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Catalogo PDF - Tagliacozzo

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GIoVAnI<br />

ProTAGonISTI<br />

E’ evidente a <strong>Tagliacozzo</strong> l’accordo perfetto tra la cornice<br />

architettonica del centro storico e le “immagini in movimento”<br />

sullo schermo cinematografico. La suggestione<br />

suscitata da voci e suoni echeggianti nei diversi spazi -<br />

tanto timidamente nascosti quanto potentemente evocativi<br />

di epoche e storie diverse - della cittadina marsicana.<br />

Luoghi che hanno bisogno di tornare ad essere “abitati<br />

culturalmente”, respirati e vissuti dalla gente con la<br />

complicità dell’arte. E del cinema in particolare: necessario,<br />

oggi più che mai, alle falde della montagna, lungo<br />

le stradine tortuose del centro storico.<br />

Già, il cinema. L’arte popolare per eccellenza, l’arte del<br />

ventesimo e del ventunesimo secolo che apre una rinnovata<br />

era di commistione di stili e generi, di tecniche<br />

innovative. L’arte che spalanca la porta non più solo a<br />

una luce rappresentata, dipinta, scolpita, ma che strappa<br />

alla quotidianità la luce vera, la luce dell’immagine fotografica,<br />

scattata su una realtà di corpi in movimento così<br />

vicini alla realtà da sembrare veri: la storia e la favola,<br />

l’epica e la volontà documentaristica, commedia e tragedia,<br />

sacro e profano.<br />

L’arte consacrata dall’unicità e dall’originalità dello<br />

sguardo dietro la macchina da presa dei tanti autori affiancati<br />

dalle altrettanto numerose professionalità che<br />

convergono dentro un’opera d’arte a portata di tutti, vista<br />

per pochi soldi in piccole e grandi sale di proiezione in<br />

tanta parte del mondo. L’inizio di una nuova e antichissima<br />

modalità di narrazione.<br />

Il cinema che porta impressa sulla pellicola (e oggi sempre<br />

più spesso registrata su supporto digitale, e veicolata<br />

attraverso le tecnologie multimediali) la storia delle storie.<br />

Un amore, una guerra, la nascita, la morte. La vita<br />

12<br />

documentata, raccontata, deformata dall’occhio del regista,<br />

circondato dall’universo di mestieri che ancora<br />

oggi, in maniera diversa certamente rispetto a oltre un<br />

secolo fa, lo accompagnano nella creazione di un’opera.<br />

L’opera cinematografica.<br />

Qualcosa di diverso dal coinvolgimento voyeristico dello<br />

spettacolo teatrale, dalla fisicità trascinante di un opera<br />

di teatro-danza, dall’abbandono ritmico di un concerto,<br />

dalla memoria silenziosa della lettura durante un incontro<br />

letterario. Qualcosa di diverso eppure capace di riunire<br />

al tempo stesso tutti questi elementi insieme, scaraventarli<br />

a mille chilometri di distanza, parlando dialetti sconosciuti<br />

e raccontando vite che non saranno mai vissute.<br />

O che magari guardiamo in faccia ogni giorno.<br />

Proprio in forza di tutte queste caratteristiche e di tante<br />

altre, il cinema diventa il catalizzatore ideale per recepire<br />

un bisogno culturale ampio e complesso, ancora<br />

in gran parte non appagato, intimamente legato alla carica<br />

creativa innovativa, di ricerca e sperimentazione<br />

artistica che caratterizza un’ampia rappresentanza dei<br />

giovani tagliacozzani, marsicani, più in generale<br />

abruzzesi.<br />

Talento e sensibilità artistica suscitati nei giovani non<br />

solamente attraverso studi specifici e di genere, ma legati<br />

a una riflessione sempre più profonda sulla storia e sulle<br />

tradizioni locali in relazione alle realtà territoriali, nazionali<br />

e internazionali e agli eventi che - in una realtà sempre<br />

più glocal - li vedono coinvolti e proiettati in una<br />

partecipazione attiva nell’esperienza di TAGLIACOZZOIN-<br />

FILM.<br />

Sensibilità artistica talora coltivata in contesti apparentemente<br />

diversi (come quello scientifico, economico, sociale),<br />

ma nei quali, come accade da sempre, a<br />

manifestarsi in maniera inequivocabile è il bisogno di<br />

qualcosa che ci aiuti a ricercare - attraverso la manifestazione<br />

artistica - la natura, il mondo, gli altri, noi stessi.<br />

Una storia: “Buio”, Andrea Parente, luglio 2012

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