Prelibatezza da gustare lentamente - Gustolocale
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20<br />
I vicentini<br />
magna<br />
la Gata<br />
di Paolo Terragin<br />
Finalmente ora anche il Vicentino ha<br />
il suo dolce, alla pari di Vienna, che<br />
esporta in tutto il Mondo la sua Sacher<br />
Torte, o del pandoro di Verona, il panettone<br />
di Milano, il tiramisù travisano, e via dicendo.<br />
Per la verità nel Vicentino esistono già diversi<br />
prodotti di pasticceria locale: <strong>da</strong>lla torta Ortigara di Asiago,<br />
alla Meringrappa di Bassano, <strong>da</strong>l Gateau di Schio (e anche i pandoli), alla<br />
Treccia di Thiene. Ma un vero dolce <strong>da</strong> “esportazione” tipico Vicentino ancora<br />
non esisteva. Ci hanno pensato i pasticceri artigiani della provincia di Vicenza<br />
dopo anni di idee, lavoro, tentativi e prove. Alla fine è uscito un dolce che<br />
ricor<strong>da</strong> a tratti la classica torta Margherita, a tratti la Sacher, <strong>da</strong>l tono<br />
comunque tutto vicentino. Infatti fra gli ingredienti principali troviamo<br />
la farina di frumento, burro, uova, mandorle, latte, miele, arance<br />
candite, cioccolato fondente, grappa e farina di mais.<br />
Fatta la torta bisognava trovare il nome: un nome Vicentino ma non<br />
troppo sfruttato. Ecco quindi spuntare il dolce Palladio, il Rustego, il<br />
Berico… ma ci voleva qualcosa di più legato alla tradizione, che