TLS Newsletter 11 marzo 2011 - PwC

N° 3
Anno 5
www.pwc.com/it
PwC Tax & Legal Services (TLS)
TLS Newsletter
11 marzo 2011

Mensile di aggiornamento in materia legale e fiscale
Pubblicato e distribuito gratuitamente
Registrazione presso il Tribunale di Milano n. 760 in data 11 dicembre 2006
Legal & Tax monthly newsletter
Published and distributed free of charge
Registration before the Court of Milan n. 760 dated December 11, 2006
© Copyright 2011 - TLS Associazione Professionale di Avvocati e Commercialisti
La presente newsletter non costituisce parere professionale ed il relativo contenuto ha esclusivamente carattere
informativo.
Gli articoli contenuti nella presente newsletter non possono essere riprodotti senza la preventiva espressa autorizzazione
di TLS. La citazione o l’estrapolazione di parti del testo degli articoli è consentita a condizione che
siano indicati gli autori e i riferimenti di pubblicazione sulla TLS Newsletter.
© Copyright 2011 - TLS Associazione Professionale di Avvocati e Commercialisti
This newsletter is not intended as a professional advice and its content is for information purposes only.
The articles contained in this newsletter cannot be reproduced without prior written approval of TLS. Mentions
or quotations on parts of the text of the articles are allowed, provided that authors and publication references on
TLS Newsletter are indicated.
TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 2

Indice - Index Pag.
1. Il trattamento fiscale della plusvalenza derivante da un’operazione di sale and lease back
The tax treatment of the capital gain arising from a sale and lease back
(Leonardo Penna - Paolo Sommi) 5
2. Abuso del diritto e deposito “simulato” di beni provenienti da Paesi extra-Ce:
ulteriori considerazioni alla luce della sentenza Weald Leasing
Abuse of law and “simulated” storage of imported goods: further considerations following
to the Weald leasing decision
(Francesco Pizzo) 11
3. La Consob aggiorna la disciplina degli shareholders’ rights
Consob amends rules on shareholders’ rights
(Salvatore Cuzzocrea - Antonio Virgallita) 13
4. Comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto,
di importo non inferiore a tremila Euro
Telematic transmission regarding relevant operations for value added tax purposes,
for an amount non inferior to three thousand Euros
(Davide Guerini – Damiano Bonazzo) 15
5. Operativita’ della nuova norma in materia di compensazioni
The new rule regarding the offset is in force
(Marta Primavesi) 19
6. Licenziamenti collettivi: meno vincoli se la riduzione del personale riguarda l’intero
complesso aziendale
Collective Redundancy: fewer constrains if the reduction of staff concerns the whole company
(Luca Saglione- Erika Ferri) 23
7. La detassazione dei premi di produzione
Tax relief on productivity bonuses
(Nicla Cimmino – Carmen Ettorre) 25
8. Le modifiche al codice dell’Amministrazione Digitale
Amendments to the Digital Administration Code
(Filippo Zucchinelli - Martina Pivetti) 29
9. Riforma della tassazione dei fondi comuni di investimento e delle SICAV di diritto italiano
New tax regime for Italian investment funds and SICAVs
(Marco Vozzi) 33
10. Nuovo regime fiscale per gli italiani persone fisiche che partecipano a organismi di investimento
collettivo del risparmio di diritto estero non armonizzati
New tax regime for Italian individual investors in EU and EEA non-UCITS funds
(Marco Vozzi) 35
11. Nuova disciplina degli intermediari finanziari
New Rules on Financial Intermediaries
(Ivana Genestrone - Maddalena Arcelloni) 37
3 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

12. La Cassazione si esprime nuovamente in merito all’abuso del diritto in materia tributaria
Another Supreme Tax Court decision on the abuse of law principle relevant to the tax matter
(Claudio Valz - Mia Pasini) 41
13. Archivio VIES: nuove procedure autorizzative
Archive VIES: news rules for the inclusion
(Leonardo Penna – Manuela Sorbara) 45
14. Milleproroghe e i principi contabili internazionali IAS/IFRS
The “Milleproroghe” bill and the international accounting principle IAS/IFRS
(Alessandro Catona)
15. Decreto “Milleproroghe”: conversione delle imposte anticipate per le banche
e gli enti finanziari
The “Milleproroghe” Bill: conversion of deferred tax assets for banks and financial companies
(Alessandro Catona) 49
TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 4
7

Il trattamento fiscale della
plusvalenza derivante da una
operazione di sale and lease back
(Leonardo Penna – Paolo Sommi)
La sentenza n. 5 emessa il 12 gennaio 2011 dalla Commissione
Tributaria Provinciale di Modena conferma
l’attualità della tematica relativa al trattamento fiscale,
ai fini delle imposte dirette IRES e IRAP, delle operazioni
di sale and lease back (o vendita con retro-locazione
finanziaria).
Tale interesse (confermato da due recenti pronunce
dell’Amministrazione finanziaria) può essere, in parte,
imputato all’attuale crisi economica, che spinge le imprese
a ricercare fonti di finanziamento diverse da quelle
“tradizionali”.
Il sale and lease back si presenta, infatti, come alternativa
rispetto al contratto di mutuo con ipoteca su
immobile, traducendosi, in sostanza, nella vendita
dell’immobile di proprietà dell’impresa ad una società di
leasing (“sale”) e nella successiva immediata stipula di
un contratto di leasing (“lease back”) tra l’acquirente e la
cedente.
Le caratteristiche del sale and lease back hanno in
passato indotto la Corte di Cassazione (cfr. sentenza
n. 4612/1998) a qualificarlo come un contratto atipico
avente causa di finanziamento.
Il lay-out dell’operazione di sale and lease back comporta
che, nel caso in cui il prezzo di vendita dell’immobile alla
società di leasing risulti maggiore del valore di iscrizione
nella contabilità dell’impresa cedente, si origina una
plusvalenza in capo a quest’ultima.
Nel seguito, dopo aver offerto una sintetica esposizione
degli effetti contabili del sale and lease back, si affronterà
la tematica tributaria relativa al trattamento della
plusvalenza derivante da tale operazione, descrivendo,
inoltre, gli orientamenti espressi nella citata pronuncia
di merito.
Trattamento contabile
Dal punto di vista contabile, il trattamento dell’operazione
in esame dipende dai principi contabili utilizzati dalla
società.
Nel caso di imprese che adottano i principi contabili
nazionali, la disciplina della plusvalenza conseguente
alla stipula del contratto di sale and lease back è rinvenibile
nell’articolo 2425-bis, comma 4, Codice Civile,
secondo il quale: “Le plusvalenze derivanti da operazioni
di compravendita con locazione finanziaria al venditore
sono ripartite in funzione della durata del contratto di
locazione”.
The tax treatment of the capital
gain arising from a sale and lease
back
(Leonardo Penna – Paolo Sommi)
Case law n. 5 issued on January 12th, 2011 by Modena
Provincial Tax Court confirms that the tax regime to be applied
(for direct taxes – IRES and IRAP – purposes) to sale
and lease back is a very up-to-date theme.
Such interest (confirmed by two recent circular letters issued
by Italian Tax Authorities) can be partially due to the
present economic crisis, that drives companies to look for
sourced of financing different from the “traditional” ones.
Indeed, sale and lease back can be considered as an alternative
to the mortgage loan, because it consists in the sale of
the real estate owned by the company to a leasing company
and in the subsequent signing of a leasing agreement
between the purchaser and the seller.
Taking into consideration its features, the Italian Court
of Cassation (Case law n. 4612/1998), qualified sale and
lease back as a contract having a financial scope.
The lay-out of sale and lease back involves that, if the sale
price of the real estate is higher than its book value, a capital
gain arises for the selling company.
Hereinafter, after summarizing the accounting effects of
sale and lease back, it will be analyzed the tax treatment of
the capital gain arising from this transaction, explaining
also the trend expressed by the case law mentioned above.
Accounting treatment
From an accounting standpoint, the treatment of sale and
lease back depends on the accounting principles (GAAP)
used by the company.
If the company applies the Italian GAAP, the capital gain
arising from sale and lease back is ruled by article 2425bis,
paragraph 4, of the Italian Civil code, which states
that: “Gains deriving from purchase and sale transactions
with financial lease to the seller are allocated depending on
the duration of the lease contract”.
5 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

Con riferimento ai soggetti c.d. IAS adopter, la disciplina
di riferimento deve essere ricercata nel paragrafo 59
dello IAS 17, che così recita: “Se un operazione di vendita
e retro locazione corrisponde a un leasing finanziario,
eventuali eccedenze del corrispettivo di vendita rispetto
al valore contabile non devono essere rilevate immediatamente
come proventi del venditore-locatario. La
loro rilevazione, invece, deve essere differita e imputata
lungo la durata del leasing”.
Dal punto di vista pratico, i soggetti IAS adopter hanno
dato corso a tale disposizione ricorrendo a due tecniche
contabili:
• la prima, più diffusa, consiste nella rilevazione della
plusvalenza all’atto della cessione del bene, con successiva
iscrizione in bilancio (a seguito della stipula del contratto
di leasing) al maggior valore di cessione, e quindi
riscontando la plusvalenza lungo la durata del contratto
di locazione finanziaria;
• la seconda consiste nell’imputazione della plusvalenza
a graduale riduzione del debito per canoni lungo la durata
del contratto di leasing.
E’, quindi, possibile osservare che, dal punto di vista
contabile, tanto i principi contabili nazionali quanto gli
IAS contemplano una rilevazione della plusvalenza derivante
dal sale and lease back ricorrendo al criterio del
pro-rata temporis, in funzione della durata del contratto
di locazione finanziaria.
Trattamento fiscale
Dal punto di vista fiscale, il trattamento della plusvalenza
emergente nel contesto di un’operazione di sale and
lease-back non presenta particolari problematiche per
quanto riguarda i soggetti IAS adopter.
Infatti, l’osservanza del principio di “derivazione rafforzata”
(risultante dalla lettura incrociata dell’articolo 83
del TUIR e del D.M. 1° aprile 2009, n. 48) implica che il
trattamento contabile dell’operazione assume rilevanza
anche ai fini fiscali. Ne consegue che, per i soggetti IAS
adopter, la plusvalenza deve essere ripartita, anche dal
punto di vista fiscale, nei vari periodi d’imposta di durata
del contratto di leasing.
Più problematica appare l’individuazione del corretto
trattamento fiscale da riservare alla plusvalenza in esame
con riferimento ai soggetti che adottano gli standard
nazionali.
Sul tema, precedentemente all’indirizzo adottato nella
citata sentenza di merito, era possibile rinvenire due
orientamenti contrastanti nel seguito brevemente illustrati.
With reference to IAS adopters, the matter is ruled by
paragraph 59 of IAS 17, which provides that: “If a sale
and lease back transaction results in a finance lease, any
excess of sales proceeds over the carrying amount shall
not be immediately recognised as income by a sellerlessee.
Instead, it shall be deferred and amortised over
the lease term”.
IAS adopters applied such principle by using two accounting
methods:
• the first one, largely used, consists in booking the capital
gain when the sale takes place, with the subsequent
booking of the real estate (in consequence of the signing
of the leasing agreement) at the higher sale value, and
then discounting the capital gain over the duration of the
leasing agreement;
• the second one consists in charging the capital gain in
gradual reduction of the debt through the leasing company
over the duration of the leasing agreement.
Therefore, it is possible to remark that, from and accounting
standpoint, both Italian GAAP and IAS provide
that the capital gain of sale and lease back shall be discounted
(pro-rata temporis method) over the duration
of the leasing agreement.
Tax treatment
From a tax perspective, the treatment of the capital gain
arising from lease back does not involve specific issues for
IAS adopters.
Indeed, having in mind the principle according to which
the taxable basis of IAS adopters is substantially determined
according to the income statement result (so called
“derivazione rafforzata”, as provided by article 83 of
Consolidated Income Tax Act – CITA - and Ministerial
Decree n. 48 issued on April 1st, 2009), the accounting
treatment of the capital gain is recognized also for tax
purposes. In consequence, for IAS adopters, the taxation
of the capital gain shall be discounted over the duration
of the leasing agreement.
More problematic is the tax treatment of the capital gain
for taxpayers which apply Italian GAAP.
On the matter, before the abovementioned judgment by
the Modena Provincial Tax Court, two conflicting trends
existed: they are analyzed in the following.
TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 6

1. La posizione dell’Agenzia delle Entrate
Recentemente, l’Agenzia delle Entrate ha avuto modo
di pronunciarsi sul trattamento fiscale da riservare alle
plusvalenze realizzate nel contesto di un’operazione di
sale and lease back in due occasioni con la Risoluzione
n. 237/E, del 25 agosto 2009, e la successiva Circolare n.
38/E, del 23 giugno 2010.
In entrambi i casi, l’Amministrazione Finanziaria ha
ritenuto tassabile ai sensi dell’articolo 86 TUIR la plusvalenza
realizzata nel contesto di un’operazione di sale and
lease back.
Ne consegue che la plusvalenza sarà tassata immediatamente
nell’esercizio di cessione dell’immobile o, sussistendone
i requisiti (possesso del bene da almeno tre
anni), in quote costanti su un massimo di cinque esercizi;
e ciò a prescindere dal fatto che, dal punto di vista contabile,
la plusvalenza sia imputata a conto economico con
il criterio pro-rata temporis in funzione della durata del
contratto di locazione finanziaria.
Per completezza, si rileva che, nella Circolare n. 38/E,
l’Agenzia delle Entrate ha precisato che, in maniera
speculare rispetto alla plusvalenza, anche l’eventuale minusvalenza
derivante da un’operazione di sale and lease
back risulterà deducibile, ai sensi dell’articolo 101 TUIR,
nell’esercizio in cui si verifica la cessione dell’immobile,
limitatamente a quanto imputato a conto economico.
2. La posizione della dottrina
In senso contrario rispetto a quanto osservato dall’Agenzia
delle Entrate risulta orientata la maggioranza della
dottrina, che propende, infatti, per una tassazione della
plusvalenza coerente con la sua imputazione a conto
economico e, di conseguenza, in funzione della durata
del contratto di leasing.
In questo senso si è espressa, tra l’altro, l’Unione Nazionale
dei Giovani Dottori Commercialisti, nella Circolare
n. 2, del 23 gennaio 2007.
Tra le argomentazioni utilizzate dalla dottrina a supporto
della propria tesi si segnalano le seguenti:
(a) il trattamento fiscale della plusvalenza sostenuto
dall’Agenzia delle Entrate comporta uno sfasamento
temporale tra la rilevanza fiscale del costo (la quota capitale
del canone di leasing) e la componente reddituale
rettificativa (la plusvalenza), non consentendo il rispetto
del principio di contrapposizione (per correlazione) tra
componenti positivi e negativi di reddito;
(b) la tassazione immediata, in capo ai soggetti che
adottano i principi contabili nazionali, della plusvalenza
derivante da un’operazione di sale and lease back comporta
una disparità di trattamento rispetto ai soggetti
IAS adopter che beneficiano di una “rateazione” lungo il
periodo di durata del leasing;
1. The point of view of the Italian Tax Authorities
Recently, the Italian Tax Authorities issued two circular
letters (n. 237/E issued on August 25th, 2009 and n. 38/E
issued on June 23rd, 2010) about the tax treatment of the
capital gain arising from sale and lease back.
In both cases, the Italian Tax Authorities stated that such
capital gain shall be taxed according to article 86 of CITA.
Which means that the capital gain shall be taxed immediately
in the fiscal year in which the real estate is sold or, if the
relevant requirements are met (i.e. the real estate is owned
for at least three years), in no more than five yearly steady
installments; and this despite of the accounting treatment
which consists in the discounting of the capital gain over
the duration of the leasing agreement.
For sake of completeness, it is opportune to point out that,
in circular letter n. 38/E, the Italian Tax Authorities stated
that, as it happens with reference to the capital gain, also
the eventual loss relevant to sale and lease back, can be
deduced according to article 101 of CITA, i.e. in the fiscal
year in which the real estate is sold and within the limit of
the loss booked in the income statement.
2. The point of view of Italian Scholars
The majority of Italian scholars supported a trend different
from the one by Italian Tax Authorities. According to uch
trend, the capital gain arising from sale and lease back
shall be taxed as it is booked in the in the income statement,
i.e., by discounting it over the duration of the leasing
agreement.
Also the Association of Young Chartered Accountants
supported such interpretation in its circular n. 2 issued on
January 23rd, 2007.
The main reasoning used in order to support such theory
can be summarized as follows:
(a) the trend supported by the Italian Tax Authorities involves
a distortion between the tax relevance of the cost (leasing
rents) and of the relevant income (the capital gain):
therefore costs are not matched with the relevant income;
(b) if the taxpayers which adopt Italia GAAP are immediately
taxed with reference to a capital gain arising from sale
and lease back, it involves a discrimination if compared
with the tax treatment applied to IAS adopters, which benefit
from a taxation by installments of the same capital gain;
7 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

(c) il sale and lease back rappresenta un contratto continuativo
con corrispettivi a carattere periodico che, in
base all’articolo 109, comma 2, lettera b), TUIR, devono
essere rilevati alla data di maturazione. La natura
finanziaria di tale operazione fa sì che la maturazione
dei relativi corrispettivi debba avvenire parallelamente a
quella degli interessi passivi, quindi, lungo la durata del
contratto di leasing.
L’orientamento espresso dalla CTP di Modena
L’orientamento espresso dalla Commissione Tributaria
Provinciale di Modena sposa, nella sostanza, le posizioni
assunte dalla dottrina, respingendo la tesi dell’Agenzia
delle Entrate contenuta nei documenti di prassi sopra
citati.
I giudici di merito, infatti, nell’accogliere le argomentazioni
del ricorrente (soggetto non IAS), hanno sostenuto
la tesi secondo cui la plusvalenza frutto dell’operazione
di sale and lease back posta in essere dal contribuente
va assoggettata ad imposizione in maniera graduale,
secondo la ripartizione temporale di cui all’articolo
2425-bis, Codice Civile, quindi in funzione della durata
del contratto di leasing.
Viene conseguentemente respinta la tesi dell’Ufficio
impositore che chiedeva la tassazione della plusvalenza
in ossequio alle disposizioni contenute nell’articolo 86,
TUIR.
Sul piano giuridico, la Commissione motiva la propria
decisione osservando che: “Il lease back è un negozio
diverso, più complesso, di una mera cessione a titolo
oneroso”, in quanto la sua principale causa è finanziaria.
L’operazione rappresenta, quindi, un unicum, non scindibile
in due parti (vendita e locazione finanziaria) dotate
di autonomia.
Sulla scorta di tale principio, i giudici osservano che
“non pare lecito restringere il più complesso ed articolato
negozio di lease back nella categoria delle cessioni a
titolo oneroso”, con la duplice conseguenza che:
(a) alla fattispecie in esame non potrà applicarsi l’articolo
86, TUIR, in quanto disposizione avente ad oggetto le
cessioni “semplici” di beni;
(b) la tassazione della plusvalenza avverrà in coerenza
con il criterio contabile fissato dall’articolo 2425-bis,
Codice Civile, che ne prevede la ripartizione in funzione
della durata del contratto di leasing.
La sentenza in rassegna assume, poi, maggiore significato
se si considera che il caso sottoposto al vaglio dei
giudici riguardava un soggetto non IAS che, nel contabilizzare
gli effetti dell’operazione di sale and lease back,
aveva scelto il metodo finanziario (contemplato nello IAS
17) e non quello patrimoniale (previsto dall’OIC 16 per i
soggetti che adottano standard contabili nazionali).
(c) sale and lease back is an on-going contract which involves
recurring considerations that, according to article 109,
paragraph 2, letter b) of CITA, shall be booked and taxed
when they accrue. The financial nature of the transaction
involves that the relevant income (the capital gain) shall be
taxed consistently with interest charges, therefore over the
duration of the leasing agreement.
The trend supported by Modena Tax Court
The trend expressed by Modena Provincial Tax Court
supports, substantially, the theory by scholars, rejecting the
one affirmed by Italian Tax Authorities, as described above.
The judges, indeed, accepted the reasons of the taxpayer
(not IAS adopter), and affirmed that the capital gain
arising from sale and lease back shall be taxed over the duration
of the leasing agreement, according to the provisions
of article 2425-bis of the Italian Civil Code.
The theory by the Italian Tax Authorities, which required
the taxation of the capital gain according to article 86 of
CITA, was consequently rejected.
The Tax Court supports its statement by arguing that sale
and lease back is a transaction which is different and more
complex than a mere sale, because its main scope is a financial
one. Therefore, the transaction cannot be split (sale
and, separately, leasing).
Basing upon such principle, the judges state that it is not
possible to qualify sale and lease back (which is a complex
transaction) as a mere sale. As a consequence:
(a) it is not possible to apply to sale and lease back article
86 of CITA, because this latter can be applied only in the
case of a mere sale;
(b) the taxation of the capital gain takes place according to
the accounting principle provided by article 2425-bis of the
Italian Civil Code, which sets forth its discounting over the
duration of the leasing agreement.
The case law under analyses is interesting also because it
refers to a taxpayer which adopted the Italian GAAP, that,
in booking the effects of sale and lease back, had used
the “financial method” (provided by IAS 17) and not the
“patrimonial” one (provided by OIC 16 for Italian GAAP
adopters).
TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 8

La Commissione, infatti, ha convalidato anche sotto questo
punto di vista la condotta del contribuente, osservando
che né le indicazioni fornite dall’OIC, né il disposto
dell’articolo 2427, n. 22), Codice Civile, possono rappresentare
una preclusione per il contribuente non IAS
all’adozione del metodo finanziario per rappresentare gli
effetti di un’operazione di sale and lease back.
La conseguenza di questa impostazione è che viene
riconosciuta la deducibilità, in capo al contribuente,
delle quote di ammortamento dell’immobile oggetto di
cessione e successiva retro-locazione finanziaria.
Conclusioni
In merito all’ultima affermazione della Commissione,
in merito alla possibilità, per un soggetto non IAS, di
ricorrere alla contabilizzazione del leasing ricorrendo
al metodo “finanziario”, va osservato che, essendo i fatti
oggetto della controversia risalenti al 2005, le conclusioni
raggiunte dai giudici su tale ultimo aspetto si fondano
su una disposizione, l’articolo 102, comma 7, TUIR,
oggetto di successiva modifica ad opera della Finanziaria
2008 (Legge n. 244/2007).
Pertanto, non è da escludere una possibile diversa lettura
della vicenda da parte di successiva giurisprudenza, alla
luce delle disposizioni attualmente vigenti.
In conclusione, l’incertezza sulla materia, nella quale si
incontrano e scontrano le posizioni dell’Amministrazione
finanziaria, della dottrina e, da ultimo, della giurisprudenza,
nonché l’interesse che il contratto di sale and lease
back (quale forma alternativa di finanziamento) sta
assumendo tra gli operatori, rendono opportuno al più
presto un intervento normativo dedicato, che disciplini
in maniera univoca il trattamento fiscale da riservare a
questa fattispecie negoziale.
Indeed, the Tax Court approved totally the behaviour of the
taxpayer by stating that neither the explanations provided
by Italian GAAP, nor the provisions by article 2427, n. 22
of Italian Civil Code, can be considered as a prohibition for
the taxpayer to adopt the “financial method” in booking the
effects of sale and lease back in its accounts.
The consequence of such statement is that the taxpayer can
deduct from its taxable basis the amortization calculated
over the value of the real estate which has been sold and
then leased back.
Conclusions
With reference to the last statement by the Tax Court,
relevant to the application, by a taxpayer not IAS adopter,
of the financial method to book the effects of sale and lease
back, it may be opportune to point out that the facts object
of the judgment occurred on fiscal year 2005 and that the
conclusions of the judges were based upon article 102, paragraph
7 of CITA, which has been modified starting from
January 2008 (due to law n. 244/2007).
As a consequence, it is not possible to exclude a different
position in the future by other Tax Courts, with reference
to facts occurred after the entering into force of the new tax
rules.
In conclusion, the uncertainty about the matter and the
raising interest by companies with reference to sale and
lease back as a source for financing the business, are valid
arguments to deem opportune the issuing, by the legislator,
of specific rules which can clearly discipline the matter.
9 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 10

Abuso del diritto e deposito
“simulato” di beni provenienti da
Paesi extra-Ce: ulteriori considerazioni
alla luce della sentenza
Weald Leasing
(Francesco Pizzo)
Come già analizzato in occasione dell’articolo pubblicato
sulla TLS Newsletter n.12/2010 (“Abuso del diritto
e deposito simulato di beni provenienti da paesi extra
- CE”), l’Agenzia delle Dogane è intervenuta sul concetto
di Deposito IVA soffermandosi sui c.d. Depositi simulati.
In questa sede vengono effettuate ulteriori considerazioni
alla luce della recente “Sentenza Weald Leasing”,
C-103/09, della Corte di Giustizia Europea, del 22
dicembre 2010, avente ad oggetto alcune operazioni di
leasing, effettuate da un gruppo societario, che denotavano,
fra gli altri, lo scopo di differire l’onere fiscale
dell’IVA indetraibile. Pronunciandosi sul contrasto di tali
operazioni con la Direttiva IVA, la Corte si è soffermata
a rimarcare i presupposti e le caratteristiche di una condotta
abusiva.
Sul punto, ad avviso dell’Agenzia delle Dogane, configurerebbe
abuso del diritto l’introduzione della merce
in deposito senza una sottostante ragione economica,
tranne l’intento di evitare il pagamento dell’imposta in
dogana.
Secondo l’Agenzia, il deposito simulato configura
l’ipotesi di abuso del diritto in quanto “si pone in essere
un’operazione, senza una valida ragione economica, il
cui scopo è essenzialmente l’ottenimento di un vantaggio
fiscale”.
Nel caso dei depositi IVA, tuttavia, il contribuente, che
effettua l’immissione in libera pratica della merce importata
introducendola nel deposito, non ottiene un vantaggio
fiscale bensì finanziario consistente nella possibilità
di differire il momento di assolvimento dell’imposta
all’estrazione dei beni dal deposito. Tale vantaggio si tradurrebbe,
pertanto, in un miglioramento della gestione
della tesoreria e non in un beneficio fiscale inteso come
indebito risparmio di imposta. Lo scopo del contribuente,
in questa fattispecie, è quello di razionalizzare la
propria gestione finanziaria, non essendovi una pratica
abusiva nel differimento dell’assolvimento dell’imposta
ad un momento successivo, bensì una scelta di “conduzione
degli affari fra più possibili opzioni ammissibili
sotto il profilo giuridico” (si veda, su questo aspetto,
Commissione Tributaria Provinciale di Pisa, n. 243 del 14
Dicembre 2009).
Nella pronunzia relativa al caso Weald Leasing (sentenza
22 Dicembre 2010, Causa C-103/09) la Corte di Giustizia
esclude che un mero beneficio finanziario, purché
l’imposta venga integralmente corrisposta, costituisca un
indebito “vantaggio fiscale”, contrario alla direttiva IVA.
Abuse of law and “simulated”
storage of imported goods:
further considerations following
to the Weald leasing decision
(Francesco Pizzo)
As already analyzed in the article published on TLS Newsletter
no. 12/2010 (“Abuse of Law and VAT warehouse:
“simulated” storage of imported goods”), the Custom
Agency intervened on the concept of VAT warehouse, with
particular reference to the so-called “simulated” VAT warehouses.
Further comments follow on the basis of the recent
decision of the “Weald leasing” case, C-103/09, by the
European Court of Justice, released on December 22, 2010.
The case referred to some leasing transactions carried out
by a group of companies, with the aim, among others, of
deferring and distributing the non-deductible VAT cost. In
the case at hand, saying over the contrast of such transactions
with the VAT directive, the Court pointed out the
elements and characteristics of abusive behaviours.
According to the Custom Authorities the introduction of
the goods into the warehouse without any real economic,
except for avoiding the VAT payment at the custom, would
set up an abuse of law.
According to the Custom Agency, the “simulated” VAT warehouse
set up a hypothesis of “abuse of law”, since a transaction
is carried out without any valid economic reason,
with the essential aim of obtain a tax advantage.
In the case of Vat warehouses, however, the taxpayer that
release the goods into free circulation, does not obtain a
tax advantage, but rather a financial one which consist in
the possibility of deferring the tax point at the moment of
the extraction of the goods from the warehouse. Such an
advantage would result in a financial improvement, which
does not constitute an undue tax benefit. The taxpayer’s
aim, in such a case, is to rationalize its cash management,
and the mere deferral of the tax point does not represent
an abusive behavior, but a “legitimate management choice
among different acceptable options from a legal point
of view” (see Tax Court of Pisa, no. 243 of December 14,
2009).
In its decision concerning Weald Leasing case (dated December
22, 2010, Case C-103/09) the Court of Justice itself
excluded that a mere financial benefit, given that VAT is
paid in full, constitute an undue “tax advantage”, contrary
to the VAT directive.
11 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

Infine, la Corte di Giustizia ha ribadito ancora una volta
che la contestazione dell’esistenza di un comportamento
abusivo non deve condurre ad una sanzione, per la quale
sarebbe necessario un fondamento normativo chiaro e
univoco.
Con la Weald Leasing la Corte ha, anzi, ulteriormente
previsto la non comminabilità di sanzioni nel caso di
contestazione di operazioni abusive, evidenziando la
necessità che “dette operazioni siano ridefinite in maniera
da ristabilire la situazione quale sarebbe esistita in
assenza degli elementi che hanno natura abusiva”.
Pertanto, l’Amministrazione nazionale, ancorché ravvisasse
un utilizzo improprio dei depositi IVA sotto il profilo
dell’abuso del diritto, dovrebbe ristabilire la situazione
non abusiva che, nel caso specifico, non porterebbe
comunque ad un recupero di imposta per l’Erario.
Finally, the European Court of Justice stated once again
that a finding of abusive practice must not lead to a penalty,
for which a clear and unambiguous legal basis would be
necessary.
In Weald Leasing decision, rather, the Court further remarked
that no penalties may be imposed, but “transactions
involved in an abusive practice must be redefined so as
to re-establish the situation that would have prevailed in
the absence of the transactions constituting that abusive
practice”.
Therefore, the national Tax Authorities - although an
improper use of VAT warehouse is found - shall re-establish
the non-abusive situation which, in such a case, would not
lead to tax recovery for the treasury.
TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 12

La Consob aggiorna la disciplina
degli shareholders’ rights
(Salvatore Cuzzocrea – Antonio Virgallita)
Come noto, il D. Lgs. 27 gennaio 2010, n. 27, entrato in
vigore in diversi periodi dell’anno scorso, ha introdotto
rilevanti novità nella disciplina delle società per azioni
quotate, in attuazione della Direttiva 2007/36/CE (cd.
shareholders’ rights), modificando diverse norme del D.
Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (cd. Tuf) ed alcuni articoli
del Codice Civile (libro V, titolo V, capo V).
Tali novità hanno reso necessario un conseguente
adeguamento della normativa di secondo livello, ed in
particolare l’intervento della Consob sul Regolamento
Emittenti, avvenuto con la Delibera n. 17592, del 14
dicembre 2010, che ha introdotto nuove disposizioni in
materia di informazione societaria, identificazione dei
soci, deleghe di voto, nonché voto per corrispondenza e
in via elettronica.
In particolare, per quanto riguarda il tema dell’informazione
societaria, è stato sostanzialmente generalizzato
l’obbligo delle società quotate di mettere a disposizione
del pubblico, presso la sede sociale, sul sito internet e
con le altre modalità previste dal Capo I del Regolamento
Emittenti, una serie di comunicazioni, informazioni
e delibere connesse agli avvenimenti più rilevanti
nella “vita” della società. Tra le altre, si evidenziano le
comunicazioni in tema di fusione, scissione, acquisto
o alienazione di azioni proprie, aumento di capitale sociale
tramite conferimenti in natura, aumento di capitale
sociale con esclusione o limitazione del diritto di opzione
nonché tutte le delibere delle assemblee ordinarie e
straordinarie.
Con riferimento alle novità in materia di identificazione
degli azionisti tramite la società di gestione accentrata,
previste dal nuovo articolo 83-duodecies, Tuf, la Delibera
Consob n. 17592/2010 ha introdotto l’articolo 133bis,
al fine di regolare la ripartizione dei costi connessi a
tale eventualità.
Più precisamente:
• il comma 1 stabilisce che, nel caso in cui la richiesta
di identificazione ex articolo 83-duodecies, sia prevista
dallo statuto della società, è necessario che lo stesso
disciplini anche i criteri di ripartizione dei costi, qualora
la richiesta sia effettuata dai soci ai sensi del comma 3
del medesimo articolo.
• Il comma 2 sancisce che, qualora la richiesta venga
avanzata dai soci nei sei mesi successivi alla chiusura
dell’esercizio sociale, e comunque prima dell’assemblea
ordinaria annuale (volta all’approvazione del bilancio
d’esercizio), e non sia stata effettuata alcuna richiesta
analoga nello stesso periodo, la società è obbligata a
sostenere per intero i relativi costi.
Consob amends rules on shareholders’
rights
(Salvatore Cuzzocrea – Antonio Virgallita)
As known, Legislative Decree n. 27 dated January 27,
2010, become effective in different periods of the last
year, has introduced significant news in the listed companies
law, implementing the Directive 2007/36/EC (i.e.
shareholders’ rights) and amending several provisions
of Legislative Decree n. 58 dated February 24, 1998 (i.e.
Consolidated Law on Finance - “Tuf”) and some Sections of
the Italian Civil Code (Book V, Title V, Chapter V).
Such amendments have rendered necessary a consequent
updating of the second degree regulations, and in particular
the Consob intervention on the Regulation on Issuers
by means of Resolution n. 17592 dated December 14,
2010, which has introduced new provisions on company
information, shareholders’ identification, voting delegation,
as well as postal and electronic voting.
In particular, as far as concerns the company information
matter, it has been substantially generalized the listed
companies’ obligation to make available to the public, at
the registered office, on the website and in accordance with
the other modalities provided for by Chapter I of Regulation
on Issuers, a set of disclosures, information and
resolutions connected to the most important events of the
company’s “life”. Among others, we highlight the disclosures
in case of merger, spin-off, purchase and sale of own
shares, corporate capital increase by means of contribution
in kind, corporate capital increase with exclusion or
restriction of the option right, as well as all the resolutions
of the ordinary and extraordinary shareholders’ meetings.
With reference to the amendments on shareholders’ identification
by means of the central securities depository,
provided for by the amended Section 83-duodecies, Tuf,
the Consob Resolution n. 17592/2010 has introduced
Section 133-bis, in order to regulate the costs distribution
connected to such possibility.
More precisely:
• paragraph 1sets forth that should the request of identification,
pursuant to Section 83-duodecies, be provided for
by the company’s by-laws, the same shall also discipline
costs distribution criteria, in case such a request is put
forward by the shareholders pursuant to paragraph 3 of
the same Section.
• Paragraph 2 provides for that, should the request be put
forward by the shareholders within six months following
the end of the financial year, and however, prior to the
yearly shareholders meeting (aimed at the approval of the
yearly financial statements), in lack of any similar request
in the same period, the company has to fully support the
relevant costs.
13 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

• Il comma 3 precisa che, qualora lo statuto della società
non preveda alcun criterio di ripartizione dei costi,
tali oneri saranno interamente a carico dell’emittente;
tuttavia, fino alla prima assemblea ordinaria annuale
successiva alla sua entrata in vigore, i costi relativi alle
richieste di cui all’articolo 133-bis, comma 2, sono posti
interamente a carico dei soci richiedenti, ove lo statuto
non disponga diversamente.
Per quanto riguarda la nuova figura del rappresentante
degli azionisti, che salvo diversa previsione statutaria
deve essere nominato e identificato dalla società nell’avviso
di convocazione di ciascuna assemblea affinché i
soci possano conferirgli deleghe con istruzioni di voto,
la Consob ha disciplinato le modalità di espressione del
voto delegato a tale soggetto. In particolare, il rappresentante,
che non si trovi in alcuna delle condizioni di
conflitto di interessi previste dall’articolo 135-decies,
Tuf, potrebbe, ove espressamente autorizzato dal socio,
esprimere un voto difforme da quello indicato nelle
istruzioni fornitegli, qualora si verifichino circostanze di
rilievo, ignote al momento del rilascio della delega e non
tempestivamente comunicabili al delegante, tali da far
ritenere che, ove da questi conosciute, sarebbero state
approvate, ovvero nel caso in cui siano state modificate
le proposte di deliberazione sottoposte all’assemblea.
In tali casi, il rappresentante avrà comunque l’obbligo di
comunicare all’assemblea i voti espressi in modo difforme
o in assenza di istruzioni oltre alle motivazioni di tali
condotte.
In ultimo, il provvedimento della Consob ha disciplinato
in maniera più dettagliata la partecipazione degli azionisti
all’assemblea con mezzi elettronici, a seguito delle
modifiche operate all’articolo 2370, Codice Civile. A
questo proposito, il nuovo articolo 143-bis, Regolamento
Emittenti, ha stabilito che lo statuto delle società possa
consentire l’utilizzo dei mezzi elettronici in una delle
seguenti forme:
- trasmissione in tempo reale dell’assemblea;
- intervento in assemblea da una diversa località mediante
sistemi di comunicazione in tempo reale a due vie;
- esercizio del diritto di voto prima dell’assemblea o
durante il suo svolgimento, senza che si renda necessaria
la nomina di un rappresentante fisicamente presente. In
questo caso saranno, altresì, applicabili le norme relative
all’esercizio del voto per corrispondenza.
Il nuovo sistema di partecipazione alle assemblee delle
società quotate è, tuttavia, condizionato alla sussistenza
dei requisiti per l’identificazione dei soggetti cui spetta il
diritto di voto e per la sicurezza delle comunicazioni.
• Paragraph 3 specifies that, should the company’s bylaws
not provide for any costs distribution criteria, such
expenses shall be entirely paid by the issuer; however, up to
the first yearly shareholders’ meeting following the effectiveness
of the mentioned paragraph, costs concerning the
requests pursuant to Section 133-bis, paragraph 2, shall be
fully paid by the requesting shareholders, unless otherwise
provided for by the corporate by-laws.
As far as concerns the new office of the shareholders’
representative, who, unless otherwise provided for by the
corporate by-laws, shall be appointed and identified by the
company in the notice of call of each shareholders’ meeting
in order to enable shareholders to grant him proxies with
voting instructions, Consob has set forth the modalities to
express votes delegated to such individual. In particular, the
representative, being not in any of the conflict of interests
cases provided for by Section 135-decies, Tuf, could, if
expressly authorized by the shareholder, express a vote
different from the one indicated in the instructions provided
to him, should there occur significant circumstances,
which were not known at the granting of the proxy and
could not be promptly disclosed to the principal, and which
lead to believe that, if known by the latter, would have been
approved. As well, he may express a different vote in case of
amendment of the resolutions proposed to the shareholders’
meeting.
In such cases, the representative shall, however, disclose
to the shareholders’ meeting the votes expressed in a different
manner or in lack of instructions as well as the reasons
of such conducts.
Finally, the Consob resolution has regulated more in details
the shareholders’ participation at the meeting by electronic
means, further to amendments on Section 2370 of the Italian
Civil Code. On this regard, the amended Section 143bis,
Regulation on Issuers, has set forth that the companies’
by-laws may permit the use of electronic means in one of
the following forms:
- transmission in real time of the shareholders’ meeting;
- participation at the shareholders’ meeting from a different
place by means of double ways real time communication
systems;
- exercise of the vote rights prior to the shareholders’ meeting
or during its implementation, without the necessity to
appoint a physically present representative. In such case the
rules concerning postal voting will be applicable, as well.
The implementation of the new provisions on the participation
at the listed companies shareholders’ meetings,
however, depends on the existence of the requirements on
identification of the individuals having voting rights and
on the communications security.
TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 14

Comunicazione telematica delle
operazioni rilevanti ai fini
dell’imposta sul valore aggiunto,
di importo non inferiore a
tremila Euro
(Davide Guerini - Damiano Bonazzo)
L’articolo 21, Decreto Legge 31 maggio 2010, n. 78 (“manovra
correttiva 2010”), convertito con modificazioni
dalla Legge 30 luglio 2010, n. 122, ha introdotto, all’articolo
21, l’obbligo di comunicare, per via esclusivamente
telematica, le operazioni rilevanti ai fini IVA di importo
non inferiore a 3.000 euro.
Tale norma ha demandato a un provvedimento del Direttore
dell’Agenzia delle Entrate, le modalità attuative ed i
termini del nuovo obbligo comunicativo.
La relazione accompagnatoria del Decreto Legge, illustra
come i nuovi dati raccolti debbano essere utilizzati per
“l'individuazione di spese e consumi di particolare rilevanza
utili alla individuazione di capacità contributiva”,
nonché per la ricostruzione della congruità dei volumi
d'affari e dei costi indicati nelle dichiarazioni.
L'insieme dei dati acquisiti (ad esempio, vendita di
gioielli o consulenze di particolare rilievo) serviranno sia
(i) ad aumentare l'attendibilità degli accertamenti basati
sul nuovo “redditometro ” sia (ii) a contrastare le frodi
IVA e i fenomeni di elusione, assicurando una più precisa
mappatura dei trasferimenti di denaro.
Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, con provvedimento
del 22 dicembre 2010, ha dato attuazione alla
disciplina introdotta dall’articolo 21, D.L. n. 78/2010,
approvando contestualmente le specifiche tecniche per
la trasmissione telematica (unica modalità prevista per
adempiere l’obbligo comunicativo in commento).
Il provvedimento, oltre ad indicare gli obbligati agli
adempimenti comunicativi (tutti i soggetti passivi IVA
che effettuano operazioni rilevanti ai fini di tale imposta),
al paragrafo 2, pone una prima distinzione tra:
- le operazioni soggette a fatturazione, per le quali il limite
di 3.000 euro va calcolato al netto dell’IVA, e
- le operazioni (sempre rilevanti ai fini IVA) per cui non
sia obbligatoria l’emissione della fattura, per le quali il
limite è stabilito in 3.600 euro al lordo dell’IVA applicata.
Il provvedimento pone regole particolari per i contratti di
appalto, fornitura, somministrazione e, più in generale,
per i contratti dai quali derivino corrispettivi periodici,
per i quali gli obblighi di comunicazione all’Agenzia delle
Entrate sussistono solo se il limite di 3.000 euro viene
superato con riferimento all’intero anno solare.
Telematic transmission regarding
relevant operations for value added
tax purposes, for an amount
non inferior to three thousand
Euros
(Davide Guerini - Damiano Bonazzo)
Article 21 of the Law Decree no. 78, issued on 31st May
2010 (“corrective manoeuvre 2010”), converted with
amendment of the Law dated 30th July 2010, no. 122, has
introduced, in article 21, the obligation to communicate,
exclusively in a telematic way, relevant operations for VAT
purposes for an amount non inferior to 3.000 Euros.
Such rule referred the instructions and terms of the new
obligation to communicate, to a decision to be issued by
the Tax Authorities’ Director.
The accompanying statement of the Law Decree explains
how the new data collected must be used for “the identification
of expenses and consumptions, particularly useful
to the identification of contributive capacity”, as well as
for the reconstruction of the congruity of turnovers and
costs indicated in the declarations.
All collected data (for example, the sale of jewels or particularly
relevant advice) will be useful to (i) increase the
reliability of the assessments based on the new “income
assessment system”, or (ii) to contrast VAT fraud and
phenomena of tax avoidance, by assuring a more precise
mapping of money transfers.
The Italian Revenue Agency’s Director, with the decision
dated 22nd December 2010, put into effect the legislation
introduced by article 21, L.D. no. 78/2010, approving contextually
the specific techniques for the telematic transmissions
(the only modality provided to fulfill the obligation
at issue).
As well as identifying the entities subject to the obligation
(all VAT taxable entities that carry out operations for such
tax purposes), at paragraph 2 the decision lays down a
first distinction between:
- operations subject to invoicing, for which the limit of
3.000 Euros is to be calculated net of VAT, and
- operations (relevant for VAT purposes) in which the
invoice issuing is not mandatory, and for which the limit is
established at 3.600 Euros before-tax.
The decision points out particular rules for contract works,
supplying contracts and generally, for those contracts
with periodical compensations, in which the obligation to
communicate to the Tax Authorities subsists only where
the limit of 3.000 Euros is exceeded with reference to the
whole calendar year.
15 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

Il paragrafo 3 del provvedimento del Direttore dell’Agenzia
delle Entrate individua gli elementi da indicare nella
comunicazione.
In particolare, sono richiesti:
(a) l’anno di riferimento;
(b) la partita IVA o, in mancanza, il codice fiscale del
cedente/prestatore e del cessionario/committente;
(c) per i soggetti non residenti nel territorio dello Stato,
privi di codice fiscale, i dati di cui all’articolo 4, comma
1, lettere a) e b), DPR n. 605/1973 - pertanto per (i) le
persone fisiche sono richiesti cognome, nome, luogo di
nascita, sesso e domicilio fiscale; per (ii) i soggetti diversi
dalle persone fisiche, sono richiesti denominazione,
ragione sociale/ditta e domicilio fiscale;
(d) i corrispettivi dovuti e l’importo dell’IVA applicata ovvero,
se ricorrono i presupposti, l’indicazione della non
imponibilità o dell’esenzione dell’operazione;
i corrispettivi, comprensivi dell’IVA, se si tratta di operazioni
rilevanti ai fini dell’IVA, per le quali non è obbligatoria
l’emissione della fattura.
Per quanto riguarda le operazioni non soggette all’obbligo
di fatturazione, il cessionario/committente è tenuto a
fornire al cedente/prestatore i propri dati identificativi,
il codice fiscale o, se trattasi di soggetto non residente
privo di codice fiscale, i dati di cui al soprarichiamato
articolo 4, comma 1, lett. a) e b), DPR n. 605/1973.
Il provvedimento ha individuato quattro tipologie di
operazioni escluse dagli obblighi di comunicazione, a
prescindere dal loro importo:
1. importazioni;
2. esportazioni di cui all’articolo 8, comma 1, lettere a) e
b), DPR n. 633/1972;
3. operazioni, attive e passive, effettuate nei confronti di
operatori economici aventi sede, residenza o domicilio
in Stati a fiscalità privilegiata, in quanto già oggetto di
comunicazione specifica;
4. operazioni già oggetto di comunicazione obbligatoria
all’Anagrafe tributaria, ai sensi dell’articolo 7, DPR n.
605/1973, quali, ad esempio, contratti di assicurazione,
fornitura di energia elettrica e servizi di telefonia.
A questo proposito, si osserva che non sono state escluse
dalla comunicazione, le operazioni intracomunitarie
nonostante siano già oggetto di parallela comunicazione
ai fini Intrastat.
Questa decisione pare fondarsi (come chiarito nel
convegno “Telefisco 2011” ) sulla considerazione che le
informazioni ottenibili dall’Amministrazione Finanziaria,
mediante gli elenchi riepilogativi presentati dagli
operatori intracomunitari, non contengono gli elementi
di dettaglio richiesti dall’articolo 21, D.L. n. 78/2010 (ad
esempio, la suddivisione dell’importo totale dichiarato
nelle singole cessione di beni o prestazione di servizi che
lo compongono).
Paragraph 3 of the decision of the Italian Revenue Agency’s
Director identifies the elements to be indicated in the communication.
Particularly, are requested:
(a) year of reference;
(b) VAT number or, in its absence, the fiscal code of the
seller/provider and of the buyer/customer;
(c) for entities non-resident in the Italian territory,
without a fiscal code, those data provided for by article
4, paragraph 1, letters a) and b), Presidential Decree no.
605/1973 – therefore for (i) individuals, surname, name,
date of birth, sex and legal domicile are requested; for (ii)
legal persons other than individuals, company name and
fiscal domicile are requested;
(d) the compensations due and the VAT amount applied,
or, if proper requirements occur, the indication of the VAT
non taxability or VAT exemption reasons of the operation;
the compensations, VAT inclusive, if the operations are
relevant for VAT purposes, for which it is not mandatory
the invoice issuing.
As for what concerns operations non subject to invoicing,
the buyer/customer must supply to the seller/provider its
identity data, the fiscal code or, for subjects non-resident
in Italy without an Italian fiscal code, data indicated in the
abovementioned article 4, paragraph 1. Letters a) and b) of
the Presidential Decree no. 605/1973.
The decision has determined four types of operations that
can be excluded from the obligation to communicate, regardless
their amount:
1. importations;
2. exportations as per article 8, paragraph 1, Letters a) and
b), Presidential Decree no. 633/1972;
3. active and passive operations, carried out towards
operators with legal seat, residence or domicile in tax haven
countries with privileged taxation, since they are already
subject to specific communication;
4. operations already subject to the obligation of communi-
Ication
to the Tax Authorities, as per article 7, Presidential
( Decree no. 605/1973, such as, insurance, electricity supply
and telephone services contracts.
In this regard, intra-EU operations have not been excluded
from the communication even if they are subject to parallel
communication for Intrastat purposes.
This decision seems to be based (as clarified during the congress
“Telefisco 2011” ) on the consideration that the information
obtainable from the Tax Authorities, by means of Intrastat lists
filed by the intra-community operators, do not contain the detailed
elements requested by article 21, Law Decree no. 78/2010
(for example, the splitting of the total amount declared in each
single sale of assets or services).
TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 16

Il provvedimento ha, inoltre, definito che gli obblighi
comunicativi entreranno a regime dall’1 maggio 2011.
Per il 2010 e per i primi quattro mesi del 2011 è stato
previsto, invece, un approccio graduale all’obbligo di
comunicazione; infatti, limitatamente all’anno 2010
il paragrafo 2.3 del Provvedimento prevede che (i) la
soglia di 3.000 euro sia elevata a 25.000 euro e (ii)
la comunicazione sia limitata alle operazioni soggette
all’obbligo di fatturazione.
Nel periodo intercorrente tra l’1 gennaio 2011 ed il 30
aprile 2011, è in vigore la soglia dei 3.000 euro, prevista
dal D.L. n. 78/2010, fermo restando che continuano ad
essere escluse dalla comunicazione le operazioni per le
quali l’emissione della fattura non sia obbligatoria; pertanto,
non dovranno essere oggetto di comunicazione, le
operazioni per le quali è prevista l’emissione di ricevuta
fiscale o scontrino, ovvero quelle effettuate nei confronti
dei consumatori finali.
Dall’1 maggio 2011 la disposizione troverà piena attuazione,
con obblighi estesi anche alle operazioni a
fatturazione non obbligatoria, ferma restando la soglia
dei 3.000 euro per le operazioni soggette all’obbligo di
fatturazione e dei 3.600 euro (al lordo dell’IVA) per le
operazioni non soggette a tale adempimento.
Pertanto, gli operatori economici dall’1 maggio 2011
dovranno tenere nota anche del codice fiscale dei clienti
privati che effettueranno operazioni di valore superiore
a 3.600 euro (al lordo dell’IVA, indipendentemente
dall’aliquota applicata).
Anche per quanto riguarda le scadenze, la nuova normativa
vedrà un’introduzione graduale.
Posto, infatti, un termine a regime fissato nel 30 aprile
dell’anno successivo a quello di riferimento, limitatamente
alla comunicazione per il 2010 tale scadenza è
stata indicata nel 31 ottobre 2011.
Come già stabilito per adempimenti di carattere similare,
è prevista la possibilità di inviare una comunicazione
sostitutiva di quella già trasmessa, al fine di correggere
eventuali errori ed omissioni, alla condizione che l’invio
avvenga entro i 30 giorni successivi al termine previsto
per la spedizione della comunicazione originaria.
L’Amministrazione finanziaria, nel corso di Telefisco
2011, ha fornito i primi chiarimenti interpretativi informali
in merito al nuovo adempimento. In particolare, è
stato precisato che la mancata formalizzazione dell’intesa
contrattuale tra il cedente/prestatore e il cessionario/
committente, in merito ad operazioni ad esecuzione
continuata (appalti, forniture, somministrazioni, etc.)
non rileva ai fini dell’obbligo comunicativo dovendosi
pertanto, considerare i prezzi o compensi pattuiti durante
tutto il periodo d’imposta.
Moreover, the decision has defined that the obligation to
communicate will come into effect as from 1st May 2011.
On the contrary, for year 2010 and for the first four
months of 2011, a gradual approach to the obligation to
communicate has been adopted; as a matter of fact, as far
as year 2010 is concerned, paragraph 2.3 of the decision
provides that (i) the threshold of 3.000 Euros will be
increased to 25.000 Euros and (ii) the communication
should be limited to operations subject to the obligation of
invoicing.
During the period in course between 1st January and 30th
April 2011, the threshold in force is 3.000 Euros, provided
for by Law Decree no. 78/2010, it being understood that
operations non subject to mandatory invoicing will continue
to be excluded from the obligation to communicate;
therefore, operations for which it is mandatory the issuing
of a receipt for fiscal purposes or a ticket, or operations
made towards final consumers, should not be subject to the
communication.
As from 1st May 2011 the instruction will be fully put into
effect, with obligations extended also to operations non
subject to invoicing, it being understood that the threshold
will be 3.000 Euros for operations subject to invoicing, and
3.600 Euros (inclusive of tax) for operations non subject
to such fulfillment.
Therefore, as from 1st May 2011, operators will have to
take note of the fiscal code of their private clients that will
make operations of value superior to 3.600 Euros (inclusive
of VAT, independently from the applied tax rate).
Also, regarding the deadlines, the decision will be introduced
gradually.
Notwithstanding the fact that the ordinary deadline is
fixed at 30th April of the year following the one it refers to,
for year 2010 only the communication deadline is fixed at
31st October 2011.
As it has already been provided for similar obligations, a
possibility is allowed to send a substitutive communication
of the one already transmitted, in order to correct possible
errors or omissions, with the condition that the sending
occurs within 30 days following the term provided for the
transmission of the original communication.
The Tax Authorities, during the “Telefisco” 2011, provided
the first informal interpretative clarifications regarding
the new regulation. In particular, the non-formalization
of the agreed contract between the seller and the buyer, regarding
operations with continuous execution (contracts,
supplies, etc.) has not to be taken into consideration for
the communication purposes and therefore prices or
payments agreed during the tax year are to be considered.
17 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

In altri termini, il raggiungimento o superamento delle
soglie, differenziate a seconda dell’orizzonte temporale
di riferimento e del relativo regime di fatturazione o certificazione,
deve essere riscontrato “tenendo conto della
pluralità delle forniture effettuate nell’anno di riferimento
dal medesimo fornitore ovvero dal medesimo cliente”.
Negli altri casi, come i contratti di compravendita conclusi
verbalmente, la verifica in questione deve, invece,
essere collegata alla singola operazione e non all’anno
solare di riferimento.
Sempre in occasione di Telefisco 2011, è stata, altresì,
indicata l’esclusione dalla comunicazione per quanto
riguarda le operazioni immobiliari. Al contrario, è stato
sostenuto che l’obbligo di comunicazione sussiste per
i trasferimenti di autoveicoli. Nonostante questi ultimi
siano soggetti ad un particolare regime pubblicistico,
non sono, infatti, suscettibili di monitoraggio in base
all’articolo 7, DPR n. 605/1973 (“Anagrafe tributaria”),
espressamente richiamato dal paragrafo 2.4 del provvedimento
direttoriale.
Infine, per quanto concerne le sanzioni, è stabilito che
l’eventuale omissione (o incompleta trasmissione) della
comunicazione comporterà l’applicazione di una sanzione
amministrativa da un minimo di 258 euro ad un
massimo di 2.065 euro.
Tali indicazioni fornite nel corso del convegno Telefisco
2011, dovrebbero essere incluse in una o più circolari
esplicative dell’Agenzia delle Entrate, di prossima pubblicazione.
Nota:
Telefisco: incontro annuale organizzato da “Il Sole24
Ore”, dove vengono poste domande da parte della stampa
specializzata all’Agenzia delle Entrate in merito alle
novità fiscali.
In other words, the reaching or the overcoming of the
threshold, depending on the temporal reference and on the
relative invoicing or certification regime, must be verified
“taking into consideration all the supplies carried out in the
year at hand from the same supplier or to the same client”.
In other cases, like hand sales, the verification at issue must
be, instead, linked to the single operation and not to the
calendar year of reference.
During Telefisco 2011 again, the exclusion of the communication
has also been identified for building operations.
On the contrary, the obligation to communicate exists for
motor vehicle transfers. Although these transfers are subject
to a particular publicity regime, they are not, indeed,
monitored on the base of article 7, Presidential Decree no.
605/1973 (“Tax register”), expressly quoted in paragraph
2.4 of the directorial decision.
Finally, regarding sanctions, it is established that for possible
omission (or incomplete transmission) of the communication
an administrative sanction from a minimum of 258
Euros to a maximum of 2.065 Euros will be applied.
Such indications supplied during the 2011 Telefisco congress
should be included, in the near future, in one or more
circular letters issued by the Tax Authorities.
Note:
Telefisco: annual meeting organized by the newspaper “Il
Sole24 Ore”, in which specialized press ask questions to the
Tax Authorities regarding tax innovations.
TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 18

Operativita’ della nuova norma
in materia di compensazioni
(Marta Primavesi)
Normativa di riferimento
Con il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze
del 10 febbraio 2011, pubblicato in Gazzetta Ufficiale
il 18 febbraio scorso, sono state stabilite le modalità di
compensazione delle somme iscritte a ruolo per imposte
erariali e relativi accessori, così come previsto dall’articolo
31, Decreto Legge n. 78 del 2010, che ha sancito, con
effetto dal 1° gennaio 2011, il divieto di procedere alla
compensazione, nel modello di pagamento unificato, dei
crediti erariali in presenza di debiti iscritti a ruolo per
imposte erariali e relativi oneri accessori di importo pari
o superiore a 1.500 Euro per i quali risultino scaduti i
termini di pagamento.
Inoltre, con la Risoluzione n. 18/E, del 21 febbraio
2011, l’Agenzia delle Entrate ha istituito il codice tributo
“RUOL” per il versamento, tramite il modello di pagamento
“F24-Accise”, delle somme iscritte a ruolo per
imposte erariali e relativi accessori.
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto
Ministeriale e l’emanazione della Risoluzione n. 18/E,
risulta - a tutti gli effetti - operativa la norma sulla “Preclusione
all’autocompensazione in presenza di debito su
ruoli definitivi”, la cui finalità è quella di incidere sulla
situazione “anomala” della compensazione di crediti
d’imposta da parte di contribuenti che siano anche debitori
morosi verso l’Erario.
Divieto di compensazione in presenza di ruoli scaduti
Con particolare riferimento alle componenti che concorrono
alla formazione del limite di 1.500 Euro, l’Agenzia,
delle Entrate, in occasione dell’appuntamento “Telefisco
2011”, ha fornito una definizione di “oneri accessori”,
secondo la quale devono essere considerati tali, oltre
alle imposte ed alle sanzioni, anche gli aggi e le spese
collegate al ruolo, quali quelle di notifica, ovvero quelle
relative alle procedure esecutive sostenute dall’Agente
della Riscossione. Ne consegue che per oltrepassare la
soglia dei 1.500 Euro fissata dal Legislatore basterebbe
un debito erariale effettivo molto più piccolo.
Nello stesso senso, l’articolo 1, comma 2, Decreto Ministeriale,
che stabilisce le modalità di compensazione delle
somme iscritte a ruolo, così recita: “… il pagamento di
cui al comma 1 è ammesso anche per gli oneri accessori
relativi alle imposte erariali iscritte a ruolo, comprensive
degli aggi e delle spese a favore dell’Agente della Riscossione
…”.
The new rule regarding the offset
is in force
(Marta Primavesi)
The Legislative framework
The Ministerial Decree dated February 10th, 2011, published
in the Official Journal on February 18th established
the procedures for the offsetting of the amounts entered
in the taxrolls and related accessories, in accordance with
Article 31 of the Law Decree 78, 2010; the Article stated,
with effect 1st January 2011, the prohibition to offset the
tax credits in the unified payment form in the presence of
taxroll debts and related accessories equal or higher than
1,500 Euro whose terms of payment expired.
Moreover, with the Resolution n. 18/E of February 21th
2011, the Tax Office created the “RUOL” tax code for the
payment through the “F24-Accise” form of the amounts
entered in the taxrolls and related accessories.
With the publishing of the Ministerial Decree in the Official
Journal and the adoption of the Ministerial Resolution n.
18/E, the rule on “Bar to the self-offsetting in the presence
of final taxrolls”, whose purpose is to influence the “anomalous”
situation of compensation of tax credits by taxpayers
that are also defaulters to the Treasury, is – in effect – operative.
Prohibition to offset in the presence of expired taxrolls
With particular reference to the components that contribute
to the formation of the limit of 1,500 Euro, the Tax Office
during the meeting “Telefisco 2011”, provided a definition
of “accessories expenses”. According to this definition, the
agios or expenses related to the taxrolls, such as alerts or
those relating to the enforcement proceedings incurred by
the Collector Agent, should also be considered in addition
to taxes and penalties. The consequence is that for the overtaking
of the threshold of 1,500 Euro, established by the
Legislator, a smaller tax debt would be enough.
In the same view, Article 1, Paragraph 2 of the Ministerial
Decree, stating the procedures for the settlement of
the amounts entered in the register, foresees that: “... the
payment referred to paragraph 1 shall be allowed for the
charges relating to the accessory costs of the debt entered
in the taxrolls, including the agios and the Collector Agent
costs”.
19 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

La disciplina in esame si applica ai crediti ed ai debiti relativi
alle sole imposte erariali, quali IRES, IRPEF, IRAP,
IVA ed addizionali sui tributi diretti e le altre imposte indirette.
Sono, quindi, escluse dall’ambito applicativo del
divieto di compensazione tutte le altre imposte che non
hanno natura erariale (per esempio, contributi INPS,
ICI, TARSU, TOSAP o premi INAIL). La Circolare Ministeriale
n. 4/E, del 15 febbraio 2011, ha, infatti, chiarito
che “quanto ai tributi a cui fare riferimento devono
intendersi, ad esempio, le imposte dirette, l’imposta sul
valore aggiunto e le altre imposte indirette, con esclusione,
quindi, dei tributi locali e dei contributi di qualsiasi
natura.”
Si ricorda (si veda l’articolo “Novità in tema di compensazione
nell’ambito della riscossione dei tributi”,
di Claudio Valz e Piera Penna apparso sul precedente
numero della TLS Newsletter pagina 11) che, nelle more
dell’emanazione del Decreto Ministeriale, l’Agenzia delle
Entrate era intervenuta con il Comunicato Stampa del 14
gennaio 2011. L’Amministrazione Finanziaria, rinviando
alla relazione al Decreto Legge n. 78 del 2010, aveva
fornito un’interpretazione rigorosa e restrittiva della
norma, ribadita successivamente anche nella Circolare
Ministeriale n. 4/E, ritenendo assoluto il divieto di
compensazione contenuto nella stessa. Pertanto, in base
all’interpretazione fornita dall’Agenzia delle Entrate, il
contribuente titolare di crediti erariali non può effettuare
compensazioni qualora non abbia preventivamente
assolto il pagamento del debito per il quale è scaduto il
termine di pagamento.
Si precisa, tuttavia, che, nello stesso Comunicato Stampa,
l’Agenzia delle Entrate ha chiarito come, fino all’emanazione
del Decreto Ministeriale riguardante le modalità
di compensazione delle somme iscritte a ruolo, non sono
ritenute sanzionabili eventuali compensazioni effettuate
in presenza di ruoli scaduti, sempre che l’utilizzo dei crediti
in compensazione non abbia intaccato quelli destinati
al pagamento dei predetti ruoli.
La posizione assunta dall’Agenzia delle Entrate, che
considera tale disposizione un obbligo di preventiva
estinzione dei debiti iscritti a ruolo piuttosto che una
“riserva indisponibile” del credito pari all’ammontare di
tali debiti, non appare supportata dalla norma che vieta
le compensazioni “fino a concorrenza dell’importo dei
debiti di ammontare superiore a 1500 Euro”.
Con particolare riferimento alla definitività delle somme
iscritte a ruolo, si evidenza che, nonostante la relazione
di accompagnamento al Decreto Legge abbia fatto
esplicito riferimento alla circostanza che l’iscrizione a
ruolo sia “a titolo definitivo” (i.e.: articolo 14, DPR n.
602/1973), il dettato dell’articolo 31 in esame non ne fa
menzione, limitandosi a dare rilevanza alla scadenza del
termine di pagamento della cartella.
Inoltre, la previsione secondo la quale la sanzione per
la violazione del divieto di operare compensazioni in
presenza di ruoli scaduti non sia applicabile fintanto che
It should be noted that the rules under examination apply
to the receivables and debts related to Treasury taxes only,
such as IRES, IRPEF, IRAP, VAT and taxes on additional
direct and indirect taxes. Therefore, all other taxes that do
not have the Treasury taxes nature (for example, INPS,
ICI, TARSU, TOSAP, INAIL) are excluded from the scope of
the new offsetting prohibition. The Ministerial Circular n.
4/E, in fact, clarified that “taxes shall be construed to refer
to direct taxes, value added tax and other indirect taxes,
excluding local taxes and any kind of contributions. “
We remind (please see the article “News about offset in the
collection of taxes” by Claudio Valz and Piera Penna published
in the previous TLS Newsletter at page 11) that, pending
the adoption of the Ministerial Decree, the Italian Tax
Authorities issued the Press Release of January 14th 2011.
The Italian Tax Authorities, referring to the Report to the
Law Decree 78, 2010, had given restrictive interpretation
of the provision, also confirmed in the Ministerial Circular
n. 4/E above mentioned, considering the offsetting bad,
provided by the law, as unconditioned. Therefore, under the
interpretation provided by the Italian Tax Authorities, the
taxpayer that holds tax credits can not apply any offset if he
has not previously complied with the payment of the debt
whose term of payment expired.
However, it should be noted that in the same Press Release,
the Italian Tax Authority clarified that, until the Ministerial
Decree regarding the procedures for the offsetting of the
taxroll amounts is adopted, any offset made in presence of
expired taxrolls does not have to be considered punishable
if the residual amount of the receivables is at least equal to
the above tax debt.
The position taken by the Italian Tax Authorities, which
considers this provision as an obligation to extinguish the
taxroll debt payments in advance rather than an “unavailable
reserve” of credit equal to the amount of the debts,
does not appear supported by the rule, which does not
allow the offsetting up to the amount of debt exceeding
1,500 Euro”.
With particular reference to the certainty of the taxrolls, it
is highlighted that Article 31 does not mention it, merely
giving importance to the deadline for the tax bill payment,
although the report accompanying the Law Decree above
refers to the fact that the taxroll has to be definitive (i.e.:
Article 14 of DPR n. 602/1973).
In addition, the provision, which states that the penalty for
violating the prohibition to operate the offset in the presence
of expired taxrolls, is not applicable until a judicial
TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 20

sull’iscrizione a ruolo penda una contestazione giudiziale
o amministrativa, fa ritenere che in presenza di un
ruolo oggetto di contestazione, il contribuente che ha effettuato
la compensazione sia indenne da sanzione solo
se il debito non viene confermato in sede giurisdizionale
o amministrativa.
Sul punto è auspicabile un chiarimento da parte dell’Amministrazione
Finanziaria al fine di stabilire se il divieto
di compensazione è applicabile anche in presenza di
cartelle di pagamento scadute derivanti da iscrizioni
a ruolo a titolo non definitivo (i.e.: articolo 15, DPR n.
602/1973).
Compensazione delle somme iscritte a ruolo
A norma dell’articolo 1, Decreto Ministeriale, che attua
le disposizioni contenute nel suddetto articolo 31 in
tema di compensazione delle somme iscritte a ruolo, il
pagamento (anche parziale) delle cartelle esattoriali può
essere effettuato tramite la compensazione dei crediti
d’imposta attraverso il modello di pagamento unificato
(F24), di cui all’articolo 17, Decreto Legislativo n.
241/1997.
E’, inoltre, consentito compensare anche i debiti scaturenti
da avvisi di accertamento non impugnati, ovvero
dalle iscrizioni a ruolo provvisorie in presenza di ricorso
contro l’avviso di accertamento. A questo riguardo, si
ricorda che, in base a quanto statuito dall’articolo 29,
Decreto Legge n. 78/2010, a decorrere dal 1° luglio 2011,
saranno attivi gli “accertamenti esecutivi”, con la conseguenza
che gli avvisi notificati al contribuente, una volta
decorsi 60 giorni, costituiranno titolo esecutivo.
Di fatto, la nuova norma concede la possibilità di saldare
eventuali debiti iscritti a ruolo mediante il meccanismo
della compensazione senza esborso di denaro da parte
del contribuente.
Al riguardo si segnala che, ai sensi dell’articolo 4, Decreto
Ministeriale, in caso di compensazione parziale il
contribuente deve indicare preventivamente le posizioni
debitorie cui imputare i pagamenti. Qualora il contribuente
non proceda ad alcuna comunicazione l’imputazione
sarà effettuata dall’Agente della Riscossione ai
sensi dell’articolo 31, DPR n. 602/1973, titolato “Imputazione
dei pagamenti”.
A norma del successivo articolo 5, invece, nel caso in cui
i versamenti risultino eccedenti il debito, l’Agente della
Riscossione provvederà, una volta verificata l’effettiva
sussistenza del credito utilizzato in compensazione, al
rimborso previa apposita istanza presentata dal contribuente.
Profili sanzionatori
Da ultimo, a norma dello stesso articolo 31, al contribuente,
che compensa senza prima adempiere i debiti insoluti,
sarà applicata la sanzione pari al 50% del minore
importo tra debiti iscritti a ruolo e credito compensato.
Tale sanzione non sarà, in ogni caso, applicabile fino al
momento in cui sull’iscrizione a ruolo penda una contestazione
giudiziale o amministrativa.
or administrative dispute is pending, suggests that in the
presence of a taxroll subject to a dispute, the taxpayer who
made the offset is free from penalties if that taxroll debt is
not confirmed.
About this point, it is advisable a clarification by the Italian
Tax Authorities in order to determine whether the offset
prohibition is also applicable in case of a non definitive
expired tax bill (i.e.: Article 15 of DPR 602/1973).
Offsetting of debts entered in the taxrolls
Pursuant to Article 1 of Ministerial Decree, which implements
the provisions of the above Article 31 regarding the
offsetting of amounts entered in the taxrolls, the payment
(also part of it) of the tax bills can be made through the
tax credits offset with the payment unified form (F24) of
Article 17 of Legislative Decree 241, 1997.
Moreover, It is possible to offset the debts arising from noncontested
tax assessment notices or provisional taxrolls in
the presence of an appeal against the assessment notice. In
this regard, please note that, according to Article 29 of Law
Decree 78, 2010, effective from July 1st 2011, the so called
“executive tax assessments” will be active, so that the tax
assessment notices notified to the taxpayer will be enforceable
once the term of 60 days expired.
In fact, the new provision grants the possibility to pay
taxrolls through the mechanism of the offset, without any
outlay of money by the taxpayer.
In this regard, it should be noted that under Article 4 of
Ministerial Decree, in case of partial compensation, the
taxpayer must communicate in advance the debt positions
which he intends to pay off through the offset. If the taxpayer
does not provide with any communication, the relevant
allocation will be done by the Collector Agent in accordance
with Article 31 of Presidential Decree No. 602 of 1973 entitled
“Allocation of Payments. “
In accordance with Article 5, instead, if the offset amount
exceeds the debt, the Collector Agent will provide, after
verifying the actual existence of credit used to offset, with
the reimbursement after a specific request to be filed by the
taxpayer.
Penalties
Finally, pursuant to the same Article 31, a penalty equal to
50% of the lower amount between taxrolls and the tax offset
credits will be applied to the taxpayer who offsets before
paying off the tax debts. This penalty will not be applicable,
however, until there is a judicial or administrative dispute
in course.
21 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 22

Licenziamenti collettivi:
meno vincoli se la riduzione del
personale riguarda l’intero complesso
aziendale
(Luca Saglione – Erika Ferri)
Con una recente pronuncia (n. 24343 del 1° dicembre
2010), la Suprema Corte di Cassazione ha stabilito che,
nella comunicazione alle Organizzazioni Sindacali di
avvio della procedura di mobilità, il datore di lavoro può
limitarsi ad indicare il numero complessivo dei lavoratori
eccedenti.
I fatti
La vicenda su cui si è pronunciata la Cassazione è relativa
ad una procedura di mobilità attivata da un istituto
di credito al fine di ridurre i costi del lavoro dell’intero
perimetro aziendale, prescindendo dalla collocazione
dei dipendenti in esubero e dai loro profili professionali.
Pertanto, la comunicazione sindacale di avvio della
procedura di mobilità si limitava ad individuare il solo
numero dei lavoratori in esubero.
Quanto precede, nonostante la previsione dell’articolo
4, Legge n. 223/1991, in forza del quale nella comunicazione
di inizio procedura, il datore di lavoro deve, altresì,
indicare espressamente la collocazione aziendale ed i
profili professionali dei lavoratori in esubero.
In seguito all’intimazione dei licenziamenti, a fronte
dell’impugnazione stragiudiziale del recesso da parte di
alcuni dipendenti, l’istituto di credito instaurava in via
preventiva un giudizio al fine di vedere riconosciuta la
legittimità del proprio comportamento, che veniva confermata
dal Giudice di primo grado.
Soltanto uno dei lavoratori impugnava la sentenza di
primo grado dinnanzi alla Corte d’Appello di Torino la
quale, a conclusione del giudizio, confermava la sentenza
impugnata.
La Suprema Corte ha confermato nuovamente la correttezza
della procedura seguita dal datore di lavoro, “spianando
la strada” ad un orientamento giurisprudenziale
che vede alleggeriti i contenuti della comunicazione di
avvio della procedura di mobilità.
La decisione della Corte
La Corte di Cassazione, nel definire la vertenza, è stata
chiamata a decidere sulla completezza della comunicazione
di inizio della procedura per i licenziamenti collettivi
per riduzione del personale, tenendo conto di quanto previsto
dall’articolo 4, comma 3, Legge n. 223/1991.
In passato, la Suprema Corte era già stata chiamata a pronunciarsi
sulla completezza della comunicazione ex articolo
4, optando, però, per un’interpretazione più restrittiva dalla
norma in questione.
Collective Redundancy:
Fewer constrains if the reduction
of staff concerns the whole
company
(Luca Saglione- Erika Ferri)
With a recent decision (no. 24343, December 1st 2010),
the Supreme Court has ruled that, in the communication
addressed to the Trade Unions to start a collective dismissal
procedure, the employer can limit the information provided
to the sole number of redundant workers.
The facts
The Supreme Court has ruled on a mobility procedure
triggered by a Bank to reduce the labour costs of the entire
perimeter of the Company, regardless of the location of the
redundant staff and their professional profiles.
Accordingly, the communication addressed to the Trade
Unions to start a collective dismissal procedure, provided
the sole number of redundant workers.
The above, despite the provision of Article 4, Law No.
223/1991, which provides that, in the information letter
to the Trade Unions, the employer must also explicitly state
the organizational and professional profiles of the workers
made redundant.
Following the refutation of the dismissals notified by some
employees, the Bank claimed in order to have the compliance
of its behavior recognized by the Court, behavior which
was upheld by Judge of first instance.
Only one of the workers appealed against the decision
of first instance in front of the Court of Appeal of Turin,
which, at the conclusion of the proceedings, confirmed the
decision.
The Supreme Court has once again confirmed the correctness
of the procedure followed by the employer, “paving the
way for” a case law aimed to lessen the compulsory contents
of the communication to start the mobility procedure.
The Court decision
The Supreme Court, in defining the dispute, was required
to decide on the completeness of the notice of commencement
of the procedure for collective dismissals for staff
reductions, taking into account the provisions of Article 4,
paragraph 3 of Law No. 223/1991.
In the past, the Supreme Court had already been asked to
rule on the completeness of the Article 4, choosing, however,
to follow a more restrictive interpretation of the rule in
question.
23 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

Secondo questo primo orientamento, la mancata indicazione
di tutti gli elementi previsti dall’articolo 4, Legge n.
223/1991 rende inefficace la procedura, in quanto tale
omissione precluderebbe alle Organizzazioni Sindacali
la possibilità di verificare la corrispondenza tra le ragioni
dell’esubero di personale e le risorse da mettere in mobilità,
determinando, così, l’inefficacia dei licenziamenti
intimati.
La sentenza in commento adotta, invece, un’interpretazione
più flessibile della previsione normativa.
In particolare, la Corte ha ritenuto che le motivazioni
contenute nella lettera di avvio della procedura fossero
coerenti con le ragione addotte dall’istituto di credito a
fondamento della riduzione del personale, non circoscritta
ad una singola unità produttiva ma estesa all’intero
complesso aziendale, in quanto atta a pervenire ad
una complessiva riduzione del costo del lavoro.
Ad opinione della Corte, la legittimità del comportamento
della Banca trova fondamento anche nel fatto che,
nell’accordo di programma sottoscritto tra l’azienda ed
i sindacati all’esito della procedura, il datore di lavoro
si era impegnato ad attivare gli ammortizzatori sociali
del settore (Fondo di solidarietà), adottando, altresì,
un criterio formale per la determinazione degli esuberi
(anzianità di servizio e contributiva).
Per la Corte, “l’istituto di credito ha fornito alla parte
sindacale le informazioni utili e necessarie per effettuare
un serio controllo ed evitare così il pericolo di discriminazioni
o personalizzazioni indebite nell'individuazione
del personale da ritenere in esubero, sempre in
considerazione della motivazione generale posta a base
dello stesso (la necessità di procedere ad una riduzione
del personale, interessante tutte le realtà aziendali sul
territorio) e dello specifico, esclusivo criterio di scelta
con il quale si è ritenuto di farvi fronte, quello appunto
della maggiore anzianità lavorativa e contributiva dei
dipendenti”.
La pronuncia afferma, quindi, che, nel caso di procedure
riguardanti l’intero comparto aziendale, il datore
di lavoro non ha l’onere di specificazione delle aree di
eccedenza e dei profili professionali in esubero, purché
l’individuazione dei lavoratori coinvolti nel licenziamento
collettivo segua un criterio selettivo oggettivo ed
applicabile senza alcuna discrezionalità.
According to this first approach, the non-disclosure of all
elements of Article 4, Law No. 223/1991, causes the ineffectiveness
of al procedure, because such an omission would
prevent the Unions a chance to review the compliance of the
reasons for the oversupply of personnel and resources to be
made redundant, causing, thus, the ineffectiveness of the
individual dismissals.
The sentence under review has, however, provided for a
more flexible interpretation of the statutory provisions.
In particular, the Court considered that the reasons indicated
in the letter initiating the procedure were consistent
with the reasons given by the Bank for the reduction of
staff, not confined to a single productive unit, but extended
to the whole company, since it is likely to achieve an overall
reduction in labor costs.
In the opinion of the Court, the lawfulness of the conduct
of the Bank is rooted in the fact that, for in the program
signed between the company and the Trade Unions to the
outcome of the procedure, the employer had undertaken to
activate the social benefits (Solidarity Fund), taking also a
formal criterion for determining the redundancy (length of
service and paid contributions).
For the Court, “the bank has provided to the Trade Unions
the relevant information required to make a serious control
and avoid the danger of undue discrimination or customization
of the individual employees to be considered redundant,
always in consideration of the general motivation indicated
(the need to carry out staff reductions, affecting all
companies in the area) and the specific, exclusive selection
criterion by which it was decided to face the redundancies,
that is length of service and paid contributions.”
The ruling states, then, that in the case of proceedings
concerning the entire business sector, the employer does not
have the burden to specify areas and profiles to be considered
redundant, provided that the selection of workers
involved in the dismissal follow a collective and objective
selection criterion, applicable without any discretion.
TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 24

La detassazione dei premi
di produzione
(Nicla Cimmino- Carmen Ettorre)
Il regime di tassazione sostitutiva dei premi di produttività
erogati ai dipendenti privati è stato introdotto, per il
periodo dall’1 luglio 2008, dall’articolo 2, D.L. 93/2008,
convertito dalla Legge n. 126/2008 e poi prorogato,
con alcune modifiche, per il 2009, dall’articolo 5, DL
n. 185/2008, convertito dalla Legge n. 2/2009, e per il
2010, dall’articolo 2 Legge n.191/2009.
Per quanto riguarda il 2008, la Legge, prevedeva l’applicabilità
dell’imposta sostitutiva a condizione che:
- i compensi fossero erogati per lavoro straordinario,
lavoro supplementare, lavoro reso sulla base di clausole
elastiche oppure in relazione ad incrementi di produttività;
- le somme fossero a favore dei titolari di un reddito di lavoro
dipendente non superiore, nel 2007 ad euro 30.000
- la somma erogata non fosse superiore ad euro 3.000.
Per gli anni 2009 e 2010, le nuove disposizioni normative
hanno, di fatto, prorogato l’agevolazione inserendo
alcune modifiche:
- è stato ridotto il novero degli emolumenti agevolabili,
limitando l’applicabilità della tassazione agevolata alle
somme erogate in relazione ad incrementi di produttività;
- è stato innalzato a 35.000 euro (che diventano 40.000
nel 2011) il limite del reddito da lavoro dipendente,
relativo all’anno precedente, cui è subordinato l’accesso
al beneficio;
- è stato innalzato a 6.000 euro l’importo massimo delle
somme agevolabili.
Con la Risoluzione 17 agosto 2010 n. 23, e le successive
Circolari (n.47 e n.48 del 27 settembre 2010) l’Agenzia
delle Entrate ha definito ulteriormente l’ambito
oggettivo di applicazione della normativa in materia di
detassazione dei premi di produttività, soffermandosi
sui compensi erogati per lavoro organizzato sulla base di
turni, lavoro notturno e lavoro straordinario.
Gli stessi provvedimenti hanno previsto una specifica
procedura per consentire ai lavoratori il recupero delle
maggiori imposte versate, nel 2008 e nel 2009, sulle
somme percepite in tali anni che, pur avendo i requisiti
per essere tassate con imposta sostitutiva del 10%, siano
state assoggettate dal sostituto di imposta a tassazione
ordinaria.
In ultima istanza, sono stati forniti chiarimenti circa il regime
fiscale applicabile alla quota di contributi restituita
al lavoratore a seguito dell’ammissione dell’azienda allo
sgravio contributivo sui premi di risultato previsto dalla
Legge n. 247/2007.
Tax relief on productivity bonuses
(Nicla Cimmino – Carmen Ettorre)
The substitute tax regime of productivity bonuses paid to
employed workers in the private sector, was introduced
for the second half of 2008 by article 2 of Decree law no.
93/2008 (converted into Law no.126/2008), this benefit
was extended, with some changes, for 2009 by article 5 of
Decree Law 185/2008 (converted into Law 2/2009), and
for 2010 by article 2 of Decree Law 191/2009.
In 2008, the Law provided the application of the tax relief
under the following conditions:
- the fees were paid out for overtime work, supplementary
work and work rendered according to flexibility clauses, as
well as for the amounts paid out in relation to increases in
productivity;
- the income limit paid to an employee didn’t exceed the
sum of Euro 30.000 in 2007;
- the limit of the amounts subject to tax relief didn’t exceed
Euro 3.000.
Instead, for 2009 and 2010, the new regulations were
extended but a considerably number of changes were introduced:
- the reduction of the fees facilitating range, by limiting
the applicability of the preferential taxation on the amount
paid in relation to productivity gains;
- the income limit, to which entitlement to tax relief is
subject, was raised to Euro 35.000 (Euro 40.000 in 2011).
- the limit of the amounts subject to tax relief was raised to
Euro 6.000
With Res. 17/08/2010 No. 23 and the subsequent Circular
(No. 47 and 48 of 09.27.2010), the Revenue Agency has
further defined the scope of application of objective rules
regarding the tax relief on productivity bonuses, focusing
on compensation paid for organized labor on the basis of
shifts, night work and overtime.
The same practice has provided a procedure that allows
workers to recover the higher taxes paid in 2008 and 2009,
on the amounts received in those years that, even though
they met the requirements to be taxed at 10% with substitute
tax, but in fact were subject to the ordinary taxation.
Ultimately, they have provided some clarification regarding
the tax regime applicable to the amount of contributions
that should be returned to the worker after the admission
of the employer of the tax relief regarding the performance
bonuses as established by the Law 247/2007.
25 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

Negli ultimi giorni, sembrerebbe che la situazione sia
stata ulteriormente complicata dalla diatriba originata
da difformi interpretazioni applicative della norma.
Infatti, come anzidetto, per il 2008 e il 2009, l’imposta
sostitutiva del 10% applicata sulle somme incentivanti è
stata disciplinata dal DL n. 185/2008.
Questa norma, di anno in anno, è stata estesa nella sua
efficacia e si caratterizza per l’applicazione generalizzata
del beneficio indipendentemente dalla sottoscrizione di
uno specifico contratto aziendale da parte dei datori di
lavoro.
Ora, diversi mesi prima che scadesse il beneficio, con il
DL n.78/2010 (manovra estiva del 2010) è stato introdotto
l’articolo 53 con cui è stato stabilito che per il 2011
le somme agevolate sono quelle erogate ai lavoratori
dipendenti del settore privato, “in attuazione di quanto
previsto da accordi o contratti collettivi territoriali o
aziendali” purchè correlate ad incrementi di produttività,
qualità, redditività, innovazione, efficienza organizzativa.
La norma aveva anche innalzato, rispetto al
passato, il limite di reddito per accedere al beneficio,
portandolo a 40mila euro.
Prima ancora che l’articolo 53 entrasse in vigore, è
stata approvata la Legge n.220/2010 il cui articolo 1,
comma 47, stabilisce che “in attuazione dell’articolo 53,
comma 1, del DL 78/2010, all’articolo 5, comma 1 del
DL 185/2008 le parole: sono
sostituite dalle seguenti: ”.
In pratica, sembrerebbe che, da un lato vi sia l’attuazione
della nuova previsione fissata dall’articolo 53, con il
conseguente obbligo di sottoscrivere il contratto aziendale
al fine di fruire del beneficio; dall’altro lato, invece,
la disciplina per il 2011 risulta nuovamente agganciata al
vecchio DL n.185/2010, che non prevede tali incombenze.
Per dirimere la questione sulla necessità dell’intesa con
i sindacati al fine di poter usufruire dell’agevolazione,
è stata pubblicata, lo scorso 14 febbraio, una circolare
congiunta dell’Agenzia delle Entrate e del Ministero del
Lavoro.
La Circolare n. 3/E del 14 febbraio 2011, specifica, che
possono accedere al beneficio solo le quote di reddito
che, oltre ad essere collegate ad incrementi di produttività,
trovano la propria fonte in un accordo collettivo
di secondo livello, quindi in un contratto aziendale o
territoriale.
Con le Circolari emanate precedentemente, l’Agenzia
delle Entrate ha affermato l’applicabilità dell’imposta
sostitutiva nel rispetto dei limiti previsti dalla Legge
e purché sussista un “vincolo di correlazione” con i
parametri di produttività e redditività che trovi riscontro
in una dichiarazione aziendale alle indennità o
In recent days, it seems that the situation has been further
complicated by the controversy concerning differing interpretations
regarding the application of the rule about the
matter in question.
In fact, as aforesaid, for 2008, 2009, the substitute tax of
10% that applies to the amount of incentive is governed by
Decree Law No. 185/2008.
This Decree, year by year has been extended in its effectiveness
and is characterized by the widespread application
of the benefit regardless of the signing of a contract by the
employers.
Now, several months before the benefit expires, with Decree
Law 78/2010 was introduced the art. 53 which established
that for 2011, the amounts paid facilitated the sums are
those paid to employees in the private sector, “in implementation
of the provisions of collective bargaining agreements
or regional or corporate” as long as they related to increases
in productivity, quality, profitability, innovation ,
organizational efficiency. The rule was also raised in the
past, the income limit for access to benefits, rising to € 40
thousand.
Even before the entry into effect of Article 53, Law
220/2010 was approved and on paragraph 1 of Article 47.
Was stated that “pursuant to Article 53, paragraph 1 of
Decree 78/2010, art. 5, paragraph 1 of Legislative Decree
185/2008, the words:” December 31, 2010 “shall be replaced
by” December 31, 2011.
In practice, it would seem that, on one hand there was the
implementation of the new forecast set by art. 53, with
a requirement to sign the contract in order to qualify for
benefits, on the other hand, the rules for 2011 were again
attached to the old DL185/2010.
To clarify if it is or not requested the achievement the agreement
with the unions for the application of the exemption,
it was published on February 14, a circular issued jointly by
the Tax Authority and Ministry of Labour.
The Circular No. 3 / E on 14 February 2011 clarifies that
the tax relief are applicable on the share of the income that
is related to productivity objectives if they are prescribed in
a collective bargaining agreements, regional or corporate.
With the latest circulars issued, the Revenue Agency said
that the applicability of the substitute tax, within the
limits prescribed by law, provided that there is a “bond
of relationship” with the parameters of productivity and
profitability that is reflected on a corporate statement,
compensation or a bonus round of the sums paid (ordinary
TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 26

maggiorazioni di turno, alle somme erogate (compenso
ordinario e maggiorazione) per lavoro notturno, ai compensi
corrisposti per lavoro straordinario (intendendosi
sia lo straordinario “forfettizzato” sia qualunque altra tipologia
di prestazione straordinaria, che risulti riconducibile
ad incrementi della produttività), alle erogazioni
relative alle prestazioni di lavoro supplementare o reso
sulla base di clausole elastiche.
La prima circolare dell’Agenzia dell’Entrate n. 47/2010
del 27 settembre 2010 fornisce chiarimenti circa l’imposta
sostitutiva del 10 per cento sulle retribuzioni erogate
ai dipendenti per lavoro straordinario legato a incrementi
di produttività, innovazione, efficienza organizzativa
ed altri elementi di produttività.
Per quanto riguarda l’anno 2008, le prestazioni rese
oltre l’orario di lavoro sono detassate, con l’applicazione
dell’imposta del 10 %, senza ulteriori condizioni (articolo
2 D.L. n. 93/2008); per quanto riguarda gli anni
2009 e 2010, l’imposta sostitutiva può, invece, applicarsi
soltanto laddove per gli straordinari sussista un vincolo
di correlazione con i parametri di produttività.
La (seconda) Circolare dell’Agenzia delle Entrate, n. 48
del 27 settembre 2010, tratta dei compensi per incrementi
di produttività correlati al lavoro notturno e straordinario
e degli sgravi contributivi.
Per quanto concerne il rimborso delle imposte indebitamente
versate è possibile procedere mediante i modelli
di dichiarazione e certificazione da utilizzare nel 2011,
ossia:
- modello CUD/2011, negli appositi spazi, il datore di
lavoro dovrà indicare le somme erogate negli anni di
riferimento assoggettabili ad imposta sostitutiva, secondo
quanto previsto dalla Risoluzione dell’Agenzia delle
Entrate n. 83/2010 (somme per turni, lavoro notturno,
straordinario);
- dichiarazione dei redditi del 2011, attraverso la quale il
lavoratore recupererà il proprio credito;
- sgravio contributivo; per il triennio 2008/2010 è stato
introdotto dall’articolo 1, comma 67, Legge 24 dicembre
2007, n. 247, lo sgravio contributivo sulle retribuzioni
variabili fissate dalla contrattazione collettiva di secondo
livello. Entro i limiti delle risorse predeterminate (€
3.000,00 per il 2008; € 6.000,00 per il 2009), si potrà
beneficiare, contemporaneamente, tanto della detassazione
del 10% quanto dello sgravio contributivo totale.
Le aziende che hanno ricevuto dall’INPS la comunicazione
dell’ammissione al beneficio dello sgravio dovranno
restituire ai dipendenti un importo pari ai contributi
trattenuti, con le seguenti precisazioni:
- l’importo restituito va considerato reddito di lavoro
dipendente (Risoluzione Agenzia dell’Entrate n.
136/2005);
and extra compensation) for night work, the remuneration
for overtime work (meaning both the extraordinary “lump
sum” or any other type of extraordinary performance, that
is attributable to increases productivity), for payments
relating to performance of additional work or made on the
basis of elastic clauses.
The circular No 47/2010 of 27/09/2010 of the Revenue
Agency provides clarification on the substitute tax of 10
percent on wages paid to employees for overtime tied to
productivity gains, innovation, organizational efficiency
and other elements of productivity.
Regarding 2008, the services rendered beyond the working
hours are tax reduced, with the application of 10%,
of tax without further conditions (Article 2 of Decree Law
No. 93/2008), while for 2009 and 2010, the substitute
tax may be applied only where there is a constraint for the
extraordinary correlation with parameters of productivity.
The second circular issued by the Revenue Agency, No 48 of
27/09/2010, is referred to compensation by an increase in
productivity related to night work, overtime and tax relief.
Regarding the refund of tax overpaid, you can proceed
through the certification and reporting models to be used in
2011, including:
- CUD/2011 the employer must indicate the amount paid
during the year in reference which may be subject to substitute
tax, as required by Res. No 83/2010 of the Revenue
Agency (sums to shift to night work, for overtime);
- 2011 Tax Return, through which the employee will recover
its claim;
- tax relief for the period 2008-2010 was introduced by.
1, paragraph 67 of the Law of 24 December 2007, n.247
remission contributory variables on wages set by collective
bargaining in the second level. Within the limits of the predetermined
(€ 3,000.00 for 2008, € 6,000.00 for 2009),
we can simultaneously benefit from both tax relief and
remission of 10% total contribution.
Companies that have received notice of admission to the
INPS tax relief incentive must return to their employees the
amount equal to the withheld contributions:
- the amount returned should be considered an income to
employees (res. Revenue Agency No 136/2005);
27 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

- la contribuzione recuperata, relativa ad anni pregressi,
rientra tra “gli emolumenti arretrati per prestazioni di
lavoro dipendente riferibili ad anni precedenti, percepiti
per effetto di leggi, di contratti collettivi, di sentenze o
di atti amministrativi sopravvenuti o per altre cause non
dipendenti dalla volontà delle parti” (Art. 17, comma 1,
lett. b) del T.U.I.R.);
- laddove ricorrano le condizioni per l’applicazione
dell’imposta sostitutiva del 10%, anche tali somme possono
essere assoggettate al più favorevole regime fiscale,
anche se riferite a periodi di imposta precedenti.
Resta fermo l’importo di € 6.000,00 come tetto massimo
entro il quale è possibile applicare l’agevolazione per gli
anni 2009/2010 (per l’anno 2008 tale importo massimo
è di € 3.000,00).
Si ricorda, inoltre, che l’agevolazione non può essere
applicata ai dipendenti a cui siano state corrisposte delle
somme ad incremento della produttività nelle ipotesi di
tassazione sulla base delle retribuzioni convenzionali del
reddito da lavoro dipendente prodotto all’estero.
Per espressa previsione non sono detassabili, inoltre:
- gli incentivi all’esodo;
- gli importi stabilmente riconosciuti al dipendente e già
entrati, quindi, nel suo patrimonio.
- the recovered contribution from past years is one of “the
fees arrears for employee benefits related to prior years,
received as a result of laws, collective agreements, decisions
or administrative acts that have occurred or other causes
beyond the control of Parties “(Article 17, paragraph 1,
lett. b) of the Income Tax Code);
- where the conditions for the withholding tax of 10%
even these amounts may be subject to more favorable tax
regime, even if they refer to previous tax years.
It is understood the amount of € 6,000.00 as the upper
limit within which you can apply the facility for the years
2009/2010 (for the year 2008, the maximum amount of €
3,000.00).
It is important to keep in mind, that the incentive cannot
be applied to those employees who were paid the sums
to increase productivity in the cases of taxation on the
basis of conventional wage employment income produced
abroad.
No express provision for remission of tax also:
- early retirement incentives
- The amounts granted to permanent employees and therefore
have entered in its heritage.
TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 28

Le modifiche al Codice
dell’Amministrazione Digitale
(Filippo Zucchinelli – Martina Pivetti)
In data 25 gennaio 2011 sono entrate in vigore le modifiche
apportate al “Codice dell’Amministrazione Digitale”
(“CAD”) dal D.Lgs. 30 dicembre 2010, n. 235 (pubblicato
in data 10 gennaio 2011 sulla Gazzetta Ufficiale n. 6,
Supplemento Ordinario n. 8).
A tale riguardo, si ritiene opportuno segnalare che le
innovazioni introdotte dal D.Lgs. n. 235/2010 sono di
portata così ampia da far parlare di un “Nuovo CAD”,
seppure, in verità, non sia stato introdotto un autonomo
testo di legge, ma semplicemente aggiornato e coordinato
a quello previgente (introdotto dal D. Lgs n. 82/2005).
Il c.d. “Nuovo CAD” definisce un quadro normativo
attraverso il quale verrà attuato, nel corso dei prossimi
anni, il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.
Tale intervento si inserisce nel Piano di Governo denominato
“e-Gov. 2012”, il cui obiettivo temporale è quello
di fare in modo che entro il 2012 la Pubblica Amministrazione
possa essere finalmente moderna, digitale e
“sburocratizzata”.
Di seguito, vengono sinteticamente illustrate alcune delle
principali innovazioni introdotte dal “Nuovo CAD”:
(i) Firma elettronica avanzata (art. 1)
Il Nuovo CAD ha, innanzitutto, introdotto una nuova
tipologia di firma elettronica, ovvero la “firma elettronica
avanzata”, intesa come “l’insieme di dati in forma
elettronica allegati oppure connessi a un documento informatico
che consentono l’identificazione del firmatario
del documento e garantiscono la connessione univoca
al firmatario, creati con mezzi sui quali il firmatario
può conservare un controllo esclusivo, collegati ai dati
ai quali detta firma si riferisce in modo da consentire
di rilevare se i dati stessi siano stati successivamente
modificati”.
(ii) Diritto all’uso delle tecnologie (art. 3)
I cittadini e le imprese hanno diritto di richiedere ed
ottenere l’utilizzo delle tecnologie telematiche non solo
nelle comunicazioni con le Pubbliche Amministrazioni
ma anche in quelle dirette ai gestori di servizi pubblici.
Le Amministrazioni Pubbliche ed i gestori di pubblici
servizi non potranno più, quindi, obbligare i cittadini ed
i rappresentanti delle imprese a presentare fisicamente
la documentazione cartacea ai fini della formulazione di
domande, istanze o richieste di chiarimenti.
(iii) Effettuazione dei pagamenti con modalità informatiche
(art. 5)
Amendments to the Digital
Administration Code
(Filippo Zucchinelli – Martina Pivetti)
On January 25th, 2011, the amendments introduced to the
“Digital Administration Code” (“CAD”), came into force
as per Legislative Decree, December 30th, 2010, no. 235
(issued on January 10th, 2011, published in the Official
Gazette no. 6, Ordinary Supplement, no. 8).
In this respect, it is considered appropriate to point out
that the innovations introduced by Legislative Decree no.
235/2010 are so vast as to talk of a “New CAD”, even if a
stand-alone law has not been introduced. The Legislative
Decree no. 235/2010, has simply been updated and has
correlated its provisions to the former law (introduced by
Legislative Decree no. 82/2005).
The so called “New CAD” defines a regulatory framework
for the Public Administration digitalization process which
will be put into practice over the next few years.
This measure is included in the Government Plan named “e-
Gov. 2012”, whose objective is to have, by 2012, a modern
and digital Public Administration system “without bureaucracy”.
The following briefly illustrates some of the main innovations
introduced by the “New CAD”:
(i) Advanced electronic signature (article 1)
The New CAD has, first of all, introduced a new type of
electronic signature, “the advanced electronic signature”,
which is “data set in an electronic form, attached or
connected to a digital document which allows the identification
of the signatory of the document and guarantees the
subscriber exclusive connection, created by means on which
the subscriber may maintain complete control, connected
to the data from which such signature refers to, in order to
verify if the same data are successively amended”.
(ii) Technology use right (article 3)
Individuals and businesses have the right to request and
obtain the use of telematic technology, not only with
communicating with the Public Administrations, but also
for the public utility services operators. The Public Administrations
and the public utility services operators will not
be able to force individuals and business representatives to
physically present paper documents for submitting petitions,
or clarification requests.
(iii) Making payments by data processing means (article
5)
29 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

Il previgente testo normativo imponeva alle Pubbliche
Amministrazioni l’obbligo di permettere ai cittadini ed
alle imprese di effettuare i pagamenti mediante tecnologie
digitali. Tuttavia, il CAD non prevedeva, in concreto,
le relative modalità.
Il Nuovo CAD identifica, invece, una serie di strumenti
operativi utilizzabili ai fini dell’esecuzione dei pagamenti
(tra i quali, a titolo esemplificativo, carte di credito, carte
di debito e carte prepagate), prevedendo, a questo scopo,
la possibilità per le Pubbliche Amministrazioni centrali
di avvalersi di prestatori di servizi di pagamento.
(iv) Comunicazioni tra imprese ed Amministrazioni
Pubbliche (art. 5-bis)
Tutte le istanze, dichiarazioni, dati, informazioni e documenti
trasmessi o scambiati, anche a fini statistici, tra le
imprese e le Amministrazioni Pubbliche dovranno essere
spediti (o inviati) esclusivamente utilizzando le tecnologie
dell’informazione e della comunicazione. Le medesime
modalità dovranno essere adottate dalle Pubbliche
Amministrazioni ai fini dell’adozione e comunicazione
di atti e provvedimenti amministrativi nei confronti delle
imprese.
(v) Utilizzo della posta elettronica certificata (art. 6)
La posta elettronica certificata (PEC) diventerà il mezzo
mediante il quale le imprese, i professionisti (che
per legge devono esserne già dotati), nonché i cittadini
che lo desiderano, comunicheranno con gli uffici della
Pubblica Amministrazione. Di conseguenza, sarà possibile
trasmettere le proprie istanze e dichiarazioni agli
uffici della Pubblica Amministrazione, in via telematica,
mediante l’utilizzo del proprio indirizzo di posta elettronica
certificata che fungerà anche da strumento di
identificazione del mittente senza necessità di utilizzare
la firma digitale (sono fatte salve le disposizioni normative
che prevedono l’uso di specifici sistemi di trasmissione
telematica nel settore tributario).
(vi) Documento informatico (artt. 20-23-quater)
La Sezione I, Capo II, del Nuovo CAD contiene una serie
di articoli che identificano le condizioni di validità dei
documenti informatici, disciplinando i passaggi da analogico
a digitale e viceversa.
Viene, peraltro, introdotto un sistema diretto a garantire
la conformità dei documenti cartacei a quelli digitali
mediante l’utilizzo di un contrassegno che potrà essere
generato elettronicamente e stampato direttamente tramite
computer dal cittadino o dall’impresa.
In linea generale, il Nuovo CAD regolamenta, in maniera
più compiuta rispetto al testo previgente, i processi da
seguire ai fini della dematerializzazione dei documenti,
che può avvenire, come noto, sia mediante la produzione
direttamente digitale degli atti che attraverso la digitalizzazione
di quelli analogici.
The previous regulation forced the Public Administrations
to allow individuals and businesses to make payments by
means of digital technology. However, CAD did not in practice
provide the relevant way and means.
On the other hand, the New CAD identifies several operational
tools that may be used for making payments (including,
for example, credit and debit cards and pre-paid
cards), providing, for this purpose, the possibilities for the
central Public Administrations to make use of payment
services suppliers.
(iv) Communications between enterprises and Public Administrations
(article 5-bis)
All petitions, declarations, data, information and documents
sent or exchanged, also for statistical purposes,
between enterprises and the Public Administration must be
transmitted (or sent) exclusively by means of information
and communication technology. Such method and means
must be adopted by the Public Administrations for the
notification of deeds, administrative measures, towards
enterprises.
(v) Use of the certified electronic mail (article 6)
Certified electronic mail (PEC) will be the means by which
enterprises, professionals (who, pursuant to the law, must
already have it), as well as individuals who want it, can
inform the Public Administration’s offices. Consequently,
it will be possible to transmit, via electronic means, the relevant
requests and declarations to the Public Administration’s
offices, by using the relevant certified electronic mail
address that will also act as an identification instrument
for the sender without the necessity to utilize the digital signature
(subject to regulations involving the use of specific
methods of electronic communication for tax purposes).
(vi) Electronic document (articles 20-23- quater)
Section I, Paragraph II, of the New CAD provides a set of
articles which identify the validity conditions of electronic
documents, regulating the change from analog to digital
and vice versa.
A system will also be introduced aimed at guaranteeing the
conformity of the paper documents to the digital documents
by using a sign that could be electronically generated
and printed directly via computer by the individual or the
enterprise.
In general, the New CAD states, in a more detailed manner
than the previous law provisions, the process to be followed
for the documents dematerialization, that may occur, both
by the direct digital production of the acts and by the digitization
of the analog ones.
TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 30

(vii) Regole tecniche
Per l’introduzione di molti provvedimenti previsti nel
c.d. “Nuovo CAD”, sarà necessario predisporre regole
tecniche disciplinate da appositi decreti del Presidente
del Consiglio dei Ministri. Inoltre, vista la complessità
delle modifiche introdotte, il Legislatore ha ritenuto
opportuno prevedere specifiche tempistiche di recepimento,
ovvero:
a) Entro 3 mesi
Gli uffici della Pubblica Amministrazione utilizzeranno
la posta elettronica certificata, ovvero altre soluzioni
tecnologiche, per tutte le comunicazioni che richiedono
una ricevuta di consegna a soggetti che abbiano preventivamente
dichiarato il proprio indirizzo.
b) Entro 4 mesi
Le amministrazioni individueranno un unico ufficio
responsabile per le attività ICT.
c) Entro 6 mesi
Le Pubbliche Amministrazioni centrali pubblicheranno
sui propri siti istituzionali le informazioni e i bandi di
concorso, nonché tutte le informazioni necessarie sul
proprio funzionamento; inoltre, le amministrazioni
consentiranno i pagamenti ad esse spettanti per via telematica
e sempre telematicamente saranno gestite tutte le
comunicazioni tra amministrazioni e imprese.
d) Entro 12 mesi
Saranno emanate le regole tecniche che permetteranno
di dare piena validità alle firme elettroniche diverse da
quella digitale, nonché alle copie cartacee ed, in particolare,
a quelle digitali dei documenti informatici, dando
piena attuazione al processo di dematerializzazione dei
documenti della Pubblica Amministrazione. Saranno definite
le regole tecniche per la conservazione sostitutiva
dei documenti, dando il via agli archivi informatizzati.
Il cittadino comunicherà, una sola volta, i propri dati
alla Pubblica Amministrazione che avrà poi l’onere di
assicurare e rendere tali informazioni accessibili anche
alle altre amministrazioni richiedenti.
e) Entro 15 mesi
Le Pubbliche Amministrazioni predisporranno appositi
piani di emergenza idonei a garantire, in caso di eventi
disastrosi, la continuità delle operazioni indispensabili a
fornire servizi e il ritorno alla regolare operatività.
(vii) Technical rules
For the introduction of several measures planned by the
“New CAD”, it will be necessary to establish requirements
regulated by specific decrees of the Prime Minister. Furthermore,
in accordance with the amendments introduced, the
Legislator has set specific timelines for the implementation,
namely:
a) Within 3 months
The Public Administration offices will use certified electronic
mail, or other technological solutions, for all the
communications that require a delivery receipt to the individuals
that have previously declared their address.
b) Within 4 months
The administrators will identify a single office responsible
for the ICT activities.
c) Within 6 months
The central Public Administrations will publish on their institutional
web sites the information and notices of competitions,
and all the necessary information for its operation.
Furthermore, the administrations will allow payments, in
their favour, to be made, via electronic communication and
this communication between administrations and enterprises
will be managed always, by electronic means.
d) Within 12 months
Technical rules will be issued that will give full validity to
electronic signatures different from digital ones, as well as
paper copies and, in particular, the Public Administration
digital copies of the electronic documents, will be successively
issued. The technical rules for the electronic storage of
the documents will be issued, in order to realize the electronic
archives. The individual will pass on his data, once to
the Public Administration who will have the task to make
such information available also to the other applicants.
e) Within 15 months
The Public Administrations will arrange appropriate emergency
plans to grant, in the case of a disaster, the continuity
of operations to provide essential services and the return to
regular operations.
31 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 32

Riforma della tassazione dei
fondi comuni di investimento e
delle SICAV di diritto italiano
(Marco Vozzi)
L’articolo 2, commi da 62 a 79, del D.L. n. 225/2010,
convertito nella Legge n. 10/2011, prevede che, dal 1°
luglio 2011, gli organismi di investimento collettivo del
risparmio di diritto italiano, diversi dai fondi immobiliari
(i.e.: fondi comuni di investimento e SICAV) ed i relativi
investitori, saranno sottoposti ad un nuovo (e più competitivo)
regime fiscale.
In particolare, l’attuale regime tributario fondato sulla
tassazione del risultato maturato dalla gestione (e quindi
a prescindere da un effettivo realizzo di profitti in capo
agli investitori) sarà abrogato e sostituito da un regime
fiscale improntato su una tassazione per cassa al momento
dell’effettivo realizzo di profitti da parte degli investitori.
Conseguentemente, a partire dalla seconda metà
dell’anno 2011, il trattamento tributario applicabile agli
investitori in organismi di investimento di diritto italiano
sarà comparabile a quello attualmente applicabile agli
investitori in organismi di investimento di diritto estero.
1. Cosa cambia per i fondi comuni di investimento e le
SICAV di diritto italiano
Dal 1° luglio 2011, i fondi comuni di investimento e le SI-
CAV di diritto italiano non saranno più soggetti all’applicazione
di un’imposta sostitutiva del 12,5% sul risultato
maturato della gestione. Ne consegue che, a partire dalla
seconda metà dell’anno 2011, i fondi comuni di investimento
e le SICAV di diritto italiano non saranno più
soggetti ad alcuna imposizione sui redditi (né ad imposte
ordinarie o sostitutive).
I risultati negativi di gestione maturati in passato, e fino
al 30 giugno 2011 (con riferimento ai quali i fondi comuni
di investimento e le SICAV di diritto italiano hanno
contabilizzato significativi “crediti di imposta” – pari al
12,5% dei risultati negativi di gestione), potranno essere
utilizzati, senza limiti di tempo, in compensazione dei
futuri redditi (soggetti alla ritenuta del 12,5%) realizzati
dagli investitori. Più in dettaglio, le società di gestione
del risparmio italiane avranno la possibilità di compensare
le imposte trattenute agli investitori con i “crediti di
imposta” contabilizzati dagli organismi di investimento
da esse gestiti.
2. Cosa cambia per gli investitori
2.1. Investitori residenti che non conseguono redditi di
impresa (e.g.: persone fisiche)
New tax regime for Italian
investment funds and SICAVs
(Marco Vozzi)
According to Art. 2, par. from 62 to 79, Law Decree no.
225/2010, converted into Law no. 10/2011, starting from
next July 1, 2011, a new (more competitive) tax regime will
apply to investors in Italian investment funds (other than
real estate funds) and SICAVs.
Particularly, the existing regime whereby investors in
Italian investment funds and SICAVs are normally subject
to tax on an accrual basis (and therefore on any unrealized
gains) will be repealed and replaced by a regime based on a
cash basis taxation system where investors will be required
to pay taxes only upon actual realization of profits.
As a consequence, starting from mid 2011, the tax regime
applicable to investors in Italian investment funds and
SICAVs will be comparable to that currently applicable to
investors in non-Italian investment funds.
1. Changes at the level of Italian investment funds and
SICAVs
Starting from next July 1, 2011, Italian investment funds
and SICAVs will no longer be subject to the annual 12.5%
substitutive tax applicable, on an accrual basis, on the
yearly NAV appreciation. Accordingly, starting from mid
2011, Italian investments funds and SICAVs will no longer
be subject to any Italian income taxes (neither ordinary nor
substitutive taxes).
Yearly NAV depreciation incurred over past years, and until
next June 30, 2011 (in respect of which Italian investment
funds and SICAVs have booked huge amounts of “tax
assets” – equal to 12.5% of the NAV depreciation), can be
carried forward indefinitely to offset future profits (subject
to a 12.5% withholding tax) realized by the investors. More
in details, Italian asset management companies will be in
a position to offset payment of taxes withheld to investors
with the “tax assets” booked by the Italian investment funds
and SICAVs they are managing.
2. Changes at the level of the investors
2.1. Italian resident investors who do not carry on a commercial
activity (e.g.: individuals)
33 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

Dal 1° luglio 2011, i proventi (redditi di capitale) derivanti
dalla partecipazione a fondi comuni di investimento
e SICAV di diritto italiano diventeranno tassabili nella
misura del 12,5% solo se “monetizzati” (i.e.: per cassa e,
quindi, al momento dell’effettivo realizzo). La tassazione
avverrà tramite ritenuta alla fonte a titolo di imposta (da
operare a cura delle società di gestione del risparmio)
cosicché i proventi in questione non dovranno essere
oggetto di dichiarazione dei redditi.
Nessuna novità è stata introdotta con riferimento ad
eventuali “capital gain” (redditi diversi) che continueranno
ad essere tassati (per cassa) al 12,5%.
2.2. Investitori residenti che conseguono redditi di
impresa (e.g.: imprenditori, società di capitali, stabili
organizzazioni in Italia di società estere)
I proventi (redditi di capitale) derivanti dalla partecipazione
a fondi comuni di investimento e SICAV ed
eventuali “capital gain” (redditi diversi) continueranno
ad essere soggetti a tassazione in misura ordinaria (con
applicazione dell’IRES al 27,5% o dell’IRPEF ad aliquote
progressive – più IRAP al 3,9% ovvero al 4,82% in certi
casi e per determinate tipologie di investitori).
I proventi (redditi di capitale) realizzati dal 1° luglio
2011 saranno soggetti a una ritenuta del 12,5% a titolo
di acconto. Il credito di imposta del 15%, previsto dall’attuale
sistema normativo, non sarà più attributo con
riferimento ai proventi realizzati dal 1° luglio 2011.
2.3. Investitori non residenti
Dal 1° luglio 2011 i proventi (redditi di capitale) derivanti
dalla partecipazione a fondi comuni di investimento
e SICAV di diritto italiano diventeranno soggetti a una
ritenuta del 12,5% a titolo di imposta. Tuttavia, nessuna
ritenuta si applicherà nei confronti di investitori “qualificati”
non residenti (i.e.: investitori – incluse banche,
società di capitali, fondi pensione ed altri investitori istituzionali
– residenti o costituiti in un Paese che consente
un adeguato scambio di informazioni con le Autorità
fiscali italiane). In ogni caso, gli investitori “qualificati”
non residenti, con riferimento ai proventi realizzati dal
1° luglio 2011, non avranno più diritto al rimborso del
15% dei proventi erogati, così come previsto dall’attuale
sistema normativo.
Nessuna novità è stata introdotta con riferimento ad
eventuali “capital gain” (redditi diversi) che continueranno
ad essere tassati al 12,5%, salvo la possibilità di
ottenere un’esenzione in base alla normativa interna
(applicabile soltanto nei confronti di investitori “qualificati”)
ovvero in forza di un trattato contro le doppie
imposizioni (se applicabile) che preveda l’esclusione da
tassazione per capital gain di fonte italiana.
Starting from next July 1, 2011, profits qualifying as income
from capital and deriving from Italian investment funds
and SICAVs will become subject to tax, on a cash basis only
(i.e.: upon actual realization of profits), at a 12.5% rate.
Taxes will be directly withheld by the Italian asset management
companies so that no disclosure of these profits should
be made in investors’ tax returns.
No changes has been introduced in respect of profits qualifying
as capital gains which will continue to be subject to
tax at a 12.5% rate.
2.2. Italian resident investors who carry on a commercial
activity (e.g.: entrepreneurs, corporations and Italian
permanent establishment of foreign corporations)
Profits (both income from capital and capital gains)
deriving from Italian investment funds and SICAVs will
continue to be ordinarily subject to tax (corporate income
tax at 27.5% rate or individual income taxes at progressive
rates – plus regional tax on productive activities at a rate
ranging from 3.9% to 4.82% under certain circumstances
and for certain type of investors).
A 12.5% advance withholding tax will apply on profits
qualifying as income from capital and realized starting
from next July 1, 2011. The existing 15% tax credit will no
longer be available with respect to profits realized starting
from next July 1, 2011.
2.3. Non-Italian resident investors
Starting from next July 1, 2011, profits qualifying as
income from capital and deriving from Italian investment
funds and SICAVs will be ordinarily subject to a 12.5%
withholding tax. However, no withholding tax will apply to
non-Italian resident “qualified” investors (i.e.: investors –
including banks, ordinary corporations, pension funds and
other institutional investors – resident or organized in a
Country allowing for an exchange of information procedure
with the Italian Tax Authorities). In any case, “qualified”
investors will no longer be entitled to any refund (currently
equal to 15% of the profits received) in respect to profits
realized starting from next July 1, 2011.
No changes has been introduced in respect of profits qualifying
as capital gains which will continue to be subject to
tax at a 12.5% rate with possibility to get an exemption
either under domestic law (applicable only to “qualified”
investors) or under a double tax treaty (where applicable)
protecting from Italian capital gain taxation.
TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 34

Nuovo regime fiscale per gli
italiani persone fisiche che
partecipano ad organismi di
investimento collettivo del
risparmio di diritto estero non
armonizzati
(Marco Vozzi)
L’articolo 2, commi da 80 a 83, del D.L. n. 225/2010,
convertito nella Legge n. 10/2011, prevede che, dal 1°
luglio 2011, gli italiani persone fisiche che partecipano
a certi organismi di investimento collettivo del risparmio
di diritto estero non armonizzati, diversi dai fondi
immobiliari, e situati in determinati Stati membri UE o
dello Spazio Economico Europeo, saranno soggetti ad
un nuovo (e più favorevole) regime fiscale.
In particolare, l’attuale regime tributario fondato sulla
tassazione ordinaria (con applicazione dell’IRPEF ad
aliquote progressive fino al 43%) dei proventi derivanti
dalla partecipazione ad organismi di investimento esteri
non armonizzati sarà abrogato e sostituito da un regime
fiscale improntato su una tassazione definitiva al 12,5%,
a condizione che l’organismo di investimento non armonizzato:
- sia assoggettato a qualche forma di vigilanza nel Paese
estero di costituzione;
e
- sia costituito in un Paese che consente un adeguato
scambio di informazioni con le Autorità fiscali italiane.
Conseguentemente, a partire dalla seconda metà
dell’anno 2011, il trattamento tributario applicabile agli
italiani persone fisiche che partecipano ad organismi di
investimento di diritto estero non armonizzati situati in
certi Stati membri UE o dello Spazio Economico Europeo
sarà comparabile a quello attualmente applicabile
agli investitori in organismi di investimento di dritto
estero armonizzati situati in determinati Stati membri
UE o dello Spazio Economico Europeo.
Il nuovo regime si applica ai proventi (redditi di capitale)
percepiti dal 1° luglio 2011.
New tax regime for Italian
individual investors in EU and
EEA non-UCITS funds
(Marco Vozzi)
According to Art. 2, par. from 80 to 83, Law Decree no.
225/2010, converted into Law no. 10/2011, starting from
next July 1, 2011, a new (more favorable) tax regime will
apply to Italian investors (who do not carry on a commercial
activity - e.g.: individuals) in certain EU and EEA
foreign non-UCITS funds (other than real estate funds).
Particularly, the existing regime whereby Italian individual
investors in foreign non-UCITS funds are normally ordinarily
subject to tax (at progressive rates up to 43%) will be
repealed and replaced by a regime whereby a 12.5% final
taxation will apply as long as the non-UCITS fund meet the
following conditions:
- it is subject to the supervision by the regulators in its
Country of organization.
and
- it is organized in a EU Country or in a EEA Country allowing
for an exchange of information procedure with the
Italian Tax Authorities.
As a consequence, starting from mid 2011, the tax regime
applicable to Italian individual investors in certain EU and
EEA non-UCITS funds will be comparable to that currently
applicable for investments in EU and EEA UCITS funds.
The new regime will apply to profits qualifying as income
from capital and realized starting from next July 1, 2011.
35 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 36

Nuova disciplina degli
intermediari finanziari
(Ivana Genestrone - Maddalena Arcelloni)
Il D.Lgs. 13 agosto 2010, n. 141 (di seguito, il “Decreto”),
ha introdotto una nuova disciplina degli intermediari
finanziari, che modifica profondamente quanto contenuto
nel Titolo V, D.Lgs. 1 settembre 1993, n.385 (di
seguito, il “TUB”).
(A) La prima modifica sostanziale da evidenziare è
la scomparsa della differenziazione tra intermediari
finanziari iscritti, rispettivamente, nell’elenco generale
ai sensi dell’articolo 106, TUB e nell’elenco speciale ex
107, TUB.
Sono ora, infatti, previsti un unico albo ed un’unica
disciplina per tutti gli intermediari autorizzati a:
(1) esercitare attività di concessione di finanziamenti
sotto qualsiasi forma nei confronti del pubblico;
(2) prestare servizi di pagamento, ove autorizzati ai sensi
dell’articolo 114-novies, TUB, servizi di investimento,
se autorizzati ai sensi del D.Lgs. n. 58/1998 (di seguito,
“TUF”), ovvero altre attività connesse o strumentali
consentite dalla legge.
In forza del regime previgente, gli intermediari autorizzati
erano soggetti a discipline diverse ed iscrizioni
speciali nell’albo tenuto dalla Banca d’Italia, a seconda
del superamento o meno di talune soglie dimensionali.
(B) Scompaiono alcune delle attività prima riservate ai
soli intermediari autorizzati e, in particolare: (i) l’assunzione
di partecipazioni e (ii) l’intermediazione in cambi.
(C) Non devono più registrarsi in alcun elenco i soggetti
che svolgono attività finanziarie non nei confronti del
pubblico, seppure in misura prevalente (circostanza che
prima determinava l’obbligo di iscrizione ad una sezione
particolare dell’elenco degli intermediari finanziari
tenuto dalla Banca d’Italia).
(D) L’attività finanziaria svolta dai soggetti registrati
all’elenco dell’articolo 106, TUB, deve essere svolta in
via esclusiva.
(E) L’autorizzazione è concessa qualora ricorrano le
seguenti condizioni:
(i) è adottata la forma di società di capitali;
New Rules on
Financial Intermediaries
(Ivana Genestrone - Maddalena Arcelloni)
The Legislative Decree 13th August 2010, No.141 (hereinafter,
the “Decree”) introduced new rules on financial
intermediaries which deeply amend what stated in Title V,
Legislative Decree September 1st 1993, No.385 (hereinafter,
the “TUB”).
(A) The first substantial amendment to stress is the deletion
of the distinction between financial intermediaries
registered, respectively, in the general list under article
106, TUB, and those registered in the special list under
article 107, TUB.
From now on, in fact, there will be a sole register and a sole
set of law provisions applicable to all the intermediaries
authorized to:
(1) grant loans in any form towards the public;
(2) perform payment services, if so authorized under article
114-novies, TUB, investment services, if so authorized
under the provisions of the Legislative Decree 24th February
1998, No.58 (hereinafter, the “TUF”), or other related
or ancillary activities allowed by the law.
In accordance with the rules previously in force, the
authorized intermediaries were subject to different sets
of rules as well as to special listings in the register held by
Bank of Italy, depending on whether certain dimensional
thresholds were passed or not.
(B) Some of the activities previously restricted to the
authorized intermediaries are no longer exist as such, in
particular: (i) shareholding activity and (ii) trading in
foreign exchange.
(C) The operators which do not undertake financial
activities towards the public are no longer required to be
registered, even though said activities are the ones performed
for the most part by the operators (circumstance
which previously resulted in the mandatory registration
in a special section of the register of intermediaries held by
Bank of Italy).
(D) The operators registered under article 106, TUB, must
carry out the relevant financial activity in an exclusive
way.
(E) The authorization is granted whether the following
conditions are met:
(i) the form of limited company is adopted;
37 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

(ii) la sede legale e la direzione generale sono situate
nel territorio della Repubblica;
(iii) il capitale versato è di ammontare non inferiore a
quello determinato dalla Banca d’Italia anche in relazione
al tipo di operatività;
(iv) sono presentati un programma di attività iniziale e
la struttura organizzativa, unitamente all’atto costitutivo
e allo statuto;
(v) i titolari di partecipazioni e gli esponenti aziendali
sono in possesso dei requisiti previsti dagli artt. 25 e 26,
TUB;
(vi) non sussistono, tra gli intermediari finanziari o i
soggetti del gruppo di appartenenza e altri soggetti,
stretti legami che ostacolino l’esercizio effettivo della
vigilanza;
(vii) l’oggetto sociale indica unicamente le attività di
concessione nei confronti del pubblico di finanziamenti
sotto qualsiasi forma, i servizi di pagamento, nonché i
servizi di investimento, ove autorizzati. L’oggetto sociale
può indicare, altresì, le ulteriori attività eventualmente
consentite agli intermediari finanziari e quelle connesse
e strumentali previste dalle disposizioni della Banca
d’Italia.
(F) Il novellato articolo 108, TUB, prevede che la Banca
d’Italia emani disposizioni di carattere generale volte a
disciplinare (con riferimento ai soggetti autorizzati ex
articolo 106 TUB) l’adeguatezza patrimoniale, il contenimento
del rischio, l’organizzazione amministrativa
e contabile, i controlli interni, nonché l’informativa da
rendere al pubblico su tali materie.
(G) Ai sensi dell’’articolo 109, TUB, la Banca d’Italia
dovrà, altresì, emanare previsioni aventi ad oggetto la
vigilanza consolidata sui gruppi finanziari.
In ogni caso, la vigilanza consolidata potrà essere esercitata
dall’Autorità anche nei confronti di:
(i) intermediari finanziari e società bancarie, finanziarie
e strumentali, partecipate per almeno il venti per
cento da società appartenenti a un gruppo finanziario o
da un intermediario finanziario;
(ii) intermediari finanziari e società bancarie, finanziarie
e strumentali non comprese in un gruppo finanziario,
ove controllate dalla persona fisica o giuridica
che controlla un gruppo finanziario o un intermediario
finanziario;
(iii) società diverse dagli intermediari finanziari e da
quelle bancarie, finanziarie e strumentali quando siano
controllate da un intermediario finanziario, ovvero,
quando società appartenenti a un gruppo finanziario,
detengano, anche congiuntamente, una partecipazione
di controllo.
(ii) the registered office and the head office are both located
within the Italian territory;
(iii) the amount of the paid-up capital is not lower than the
capital amount set out by Bank of Italy also in relation to
the type of operations performed;
(iv) a business plan and an organizational structure chart
are submitted along with the articles of association and the
bylaws;
(v) the interests holders and the company representatives
feature the requirements provided for by articles 25 and 26,
TUB;
(vi) no close connections exist among the financial intermediaries
or among the other members of the belonging
corporate group and other subjects which may affect the
effective supervisory activity;
(vii) the corporate object solely provides for the activities
of undertaking the granting of loans in any form, payment
services, as well as investment services, if so authorized.The
corporate object may also provide the further activities in
case allowed to financial intermediaries and those related
or ancillary activities provided for by Bank of Italy rules.
(F) The new article 108, TUB, sets out that Bank of Italy
enacts general provisions meant to rule (with reference to
the operators authorized under article 106 TUB) the capital
adequacy, the risk containment, the accounting and administrative
organization, the internal audit, as well as the
information to be provided to the public on such topics.
(G) Under article 109, TUB, Bank of Italy shall also enact
provisions concerning the consolidated supervision on
financial groups.
However, the consolidated supervision will be carried out by
the Authority also towards:
(i) financial intermediaries and banking, holding and
ancillary companies, participated up to twenty percent by
companies belonging to a financial group or by a financial
intermediary;
(ii) financial intermediaries and banking, holding and
ancillary companies, not part of a financial group, if controlled
by a natural or legal person controlling a financial
group or a financial intermediaries;
(iii) companies other than financial intermediaries and
from banking, holdings and ancillary companies when
controlled by a financial intermediary, or, in case companies
belonging to a financial group, hold, even jointly, a
controlling stake.
TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 38

(H) Con le nuove disposizioni, il Legislatore ha preso in
considerazione anche il c.d. “microcredito”, riservato a
soggetti iscritti in un apposito elenco i cui requisiti dovranno
essere specificati in un apposito atto del Ministero
dell’Economia e delle Finanze (di seguito, “MEF”).
Al riguardo, l’articolo 111, TUB, stabilisce che i finanziamenti
concessi in questo ambito:
(i) non possono superare l’ammontare di € 25.000 e
non devono essere assistiti da garanzie reali;
(ii) sono finalizzati all’avvio o allo sviluppo di iniziative
imprenditoriali o all’inserimento nel mercato del lavoro;
(iii) sono accompagnati dalla prestazione di servizi ausiliari
di assistenza e monitoraggio dei soggetti finanziati.
Viene, inoltre, stabilito che possono esercitare il “microcredito”
anche i soggetti giuridici senza fini di lucro,
laddove soddisfino determinati requisiti (anche questi,
ancora da precisare da parte del MEF), a condizione che
siano iscritti ad una sezione separata dell’elenco e che i
finanziamenti siano concessi a condizioni più favorevoli
di quelle prevalenti sul mercato.
(I) E’ stata riveduta anche la disciplina dei c.d. “confidi”,
prevedendo, tra l’altro, all’articolo 112, TUB, che per la
gestione dell’elenco al quale sono iscritti tali soggetti
debba essere istituito un organismo, avente personalità
giuridica di diritto privato e forma di associazione, il
quale vigila sul rispetto dei requisiti previsti dalla legge.
E’ previsto un regime transitorio per permettere alle
parti riguardate di adeguarsi alla nuova disciplina.
(L) L’articolo 10, Decreto, dispone, infatti, che gli intermediari
finanziari e i confidi che, alla data di entrata in
vigore del Decreto (ossia il 19 settembre 2010), risultavano
iscritti negli elenchi precedentemente previsti nei
vecchi articoli 106, 107 e 155 TUB, nonché le società
fiduciarie, hanno la facoltà di continuare ad operare
per un periodo di 12 mesi successivi all’adozione delle
disposizioni attuative (da emanare, come si è visto, sia
da parte della Banca d’Italia che del MEF) e alla costituzione
degli organismi previsti dal Decreto.
Tali disposizioni attuative dovranno essere emanate
entro il 31 dicembre 2011.
Nell’ambito della normativa transitoria è previsto, tra
l’altro, che:
(1) entro il termine precedentemente indicato gli intermediari
finanziari che alla data di entrata in vigore del
decreto legislativo esercitavano nei confronti del pubblico
l’attività di assunzione di partecipazioni, dovranno
chiedere alla Banca d’Italia la cancellazione dagli
elenchi previsti dalla disciplina previgente, attestando
di non esercitare attività riservate ai sensi di legge;
(H) With the new rules, the Legislator has also taken
into consideration the so-called “micro-credit”, which is
restricted to the operators registered in a special list whose
requirements have to be defined in a specific act by the
Ministry of Economy and Finance (hereinafter, “MEF”).
With this regard, article 11, TUB, provides for that the
loans granted to this extent:
(i) cannot amount more than € 25.000 and cannot be
secured by collaterals;
(ii) are aimed to either start-up, expand business initiatives
or to join the job market;
(iii) are accompanied by the performance of related services
of assistance and monitoring of the financed customers.
Moreover, it is provided that “micro-credit” may also be
performed by non-profit juridical entities if they meet certain
requirements (the latter are to be defined by the MEF
too), on condition that they are registered in a separate
section of the list and that the loans are granted in accordance
with conditions more favourable than those prevailing
on the market.
(I) The rules on the so-called “confidi” have been amended,
providing that an organized body should be set up to
keep the list where said operators are registered. The body
should feature corporate status and association form.
A transitional set of rules is provided in order to allow the
Parties to conform to the new applicable law provisions.
(L) Article 10 of the Decree sets out that financial intermediaries
and the intermediaries which, at the date of entry
into force (i.e. September 19th, 2010), were registered in
the registers previously provided for by the former articles
106, 107, and 155 TUB, as well as trust companies, have
the faculty to continue operating for a period of twelve
months after that, the enactment provisions (to be issued,
as seen above, by both Bank of Italy and by MEF) have
been adopted and the organized bodies provided for by the
Decree have been set up.
Said enactment provisions shall be adopted no later than
December 31st, 2011.
In the ambit of the transitional set of rules it is also stated,
among other things, that:
(1) within the above mentioned expiration term, the financial
intermediaries which at the date of the entry into force
of the Decree performed towards the public the holding
activity, shall ask Bank of Italy for the deletion from the registers
requested by the rules previously in force, attesting
that they do not perform activities restricted under the law.
39 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

(2) entro tre mesi dall’entrata in vigore delle disposizioni
attuative, gli intermediari iscritti all’elenco speciale
previsto dal vecchio articolo 107 TUB, o inclusi nella
vigilanza consolidata bancaria, che alla data di entrata in
vigore del Decreto esercitavano l’attività di concessione
di finanziamenti sotto qualsiasi forma, devono presentare
istanza di autorizzazione per l’iscrizione al nuovo Albo di
cui all’articolo 106, TUB;
(3) entro sei mesi dall’adozione delle disposizioni attuative
e dall’istituzione degli organismi previsti dalla legge,
i soggetti che esercitavano attività di intermediazione in
cambi devono richiedere alla Banca d’Italia la cancellazione
dagli elenchi, attestando di non svolgere attività
riservate ai sensi di legge;
(4) entro nove mesi dall’adozione delle disposizioni attuative
e dall’istituzione degli organismi previsti dalla legge,
le società fiduciarie presentano istanza di autorizzazione
ai fini dell’iscrizione alla sezione separata del nuovo albo
di cui all’articolo 106, TUB.
Decorsi i termini sopra citati, i soggetti che non abbiano
presentato le istanze previste, hanno l’obbligo di deliberare
la liquidazione della società ovvero di modificare il proprio
oggetto sociale, eliminando il riferimento ad attività
riservate ai sensi di legge.
(2) within three months from the entry into force of the
enactment provisions, the intermediaries registered in
the special register under the previous article 107 TUB, or
included in the banking consolidated supervision, which
at the date of entry into force of the Decree granted loans
in any form, are requested to file an application to be
registered in the new list pursuant article 106, TUB.
(3) within six months from the adoption of the
enactment provisions and from the setting up of the organized
bodies required by the law, the operators which traded
in foreign exchange are requested to apply to Bank of
Italy for the deletion from the lists, attesting that they do
not perform any activity restricted under the law.
(4) within nine months from the adoption of the
enactment provisions and from the setting up of the
organized bodies required by the law, the trust companies
shall apply for an authorization in order to obtain
the registration in the separate section of the new register
under article 107, TUB.
Upon expiration of the above mentioned terms, the operators
which will not have submitted the required applications,
are requested to resolve for the winding up of the
company or to modify their corporate object, by deleting
any reference to the activities restricted under the law.
TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 40

La Cassazione si esprime nuovamente
in merito all’abuso del
diritto in materia tributaria
(Claudio Valz - Mia Pasini)
Con sentenza n. 1372, del 21 gennaio 2011, la Corte di
Cassazione ha approfondito il tema dell'applicazione
del principio dell'abuso del diritto in campo tributario in
caso di operazioni di riorganizzazione societaria.
I giudici della Suprema Corte hanno, innanzi tutto, sottolineato
che, al fine di applicare il principio dell’abuso
del diritto, è onere dell’Amministrazione Finanziaria provare
le anomalie delle operazioni intraprese dal contribuente
il quale, invece, deve dimostrare che le finalità
perseguite non fossero esclusivamente rivolte all’ottenimento
del mero vantaggio fiscale.
Nell’ambito della sentenza è stata, inoltre, ribadita la
necessità di usare una cautela “massima” nell’applicazione
di tale principio in caso di ristrutturazioni societarie
di grandi gruppi d'imprese in quanto rispecchiano
generalmente particolari logiche di mercato e peculiarità
strategiche di gruppo che possono non coincidere con la
mera e immediata redditività economica.
*
Il caso sottoposto all’attenzione della Suprema Corte si
riferiva ad una ripresa a tassazione del costo per interessi
su prestiti ricevuti per finanziare una ristrutturazione
infragruppo.
L’Ufficio ha sostenuto la natura elusiva dell’operazione,
affermando che lo stesso risultato poteva essere ottenuto
mediante la fusione tra due società del gruppo senza
necessità di indebitamento. L’operazione “suggerita”
dall’Ufficio sarebbe, pertanto, stata soggetta ad una
maggiore tassazione.
Prima di esprimersi nel merito della questione, la
Suprema Corte ha ribadito che: “Si considerano aventi
carattere abusivo, e che possono, quindi, essere disconosciute
dell'amministrazione finanziaria, quelle pratiche
che, pur formalmente rispettose del diritto interno o
comunitario, siano poste in essere al principale scopo
di ottenere benefici fiscali contrastanti con la ratio delle
norme che introducono il tributo o prevedano esenzioni
o agevolazioni”.
Dopo aver evidenziato il rango comunitario e/o costituzionale
del principio di abuso di diritto e la sua indubbia
applicabilità d’ufficio anche nel giudizio di legittimità, la
Corte di Cassazione ha sottolineato che, al fine di ritenere
un’operazione abusiva, lo scopo di risparmio fiscale ad
essa sottostante non deve essere esclusivo bensì determinante.
Another Supreme Tax Court decision
on the abuse of law principle
relevant to the tax matter
(Claudio Valz - Mia Pasini)
With the decision n. 1372, of 21th January 2011, the Italian
Supreme Tax Court analyzed the matter of the application
of the principle of “abuse of law” in the tax field in case
of transactions relevant to business restructuring.
In the mentioned decision, the judges of the Supreme Tax
Court underlined that, in order to apply the principle of
“abuse of law”, the Tax Administration has the burden to
prove the avoidance nature of the transactions performed
by the tax-payer who, instead, has to prove that the final
purposes of the transactions are not exclusively to obtain a
mere tax advantage.
Moreover, within the decision, it has been confirmed the
necessity to adopt the “highest” caution in the application
of this principle in case of business restructuring of large
groups of companies because they generally reflect particular
market logics and peculiar strategies of the group that
could not coincide with a mere and immediate business
profitability.
The case evaluated by the Supreme Tax Court concerned a
case in which the Tax Authorities contested the deductibility
of the passive interests deriving from loans relevant to the
funding of an intercompany restructuring transaction.
The Tax Agency sustained the tax avoidance nature of the
transaction, having affirmed that the same result could
have been obtained through a merger between two companies
of the group, without the necessity to ask for a loan
and incur in passive interest. Therefore, the transaction
“suggested” by the Tax Agency would have had a greater tax
burden.
First of all, the Supreme Tax Court reaffirmed that: “those
transactions that, even if formally compliant with the
National and the European law, are carried out mainly in
order to obtain tax benefits that are contrasting with the
ratio of the laws that introduce the tax or that provide for
exemptions or facilities have to be considered having a tax
abusive nature and so they could be challenged by the Tax
Authorities”.
Having considered that the abuse of law is an European
and/or Constitutional principle and, therefore, it is required
to be applied ex-officio also in the judgments in front of
the Supreme Tax Court, the Supreme Tax Court underlined
that, in order to consider a transaction as “abusive”, the
purpose of the tax saving has not to be exclusive but rather
decisive.
41 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011
*

Nella sentenza viene, inoltre, ribadito che “incombe
all'amministrazione finanziaria l'onere di spiegare, anche
nell'atto impositivo, perchè la forma giuridica (o il complesso
di forme giuridiche) impiegata abbia carattere
anomalo o inadeguato rispetto all'operazione economica
intrapresa, mentre è onere del contribuente provare
l'esistenza di un contenuto economico dell'operazione
diverso dal mero risparmio fiscale”.
Tale statuizione appare in linea con le precedenti pronunce
della Suprema Corte.
Si ricorda, ad esempio, che nella Sentenza n. 1465, del
21 gennaio 2009, la Cassazione aveva stabilito che: “Una
operazione economica, oltre allo scopo di ottenere vantaggi
fiscali, può perseguire diversi obbiettivi, di natura
commerciale, finanziaria, contabile ed integra gli estremi
del comportamento abusivo qualora e nella misura in cui
tale scopo si ponga come elemento predominante ed assorbente
della transazione tenuto conto sia della volontà
delle parti implicate che del contesto fattuale e giuridico
in cui la transazione stessa viene posta in essere, con la
conseguenza che il divieto di comportamenti abusivi
non vale più ove quelle operazioni possono spiegarsi
altrimenti che con il mero conseguimento di risparmi di
imposta. E' onere dell'Amministrazione finanziaria - non
solo - prospettare il disegno elusivo a sostegno delle operate
rettifiche ma - anche - le supposte modalità di manipolazione
o di alterazione di schemi classici rinvenute
come irragionevoli in una normale logica di mercato se
non per pervenire a quel risultato di vantaggio fiscale
così come incombe al contribuente allegare la esistenza
di ragioni economiche alternative o concorrenti di reale
spessore che giustifichino operazioni così strutturate”.
Nel caso sottoposto all’attenzione della Suprema Corte, è
opinione dei Giudici di legittimità che l’Amministrazione
Finanziaria non abbia sostenuto “il carattere artificioso
della complessa operazione, ma soltanto che lo stesso
risultato poteva essere conseguito attraverso una diversa
formula organizzativa, e precisamente una fusione”.
L’Ufficio non avrebbe, inoltre, spiegato perché la forma
giuridica impiegata dalla società contribuente sarebbe
stata inusuale o inadeguata all’operazione economica.
La Corte di cassazione, pertanto, ha ritenuto che “ il
sindacato dell’Amministrazione finanziaria non può spingersi
ad imporre una misura di ristrutturazione diversa
da quelle giuridicamente possibili (e cioè una fusione)
solo perché tale misura avrebbe comportato un maggior
carico fiscale”.
*
Un’importante affermazione della Suprema Corte
contenuta nella decisione in commento riguarda, poi, la
necessità di usare una “particolare cautela” nei casi di
applicazione del principio di abuso di diritto.
Moreover, in the decision at hand, it is reaffirmed that “it
is up to the Tax Authorities the burden to explain, also in
the notice of tax assessment, the reason why the legal form
(or the set of legal forms) carried out is unusual or has an
inappropriate nature for the economic transaction carried
out, while it is up to the tax-payer to prove the presence
of an economic reason of the transaction different from a
mere tax saving”.
This decision seems in line with the previous decisions of the
Supreme Tax Court.
It is important to remind that, for instance, with the
decision n. 1465, of 21 January 2009, the Supreme Tax
Court stated that: “an economic transaction, other than
tax saving purposes, could have other aims of commercial
financial and accounting purposes and could be seen as tax
abusive when the principal element of the transaction the
purpose of obtaining tax advantages, having considered
the involved parties intentions and the factual and legal
context in which the transaction is carried out, with the
consequence that the abuse of law principle could not be
applicable when the transactions are aimed not only to
achieve mere tax savings. It is up to the Tax Authorities the
prove the tax abusive plan and the ways of distortion and
alteration of the classical legal transaction schemes, considered
reasonless in an ordinary market logic and carried
out solely to obtain that specific tax advantage, while it is
up to the tax-payer the burden to prove the existence of real
business motivations that justify transactions structured in
that way”.
In the case submitted to the Supreme Tax Court, the
opinion of the Judges is that the Tax Authorities did not sustain
“the artificial nature of the complex transaction, but
only that the same result could have been achieved adopting
a different business structure and, to be more precisely,
a merger transaction.”
Moreover, the Tax Office didn’t explain the reason why
the legal structure adopted by the tax-payer is unusual or
inadequate for the business transaction at hand.
Therefore, the Supreme Tax Court, considered that “the
judgment of the Tax Authorities did not impose a measure
of business restructuring different than the others legal
possible structures (in this case a merger) only because the
mentioned measures had triggered a more expensive tax
burden”.
*
An important statement of the Supreme Tax Court, included
in the decision at hand, refers to the necessity to adopt
a “particular caution” in the cases of application of the
principle of abuse of law.
TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 42

La Corte di Cassazione, infatti, in tali circostanze ritiene
necessario “trovare una giusta linea di confine tra
pianificazione fiscale eccessivamente aggressiva e libertà
di scelta delle forme giuridiche, soprattutto quando si
tratta di attività d'impresa”.
La cautela nella valutazione, ad avviso dei giudici di
legittimità, deve essere “massima” quando si tratta di
ristrutturazioni societarie nell'ambito di grandi gruppi
d'imprese.
Applicando tale “cautela”, la Corte di Cassazione ricorda
che, nei casi di possibile abuso di diritto che coinvolgono
operazioni strutturate di grandi gruppi, si tratta di
verificare se l’operazione rientri in una logica di mercato,
considerando che per effetto della peculiarità delle
strategie di mercato dei gruppi di imprese “il carattere
abusivo deve essere escluso per la compresenza, non
marginale, di ragioni extra fiscali che non si identificano
necessariamente in una redditività immediata dell'operazione,
ma possono essere anche di natura meramente
organizzativa, e consistere in miglioramento strutturale
e funzionale dell'impresa”.
A parere dei Supremi Giudici, pertanto, la ragione economica
di un’operazione non può essere considerata il
solo “profitto”.
Al fine dell’applicazione dell’abuso di diritto, l’economicità
dell’operazione non deve, infatti, essere misurata
meramente attraverso la sua redditività diretta ed
immediata ma deve essere valutata sulla base dell’analisi
funzionale ed economica dell’operazione in relazione al
gruppo.
The Court, indeed, in these circumstances considers necessary
“to find out a correct borderline between an aggressive
tax planning and the freedom to adopt a legal form, especially
when the matter in object is about business activity”.
This caution, according to the opinion of the Judges, has to
be at the highest level when the matter in object is a business
restructuring of large groups of companies.
Applying this “caution”, the Supreme Tax Court states that,
in the cases where it is possible to have an abuse of law
that involves business restructuring transactions of large
groups, it is necessary to verify if the transaction is carried
out according to a market logic and that, considering
the peculiarities of the market strategies of the groups of
companies “the abusive nature has to be excluded for the,
not marginal, presence of non tax reasoning that do not
identify themselves in an immediate profitability of the
transaction, but they could have just a mere organizational
nature consisting in a structural and functional improvement
of the enterprise”.
Therefore, according to the opinion of the Supreme Judges,
the business motivation of a transaction could not be considered
the sole “profit”.
Indeed, in order to apply the abuse of law, the economic
aspect of the transaction has not to be evaluated through
the direct and immediate profitability, but rather through
the functional and economic analysis of the transaction in
relation to the group.
43 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 44

Archivio VIES: nuove procedure
autorizzative
(Leonardo Penna – Manuela Sorbara)
Con l’emanazione dei provvedimenti dell’Agenzia delle
Entrate n. 2010/188381 e n. 2010/188376, del 29
dicembre 2010, è stata data attuazione al nuovo regime
autorizzativo per l’effettuazione delle operazioni intracomunitarie,
introdotto, nell’ambito delle misure di
contrasto alle frodi IVA, dall’articolo 27, D. L. n. 78/2010,
convertito nella L. 30 luglio 2010, n. 122.
A partire dalla data del 31 maggio 2010, in base al novellato
articolo 35, DPR n. 633/1972, i soggetti intenzionati
ad effettuare operazioni intracomunitarie devono, quindi,
essere autorizzati dall’Agenzia delle Entrate.
Con i provvedimenti del 29 dicembre scorso, sono stati
definiti i criteri e le modalità di inclusione delle partite
IVA nell’archivio informatico dei soggetti autorizzati a
porre in essere operazioni intracomunitarie (VIES) e le
modalità di diniego e revoca dell’autorizzazione.
Alla luce di quanto previsto da tali provvedimenti, è possibile
individuare i seguenti scenari:
a) I soggetti che hanno presentato dichiarazione di inizio
attività tra il 31 maggio 2010 e il 28 febbraio 2011, a
quest’ultima data saranno esclusi dall’archivio VIES, se:
- non hanno manifestato la volontà di porre in essere
operazioni UE nella dichiarazione di inizio attività barrando
l’apposito campo del Modello; e
- non hanno posto in essere, nel secondo semestre 2010,
operazioni intracomunitarie e adempiuto agli obblighi di
presentazione degli elenchi INTRASTAT;
b) i soggetti che hanno presentato dichiarazione di inizio
attività anteriormente al 31 maggio 2010, sempre alla
data del 28 febbraio 2011 saranno esclusi dall’archivio
VIES se:
- non hanno presentato elenchi INTRASTAT negli anni
2009 e 2010; e
- non hanno adempiuto agli obblighi dichiarativi IVA per
il 2009.
I titolari di partita IVA esclusi dall’archivio informatico
ed intenzionati ad effettuare operazioni UE sono, quindi,
obbligati a dichiarare tale volontà mediante apposita
istanza da presentare direttamente presso gli uffici
dell’Agenzia delle Entrate.
Archive VIES: news rules for the
inclusion
(Leonardo Penna – Manuela Sorbara)
With the issuing of the measures No. 2010/188381 and
No. 2010/188376 dated December 29, 2010 by the Italian
Revenue Agency, the new authorization regime for carrying
out intra-community transactions has been introduced as
part of measures to combat VAT fraud, according to article
27 of Decree 78/2010, converted into the law n. 122 dated
July 30, 2010.
Starting from May 31, 2010, according to the new article
35 of Presidential Decree no. 633/1972, tax payers who
wish to make intra-community transactions must be, therefore,
authorized by the Italian Revenue Agency.
With the above mentioned measures, Italian Revenue
Agency defined criteria and procedures for inclusion of
Italian VAT numbers in the archive of subject authorized
to carry out intra-community transactions (VIES) and the
procedures of denial and revocation of the authorization.
According to the above mentioned measures, it is possible to
identify the following scenarios:
a) VAT tax payers who submitted the declaration of beginning
of their business activity between May 31, 2010 and
February 28, 2011, at this latter date will be excluded from
the archive VIES, if :
- they have not expressed their will to carry out intra-community
transactions when the appropriate model has been
filled in, and
- they have not carry out in the second half of 2010 intracommunity
transactions and submitted the relevant
INTRASTAT forms;
b) VAT tax payers who submitted the declaration of beginning
of their business before May 31, 2010, at the date
of February 28, 2011 will be excluded from the archive if
VIES:
- they did not submit INTRASTAT forms in 2009 and 2010,
and
- they have not duly fulfilled obligations related to VAT
returns relevant to 2009.
VAT tax payers excluded from VIES who intend to carry out
intra-community transactions are obliged to declare their
will by filing an appropriate application to be submitted
directly at the offices of the Italian Revenue Agency.
45 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

Entro 30 giorni dalla ricezione della dichiarazione di
volontà, l’Agenzia delle Entrate verifica i dati forniti ed
effettua una valutazione preliminare del rischio legato
al soggetto, emanando un provvedimento di diniego in
caso di esito negativo delle valutazioni.
Diversamente, trascorso il termine senza che l’Amministrazione
abbia sollevato obiezioni il soggetto interessato
è iscritto nell’archivio informatico (cosiddetto: silenzio
assenso).
In ogni caso, l’Agenzia delle Entrate si riserva la possibilità
di effettuare controlli più approfonditi in capo al
contribuente entro sei mesi dalla ricezione della dichiarazione
di volontà.
Resta ferma, inoltre, la possibilità per i titolari di partita
IVA di comunicare la volontà di recedere dall’opzione di
effettuare operazioni con Paesi UE, e, quindi, di essere
esclusi dall’archivio.
L’Agenzia delle Entrate non ha, al momento, fornito chiarimenti
ufficiali, ma con due comunicati stampa del 26 e
27 gennaio, ha precisato quanto segue:
• solo i contribuenti che intendono eseguire operazioni
intracomunitarie devono presentare la domanda
in cui dichiarano tale volontà; la domanda può essere
presentata a mano o tramite raccomandata presso qualsiasi
ufficio territoriale;
• i contribuenti, invece, che hanno presentato una
richiesta immotivata, ossia non legata alla reale volontà
o necessità di effettuare operazioni intracomunitarie,
possono presentare, esclusivamente all’ufficio a cui è
stata presentata la richiesta iniziale, una nuova istanza
per non essere inclusi nell’elenco. Ciò anche alla luce
del fatto che l’inserimento nell’archivio VIES comporta il
monitoraggio specifico della posizione da parte dell’Agenzia
delle Entrate.
La versione finale del nuovo archivio VIES è disponibile a
partire dal mese di marzo, in quanto entro la data del 28
febbraio 2011 l’Amministrazione finanziaria avrà proceduto
all’eliminazione dei soggetti non autorizzati.
Peraltro, già dal primo febbraio, sul sito dell’Agenzia
delle Entrate è stato attivato un servizio che consente
di consultare l’elenco delle partite IVA degli operatori
che, risultando in possesso dei requisiti per essere inclusi
nell’archivio dei soggetti autorizzati ad effettuare operazioni
intracomunitarie, verranno inseriti automaticamente
nel nuovo VIES.
Gli operatori non presenti, invece, laddove abbiano già
presentato l’istanza, dovranno attendere la fine del mese
di febbraio per verificare il loro inserimento.
Within 30 days from the receipt of the above declaration of
intention, the Italian Revenue Agency verifies the provided
information and makes a preliminary assessment of
the risk of the subject, issuing a refusal in case of negative
evaluations.
At the contrary, if after the above mentioned 30 days Tax
Administration has not objected in writing, the tax payers
is included in the archive (so-called: silent consent).
In any case, the Italian Revenue Agency is allowed to carry
out more extensive checks on the taxpayer within six
months by the receiving the declaration of intent.
VAT tax payers are in any time allowed to communicate
their intention to back the option to carry out intra-community
transactions and, therefore, to be excluded from the
archive.
As at today Italian Revenue Agency does not currently provide
official explanations, but two press releases of 26 and
27 January, stated as follows:
• only taxpayers who wish to perform intra-community
transactions must submit the application to declare
their intention to work with foreign countries; the application
may be submitted either by hand or by registered post
office to any territorial office;
• taxpayers who presented an unjustified request,
that is unrelated to the real intention or need to carry out
intra-community transactions, may submit to the competent
local tax office a new instance in order to be excluded
by the archive. In fact, it has to be underlined that the
inclusion in VIES involves the tax payers’ position will be
scrutinized by Italian Revenue Agency.
The final version of the new VIES is available starting from
March, because by February 28, 2011 the Tax Authorities
will have deleted the unauthorized tax payers.
Moreover, starting from February 1st, on the website of the
Italian Revenue Agency has been activated a service that
allows to see the list of VAT tax payers that will be automatically
included in the new VIES, as they already meet the
specific requirements.
Operators who are not present in the VIES, having already
filed in the specific request, must wait until the end of
February in order to verify their inclusion.
TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 46

Si evidenzia, infine, che nelle Motivazioni allegate al
Provvedimento n. 2010/188376 testualmente si legge:
“In linea con quanto enunciato nella relazione illustrativa
al d.l. n. 78 del 2010, contestualmente al ricevimento
della dichiarazione di volontà (da parte dei contribuenti:
n.d.r.), sarà sospesa la soggettività attiva e passiva
delle operazioni intracomunitarie anche attraverso la
loro esclusione dall’archivio dei soggetti autorizzati alle
operazioni intracomunitarie sino al trentesimo giorno
successivo alla data di attivazione all’interessato del
numero di partita IVA”.
In altre parole, i soggetti che presentano l’istanza per
essere inclusi nel nuovo archivio VIES non possono porre
in essere operazioni intracomunitarie prima che sia decorso
il termine dei trenta giorni sopra richiamato.
Non è chiaro se tale sospensione riguardi solo i soggetti
che, per la prima volta, presentano domanda di inizio
attività ovvero tutti i contribuenti che si trovino nelle
condizioni di dover presentare l’istanza di inclusione
nell’archivio VIES.
In assenza di chiarimenti ufficiali sul punto, si ritiene
che la sospensione non possa riguardare i soggetti che,
essendo già titolari di partita IVA, abbiano presentato
l’istanza di inclusione nell’archivio entro il 28 febbraio
(sempre che, in capo ad essi, non ricorrano quelle
situazioni, dettagliatamente descritte nei provvedimenti
citati, dalle quali scaturirebbe il diniego o la revoca
all’autorizzazione): diversamente, infatti, per tali soggetti
si verificherebbe una non giustificata interruzione
dell’operatività ordinaria in relazione alle operazioni
intracomunitarie.
Milleproroghe e i principi
contabili internazionali IAS/FRS
(Alessandro Catona)
Il Decreto Milleproroghe (D.L. n. 225/2010 convertito in
Legge n. 10/2011), entrato in vigore il 27 febbraio 2010,
ha apportato, tra le altre, alcune modifiche in relazione
all’adozione dei principi contabili internazionali nella
redazione del bilancio d’esercizio.
In particolare, sono stati aggiunti, all’articolo 4 Decreto
Legislativo 28 febbraio 2005 n. 38 (“Decreto IAS”), i
commi da 7bis a 7quater che introducono un coordinamento
tra gli standard internazionali e la disciplina civilistica
e fiscale. Di conseguenza, diversamente da quanto
stabilito in prima applicazione del D.Lgs. n. 38/2005,
l’entrata in vigore di nuovi principi contabili internazionali
o modifiche ai precedenti non sarà più né immediata
né automatica.
It should be noted, finally, that in the report attached to the
above mentioned measure No. 2010/188376 is expressly
stated: “In line with the declaration contained in the explanatory
report on the DL 78, 2010, together with the receipt
of the declaration of intention (by the taxpayers), will be
suspended the passive and active subjectivity for intra-community
transactions even through their exclusion from the
archive of the authorized parties to carry out intra-community
transactions until the thirtieth day following the date
in which the VAT number has been attributed.”
In other words, tax payers who require to be included in
the new archive VIES are not allowed to carry out intracommunity
transactions before the period of thirty days
referred to above is expired.
It is not clear whether such suspension relates only to persons
who, for the first time, submit the request of the VAT
number or to all taxpayers who are requested to submit the
request for the inclusion in the new archive VIES.
In absence of official clarifications on the point, we believe
that this suspension does not apply to tax payers who,
having already registered for VAT purposes, have submitted
the request for the inclusion in the archive before February
28 (under the condition that they met all the requirements
described in detail in the above mentioned measure,
in absence of which authorization should be refused or
revoked): if this should the case, in fact, for these operators
the ordinary activity as far the intra-community transactions
are concerned would be interrupted without justified
reasons.
The “Milleproroghe” bill and the
international accounting
principle IAS/IFRS
(Alessandro Catona)
The Law Decree n. 225/2010 (so-called Decreto Milleproroghe)
converted into the Law n. 10/2011 and in force
from February 27, 2010, introduced relevant amendments
concerning the international accounting principle adoption
for the drawing up of the financial statements.
Specifically, such law decree added paragraphs numbered
from 7bis to 7quater to the Article 4, Legislative Decree
n. 38 of February 28, 2005 (Decreto “IAS”), providing
for a co-ordination between the international standards
and the Italian civil and tax rules. Consequently and
differently from the rules initially set by Legislative Decree
n. 38/2005, the enforcement of new international
accounting principle (or the amendments to the existing
international accounting principles) is no be immediate or
automatic.
47 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

In base alla nuova normativa, l’applicazione dei principi
contabili internazioni nella redazione del bilancio,
adottati con Regolamenti UE entrati in vigore successivamente
al 31 dicembre 2010, non sarà più immediata in
quanto è stata prevista la possibilità per il Ministro della
Giustizia, di concerto con il Ministro dell’Economia e
delle Finanze, acquisito il parere dell’Organismo Italiano
di Contabilità e sentiti la Banca d’Italia, la CONSOB e
l’ISVAP, di emanare un decreto in cui verranno stabilite
eventuali disposizioni applicative volte a realizzare,
ove compatibile, il coordinamento tra tali principi e la
disciplina di cui al titolo V, libro V, Codice Civile (“Delle
Società”), con particolare riguardo alla funzione del
bilancio di esercizio.
Il decreto in questione dovrà essere emanato entro 90
giorni dalla data di entrata in vigore dei Regolamenti
UE: dal testo letterale della norma, sembrerebbe che, in
caso di mancata emanazione entro 90 giorni del decreto,
i nuovi principi contabili internazionali saranno direttamente
applicabili. La nuova disposizione riguarda solo
i bilanci di esercizio e non i bilanci consolidati: questo
potrebbe, quindi, aprire un “doppio binario” tra i due
bilanci con probabili maggiori oneri gestionali.
La norma prevede anche la possibilità per il Ministro
dell’Economia e delle Finanze, nei casi in cui lo ritenga
necessario, di emanare un decreto che riporta eventuali
disposizioni di coordinamento per la determinazione
della base imponibile IRES ed IRAP. Tale decreto dovrà
essere emanato entro il termine di sessanta giorni dalla
data di entrata in vigore del decreto del Ministro della
Giustizia indicato in precedenza o, in sua mancanzaa,
entro centocinquanta giorni dalla data di entrata in vigore
del Regolamento UE.
Per quanto riguarda, invece, i principi contabili internazionali
adottati con Regolamento UE entrati in vigore nel
periodo compreso tra l’1 gennaio 2009 e il 31 dicembre
2010, le disposizioni di coordinamento possono essere
emanate dal Ministro dell’Economia e delle Finanze
entro il 31 maggio 2011.
Le nuove norme sembrerebbero applicabili alle società
quotate che adottano i principi contabili internazionali,
mentre per le banche e le assicurazioni l’effetto dovrebbe
essere limitato. Infatti, le disposizioni che riguardano
gli articoli del Codice Civile in materia di redazione del
bilancio non sono applicabili a queste realtà, in quanto
soggette all’articolo 9 del D.Lgs. n. 38/2005 che conferisce
specifici poteri a Banca d’Italia e Isvap.
Ciò significa che le banche e le assicurazioni dovranno,
pertanto, continuare ad attenersi alle indicazioni dei rispettivi
organismi regolamentari in materia di redazione
del bilancio di esercizio e consolidato.
Based on the new rules, the adoption of international
accounting principles (established by UE Regulations in
force after December 31, 2010) for the drawing up of the
balance sheet, is no longer immediate nor automatic, due
to a new introduced procedure. In particular, acquired the
Italian Accounting Organism (Organismo Italiano di Contabilità)
and sought the Bank of Italy, the CONSOB and
the ISVAP, the Ministry of Justice, jointly to the Ministry
of Economy and Finance can issue a decree containing the
provisions aiming to coordinate, if possible, the international
accounting principle with the provisions set by the Title
V, Chapter V (titled “Delle società”) of Italian Civil Code,
ruling the balance sheet drawing up.
Such decree should be issued within 90 days from the
effective date of the UE Regulations. From a literal analysis
of the new rule, it would appear that in case of no issuing of
the decree by the Ministry of Justice, the new international
accounting principles will be automatically effective.
This new provision applies only to the individual statutory
financial statements with the exception of the consolidated
financial statements. It should be remarked that from such
exclusion a “double track” between the two balances could
raise, involving higher managerial burdens.
Pursuant to the new rule the Ministry of Economy and
Finance is also entitled to issue, where necessary, a decree
containing coordination provision to determine the taxable
basis for IRES and IRAP purposes. In this case, the decree
should be issued within 60 days from the effective date of
the Ministry of Justice decree previously mentioned or, in
its absence, within 150 days from the effective date of UE
Regulation.
With reference to the international accounting principles,
established by UE Regulation come into force during
the period January 1, 2009 and December 31, 2010, the
coordination provisions could be issued by the Ministry of
Economy and Finance within the date of May 31, 2011.
It would appear that the new provisions apply to the listed
company adopting international accounting principles; on
the contrary, the effect for banks and insurance companies
should be limited. Specifically, the provisions concerning
the drawing up of the balance statement contained in the
Italian Civil Code Articles do not apply to such entities.
In fact, Article 9 of Legislative Decree n. 38/2005 grants
specific powers to the Bank of Italy and Isvap. This means
that the banks and the insurance companies should respect
the guidelines issued by the competent organism of control
in drawing up their balance statement.
TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 48

Milleproroghe e le imposte anticipate
nel bilancio delle banche e
degli enti finanziari
(Alessandro Catona)
Il cosiddetto decreto “Milleproroghe” (D.L. n. 225/2010
convertito con la Legge n. 10/2011) ha introdotto alcune
novità di carattere fiscale per le banche e gli enti finanziari.
In particolare, il comma 55 e seguenti, articolo 2,
prevedono che, nel caso in cui nel bilancio individuale
emerga una perdita d’esercizio, le attività per imposte
anticipate iscritte in bilancio, relative a svalutazioni di
crediti non ancora dedotte dal reddito imponibile ai sensi
del comma 3, articolo 106, TUIR, e quelle relative al
valore dell’avviamento e delle altre attività immateriali,
i cui componenti negativi sono deducibili in più periodi
d’imposta ai fini delle imposte sui redditi, si trasformino
in crediti d’imposta.
La conversione decorre dalla data di approvazione del
bilancio da parte dell’assemblea dei soci ed opera per
un importo pari al prodotto tra la perdita d’esercizio e
il rapporto tra le attività per imposte anticipate di cui al
comma 55 e la somma del capitale sociale e delle riserve
(sulla base dei dati emergenti dal bilancio approvato).
“Perdita d’esercizio x[ Attività per imposte anticipate
comma 55 /(Capitale Sociale + Riserve)] = Attività
fiscali (comma 55) soggette a trasformazione” .
Il credito così calcolato deve trovare indicazione nella
dichiarazione dei redditi e non concorre alla formazione
del reddito né ai fini Ires o Irap. La norma ha, infine,
stabilito che il credito può essere ceduto o utilizzato in
compensazione, ma mai chiesto a rimborso e non è produttivo
di interessi.
Dal periodo di imposta in corso alla data di approvazione
del bilancio, non sono deducibili i componenti negativi
corrispondenti alle attività per imposte anticipate trasformate
in credito di imposta.
L’ambito soggettivo della norma sembra estendersi, per
quanto riguarda le imposte anticipate su svalutazione
crediti, ai soggetti di cui all’articolo 1, D.Lgs. n. 87/92, in
quanto richiamato dall’articolo 106, comma 3, TUIR.
Con riferimento, invece, alle imposte anticipate su
avviamenti e altre attività immateriali, pur richiamando
la norma il nuovo accordo di Basilea rilevante per
le banche e gli enti finanziari, la nuova disposizione
sembrerebbe letteralmente applicabile anche ad altri
soggetti IRES (sebbene il punto meriterebbe comunque
un chiarimento).
The “Milleproroghe” Bill:
conversion of deferred tax assets
for banks and financial companies
(Alessandro Catona)
The Law Decree 225/2010 (so-called “Milleproroghe”, converted
into Law No. 10/2011) introduced some new provisions
regarding banks and financial institutions taxation.
In particular, paragraph 55 and following of Article 2
provides that, where a loss arises in the individual financial
statements, the deferred tax assets recorded, related to
write-downs of receivables not yet deducted from taxable
income pursuant to paragraph 3, Article 106, Income Tax
Code, and those related to goodwill and other intangible
assets, the negative components of which are deductible in
several periods, will turn into tax credits.
The conversion starts from the date of approval of the balance
statement by the shareholders’ meeting and operates
in an amount equal to the product of the loss for the year
and the ratio of deferred tax assets as per paragraph 55
and the sum of the share capital and reserves (based on
data emerging from the approved balance sheet).
Tax loss×[Deferred tax assets paragraph 55/(Share
Capital+Reserves )]=Tax assets (paragraph 55) to be
converted.
The credit so computed shall be indicated in the income
tax return and shall not be included in the taxable base
for IRES and IRAP purposes. The provision states that the
credit can be transferred or used in compensation for other
taxes payment, but never asked for refund and is not interest
productive.
From the tax period in progress at the date of approval
of the budget, negative components corresponding to the
deferred tax assets converted into tax credits are no longer
deductible for tax purposes.
The provision shall be applicable, with respect to deferred
tax assets on bad debts, to companies included in Article
1, Legislative Decree no. 87/92, as reported in Article 106,
paragraph 3, Income Tax Code.
With reference to the deferred tax assets on goodwill and
other intangible assets, although reference is made to the
new Basel Accord for banks, the new provision would seem
literally applicable also to other entities subject to IRES (the
point, however, has to be clarified).
49 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

Rimane dubbia l’applicabilità della norma alle stabili
organizzazione italiane di banche estere: infatti, il dispositivo
normativo prevede che (i) la perdita sia rilevata in
un bilancio individuale, (ii) la trasformazione avviene
al momento dell’approvazione da parte dell’assemblea
dei soci e (iii) il rapporto di trasformazione abbia come
denominatore il capitale sociale e le riserve. In effetti,
queste condizioni non appaiono soddisfatte nel caso di
stabile organizzazione italiana che non approvano alcun
bilancio per l’attività svolta in Italia: tuttavia, l’eventuale
esclusione comporterebbe un’indubbia discriminazione
di questi soggetti nei confronti degli operatori italiani e
rappresenterebbe una limitazione delle regole di libero
stabilimento imposte dall’Unione Europea.
Per quanto attiene l’ambito oggettivo, come già anticipato,
la norma fa riferimento alle imposte anticipate iscritte
in bilancio a fronte:
(i) dell’importo delle svalutazioni dei crediti eccedenti
i limiti fiscali annuali, oggi pari allo 0,3% dei crediti
iscritti in bilancio, deducibile in quote costanti nei successivi
diciotto anni. La voce ha assunto nei bilanci delle
banche e degli enti finanziari un peso significativo anche
alla luce delle ultime restrizioni dei limiti di deducibilità,
rappresentando una particolarità della realtà fiscale
italiana, molto discussa e criticata nel settore;
(ii) di avviamenti e altre attività immateriali. Si dovrebbe
fare riferimento principalmente a due fattispecie:
imposte anticipate su svalutazioni relative ad attività
fiscalmente riconosciute, non dedotte perché eccedenti
i limiti consentiti (casistica minoritaria) oppure imposte
anticipate iscritte a fronte di affrancamenti di avviamenti
non fiscalmente riconosciuti.
In questo secondo caso, ci si riferisce alle previsioni di
cui all’articolo 15, comma 10 e 11, D.L. n. 185/2008, che
ha introdotto una disciplina speciale in tema di riallineamento
dei valori in caso di operazioni straordinarie,
consentendo di assoggettare ad imposta sostitutiva del
16% i maggiori valori non fiscalmente rilevanti attribuiti
all’avviamento, ai marchi ed alle altre attività immateriali.
Il principale beneficio connesso all’applicazione di
questa disciplina consiste nella possibilità di dedurre (a
prescindere dalla previa imputazione al conto economico),
l’ammortamento dei marchi e dell’avviamento
in tempi più rapidi rispetto alle norme del TUIR: infatti,
è consentita la deduzione dell’ammortamento di tali
beni in misura pari ad un nono, anziché un diciottesimo,
come ordinariamente previsto (in tal senso, come si
vedrà nel prosieguo, a copertura finanziaria della norma
si è stabilito un allungamento a dieci anni del periodo di
ammortamento fiscale degli attivi affrancati). Il trattamento
contabile, per i soggetti IAS/IFRS adopter, è stato
espressamente regolato mediante il documento OIC n. 1
del 2009, che prevede tre differenti modelli di contabilizzazione
degli effetti scaturenti dalla decisione di affrancare
l’avviamento.
Applicability of the rule under the Italian permanent
establishment of foreign banks is doubtful: in fact, the new
provision states that (i) the loss has to be recorded in the
individual financial statements, (ii) the conversion takes
place upon the approval by the shareholders’ meeting and
(iii) the denominator of the conversion ratio corresponds
to the capital and reserves. In fact, these conditions do not
appear to be met in the case of Italian permanent establishments
as such entities do not approve any balance sheet
for the activities carried out in Italy: however, the possible
exclusion of these subjects would lead to a discrimination
against Italian entities and represents a limitation of the
establishment right set forth by the European Union.
With regard to the scope of the provision, as previously
stated, the law decree makes reference to deferred tax assets
recognized in the financial statements in relation to:
(i) write-downs of receivables exceeding the annual tax
limits (now 0.3% of loans booked), deductible in equal
installments over the next eighteen years. This type of
deferred tax asset has gained significant importance on the
balance sheets of banks and financial institutions in light
of recent restrictions on the deductibility, representing a
peculiarity of the Italian fiscal system;
(ii) goodwill and other intangible assets. Reference should
be made mainly to two situations: deferred tax assets
posted as a consequence of write-downs of assets recognized
for tax purposes, but not deducted for exceeding the allowed
limits (minority cases) or deferred tax assets recognized
in respect of realignment of goodwill not recognized for
tax purposes.
In the latter case, we refer to the provisions of article 15,
paragraph 10 and 11, Law Decree No 185/2008, which
introduced a special framework in terms of realignment
of values in case of business combinations, through the
payment of a substitute tax equal to 16% of the higher
values attributed to goodwill, trademarks and other intangible
assets.
The main benefit associated with the implementation of
this provision is the ability to deduct the depreciation of
trademarks and goodwill more quickly than the ordinary
rules: in fact, the depreciation of such assets is allowed in
an amount equal to one-ninth, rather than one-eighteenth,
as normally expected.
The accounting treatment of such realignment for IAS/
IFRS adopters was expressly regulated by the OIC Document
n. 1 of 2009, which provides three different accounting
models.
TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 50

Tuttavia, l’approccio ordinariamente adottato dalle
banche ed altri enti finanziari è stato quello di rilevare
immediatamente a conto economico tanto l’importo
dell’imposta sostitutiva pagata per l’affrancamento,
quanto le imposte differite attive rappresentative del
beneficio fiscale futuro connesso alla deduzione degli
attivi affrancati (quindi con significativi utili a conto
economico).
Il meccanismo della norma poc’anzi riportato, sostanzialmente,
permette:
a) da un lato, di trasformare un importo di attività per
imposte anticipate pari al rapporto esistente tra la perdita
di esercizio e il patrimonio netto della società: quindi,
nel caso limite di perdita pari o superiore al patrimoni
netto della società, l’intero importo della imposte anticipate
potrebbe essere trasformato in crediti di imposta;
b) dall’altro lato, rende indeducibili i componenti negativi
di reddito corrispondenti alle imposte anticipate
trasformate.
Questo secondo aspetto presenta alcuni dubbi applicativi
che dovranno essere chiariti: ad esempio, nel caso di
imposte anticipate su svalutazioni crediti deducibili in diciottesimi,
non si comprende se gli stessi dovranno essere
ridotti proporzionalmente e dedotti nel medesimo arco
temporale oppure mantenuti nell’importo originario,
limitando la deduzione fino a concorrenza delle prime
quote o in coda alle ultime. Lo stesso dubbio è estendibile
anche alla deduzione in quote dell’avviamento.
Sulla base del testo letterale della norma, il meccanismo
non appare facoltativo, bensì obbligatorio: il punto, in
effetti, dovrebbe essere approfondito perché potrebbe
comportare significativi oneri di gestione a carico della
società a fronte di benefici limitati nel caso di perdite di
importo modesto.
Un ulteriore dubbio applicativo si pone in merito alla
possibilità di cedere il credito derivante dalla trasformazione
di attività fiscali differite. Tale cessione, infatti,
sembrerebbe possibile esclusivamente per il tramite della
procedura di cui all’articolo 43ter, DPR n. 602/1973,
vale a dire la cessione nell’ambito del gruppo. Ciò in
quanto la cessione del credito a terzi, disciplinata dall’articolo
43bis citato, prevede che possano formare oggetto
di cessione i “crediti chiesti a rimborso nella dichiarazione
dei redditi”, mentre il credito in esame, come già
detto, non è suscettibile di richiesta a rimborso.
Come anticipato, a copertura finanziaria del beneficio, il
comma 59, articolo 2 del decreto Milleproroghe, ha previsto
che la deduzione del valore dell’avviamento e delle
altre attività materiali non si debba più effettuare “in
misura non superiore ad un nono” per ciascun esercizio,
ma “in misura non superiore ad un decimo”.
The approach usually adopted by banks and other financial
institutions has been to recognize immediately in profit
or loss account the amount paid for the substitute tax and
an amount of deferred tax assets representing future tax
benefit related to the deduction of assets realigned.
The mechanism introduced by the new provision, substantially,
allows:
(a) on the one hand, to convert an amount of deferred tax
assets equal to the ratio between the operating loss and net
assets of the company: therefore, in extreme case of loss
equal or higher than the company’s equity, the full amount
of deferred tax assets could be converted into tax credits;
(b) on the other hand, makes non-deductible negative components
corresponding to the deferred tax assets converted.
Some doubts connected to this second point have to be
clarified: for example, in case of deferred tax assets on bad
debts deductible in eighteenth installments, it is not clear
whether such installments should be reduced proportionally
and deducted in the same period or kept within the
original amount, limiting the deduction up to the first or
last installments. The same question can be extended also
to the deduction of goodwill.
Based on a literal analysis of the rule, the mechanism seems
to be not optional but mandatory; as a matter of fact, such
issue should be investigated as it could lead to significant
operating costs borne by company against limited benefit in
the case of loss of a modest amount.
A further issue is related to the possibility to sell the claim
arising from the conversion of deferred tax assets. This
transaction, in fact, would seem possible only through the
procedure of Article 43b, DPR 602/1973, namely the transfer
within the group. This is because the supply of credit to
third parties, subject to mentioned Article 43bis, provides
for that only “loans claimed for refund in the tax return,”
may be sold to third parties and, in this respect, the tax
credit in question cannot be requested for a refund.
In order to collect funds to cover the financial benefit,
paragraph 59, article 2 of Decree “Milleproroghe”, introduces
a change in the period (from nine years to ten years) in
which the deduction of goodwill and other tangible assets
(realigned pursuant art. 15 Legislative Decree n. 185/08)
is allowed.
51 TLS Newsletter n° 3 Anno 2011

Le modifiche normative si applicano a decorrere dal
periodo d’imposta in corso alla data di entrata in vigore
della legge di conversione del decreto Milleproroghe e
rilevano ai fini del versamento dell’acconto delle imposte
sui redditi: quindi, anche i soggetti non interessati dalla
norma, potrebbero essere tenuti a rideterminare l’acconto
se presentano avviamenti affrancati ai sensi dell’articolo
15, D.L. n. 185/08, dedotti nel corso del 2010 per un
importo pari ad un nono del loro ammontare.
Con decreto di natura non regolamentare il Ministro
dell’Economia e delle Finanze, sentita Banca d’Italia,
possono essere stabilite modalità di attuazione della
presente norma.
Infine, si evidenzia che la trasformazione di attività fiscali
in crediti tributari è stata introdotta in funzione della
prossima entrata in vigore del nuovo accordo di Basilea
3. L’obiettivo della norma, quindi, più che essere riferito
ad un’incentivazione fiscale, sembra piuttosto quello di
favorire la patrimonializzazione delle banche italiane.
Infatti, come evidenziato dalla stampa specializzata, tale
beneficio dovrebbe riguardare anche le banche che presentano
utili civilistici, poiché la clausola di trasformazione
della imposta anticipata in credito di imposta permetterebbe
di limitare gli impatti negativi delle attività
fiscali differite sul capitale core tier 1 (o common equity)
anche in conformità ai nuovi principi di Basilea 3.
The new provisions will apply from the tax period in
progress at the date of entry into force of the law of conversion
of the decree Milleproroghe: please note that also
entities not affected by the new rules may in be required to
re-determine the amount prepayments for FY 2011 in case
a goodwill realigned pursuant to article 15, Legislative Decree
n. 185/08, has been deducted in 2010 for an amount
equal to one-ninth of their amount.
By decree of non-regulatory, the Minister of Economy and
Finance, in consultation with the Bank of Italy, may establish
implementation rules.
Finally, it should be note that the conversion of tax assets in
tax credits was introduced in the light of the forthcoming
entry into force of the new Basel Accord 3. The purpose of
the rule, rather than tax incentives, it seems more related
to promote the capitalization of Italian banks. In fact, as
reported in specialized press, this benefit should also be
granted to banks in profits, since the clause converting deferred
tax assets in the tax credit would reduce the negative
impacts of deferred tax assets on core tier 1 capital (common
or equity) in compliance with the new Basel 3.
TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 52

Editore - Publisher
TLS - Associazione Professionale di Avvocati e Commercialisti
Via Monte Rosa 91
20149 Milano
Direttore Responsabile - Editor
Gaetano Arnò
Comitato Scientifico - Scientific Committee
Gaetano Arnò, Barbara Mirta Ferri, Marco Meulepas
Realizzazione grafica - Graphic design
Monica Mazzariello
Stampatore - Printed by
TLS - Associazione Professionale di Avvocati e Commercialisti,
Via Monte Rosa 91, 20149 Milano
Comitato di Redazione - Editing Committee
Alexander Albrecht, Suzana Branilovic, Ugo Cannavale, Alessandro Catona,
Salvatore Cuzzocrea, Egidio Filetto, Maida Fiorese, Ivana Genestrone, Simone Guidi,
Luca Lavazza, Paolo Lucarini, Pietro Orzalesi, Mia Pasini, Leonardo Penna,
Marta Primavesi, Luca Saglione, Nancy Saturnino, Claudio Valz, Filippo Zucchinelli
Le nostre sedi/ Our offices
Milano 20149 Via Monte Rosa 91 - Tel. +39 02 916051 - Fax +39 02 91605000
Bologna - Zola Predosa Via Tevere 18 40069 - Tel. +39 051 6167711 - Fax. +39 051 6167799
Brescia 25123 Via Borgo Pietro Wuhrer 23 - Tel. + 39 030 3697601 - Fax + 39 030 3697690
Firenze 50129 Viale Gramsci 15 - Tel. + 39 055 2482911 - Fax + 39 055 2482999
Napoli 80121 Piazza dei Martiri 30 - Tel. + 39 081 716141 - Fax + 39 081 7161450
Padova 35138 Via Vicenza 4 - Tel. +39 049 873421 - Fax +39 049 723651
Palermo 90141 Via Marchese Ugo 60 - Tel. +39 091 6268669 - Fax +39 091 301321
Roma 00154 Largo Angelo Fochetti 29 - Tel. +39 06 5717851 - Fax +39 06 57178557
Torino 10129 Corso Montevecchio 37 - Tel. + 39 011 592271 - Fax + 39 011 5922777
Verona 37122 Corso Porta Nuova 133 - Tel. + 39 045 8002561 - Fax +39 045 800 3820