Sieog 2-2008
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GRAFICI E TABELLE<br />
Al contrario delle immagini, questi elementi non suscitano<br />
un’idea, bensì esprimono dati raggruppati in un determinato<br />
modo. I grafici sono molto utili per la rappresentazione<br />
dei dati numerici, in quanto sono elementi molto chiari e<br />
facilmente assimilabili. Occorre invece fare attenzione all’uso<br />
delle tabelle che, se troppo affollate, disperdono l’attenzione<br />
della platea.<br />
La rappresentazione grafica deve essere semplice, corredata<br />
di titoli esplicativi e legende chiare e senza troppe abbreviazioni<br />
incomprensibili. E’ meglio fare ricorso ad un testo<br />
di dimensioni adeguatamente grandi, enfatizzando il risultato<br />
più importante con un colore (ad esempio in rosso).<br />
E’ corretto che il relatore dia alla platea qualche secondo<br />
per guardare ed assimilare i dati scritti prima di esporli.<br />
FILMATI E ANIMAZIONI<br />
Riguardo all’uso dei filmati, è consigliabile fare ricorso al ciclo<br />
continuo e, cosa estremamente importante, se non si<br />
utilizza il proprio computer bisogna ricordarsi di importare<br />
non solo la presentazione ma anche il filmato nel CD o<br />
nella penna ottica e quindi nel computer da cui verrà proiettata<br />
la relazione.<br />
Ogni elemento della diapositiva (testo, diagrammi di flusso,<br />
grafici, tabelle, immagini e filmati) può essere reso più interessante<br />
mediante una animazione personalizzata. Meglio<br />
però non esagerare perché si potrebbe ottenere un effetto<br />
ridicolo che danneggerebbe una buona presentazione.<br />
Inoltre, è meglio fare ricorso ad animazioni semplici e consistenti,<br />
evitando quelle parola per parola e gli oggetti volanti.<br />
CORREZIONE ED ESPOSIZIONE<br />
Terminata la preparazione della relazione è buona regola lasciarla<br />
“riposare” per un paio di giorni e poi rivederla in maniera<br />
critica a caccia di eventuali errori e incongruenze. E’<br />
molto utile chiedersi se il proprio lavoro piacerà alla platea<br />
e se l’interesse sarà mantenuto vivo fino alla fine.<br />
Il passo successivo è quello di ripetere più volte la presentazione<br />
e cronometrarla per sincronizzare l’esposizione orale<br />
con le diapositive e per automatizzare i vari passaggi. Una<br />
pratica molto valida è quella di ripetere la propria relazione<br />
a un pubblico “familiare”, come ad esempio i propri colleghi,<br />
le cui osservazioni possono essere non solo utili, ma<br />
anche più benevole.<br />
Se durante le prove si supera il tempo a disposizione è meglio<br />
sacrificare qualche diapositiva per evitare di stancare la<br />
platea o essere tagliati dal moderatore.<br />
Per ridurre al minimo i problemi che possono presentarsi<br />
durante la preparazione o la presentazione della relazione,<br />
ci sono degli accorgimenti che non dovrebbero essere dimenticati.<br />
Anzitutto è fondamentale fare continui back-up<br />
per far fronte a possibili incidenti in grado di fare perdere<br />
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quanto prodotto in tante ore di lavoro. Al momento della<br />
presentazione, se si utilizza il proprio computer, è bene usare<br />
il cavo di alimentazione e non le batterie.Viceversa, se si<br />
trasferisce la propria relazione su un computer mediante un<br />
CD o pen-drive, prima della proiezione occorre controllare<br />
se formato e animazioni sono stati modificati.<br />
Lo stile del relatore deve essere elegante ed efficace. Il modo<br />
migliore per catturare l’interesse è quello di parlare rivolto<br />
verso la platea con un tono di voce non monotono<br />
ed evitando di rimanere seduto, di mettere le mani in tasca,<br />
di giocherellare con qualcosa che può distrarre l’auditorio<br />
o di gesticolare eccessivamente.<br />
Gli studi cognitivi rivelano che le persone assimilano meglio<br />
una presentazione multimediale se le parole sono presentate<br />
come una narrazione, piuttosto che come testo sulla<br />
diapositiva. In tal senso il podio va usato come un palcoscenico<br />
in cui la rappresentazione deve divertire e il relatore<br />
deve essere in grado di dosare e modulare i canali sensoriali<br />
ancorando l’attenzione con un breve testo o un’immagine,<br />
che impegnano il canale visivo, per poi voltarsi verso<br />
il pubblico e parlare, servendosi anche di metafore, spostando<br />
il racconto fuori schermo, per impegnare il canale<br />
auditivo.<br />
Alla fine della presentazione è doveroso ed elegante ringraziare<br />
chi ha collaborato alla preparazione della stessa e il<br />
pubblico per l’attenzione.<br />
Un errore commesso frequentemente da un oratore poco<br />
esperto è quello di presentare troppo materiale e di parlare<br />
eccessivamente. E’ questo un modo di dimostrare a se stessi<br />
di conoscere bene l’argomento trattato ma le conseguenze<br />
sono rappresentate dal fatto che spesso si perde il messaggio<br />
principale, l’esposizione è troppo veloce e si sacrifica<br />
il tempo per le domande. Piuttosto, la conoscenza dell’argomento<br />
viene meglio espressa mediante una presentazione<br />
chiara e concisa che sia provocatoria e porti a un dialogo<br />
con la platea alla fine della relazione. Saranno le risposte a<br />
mettere in luce la preparazione dell’oratore. D’altra parte,<br />
l’assenza di domande significa che la presentazione è stata<br />
poco comprensibile o che l’auditorio è annoiato o stanco.<br />
Un altro consiglio utile, soprattutto in caso di una relazione<br />
destinata a un corso di insegnamento, è quello di non distribuire<br />
la stampa della stessa prima dell’esposizione per evitare<br />
che il pubblico si metta a sfogliarla, determinando una caduta<br />
dell’attenzione mentre il relatore parla. Piuttosto, è consigliabile<br />
informare la sala che al termine della presentazione<br />
verrà distribuito materiale, come ad esempio la presentazione<br />
nella versione con le note o il discorso in breve ma<br />
con tutte le argomentazioni e i passaggi logici, ciò anche per<br />
evitare che qualcuno prenda appunti a ritmi forsennati.<br />
Una presentazione di successo è quella le cui conclusioni<br />
vengono ricordate nel tempo. A tale proposito una buona<br />
regola, se possibile, è quella di chiedere una settimana dopo<br />
ad un membro della platea di ricordare 3 punti: se essi<br />
sono punti chiave, il relatore ha fatto un buon lavoro; se non<br />
si tratta di punti chiave non è stata posta la giusta enfasi agli<br />
argomenti trattati e alle conclusioni; infine, se non vengono<br />
ricordati 3 punti della relazione, ciò va letto come un insuccesso.