TLS Newsletter 11 marzo 2011 - PwC

Secondo questo primo orientamento, la mancata indicazione
di tutti gli elementi previsti dall’articolo 4, Legge n.
223/1991 rende inefficace la procedura, in quanto tale
omissione precluderebbe alle Organizzazioni Sindacali
la possibilità di verificare la corrispondenza tra le ragioni
dell’esubero di personale e le risorse da mettere in mobilità,
determinando, così, l’inefficacia dei licenziamenti
intimati.
La sentenza in commento adotta, invece, un’interpretazione
più flessibile della previsione normativa.
In particolare, la Corte ha ritenuto che le motivazioni
contenute nella lettera di avvio della procedura fossero
coerenti con le ragione addotte dall’istituto di credito a
fondamento della riduzione del personale, non circoscritta
ad una singola unità produttiva ma estesa all’intero
complesso aziendale, in quanto atta a pervenire ad
una complessiva riduzione del costo del lavoro.
Ad opinione della Corte, la legittimità del comportamento
della Banca trova fondamento anche nel fatto che,
nell’accordo di programma sottoscritto tra l’azienda ed
i sindacati all’esito della procedura, il datore di lavoro
si era impegnato ad attivare gli ammortizzatori sociali
del settore (Fondo di solidarietà), adottando, altresì,
un criterio formale per la determinazione degli esuberi
(anzianità di servizio e contributiva).
Per la Corte, “l’istituto di credito ha fornito alla parte
sindacale le informazioni utili e necessarie per effettuare
un serio controllo ed evitare così il pericolo di discriminazioni
o personalizzazioni indebite nell'individuazione
del personale da ritenere in esubero, sempre in
considerazione della motivazione generale posta a base
dello stesso (la necessità di procedere ad una riduzione
del personale, interessante tutte le realtà aziendali sul
territorio) e dello specifico, esclusivo criterio di scelta
con il quale si è ritenuto di farvi fronte, quello appunto
della maggiore anzianità lavorativa e contributiva dei
dipendenti”.
La pronuncia afferma, quindi, che, nel caso di procedure
riguardanti l’intero comparto aziendale, il datore
di lavoro non ha l’onere di specificazione delle aree di
eccedenza e dei profili professionali in esubero, purché
l’individuazione dei lavoratori coinvolti nel licenziamento
collettivo segua un criterio selettivo oggettivo ed
applicabile senza alcuna discrezionalità.
According to this first approach, the non-disclosure of all
elements of Article 4, Law No. 223/1991, causes the ineffectiveness
of al procedure, because such an omission would
prevent the Unions a chance to review the compliance of the
reasons for the oversupply of personnel and resources to be
made redundant, causing, thus, the ineffectiveness of the
individual dismissals.
The sentence under review has, however, provided for a
more flexible interpretation of the statutory provisions.
In particular, the Court considered that the reasons indicated
in the letter initiating the procedure were consistent
with the reasons given by the Bank for the reduction of
staff, not confined to a single productive unit, but extended
to the whole company, since it is likely to achieve an overall
reduction in labor costs.
In the opinion of the Court, the lawfulness of the conduct
of the Bank is rooted in the fact that, for in the program
signed between the company and the Trade Unions to the
outcome of the procedure, the employer had undertaken to
activate the social benefits (Solidarity Fund), taking also a
formal criterion for determining the redundancy (length of
service and paid contributions).
For the Court, “the bank has provided to the Trade Unions
the relevant information required to make a serious control
and avoid the danger of undue discrimination or customization
of the individual employees to be considered redundant,
always in consideration of the general motivation indicated
(the need to carry out staff reductions, affecting all
companies in the area) and the specific, exclusive selection
criterion by which it was decided to face the redundancies,
that is length of service and paid contributions.”
The ruling states, then, that in the case of proceedings
concerning the entire business sector, the employer does not
have the burden to specify areas and profiles to be considered
redundant, provided that the selection of workers
involved in the dismissal follow a collective and objective
selection criterion, applicable without any discretion.
TLS Newsletter n° 3 Anno 2011 24