Sieog 2-2008
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col. 2003 - Kroon CD, de Bock GH, Dieben SW, Jansen FW.<br />
BJOG 2003). L'esecuzione dell’una o dell’altra tecnica dipende<br />
dalle capacità degli operatori, dalla disponibilità di<br />
spesa non remunerata (nell’ambito pubblico la tariffa della<br />
isteroscopia diagnostica non remunera i costi di personale<br />
e materiale impiegato), ma soprattutto dalla necessità<br />
di non ritardare la diagnosi.Vi sono Centri in cui<br />
al rilievo di uno spessore endometriale a rischio, non sono<br />
in grado di eseguire contestualmente una sonoisterografia<br />
e inviano la paziente ad un ulteriore appuntamento<br />
magari giorni o settimane dopo.A volte intercorrono<br />
ancora giorni o settimane all’esecuzione della biopsia.<br />
In questi casi è bene che pur affrontando una spesa<br />
maggiore, la paziente venga inviata direttamente ad una<br />
isteroscopia diagnostica sempre avendo come obiettivo<br />
la celerità nei tempi di esecuzione dell’esame. In mani non<br />
esperte ed in presenza di polipi o miomi sottomucosi<br />
non aggredibili in office hysteroscopy, questo comporterà<br />
un ulteriore invio ad una isteroscopia operativa, ma la<br />
diagnosi istologica delle forme a rischio di carcinoma endometriale<br />
sarà stata ottenuta in un tempo più breve.<br />
L’apprendimento della sonoisterografia deve quindi divenire<br />
parte integrante del saper fare del ginecologo e del<br />
ginecologo in formazione proprio per essere in grado di<br />
completare in una sola seduta un percorso diagnostico<br />
che va dalla anamnesi alla definizione del percorso diagnostico<br />
terapeutico dell’AUB.<br />
L’endometrio spesso in post-menopausa in<br />
donna asintomatica<br />
Sino ad ora per quanto risulta dalla letteratura scientifica<br />
dove si è tentato di applicare l’ecografia ad uno screening<br />
in post-menopausa, cioè a pazienti asintomatiche, si<br />
sono commessi due errori. Il primo è quello di prescindere<br />
completamente dalla storia naturale del carcinoma<br />
endometriale, il secondo generato da questo, di ricorrere<br />
ad astratti calcoli statistici per identificare in diversi livelli<br />
di spessore endometriale, la soglia oltre al quale proporre<br />
anche in donne asintomatiche accertamenti invasivi<br />
(Smith-Bindman R. Ultrasound Obstet. Gynecol. 2004).<br />
Secondo questi concetti preclinici di epidemiologia degli<br />
spessori endometriali, si avrebbe un uguale rischio di<br />
carcinona endometriale rispetto a pazienti con AUB e<br />
endometrio superiore a 5 mm, in pazienti asintomatiche<br />
quando lo spessore > 11 mm. Ora è chiaro a chiunque<br />
conosca l’istologia dell’endometrio post-menopausale che<br />
un simile spessore è di regola costituito da quadri con<br />
una forte prevalenza di condizioni anomale, per quanto<br />
in larghissima prevalenza benigne. Fortunatamente per il<br />
clinico l’iperplasia semplice o complessa, raramente vanno<br />
incontro a sanguinamento spontaneo mentre il carcinoma<br />
endometriale probabilmente per l’ulteriore alterazione<br />
della architettura istologica presenta un sanguinamento<br />
da rottura nelle prime fasi di trasformazione.<br />
Proporre uno screening ecografico della patologia endometriale<br />
maligna e premaligna è quindi sicuramente destinato<br />
a rilevarsi inefficace e inefficiente.<br />
Il fatto che il clinico tuttavia debba dare una risposta allo<br />
screening spontaneo della eco-visita ginecologica, co-<br />
20<br />
me avviene in molti Paesi europei e in molte aree del<br />
Nord-America, appartiene ad un diverso rango di problemi<br />
che esula dalla possibilità di una risposta basata su<br />
criteri di evidenza. Le opinioni degli esperti divergono. Il<br />
nodo da sciogliere è cosa fare in una donna in post-menopausa<br />
che al controllo di screening oncologico costituito<br />
da pap test, mammografia ed eco ovarica (quest’ultima<br />
probabilmente non cost-effective) presenti un endometrio<br />
di spessore aumentato.<br />
ECOGRAFIA ENDOVAGINALE ED HRT<br />
Fare o non fare l'ecografia prima del trattamento<br />
La maggiore sensibilità diagnostica dell’esame ecografico<br />
rispetto all’esame obiettivo in presenza di neoformazioni<br />
ovariche e miometriali si applica a maggior ragione allo<br />
studio dell’endometrio. Eseguire una ecografia endovaginale<br />
prima della prescrizione di una HRT è quindi raccomandabile<br />
sulla base della opinione di esperti anche<br />
se mancano, ma sono difficilmente eseguibili, studi che<br />
confrontano coorti o serie randomizzate con o senza<br />
ecografia endovaginale. In una donna che richiede questa<br />
terapia la presenza di uno spessore endometriale anomalo<br />
deve indurre a considerazioni di prudenza diverse<br />
da quelle che si applicano alla popolazione generale. In<br />
questo caso la prescrizione di una terapia sostitutiva ormonale<br />
potrebbe infatti incidere su condizioni endometriali<br />
anormali preesistenti (Langer RD. N. Engl. J. Med. 1997<br />
- Ferrazzi E. Best Practice & Research Clinical Obstetrics and<br />
Gynaecology 2004).<br />
Esistono valori di riferimento dello spessore endometriale<br />
in HRT<br />
Con la stessa metodologia di preporre la biologia alla epidemiologia<br />
occorre sottolineare come la misura dell’endometrio<br />
in pazienti in HRT deve tenere conto del regime<br />
terapeutico, nella misura in cui questo influisce sulle<br />
caratteristiche dell’endometrio in modo ciclico o continuo.<br />
Nelle terapie sequenziali cicliche o continuative l’endometrio<br />
deve essere misurato nella finestra tra il 5° e<br />
il 10° giorno dopo la fine della terapia progestinica. In<br />
questo modo secondo il più ampio studio multicentrico,<br />
su 794 pazienti pubblicato su Fertility & Sterility nel<br />
2004 (Omodei U, Ferrazzi E et al. Fert. Ster. 2004) i valori<br />
di riferimento per le terapie sequenziali cicliche sono<br />
3,3±2,3 mm, 2,4±2,0 mm per le terapie sequenziali continuative<br />
e 4,2±2,4 mm per le terapie combinate. Quando<br />
non si rispettano i criteri temporali di misura dell’endometrio,<br />
lo spessore bi-endometriale si colloca a caso<br />
su valori anche significativamente aumentati, ma ovviamente<br />
per nulla informativi (Affinito P. Ultrasound in Obstetrics<br />
and Gynecology 1997 - Granberg S. Maturitas 1997<br />
- Holbert TR. American Journal of Obstetrics and Gynecology<br />
1997).<br />
Perché misurare l’endometrio in pazienti in HRT<br />
Il problema del rischio di carcinoma endometriale nelle<br />
donne in HRT rimane aperto (Beral V, Bull D, Reeves G;