Catalogo PDF - Tagliacozzo
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L’Europa Galante di Fabio Biondi.<br />
E poi, il Balletto del Teatro di Torino, l’Astra Roma<br />
Ballet, Guy Touvron, European Wind Soloists...<br />
E il jazz con Danilo Rea e i Bozen Brass.<br />
E “La Serva Padrona” di Pergolesi, nell’allestimento<br />
prodotto dall’Accademia Nazionale di Santa<br />
Cecilia in collaborazione con Roma Sinfonietta, per<br />
valorizzare i giovani di Opera Studio, la prestigiosa<br />
scuola di Renata Scotto.<br />
E il Teatro, con Sergio Castellitto e Margareth Mazzantini,<br />
con La Mansarda e con il Notturno d’autore...<br />
e con uno spettacolo eccezionale dedicato<br />
alla nostra poetessa, Petronilla Paolini Massimi.<br />
E, infine, la novità che realizza il desiderio più sentito:<br />
il coinvolgimento di giovani musicisti che collaboreranno<br />
alla direzione e alla produzione<br />
artistica del XXVIII Festival di Mezzaestate, acquisendo<br />
le capacità e le competenze che permetteranno<br />
loro di essere il futuro del Festival, grazie<br />
all’amministrazione che ha creduto in loro.<br />
Per concludere un nota sul pubblico,che nelle<br />
scorse edizioni ha dimostrato un adesione totale,<br />
sincera e al di sopra di ogni aspettativa e che, speriamo,<br />
continuerà ad apprezzare le scelte artistiche<br />
del Festival.<br />
Per continuare a crescere, perché crescita culturale<br />
vuol dire crescita economica, civile, ed etica.<br />
2<br />
Lucia Bonifaci<br />
Giuseppe Berardini<br />
Gabriele Ciaccia<br />
Direzione Artistica<br />
TAGLIACOZZOINFILM<br />
Per innamorarmi del cinema non c’è voluto<br />
molto. E’ bastato scoprire che esiste un<br />
posto in cui tanti diventano uno solo. Un<br />
luogo in cui, complice un buio primordiale, ci lasciamo<br />
scivolare, sottraendoci ai ritmi frenetici<br />
delle nostre vite quotidiane, per accogliere la luce<br />
della proiezione su un semplice schermo bianco<br />
che si trasforma improvvisamente nello specchio<br />
delle nostre esistenze.<br />
La solitudine della nostra poltroncina di velluto,<br />
della nostra sedia da arena estiva, del nostro posto<br />
nel mondo cede il passo alla sensazione esaltante<br />
della condivisione, della vita raccontata, dell’arte.<br />
Si tratta di una scoperta che, come ben sappiamo,<br />
ha origini lontane, in forme d’arte diverse ma che<br />
tanto hanno in comune con il cinema perché in<br />
gran parte lo nutrono: la musica, la danza, il teatro.<br />
Nell’antica Grecia, all’apice della sua espressione<br />
artistica, tra il quarto e il quinto secolo avanti Cristo,<br />
la tragedia rappresentava il massimo momento<br />
di condivisione sociale tra i cittadini della<br />
polis su temi che ancora oggi noi consideriamo<br />
universali e profondamente legati all’animo umano<br />
e alla relazione con gli altri. Il cinema oggi - come<br />
approfondiremo nell’incontro di domenica 5 agosto<br />
sullo sfondo scenografico di Piazza dell’Obelisco<br />
insieme a Giovanni Rizzoni, autore del libro<br />
“La democrazia al cinema” - è certamente la più<br />
“politica” delle arti, quella che più può essere in<br />
grado di occuparsi della polis, ovvero della comunità<br />
in cui viviamo.