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Appunti delle lezioni di MIGLIORAMENTO GENETICO DEGLI ...

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Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Sassari – Facoltà <strong>di</strong> Agraria - Corso <strong>di</strong> Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie<br />

Miglioramento genetico degli animali in produzione zootecnica<br />

____________________________________________________________________________________<br />

Il valore economico <strong>di</strong> un carattere, potenziale obiettivo <strong>di</strong> selezione, è usualmente<br />

definito come la “variazione marginale dell’efficienza del sistema produttivo in<br />

esame, causata dal miglioramento genetico <strong>di</strong> una unità <strong>di</strong> misura del carattere<br />

considerato” (Groen). A questa univocità della definizione concettuale, non<br />

corrisponde però una pari uniformità metodologica nel calcolo effettivo dei valori<br />

economici; al contrario, la letteratura sull’argomento delinea un ventaglio assai<br />

ampio <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> calcolo alternativi che si <strong>di</strong>fferenziano per:<br />

1) la definizione della efficienza produttiva, che può essere valutata in termini<br />

economici o in termini biologici;<br />

2) la precisazione dell’interesse al miglioramento genetico da in<strong>di</strong>viduare fra la<br />

massimizzazione del profitto, la riduzione dei costi <strong>di</strong> produzione, l’aumento dei<br />

ricavo per unità <strong>di</strong> investimento, ecc.;<br />

3) l’in<strong>di</strong>viduazione del sistema produttivo, sia per quanto concerne il livello <strong>di</strong><br />

riferimento (singolo animale in produzione, allevamento, intero settore regionale o<br />

nazionale), che in riguardo alla base <strong>di</strong> valutazione (numero costante <strong>di</strong> animali,<br />

fattori <strong>di</strong> produzione costanti, quantità <strong>di</strong> un determinato prodotto costante);<br />

4) infine, la specificazione dell’approccio generale, che può essere <strong>di</strong> tipo empirico,<br />

cioè basato sui soli dati osservativi, oppure <strong>di</strong> tipo normativo, ossia fondato su dati<br />

simulati.<br />

Il metodo <strong>di</strong> calcolo dei valori economici che noi prenderemo come in essame fa<br />

riferimento ad un concetto <strong>di</strong> efficienza produttiva valutata in termini monetari; il<br />

miglioramento genetico si intende finalizzato all’aumento del profitto al livello della<br />

singola azienda-tipo, con un numero limitato e costante <strong>di</strong> animali e senza alcun<br />

vincolo esterno alle produzioni. L’approccio generale è <strong>di</strong> tipo normativo. Questa<br />

scelta è motivata dalla considerazione che il riferimento ai solo dati osservativi (ad<br />

es. prezzi attuali <strong>di</strong> mercato per i prodotti ed i costi attuali per i mezzi i produzione)<br />

vincola i valori economici alla situazione produttiva e allo scenario economico<br />

presenti al momento a cui sono riferiti i calcoli. Il carattere <strong>di</strong> lungo periodo del<br />

miglioramento genetico richiede, invece, una conoscenza della sensibilità dei valori<br />

economici dei caratteri obiettivo della selezione alla variazione <strong>delle</strong> circostanze<br />

produttive e <strong>di</strong> mercato.<br />

Il modello matematico che si mette a punto per ottenere i dati normativi deve<br />

simulare i processi che coinvolgono le variabili e le relazioni fondamentali del<br />

sistema allevamento, costituito dall’intreccio fra fattori <strong>di</strong> produzione, variabili <strong>di</strong><br />

struttura, variabili biologiche e caratteri produttivi. La rappresentazione in termini<br />

matematici <strong>di</strong> un sistema così complesso richiede necessariamente numerose<br />

equazioni che nel loro insieme costituiscono un modello bioeconomico. In soldoni,<br />

il modello bioeconomico è lo strumento in grado <strong>di</strong> simulare il funzionamento<br />

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