ERA DEI MARTIRI
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Autore anche di questa ripresa fu Galerio, ispiratore iniziale di tutta la<br />
persecuzione. Diocleziano, già da quando era partito da Ravenna, si era praticamente<br />
estraniato dalle cure di governo a causa del lentissimo viaggio e della cattiva salute;<br />
quindi la direzione degli affari passò al suo cesare Galerio, il quale non aveva<br />
davvero bisogno di incitamenti per cercare di accrescere il proprio potere nella<br />
tetrarchia e il proprio odio contro i cristiani. E appunto in questo tempo il fremente<br />
cesare cominciò a diventare di fatto il dinasta più importante dell'Impero, in attesa di<br />
diventare tale anche di diritto.<br />
Se ne videro subito le conseguenze nel nuovo editto di persecuzione che apparve<br />
nella primavera del 304, e che corrispondeva perfettamente all'indole di Galerio.<br />
Questo editto fu anche più severo dei tre precedenti, e sembrò che s'ispirasse alle<br />
catastrofiche prescrizioni dell'imperatore Decio. Mentre i precedenti avevano colpito<br />
solo alcune categorie, questo del 304 era diretto contro tutti i cristiani<br />
indistintamente: il cristiano, in quanto tale, cadeva nelle prescrizioni dell'editto ed era<br />
obbligato a compiere il sacrifizio idolatrico. L'infame setta dei cristiani, che attentava<br />
all'Impero e ne disprezzava gli Dei, doveva scomparire dalla vista ed essere distrutta<br />
dalle sue radici: in tutto l'Impero non doveva esistere una sola persona che non avesse<br />
sacrificato agli Dei.<br />
L'esecuzione di questo programma cominciò subito in tutte le province<br />
dell'Impero, salvo in quelle dipendenti da Costanzo dove, come al solito (§ 51), ebbe<br />
un'esecuzione assai scarsa o nulla. Ma, in mezzo a questo cataclisma, Galerio non<br />
trascurava le sue aspirazioni personali di supremazia fra i dinasti della tetrarchia.<br />
La tetrarchia si trasforma<br />
57. Quando finalmente Diocleziano giunse a Nicomedia era appena l'ombra di se<br />
stesso: non era rimasto di lui che un uomo prostrato fisicamente e moralmente.<br />
Nell'autunno peggiorò ancora; tuttavia nel dicembre volle farsi portare<br />
all'inaugurazione del grandioso circo che egli aveva fatto costruire per l'abbellimento<br />
della città. Ma la fatica della cerimonia gli fu esiziale, e subito appresso entrò in<br />
immediato pericolo di vita: si sparse anche la notizia che fosse effettivamente morto.<br />
Nonostante le smentite, più volte diffuse dalla reggia, molti persistettero a credere<br />
che fosse morto ma se ne tenesse celata la notizia per aspettare l'arrivo del cesare<br />
Galerio, già mandato a chiamare, e per impedire moti militari. I sospetti non furono<br />
dissipati del tutto che a principio del marzo del 305, quando il vecchio augusto