rispetto della legalità.<br />
2) TUTELA AMBIENTALE: al riguardo il richiamo è<br />
alle ‘Norme in materia di ambiente’, per come disciplinate<br />
dal D. Lgs. 152/06, che sono indirizzate, tra<br />
gli altri, anche ai commercianti di imballaggi. La tassativa<br />
disciplina che è imposta dalla predetta normativa,<br />
con particolare rilevanza all’aspetto legato alla<br />
individuazione ed alla gestione dei ‘rifiuti’, porta a<br />
rilevare la gravità del fenomeno, atteso che risultano<br />
essere soventemente reimmessi in circolazione ban-