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ERA DEI MARTIRI

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L’uragano si addensa<br />

32. Nella tetrarchia l'autorità di Galerio, sebbene soltanto cesare, cresceva<br />

moltissimo. La fiducia che Diocleziano aveva sempre avuta in lui, sebbene scossa dal<br />

triste risultato della prima campagna contro i Persiani, era stata poi rinsaldata dalla<br />

vittoria finale (§ 19), e oramai Galerio era diventato il braccio destro di Diocleziano.<br />

Il suo matrimonio con Valeria, figlia ai Diocleziano, doveva stringere ulteriormente i<br />

legami del fortunato cesare con l'onnipotente augusto, il quale entrò sempre più sotto<br />

l’influenza di suo genero e finì per guardare dovunque con gli occhi di lui.<br />

Ora, proprio nella persona di Galerio sembrò che confluissero tutti i motivi che<br />

potevano indurlo a perseguitare i cristiani e a demolire le resistenze di Diocleziano. Il<br />

primo motivo fu la sua stessa mentalità, formatasi a un profondo odio contro il<br />

cristianesimo sotto la guida di sua madre, la coribantica sacerdotessa pagana (§ 11);<br />

altri motivi furono le innumerevoli istigazioni di sacerdoti idolatrici e di aruspici,<br />

danneggiati dall'espansione cristiana, e inoltre gIì espliciti inviti di scrittori polemisti<br />

pagani, che per naturale propensione o con la mira di guadagni e di onori guardavano<br />

a Galerio pieni di speranza. Da principio l'opera di cotesti ausiliari intellettuali<br />

dovette essere solo orale e privata; ma quando, poco dopo, scoppiò la persecuzione,<br />

cominciarono anche a circolare quei loro scritti che volevano fiancheggiare e<br />

giustificare la persecuzione stessa. In questa schiera, a quanto pare, figurarono anche<br />

cristiani apostati.<br />

33. Abbiamo vaga notizia di un libellista anonimo che, dopo il primo editto di<br />

persecuzione del 303, pubblicò tre libri contro i cristiani (Lattanzio, Divin. instit., V,<br />

2). Studiosi antichi credettero che questo anonimo fosse Porfirio (§ 26), ma da quel<br />

poco che ne sappiamo il libellista risulterebbe di statura intellettuale e morale assai<br />

inferiore a Porfirio. Mirava soltanto a far denaro e ad attirarsi il favore dei potenti:<br />

perciò lodava l'accortezza dei dinasti nel decretare la persecuzione, ed esaltava altre<br />

loro virtù secondo i metodi abituali all'adulazione venale; la parte discussiva del libro<br />

doveva essere o meschinissima o nulla, mentre non mancava una parte parenetica in<br />

cui si esortavano i cristiani a ravvedersi nel loro stesso interesse, ossia a tornare agli<br />

Dei tradizionali abbandonando le stoltezze di una religione che attirava su loro tante<br />

sventure. Uno scritto siffatto sembra che non facesse alcuna impressione neppure sui<br />

pagani.

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