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Escluso il modo, il ragionamento <strong>di</strong> Arca<strong>di</strong>o non era proprio scorretto. Era folle avere dei<br />
problemi per la pioggia nel terzo millennio. Si costruivano robot e computer e non si<br />
riusciva ad arginare lʼacqua, uno dei gran<strong>di</strong> elementi della natura che lʼessere umano<br />
aveva imparato a contrastare sin dallʼinizio dei tempi.<br />
Intanto, anche Attilio si sedette in sala da pranzo; aveva dei fogli con sé.<br />
“Da domani ci sarà lʼallerta ufficiale. Il Po è <strong>di</strong>ventato davvero un pericolo per tutti noi e<br />
specialmente per le classi in <strong>di</strong>fficoltà, quin<strong>di</strong> anziani, <strong>di</strong>sabili ed emarginati in generale.”<br />
Arca<strong>di</strong>o gli prese un foglio a caso e, inforcatosi gli occhiali, si concentrò per leggere quella<br />
minuscola grafia in stampatello. Per prima cosa, notò una fotografia a colori: un bel<br />
giar<strong>di</strong>no ed un palazzo bianco, or<strong>di</strong>nato, circondato da alberi ver<strong>di</strong>ssimi; due uomini ed<br />
una donna, in camice, sorridevano cor<strong>di</strong>ali. Sembrava un hotel a cinque stelle; ma<br />
evidentemente non lo era.<br />
“Si chiama S. Pancrazio ed è una casa <strong>di</strong> accoglienza per pensionati. Hanno uno spazio<br />
enorme, <strong>di</strong>viso in reparti; hanno anche un reparto per orfani ed uno che tiene cani e gatti<br />
che vengono dai canili e sono stati abbandonati.”<br />
Arca<strong>di</strong>o taceva. Non capiva perché tutte quelle informazioni dovessero riguardarlo: non<br />
era un piccolo orfano e non voleva un animale. E o<strong>di</strong>ava gli ospizi, meglio noti come<br />
parcheggi umani dove le nuove generazioni abbandonavano vecchi rincoglioniti. Ma<br />
lʼunico commento che fu capace <strong>di</strong> esplicitare fu<br />
“Sembra il nome <strong>di</strong> una malattia. Ho il S. Pancrazio, la sindrome <strong>di</strong> S. Pancrazio... mi fa<br />
male il Pancrazio...”<br />
Anna e Amelia scoppiarono a ridere e il secondo dopo si guardarono; Arca<strong>di</strong>o intercettò<br />
lʼocchiata che le due si erano scambiate e non gli piacque affatto.<br />
“Non voglio andare in un ospizio, piuttosto mi ammazzo da solo con la candeggina o mi<br />
sparo un colpo in testa, ma non voglio finire in un ospizio. Non sono ancora rincoglionito,<br />
penso e me la cavo benissimo da solo...”<br />
“É verissimo,” rispose Attilio “ma infatti non è un ospizio. É una struttura che hanno fatto<br />
da poco e vuole dare una mano a tutte le persone che fanno fatica, soprattutto gli anziani.<br />
Non ti trattano come un deficiente, papà; sanno cosa fare.”<br />
“E perché mi volete mandare lì?”<br />
“Perché siamo in pericolo. La piena del Po <strong>di</strong>struggerà tutto e se rimaniamo qui, moriamo<br />
tutti insieme appassionatamente. Le ragazze hanno trovato dei posti dove stare, io pure e<br />
anche Angelo; ma tu,dove andrai?”<br />
Arca<strong>di</strong>o guardò altrove. Effettivamente, non aveva riflettuto particolarmente sul rischio che<br />
la popolazione dovesse evacuare. E dato che avrebbe dovuto andare via, dove avrebbe<br />
potuto farsi ospitare?<br />
“Posso andare dal Corso...”<br />
“Dobbiamo andare via da Lido Libero e <strong>di</strong>ntorni” fece Amelia “Non ci deve essere nessuno<br />
in tutta la zona. Non conosci qualcuno sul milanese,ad esempio?”<br />
Pensò per qualche secondo. Tutte le sue conoscenze erano relegate alla minuscola realtà<br />
<strong>di</strong> Costa Martinello e Lido Libero, tranne i me<strong>di</strong>ci, che erano <strong>di</strong> Cremona. Ma al <strong>di</strong> là della<br />
citta<strong>di</strong>na, non conosceva più nessuno; erano trentʼanni che non si muoveva da Lido.<br />
Attilio sospirò ed agitò i fogli che aveva in mano. Aveva sempre avuto la roba <strong>di</strong><br />
gesticolare come un mimo, non riusciva a stare fermo nemmeno un secondo, il che<br />
innervosiva moltissimo il padre.<br />
“Ecco,<strong>di</strong>cevo questo. Non cʼè nessuno <strong>di</strong>sposto ad ospitarti, non per cattiveria,<br />
ovviamente, è questione <strong>di</strong> posti... il S. Pancrazio è lʼunica soluzione, è perfetta. Ha<br />
duecento posti nel reparto anziani e costa € 300 allʼanno. É una miseria per quello che<br />
fanno”<br />
Subito Arca<strong>di</strong>o si allarmò<br />
“Cosa vuol <strong>di</strong>re, che mi volete tener dentro finché non crepo?”