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di ribellione e indipendenza. Ci cacciarono da un sacco di posti,<br />
tra cui il leggendario Club Roxy. Ci dissero che accettavano<br />
solo ragazzi ben vestiti. Pensavano forse che le nostre chitarre<br />
e i nostri microfoni fossero dei fottuti giocattoli?<br />
Già a quel tempo ci rendemmo conto che i nostri colleghi<br />
punk, i Sex Pistols, i Clash e gente del genere, non erano altro<br />
che fantocci. Si illudevano di fottere le grandi case discografiche,<br />
ma in realtà era solo il pubblico a essere fottuto. Non aiutavano<br />
nessuno, se non loro stessi. Crearono l’ennesima moda<br />
superficiale, portando a Kings Road un nuovo stile di vita e<br />
proclamando di aver dato il via alla rivoluzione. La solita vecchia<br />
storia. Eravamo di nuovo soli.<br />
Tra i fumi dell’alcol decidemmo che la nostra missione sarebbe<br />
stata creare una vera alternativa al business della musica.<br />
La nostra intenzione era offrire, invece che prendere, ma soprattutto<br />
volevamo che fosse qualcosa di duraturo. Sono state<br />
lanciate troppe promesse sui palchi per essere poi dimenticate<br />
per le strade.<br />
Nel lungo inverno tra il ’77 e il ’78 suonavamo regolarmente<br />
al The White Lion con gli UK Subs. In genere il pubblico<br />
eravamo noi quando suonavano i Subs e viceversa. Il tutto era<br />
abbastanza triste, ma poteva essere anche molto divertente, soprattutto<br />
grazie all’entusiasmo di Charley Harper, che è sempre<br />
stato una fonte di ispirazione nei momenti peggiori. Harper<br />
era fermamente convinto che il punk fosse la musica della<br />
gente e che avesse più a che fare con la rivoluzione che con<br />
quello che McLaren e compagnia possano mai essersi sognati.<br />
Con fermezza, spiegammo a quei fantocci del punk cosa fossero<br />
realmente: una pubblicità del business della musica.<br />
I nostri concerti erano sempre travolgenti e frenetici, e non<br />
ci eravamo ancora sganciati dall’idea di poter suonare senza<br />
avere lo stomaco gonfio d’alcol. A volte eravamo così sbronzi,<br />
da non renderci conto che nel bel mezzo di una canzone ognuno<br />
di noi stava suonando un pezzo diverso. Nonostante ciò,<br />
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